Jul 15, 2014 - Senza categoria    Comments Off on VERBASCUM SINUATUM

VERBASCUM SINUATUM

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Mistretta è il paese che mi ha dato i natali. Licata è il paese che mi ha accolto per motivi di lavoro e di famiglia. Lontana dal mio paese da tanti anni, sentivo spesso il bisogno di ritrovare il selvaggio splendore della mia terra, di rivedere le mie montagne, di gustare la dolcezza delle colline, di osservare i colori tenui del paesaggio, di percepire i ricordi che nascevano da un odore particolare (soprattutto quello del fumo della legna bruciata), da una canzone, da una parola, da uno scroscio di pioggia o da un fiocco di neve che cade silenziosa. Lontana, non mi sono mancati soltanto i profumi, il gusto dei sapori locali, le piante della villa comunale, i fiori nei giardini nascosti tra le mura di antiche strade, il mormorio dell’acqua che scorre veloce nel fiume, ma soprattutto mi sono mancati i volti bruciati dal sole della mia gente, il calore delle persone e, ancora, l’abbraccio, la stretta di mano e la pochezza delle parole quando il dolore colpisce. Tornavo al mio paese, anche se raramente, perché là erano rimasti affetti indelebili e montagne di ricordi, quelli che temprano e fanno crescere in fretta e che ritornano come immagini sbiadite, ma sempre vive. Dopo aver adempiuto i miei doveri di moglie e di docente, libera da tanti altri impegni, adesso ritorno spesso al mio paese. Ritorno perché passato e presente si scompongono e si ricompongono nel tumulto dei ricordi. Posso affermare di conoscere veramente il mio paese sotto i diversi profili: architettonico, paesaggistico e, soprattutto, naturalistico.

Osservo la campagna mistrettese alla ricerca delle piantine che crescono spontanee. Stimolano la mia curiosità naturalistica. Ringrazio la Natura perché gratuitamente mi dona queste piccole meraviglie.

Nel periodo di giugno-luglio u.s. ho osservato e fotografato una bellissima pianta che, col suo colore giallo brillante, decora il dorso delle montagne e riempie i luoghi incolti delle strade.

E’ il Verbascum sinuatum. Il Verbasco sinuoso.

 Ringrazio il gentile Giuseppe Bazan, Ph.D. Professor Environmental and Applied Botany dell’Università degli studi di Palermo, Department Of Agricultural And Forest Sciences Botanical Sciences Complex, per la sua nobile, preziosa disponibilità a guidarmi nell’identificazione delle piante spontanee comunicandomi il loro nome scientifico. Grazie Professore!

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 Il genere “Verbascum” consta di 150 specie presenti in Europa, in Asia, in Africa, in America.

Il Verbascum sinuatum è una pianta appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae. Etimologicamente sembra che il nome del genere Verbasco, imposto da Plinio, derivi dal termine latino “barbascum”, “barba, barbato”, per la fitta peluria che riveste i filamenti staminali oppure, molto più probabilmente, per la densa pelosità delle foglie e dei fusti di molte specie. Secondo un’altra ipotesi il nome Verbascum deriva dalla radice latina “virg”, “verga, stelo, bastone”, in riferimento allo scapo del fiore. Il termine “sinuatum”, da “sínuo” “mi curvo”, si riferisce alla forma sinuosa delle foglie basali. Il primo a classificare la specie fu Carl Von Linné, nome italianizzato in Linneo, il padre della classificazione biologica e scientifica degli organismi viventi.

Il Verbascum sinuatum, proveniente dalle regioni mediterranee e del Sud dell’Europa, si è diffuso nell’areale delle coste mediterranee scegliendo il suo habitat nei luoghi incolti, negli ambienti asciutti, lungo i bordi delle strade e dei sentieri, su suoli sciolti, di solito sabbiosi, sui vecchi ruderi vegetando bene da 0 fino a 1300 metri di altitudine. E’ poco esigente, ma gradisce l’esposizione alla luce diretta del sole. In Italia il Verbascum sinuatum è presente in quasi tutto il territorio. Dubbia è la sua presenza in Piemonte, mentre è assente in Valle d’Aosta. Possiede molti sinonimi:  Scuparina in Sicilia, Cerivi cerivi ad Avola in Sicilia, Stronu in Calabria, Abadon a Sarzana in Liguria, Lengua de Can a Santa Margherita in Liguria, Cugoe a Nizza, Cuvualp nella Val San Martino in Piemonte, Guaraguasco a Monte Murlo in Toscana, Labbri di Ciuco a San Moro in Toscana, Pellicciona a Val di Chiana in Toscana, Tasso in Toscana, Cadumbulu a Cagliari in Sardegna.

