Feb 14, 2015 - Senza categoria    Comments Off on RESEDA ALBA

RESEDA ALBA

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A Licata la primavera giunge molto presto e non aspetta l’arrivo del mese di marzo. Le belle giornate nei mesi di gennaio e di febbraio incoraggiano ad uscite fuori porta. Durante la mia consueta passeggiata, nel tratto di strada che conduce alla baia di Mollarella, comunemente chiamato “La panoramica” per la meravigliosa osservazione del paesaggio collinare e marino, illuminata da uno splendente raggio di sole, ho notato una piccola pianta chiara, quasi trasparente. Se ne stava abbracciata al muro di cinta del bed and breakfast “VILLA SORRISO” in C.da Montesole. Grandi sono: la curiosità nel conoscere meglio la pianta e l’aspirazione di farla conoscere agli amici lettori.

E’ la Reseda alba.

Etimologicamente il nome del genere Reseda deriva dal latino “resedare” “calmare” per le proprietà medicinali attribuite a questa pianta. Il nome della specie “alba” vuol dire “bianca“,  per il colore dei fiori. Altri sinonimi sono: Reseda bianca, Reseda suffruticosa, Erba ruchetta, White mignonette. In Inghilterra è chiamata White Upright Mignonette e negli USA White Upright Mignonette.

La Reseda alba appartiene ad un genere di piante della famiglia delle Resedaceae originarie dell’Africa Settentrionale, dell’Europa e dell’Asia occidentale. Come elemento corologico specificatamente la Reseda alba è un’entità stenomediterranea in senso stretto con areale limitato alle coste mediterranee. E’ presente in tutte le regioni dell’Italia, isole comprese.

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La Reseda alba è una pianta erbacea glauca, annuale o perennante per mezzo di gemme poste a livello del terreno, alta da 30 a 50 cm. Possiede la radice a fittone e il fusto, di colore verde glauco, eretto, semplice o ramoso, glabro nella parte superiore. Le foglie, glabre, picciolate, alterne, pennatosette ondulate e profondamente incise, lunghe fino a 15 cm, sono disposte a formare una rosetta alla base del fusto. In inverno le foglie scompaiono. L’infiorescenza a racemo denso e molto allungato, da 20 a30 cm,  porta fiori profumati e poco appariscenti. La corolla è formata da 5 petali di color bianco divisi nella metà apicale in tre lacinie lineari. Gli stami si contano da 10 a 14. Fiorisce all’inizio della primavera, da gennaio a marzo. Il frutto è una capsula tetragona, globosa, eretta, lunga circa 5 mm, ristretta all’apice, divisa in 3 o più lobi appuntiti, contenente numerosi semi reniformi scuri, lisci e opachi.

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Gli habitat preferiti della Reseda alba sono: i muri, i ghiaini, le pietraie, i bordi di strade, le zone ruderali, i terreni incolti, aridi e sabbiosi, ma anche i luoghi freschi. Cresce bene da 0 a1300 metri di altitudine.  Per la sua bellezza è una pianta che si può coltivare in qualsiasi giardino pubblico o privato e in qualunque periodo dell’anno osservando alcuni indispensabili accorgimenti. Non teme il freddo, gradisce l’esposizione al sole per alcune ore al giorno. In autunno, poiché la pianta perde il suo vigore, è necessario estirparla dal terreno.  Le annaffiature devono essere moderate e non eccessive lasciando sempre che tra un’annaffiatura e l’altra il terreno rimanga asciutto per almeno un paio di giorni. Prima di porre a dimora la pianta annuale è necessario arricchire il substrato con una piccola dose di concime organico o chimico. Se, durante la primavera, si somministra un concime specifico per piante da fiore mescolato all’acqua delle annaffiature la pianta regalerà una spettacolare e abbondante fioritura. Con l’innalzarsi delle temperature diurne, all’inizio della primavera è bene praticare un trattamento preventivo utilizzando un insetticida ad ampio spettro. Prima che le gemme ingrossino troppo è consigliabile praticare anche un trattamento fungicida ad ampio spettro per prevenire la comparsa di malattie fungine favorite dall’elevata umidità ambientale.

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 La farmacopea tradizionale attribuisce alla Reseda alba proprietà calmanti, sudorifere, diuretiche, antireumatiche e anticatarrali per la presenza di sostanze estratte dalle sommità fiorifere essiccate.

Curiosità: Nel mondo antico l’uso delle erbe era comunemente associato a riti magici e propiziatori. Plinio racconta che la Reseda alba anticamente curava le infiammazioni ma, affinché il malato potesse trarre giovamento dalla cura, doveva sputare a terra per tre volte recitando l’orazione: “Reseda, allevia questi mali. Tu sai, tu sai quale uccello ha strappato queste radici. Fa che non abbiano né testa né piedi”.

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