Jun 18, 2017 - Senza categoria    Comments Off on LIGUSTRUM JAPONICUM AUREO-MARGINATUM E LIGUSTRUM LUCIDUM

LIGUSTRUM JAPONICUM AUREO-MARGINATUM E LIGUSTRUM LUCIDUM

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L’arbusto, in generale, è una pianta perenne legnosa che, a differenza dell’albero, non supera i tre metri d’altezza. Presenta la caratteristica ramificazione che origina dalla base, per cui diversi rami equivalenti partono dal suolo e manca, quindi, il vero fusto.
A seconda della consistenza dei rami si distingue: il frutice, che ha rami lignificati, e il suffrutice che ha rami parzialmente erbacei. Nei boschi e nelle foreste l’arbusto occupa uno strato compreso tra la copertura degli alberi e la vegetazione erbacea del suolo.
Nella villa comunale “G. Garibaldi” di Mistretta le specie arbustive presenti sono molto numerose: Il Ligustro, il Laurus nobilis, il Calycanthus fragrans, il Viburnum tinus, l’Arbutus unendo, il Morus nigra, il Rosmarinus officinalis, la Salvia officinalis, la Lavandula spica, il Nerium oleander, il Pittosporo tobira, il Buxus sempervirens, il Myrtus communis, il Solanum capsicastrum, sono solo alcuni esempi. Quando fioriscono, questi arbusti animano di vivaci colori l’ambiente circostante.

Il Ligustro è un arbusto sempreverde appartenente alla Famiglia delle Oleaceae e originario del Giappone.
E’ una pianta comune in tutta la fascia temperata eurasiatica e in Italia.
Presenta un portamento eretto raggiungendo un’altezza media di due, tre metri.
Nel giardino di Mistretta sono presenti: la varietà aureo-marginata, dalle foglie dorate, sito  nella stessa aiola del Viburnum tinus

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  e la varietà ovalifolium, dalle foglie ovali, nel viale di sinistra, addossato al muro dell’ex carcere mandamentale.

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Il Ligustro possiede un apparato radicale esteso e poco profondo, spesso dotato di stoloni, veri e propri fusti sotterranei che danno origine a più esemplari concentrati nella stessa zona.
Presenta un fusto spoglio alla base, provvisto di corteccia grigia con numerose lenticelle di piccole dimensioni, e rami giovani molto flessibili.
Essendo riccamente ramificato, è caratterizzato da una chioma cespugliosa, ampia, fitta ed ombrosa.

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Le foglie, intere, lucide nella pagina superiore e di colore verde scuro, più chiare nella pagina inferiore, sono opposte, lanceolate le superiori, ovali le basali, con il margine lineare e continuo. Sono sostenute da un breve picciolo.

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I fiori, ermafroditi, piccoli, portati in pannocchie piramidali terminali lunghe 10-20 cm, hanno la corolla formata da 4 petali di colore bianco o crema.  Diffondono una profumazione intensa e dolciastra.

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 Molto copiosa è la fioritura nel mese di giugno.  I frutti sono delle bacche scure e lucide, ovoidali e oblunghe.

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Spesso gli uccelli, cibandosi di esse, contribuiscono alla sua diffusione trasportando i semi lontano.
La riproduzione avviene per seme e per talea che radica perfettamente.
Per la sua decoratività, il Ligustro trova impiego nei giardini pubblici, nelle ville, ai  fianchi delle strade e dei viali.
Poiché sopporta molto bene il taglio della potatura, che può essere effettuato in qualsiasi periodo dell’anno, il Ligustro è adatto per la creazione di siepi che si potano preferibilmente due volte l’anno, in maggio e in settembre.
Il Ligustro è una pianta rustica, di facile coltivazione, non ha esigenze particolari per quel che concerne l’esposizione e la natura del terreno e, per uno sviluppo equilibrato, è consigliabile collocarlo in un luogo dove possa ricevere almeno alcune ore di sole diretto posto su un terriccio soffice e profondo, molto ben drenato.
Le annaffiature devono avvenire saltuariamente bagnando a fondo il terreno.
E’ molto resistente ai climi freddi, sopporta temperature minime molto rigide, quindi è ben inserito nell’habitat del giardino mistrettese.
Nella pianta di Ligustro sono presenti sostanze tossiche come la ligustrina.
Le bacche, se ingerite, provocano infiammazioni gastroenteriche.
La cute è irritata dal contatto con le foglie.
Nella medicina popolare, le foglie, in decotto e anche sotto forma di gargarismi, per le loro proprietà astringenti, tradizionalmente erano usate per combattere i gonfiori, gli ascessi, le ulcerazioni della bocca  e le infiammazioni alla gola.
Anticamente erano usate per preparare particolari inchiostri blu per penne stilografiche.

 

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