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 Il Verbascum sinuatum  è una robusta pianta erbacea biennale coperta da minuscoli peli riuniti insieme in gruppetti. Le foglie della rosetta basale, spesso molto pelose, sono sessili, lunghe anche 30 centimetri, con margini a lobi triangolari irregolari, marcatamente ondulati, crenati o dentati, con superficie tomentosa di colore verde-giallastro nella pagina inferiore e con una vistosa nervatura centrale. Quelle cauline, decorrenti, molto più piccole di quelle basali, dal colore verde-grigio, disposte a spirale, sono ovato-acuminate o più o meno lanceolate.  Dalla rosetta basale di foglie si ergono i fusti fioriferi bruno-rossastri, alti anche più di un metro, eretti, cilindrici, con numerosi rami arcuati ascendenti e con ramificazione piramidale nella parte superiore. Il calice del fiore è gamosepalo con sepali di colore verde.  I fiori, solitari e quasi sempre apicali, sessili o brevemente peduncolati, riuniti in fascetti di 2-5 elementi e formanti una grande pannocchia piramidale a rami divaricati o ascendenti, hanno la corolla gamopetala a ruota, glabra, formata da cinque lobi arrotondati, ineguali di colore giallo oro e la fauce di colore arancione. Gli stami hanno le antere reniformi e i filamenti coperti da lunghi petali di colore violetto-porpora che colorano vistosamente l’interno del fiore. L’ovario è supero, lo stilo subclavato è più elevato degli stami, lo stimma è emisferico. L’antesi avviene da maggio ad agosto. L’impollinazione è entomogama. I frutti sono delle piccole cassule tomentose, di forma ovale, setticide, a due valve, che si fendono per favorire il rilascio dei numerosi semi.

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 Il Verbascum sinuatum possiede molte proprietà terapeutiche. L’antica medicina popolare usava gli estratti del Verbascum per combattere la gotta:“Ad podagram” <Herba uerbascum contusa atque imposita intra paucas horas dolorem adeo efficaciter sedat, ut etiam ambulare audeat. Hanc compositionem praecipue auctores ,proficere adfirmant>. “Contro la gotta” <L’erba Verbasco pestata e posta in impacco in poche ore calma con molta  efficacia il dolore così da potere anche camminare. Gli autori affermano che questo metodo in pratica è di grande efficacia>.

Tutte le parti della pianta possiedono, inoltre, proprietà astingenti, emollienti, antispasmodiche, diaforetiche. Le applicazioni attenuano i fastidi provocati dalle emorroidi, leniscono le allergie della pelle e delle mucose, aiutano la cicatrizzazione delle ferite. L’infuso delle foglie e dei fiori allevia le malattie respiratorie ed è ancora usato come espettorante contro la tosse secca, per combattere la faringite e la bronchite. nei suoi semi sono presenti: la cumarina e il rotenone, le saponine.  Nel fusto sono contenuti numerosi principi attivi quali: glucosidi, flavonidi, mucillagini, saponine, fitosteroli.  Nell’olio essenziale, estratto dai fiori, sono presenti gli acidi: protocatechico,  caffeico, ferulico. Quest’ultimo è l’elemento principe dei composti per preparare lozioni che schiariscono i capelli.

Le descrizioni medico-farmaceutico-estetico sono solamente a titolo informativo. Per le eventuali necessità bisogna
ricorrere al sicuro consiglio del proprio medico di fiducia.

Infine una curiosità. Anticamente i fusticini raccolti, essiccati e riuniti in fascetti, erano utili per costruire le scope.

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