May 8, 2020 - Senza categoria    Comments Off on L’HOYA CARNOSA NELLA MIA CAMPAGNA DI LICATA

L’HOYA CARNOSA NELLA MIA CAMPAGNA DI LICATA

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Le piante più belle nel mio giardino a Licata!
Sono le Hoye.
Ce ne sono tante, poste nei vasi, nelle giare, anche nelle aiuole.

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Il Nome del genere “Hoya” è dedicato a Thomas Hoy, (c.1750-1822), appassionato ed esperto giardiniere inglese che curò il parco Sion House, di proprietà del duca di Northumberland, nei dintorni di Londra, in Inghilterra. Fu il botanico prof.Robert Brown ad attribuire questo nome alla pianta in suo onore.
Il genere Hoya comprende circa 200 specie conosciute con il nome di “fiore di cera” per la spettacolarità e per la delicatezza dei fiori che sembrano, appunto, di cera, e con il nome di “fiore di porcellana” per la forma dei fiori che ricorda un lavoro di porcellana fatto artigianalmente.

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 Tutte le specie di Hoya sono originarie delle zone più calde del sud-est dell’Asia, dell’Australia, dell’Oceania e di diverse isole del Pacifico.
Sono diverse specie: perenni sempreverdi, rampicanti o cespugliose, arbustive o striscianti e alcune epifite.
La caratteristica che accomuna tutte le specie è il fiore stellato che comprende una vasta gamma di colori che va dal bianco al rosa pallido, con al centro un nucleo di colore rosso, oltre ad essere caratterizzato da una leggera peluria che lo rende ancor più delicato al tatto.
Le piante che vivono nella mia campagna sono le “Hoye carnose”, il genere più diffuso alle nostre latitudini, coltivato da più di 200 anni e facilmente riscontrabile nei vivai.
L’Hoya carnosa, appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, originaria dell’India e del Giappone, è una pianta a crescita molto rapida.
E’ la specie che più di ogni altra si può coltivare nei nostri climi, sia nei vasi, sia dentro gli appartamenti, sia nel terreno perché l’inverno è mite. E’ una pianta molto generosa, che fiorisce ininterrottamente dalla fine della primavera e per tutta l’estate.
Presenta il portamento rampicante, con fusticini erbacei, lunghi, sottili e volubili che si aggrappano, nel crescere, a un tutore, a dei fili o a dei sostegni intorno ai quali si attorcigliano.

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Le grandi foglie sono di colore verde scuro, di forma ovale-oblunga, lucide, rigide, acuminate e di consistenza carnosa. Sono ricoperte da un rivestimento ceroso che, nelle zone d’origine, le protegge dai raggi del sole e dal deterioramento dovuto alle frequenti piogge torrenziali.

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I fiori, stellati e cerosi, di colore bianco con la parte centrale rosata, molto belli, riuniti in infiorescenze a ombrella, pendule, attaccate all’ascella delle foglie, fioriscono da aprile/maggio fino a settembre/ottobre.
Ogni infiorescenza è formata da grappoli di 15-20 fiorellini e i suoi petali sono ricoperti da una leggera peluria simile al velluto di seta.
I fiori, all’imbrunire, emanano un profumo intenso e dolce. Talvolta dallo stesso fusto la pianta emette una fioritura multipla, quindi, nel processo di potatura, è bene eliminare solo i fiori appassiti e le parti danneggiate. Per questo motivo è importante evitare di asportare i fiori.

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La moltiplicazione avviene per seme, utilizzandoli in autunno. Il frutto, a maturazione, tende a “esplodere” scagliando i semi lontano.
E’ anche possibile praticare talee di fusto e di foglia. Le talee più praticate sono le talee apicali che si ottengono tagliando dai fusti maturi alcuni rami di 10-15 centimetri di lunghezza nei mesi compresi tra maggio e agosto che andranno piantate in un vaso con torba e sabbia.
La comparsa di nuovi germogli indicherà che le talee avranno radicato e potranno quindi essere trapiantate nel vaso definitivo.
La radicazione avviene in genere dopo due o tre settimane.
Io, personalmente, pratico la moltiplicazione per propaggine.
Sotterro una porzione di ramo e aspetto che emetta le radici. Quindi taglio il ramo radicato separandolo definitivamente dalla pianta madre.
Rinvaso la giovane piantina in un vaso di coccio e aspetto l’occasione per regalarla a qualche persona a me cara. La piantina fiorirà intorno ai due anni di età.
Le Hoye sono piante abbastanza rustiche, facili da col­tivare.
Prediligono essere poste su terreni sabbiosi e ben drenati in un luogo molto luminoso dove la temperatura garantisce i 27°C in estate e non scende sotto i 10°C d’inverno.
I fiori fioriscono più numerosi sulla parte della pianta rivolta alla luce del sole. Particolare attenzione bisogna prestare alle annaffiature che vanno effettuate con regolarità. Durante il riposo vegetativo la pianta riesce a sopportare anche lunghi periodi di siccità.
Infatti, le radici tendono sia a seccare sia a marcire se la quantità di acqua non è quella esatta. Le irrigazioni eccessive frequentemente causano asfissia radicale e deperimento generalizzato.
Nel periodo primaverile-estivo bisogna aggiungere un fertilizzante completo all’acqua delle annaffiature. Nel periodo autunnale-invernale invece bisogna sospendere le concimazioni. Con il tempo queste piante possono assumere un aspetto poco gradevole a causa della spogliazione della parte bassa: è bene quindi intervenire in ottobre accorciando tutti i tralci tagliandoli al di sopra di una coppia di foglie.
Bisogna eliminare anche i rami morti o troppo vecchi. Nella cura quotidiana è fortemente sconsigliata la rimozione dei fiori appassiti e dei loro peduncoli. Spesso, infatti, le fioriture si ripetono nello stesso punto, anno dopo anno.
Ripeto: è importante tener presente che i peduncoli che reggono i singoli fiorellini delle om­brelle fiorali non devono essere tagliati quando le corolle appassiscono; infatti è pro­prio da questi peduncoli che, l’anno succes­sivo, nasceranno i nuovi fiori.
Sebbene siano piante molto resistenti, le Hoye necessitano di particolari cure e attenzioni. Infatti, alcune manifestazioni fogliari possono essere causate dalle condizioni di coltivazione.
Se le foglie diventano scure o sembrano bruciate, vuol dire che non sopportano i raggi diretti del sole. E’ opportuno spostare la pianta in un altro luogo. L’ingiallimento delle foglie può essere la causa di annaffiature troppo abbondanti. Bisogna diminuire le innaffiature, far asciugare il terriccio e fare drenare meglio il terreno.
Se le foglie cadono e si seccano vuol dire che soffrono la carenza di acqua.
Le radici possono marcire facilmente se c’è ristagno d’acqua.
I parassiti che si riscontrano più frequentemente sono: gli Afidi, il ragnetto rosso, che decolora le foglie e poi le ricopre di sottili ragnatele, e la cocciniglia cotonosa, un insetto molto piccolo che si attacca principalmente ai fusti e alle nervature fogliari depositando piccole formazioni bianche simili a ciuffi di cotone.
Regaliamo le Hoye.  Sono sicuramente gradite!

 

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