Nov 26, 2014 - Senza categoria    Comments Off on LA SALSOLA OPPOSITIFOLIA DAI FIORI GIALLO – DORATI NEL TERRITORIO DI LICATA

LA SALSOLA OPPOSITIFOLIA DAI FIORI GIALLO – DORATI NEL TERRITORIO DI LICATA

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Frequento assiduamente il cimitero di Marianello, a Licata, per andare a trovare i miei cari e mai, prima d’ora, avevo visto questa meravigliosa pianta che ho notato durante la mia visita per la Commemorazione dei Defunti.
I molti cespugli coprono tutta la parete frontale del cimitero davanti al mare. I fiori sembrano creati con la fine porcellana di Capodimonte.
E’ la Salsosa oppositifolia.

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 Salsola è un genere  piuttosto controverso all’interno della tribù Salsoleae comprendente attualmente circa 100 -130 specie e sottospecie. Numerose indagini hanno evidenziato che si tratta di un genere molto incerto sotto il profilo tassonomico e filogenetico la cui corretta circoscrizione è ancora lungi dall’essere ben definita. Le analisi filogenetiche effettuate da Pyankov & al. nel 2001, da Akhani & al. nel 2007, da Wen & al. nel 2010 mostrano chiaramente che Salsola è un genere polifiletico.
In base ai dati di letteratura, questo genere riunisce piante succulente, almeno nelle foglie e nei rami giovani, generalmente caratterizzate dalla presenza nel perianzio fruttifero di ali scariose utilizzate per la dispersione anemocora dei semi e di embrioni spiratati. Pertanto, sulla base delle attuali conoscenze, le Salsoleae in Italia sono rappresentate da sette specie.
Le Salsole sono piante erbacee e arbustacee appartenenti alla famiglia delle Chenopodiaceae originarie dell’Africa,  dell’Asia, dell’Europa e diffuse anche in America. Hanno unadistribuzione steno-mediterranea.
La Salsola oppositifolia in particolare in Italia è presente in Calabria, in Sicilia, nel territorio di Agrigento, nelle isole Eolie, le sette perle del mar Tirreno, nellarcipelago delle Pelagie, sul bianco litorale di Lampedusa, sulla nera Linosa e forse qualche esemplare sullo sperduto isolotto di Lampione.
La flora di Lampione è stata oggetto di studio da parte di numerosi botanici i quali, per le difficoltà di attracco e di permanenza, spesso hanno limitato le loro osservazioni a brevi periodi di tempo. Sicuramente, successive ricerche, effettuate in diversi periodi dell’anno, permetteranno la segnalazione di ulteriori taxa soprattutto sulla presenza delle Salsole i cui semi potrebbero essere trasportati là dal vento per la vicinanza con Lampedusa. Ora vi nidificano grandi popolazioni di gabbiani che provocano notevoli alterazioni sulla vegetazione dell’isola.

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I nomi italiani con i quali la Salsola è conosciuta sono: Salsola oppositifolia e Salsola verticillata, Altri sinonimi sono: Salsola longifolia, Darniella verticillata, Salsola deschaseauxiana, var. oppositifolia, Seidlitzia opositifolia.
Etimologicamente il termine Salsola deriva da latino “salsus” “salato”, con riferimento sia al suo habitat lungo le coste marine e su altri ambienti salmastri, sia al suo sapore salato.  Il termine oppositifolia  deriva pure dal latino “oppositus” “opposto, posto dirimpetto” e “folium” “ foglia” col significato di “con foglie opposte”.
La Salsola oppositifolia è un cespuglio legnoso alto fino a 2 metri e molto ramificato. Il fusto è cilindrico e lineare. Le foglie, carnose, opposte, filiformi, lunghe da 4 a 10 mm, trigone, scanalate di sopra, sono di colore verde-glauco.
I fiori, piccoli, ermafroditi, raccolti in infiorescenze a spiga, sono di colore giallo e rosa con perianzio ad ali membranose ben sviluppate costituito da cinque parti sepaloidi. L’androceo possiede cinque stami. L’ovario è supero. Il periodo della fioritura si estende da giugno ad ottobre e, se l’inverno è mite, la stessa pianta fiorisce quasi tutto l’anno così come avviene a Licata.
Il frutto è un achenio. La dispersione dei semi è anemocora, cioè favorita dal vento.

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  Gli habitat preferiti dalla Salsola oppositifolia sono i terreni sabbiosi e calcarei delle regioni calde di tutto il litorale e le colline argillose prospicienti sul mare. A Licata un’altra numerosa vegetazione di Salsola oppositifolia si fa ammirare attorno al muro che costeggia la banchina del porto di levante sfidando le alte onde durante le forti mareggiate, la salsedine, il sole caldo anche nel mese di novembre, la scarsità d’acqua dolce.
Per la bellezza e la signorilità della pianta la Salsola è un vegetale che necessariamente deve essere protetto!

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Salsola oppositifolia

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Tuttavia potrebbero esistere gravi minacce alla conservazione dei cespugli della Salsola a causa dell’erosione costiera, della presenza di molti bagnanti autoctoni e non che frequentano la spiaggia di Marianello durante la stagione della balneazione e che potrebbero calpestarla, del vandalismo di alcuni giovani che si divertono a danneggiare, a bruciare, ad avvalersi di altre azioni distruttive.
La Salsola oppositifolia non è un vegetale usato per scopi culinari e nemmeno per scopi fitoterapici. Probabilmente possiede qualche azione efficace sulla cura del carcinoma polmonare e prostatico.
Il suo contenuto di alcaloidi è tossico per capre. Ha adottato, comunque, un gradevole espediente per diffondere la sua specie: il cespuglio si stacca dalle radici e forma una “palla” vegetale che, sospinta dal vento, rotola lontano, percorrendo anche notevoli distanze, permettendo la dispersione dei suoi semi. Questa curiosa formazione vegetale, chiamata rotolacampo, tumbleweed in lingua inglese, è tanto diffusa da essere diventata quasi un simbolo dei deserti centro e nord americani nei quali la Salsolaoppositifolia è una presenza costante del paesaggio nelle giornate ventose autunnali.
Una curiosità: le Salsole in generale sono piante cosmopolite importate fino a quando, nel secolo scorso, l’industria vetraria estrasse la soda col metodo Le Blanc per la produzione del carbonato di sodio Na2COmediante incenerimento delle piante.
Pietro Arduino, docente di Agricoltura all’Università di Padova, negli anni 1728-10805 fu l’unico ad avere intuito che dalla Salsola si poteva ottenere dalla cenere la soda di qualità superiore a quella che sino ad allora era utilizzata. Il vetro di Murano da sempre è un vetro ricco di sodio proveniente dalle ceneri della Salsola soda. La magistratura dei Signori Censori ed Aggiunti sopra l’Arte Vetraria il 1 aprile del 1780 pubblicava “Istruzione dei modi da praticarsi per coltivare il Kali maggiore, ossia la Salsola Soda”.

 

 

 

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