Jan 1, 2016 - Senza categoria    Comments Off on LA LIPPIA CITRIODORA- LA PROFUMATA CITRONELLA NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

LA LIPPIA CITRIODORA- LA PROFUMATA CITRONELLA NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

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La villa comunale “G.Garibaldi” in questo periodo invernale si è spogliata dei colori brillanti dei suoi fiori ed ha acquisito una uniformità cromatica verde-gialla.

Anche la Lippa citriodora ha perso il suo profumo e la sua forma cespugliosa. La pianta, posta nell’aiuola di fronte alla fontanella d’acqua e dietro il busto dell’artista amastratino Noè Marullo,  molto rigogliosa in estate, attualmente si è trasformata in un insignificante arbusto.

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La Lippia citriodora, detta anche “Cedrina, Aloysa triphilla, Limoncina, Verbena odorosa, Erba luigia”, è una pianta appartenente alla famiglia delle Verbenaceae e originaria dell’America sud-occidentale.
Importata in Europa dagli Spagnoli nel XVII secolo, è molto coltivata per le sue proprietà aromatiche sfruttate anche nell’industria della profumeria.
La Lippia deve il suo nome all’esploratore Augusto Lippi al quale Linneo la offrì alla fine del 1700.
La Cedrina è una piccola pianta arbustiva perenne non sempreverde. Infatti, durante l’autunno, assume una colorazione verde tendente al bianco. E’ una pianta di piccole dimensioni.
Gli esemplari adulti sono di taglia media e raggiungono i 50 centimetri d’altezza, ma le dimensioni del cespo variano secondo il clima: dove è mite possono raggiungere anche qualche metro d’altezza.
La Cedrina presenta fusti eretti e rami dal portamento piuttosto disordinato e solo un’esperta potatura riesce a dare al cespuglio un aspetto compatto.

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Le foglie, verdi, sessili, intere, decidue, prive di picciolo, riunite in verticilli di tre, si sviluppano lungo il fusto e nei rami. Sono lunghe, a forma di lancia, superiormente ruvide al tatto, segnate da una profonda venatura centrale. La pianta è apprezzata soprattutto per la deliziosa fragranza delle sue foglie che, come indica il nome, emanano un profumo di limone e un sapore di Cedro simile a quello della Melissa e dalle quali si estrae un olio essenziale.

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Verso la fine dell’estate appaiono in cima agli steli le leggere pannocchie composte da minuscoli fiori bianco-violetti.

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Foto di Luigi Marinaro

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La moltiplicazione avviene per mezzo dei semi, che germinano dopo quasi 20 giorni, ma più facilmente per talea.
Nella tarda primavera o all’inizio dell’estate, dai rami e dal fusto si prelevano delle talee che si piantano in un miscuglio di torba e di sabbia mescolate in parti uguali. Le talee radicate si pianteranno nel successivo mese di maggio.
Le foglie fresche o essiccate servono in cucina per preparare tisane, infusi, liquori di erbe, vivande al sapore di limone e per insaporire olio, aceto, marmellate, macedonie, gelatine e gelati. Devono essere usate con moderazione perché un utilizzo prolungato e irregolare può provocare indigestione e mal di stomaco. L’infuso, aggiunto all’acqua del bagno, la profuma deliziosamente.
In medicina, tisane e infusi hanno diverse proprietà terapeutiche. Sono: diuretici, sedativi, antinevralgici, neurotonici, stimolanti.
Sono curativi in caso di flatulenza e di gastriti. I gonfiori e le irritazioni degli occhi traggono giovamento da un impacco freddo tenuto in loco per un quarto d’ora.
La Cedrina predilige essere posizionata in un luogo riparato, preferibilmente contro un muro esposto a sud, e semi-ombreggiato dove può ricevere il calore dei raggi solari durante le ore più fresche della giornata o protetta da altre piante più robuste.
Il terreno deve essere soffice, leggero e molto ben drenato perché i ristagni d’acqua provocano l’ingiallimento delle foglie.
Le annaffiature devono essere abbondanti e frequenti in modo che il terreno non sia mai asciutto. Se gli apici delle foglie e dei germogli appassiscono, significa che la pianta soffre la siccità. Resiste alle basse temperature sopportando, in inverno, anche gelate non troppo prolungate.
Di solito, la pianta tarda ad emettere le gemme quindi, alla fine dell’inverno rigido, è necessario non perdere la speranza che emetta i germogli. Bisogna insistere ad annaffiarla ed a concimarla perchè, anche se buona parte della chioma è stata rovinata dal gelo, è probabile che le radici siano sopravvissute. Il clima primaverile, con un elevato sbalzo termico tra le ore diurne e quelle notturne e le piogge frequenti potrebbero favorire lo sviluppo di malattie fungine che andrebbero trattate preventivamente con un fungicida sistemico.
Poiché il fogliame delle piante aromatiche è utilizzato per il consumo alimentare, è bene prestare attenzione all’utilizzo degli insetticidi e degli anticrittogamici.
Della Cedrina si utilizzano le odorosissime foglie fresche che possono essere raccolte in qualunque momento dell’anno, preferibilmente durante l’estate, quando la pianta è al massimo della fioritura, quindi si fanno essiccare in luogo fresco ed ombreggiato.
Le foglie essiccate si conservano in un vaso di vetro perché così manterranno il loro profumo anche per alcuni anni.

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