Dec 11, 2013 - Senza categoria    Comments Off on SANTA LUCIA

SANTA LUCIA

Santa Lucia

Il 13 Dicembre la Chiesa cattolica festeggia Santa Lucia.

Lucia nacque a Siracusa nel 283 in una nobile famiglia molto ricca. Educata alla religione cristiana, desiderò dedicare la sua vita a Dio e donare le sue ricchezze agli indigenti. Nel 302, sotto Diocleziano, durante la persecuzione, un soldato romano tentò di rapirla.
Poiché Lucia gli oppose resistenza, in quanto cristiana, la denunciò alle autorità e, per ordine del governatore Pascasio, subì il suo atroce martirio. Fu arrestata, torturata, uccisa. Dopo il martirio, il suo corpo fu portato in processione nelle catacombe di Siracusa che chiamarono “le catacombe di Santa Lucia”. Il culto della Santa cominciò immediatamente e proseguì nel tempo.
Papa Gregorio Magno (590-604) inserì il nome Lucia nel Canone della Messa imponendo la Sua venerazione a tutta la Chiesa. Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace strappò agli Arabi la Sicilia orientale, compresa la città di Siracusa, e trasportò il corpo di Lucia a Costantinopoli. Quando la capitale imperiale fu occupata dai crociati nel 1204, il doge Enrico Dandolo ordinò di portare le spoglie della Santa a Venezia dove si trovano tuttora.
La città di Siracusa custodisce in una teca d’oro solamente alcuni preziosissimi frammenti di costole. Probabilmente, grazie al suo nome che ricorda la purezza, la luce, dal latino “lux”  “Lucia”, sul suo conto si diffusero molte leggende. Una di esse narra che durante il martirio le sono stati strappati gli occhi, simbolo della luce.
Ancora un’altra leggenda racconta che lei stessa si strappò gli occhi per non cedere all’ assalitore e, talvolta, è raffigurata nell’atto di porgerglieli. Lucia è la Santa protettrice della vista e quindi della luce degli occhi perché gli occhi sono la fonte della nostra percezione della luce.
Pitrè scrive “che serba sani gli occhi dei suoi devoti”.
A Mistretta l’ingenuità faceva credere al popolo semplicione che bastava lo scongiuro con uno spicchio d’aglio e con la recita di una orazione per guarire da tutti i mali dell’occhio. Lo spicchio d’aglio, sezionato orizzontalmente, si doveva poggiare vicino all’occhio malato e, intanto, a bassa voce, si doveva recitare “L’orazzioni pà bbiniritta”:

Santa Lucia n-cammira stasìa;

fuorfici r’oru, sita cusìa;

passau lu Signori cu la Vergini Maria

e cci rissi: < Chi ai, Lucia?>

<Mi fa-mmali l’uocchju>.

<Trasi nna lu me uortu,

cc’è m-per’i finuocchju:

cu li manu lu chjantai,

cu li pieri lu scarpisai:

Susi, Lucia, ca nenti ai!>

Segue: a salivi rriggina

Santa Lucia in camera stava;

con le forbici d’oro e cuciva la seta;

passò il Signore con la Vergine Maria

e le disse: <Che hai, Lucia?>

<Mi fa male l’occhio>.

Entra nel mio orto,

c’è una pianta di finocchio:

con la mano lo piantai

con il piede lo calpestai:

Alzati,Lucia, perché niente hai!>

 Santa Lucia c

 

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Lucia è la Santa che si celebra nei giorni in cui anticamente si svolgevano i rituali per festeggiare il 21 dicembre, il giorno in cui cade il solstizio d’inverno. In Sicilia, e a Mistretta in modo particolare, si dice:

Ri Santa Lucia a-Nnatali
criscinu i jorna quantu m-passu ri cani;
ri Natali m-pui
criscinu i jorna quantu m-passu ri ui
”.
“Da Santa Lucia a Natale crescono i giorni quanto un passo di cane.
Traduzione:

Da Santa Lucia a Natale

crescono i giorni quanto un passo di cane

Da Natale in poi
crescono i giorni quanto un passo di bue
”.

Secondo l’astronomia questo detto non è esatto perché il 13 dicembre è ancora nell’equinozio d’autunno e il dì continua ad accorciarsi. Dal 21 dicembre, giorno che inizia il solstizio d’inverno, le ore di luce aumentano perché ci si avvia verso l’equinozio di primavera.
A Mistretta e in molti altri paesi della Sicilia resiste ancora la tradizione di consumare come unico alimento per tutta la giornata la “Cuccia”, il frumento bollito che si consuma per devozione esclusivamente il 13 dicembre, data della ricorrenza del martirio di Santa Lucia.
Quel giorno sono banditi dalla tavola dei mistrettesi e di alcuni siciliani tutti gli alimenti che contengono carboidrati: pane, pasta, biscotti e si mangia solo la cuccia accompagnata da legumi e da verdure. Una leggenda racconta che nel 1646 la Sicilia e la città di Siracusa in particolare durante la dominazione spagnola furono colpite da una grave carestia.
Il popolo siciliano, lungamente provato dalla fame, sperando nella provvidenza divina e invocando Santa Lucia, vide giungere nel porto di Siracusa per alcuni, nel porto di Palermo per altri, una nave carica di frumento che affondò. Quel prezioso carico, fuoriuscito dalla stiva della nave, ben presto si allargò nel mare e le onde lo trasportarono fino a riva. La gente ne ha potuto prendere in gran quantità e, poiché era necessario molto tempo per trasformare il grano in farina e in pane, mangiò direttamente il frumento già macerato dalla permanenza in acqua. Secondo un’altra narrazione la tradizione popolare racconta che, appena il grano fu scaricato nel porto di Siracusa, la gente dispose le caldaie nelle piazze, bollì il prezioso alimento e lo distribuì. Il frumento bollito da allora si chiama “cuccia” da “còcciu” “cosa piccola, chicco”.
Il piatto originale è la cuccia condita con un pizzico di sale e con un filo d’olio d’oliva. Oggi la cuccia è diventata un dolce perché si condisce con la crema al cioccolato, con la crema di ricotta fresca, col vino cotto, con pezzi di cannella e di frutta candita, con granelli di pistacchio, col miele, col latte.
L’uso di mangiare la cuccia nella ricorrenza della festa di Santa Lucia probabilmente era collegato alla festa di Cerere per la raccolta del grano. Nella tradizione cristiana la festa alla dea Cerere, divinità pagana, è stata sostituita da quella a Santa Lucia con l’usanza di mangiare la “cuccia”, il grano di nuova raccolta.
Una certa iconografia raffigura la Santa che sostiene un mazzo di spighe e un vassoio dove sono appoggiati gli occhi.
A volte il vassoio reca una fiaccola, ed è per questo motivo che viene accostata alla dea greca Demetra o alla romana Cerere rappresentate con un mazzo di spighe e con una fiaccola.

Santa Lucia b

Auguro Buon Onomastico alla bambina Lucia Roberta, a mia nipote Lucia Timpanaro, a mia cugina Lucia Lorello, alla mia amica Lucia Mussolici, a Lucia Oieni, a Lucio Azzolina e a tutti coloro i quali portano il nome di Lucia e di Lucio.

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