Jun 1, 2023 - Senza categoria    Comments Off on LE PIANTE DI BUPLEURUM FRUTICOSUM NEL BOSCHETTO DELLA NEVIERA A MISTRETTA

LE PIANTE DI BUPLEURUM FRUTICOSUM NEL BOSCHETTO DELLA NEVIERA A MISTRETTA

Ho incontrato una grande estensione di terreno coperta da tantissime piante dai fiori gialli ad ombrella percorrendo, la scorsa estate, la regia trazzera nel boschetto in contrada Neviera che conduce alla chiesetta “A Matri Tagliavia”, “Madonna Tagliavia”, una piccolissima chiesa rurale extra moenia, distante dal centro abitato di Mistretta appena 2,5 chilometri e ad un’altezza di 1100 metri.

A Mistretta, sui monti Nebrodi, questa specie evidenzia la tendenza a costituire arbusteti connessi con formazioni forestali a querce caducifoglie termofile.
La vegetazione osservata, e che riempie quell’area, è la “BUPLEURUM FRUTICOSUM”. Uno spettacolo della Natura!
Come dice J.J Rousseau: ” C’è un libro sempe aperto per tutti gli occhi: la Natura”.
Il nome italiano è “Bupleuro cespuglioso”.
Il sinonimo “Tenoria fruticosa”.
Etimologicamente il nome del genere “Bupleurum” deriva dalla parola greca composta da “βούπλευρος” e da “βοῦς” “bue” e da “πλευρά” “costola” in riferimento alle pronunciate rigature longitudinali delle foglie.
Il nome della specie “fruticosum” ” frutice” perchè ricco di germogli.

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Il genere Bupleurum comprende circa 200 specie. Allo stato spontaneo si estende in un’area dal Marocco alla Grecia. Principalmente è originario dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa boreale e delle Isole Canarie ed Azzorre.
In Italia le specie di Bupleurum sono poco comuni e sono presenti in Sicilia, in Sardegna e in Liguria.
Alcune specie sono : “Bupleurum fruticosum, Bupleurum montanum, Bupleurum elatum, Bupleurum odontites, Bupleurum gibraltarium, Bupleurum lancifolium, Bupleurum baldense”.
Il nome “Bupleurum ” fu usato per la prima volta da Ippocrate e ripreso, in tempi relativamente moderni, dal Tournefort e da Linneo. Però fu il botanico francese Antoine-Laurent de Jussieu (1748-1836) che introdusse questo genere di piante nella famiglia delle Umbelliferae.
La specie che ho incontrato io a Mistretta e che ho fotografato è la “BUPLEURUM FRUTICOSUM“.


E’ una pianta arbustiva, rustica, perenne e sempreverde, dalla crescita veloce e dal portamento folto e regolare.
La singola pianta, sostenuta dalla radice rizomatosa, assume l’aspetto di un grosso e folto cespuglio alto fino a due metri formato da numerosi fusti rigidi, legnosi, eretti, sottili, rivestiti da corteccia brunastra che, dividendosi ripetutamente ed orientandosi in ogni direzione, conferiscono alla pianta una forma globosa.
Nelle vecchie piante i fusti tendono a ramificarsi, a diventare intricati e ad assumere una tonalità grigia.


Le foglie, semplici, intere, coriacee, persistenti, a disposizione alterna, con il picciolo ridottissimo, sono quasi sessili e abbraccianti il fusto. La lamina fogliare è ellittico-lanceolata (molto più lunga che larga) ed è attraversata da una nervatura mediana evidente in entrambe le pagine. La pagina superiore è lucida e di colore verde, la pagina inferiore è opaca e glauca. Spesso le foglie basali sono riunite in una specie di rosetta. Il margine fogliare è intero e liscio. L’apice della foglia è acuto. Le foglie, se stropicciate, emanano un persistente odore aromatico.


In estate, nel periodo compreso tra il mese di luglio e il mese di settembre, proprio durante il mio soggiorno a Mistretta, nella parte terminale dei rami compaiono abbondanti infiorescenze ad ombrella composte da piccoli fiori ermafroditi, pentameri, con calice e corolla formata da 5 elementi, di colore giallo e dall’aspetto carnoso.


Dai fiori nettariferi fecondati si sviluppano in autunno i frutti, i diacheni, divisi in due acheni saldati lungo un asse centrale, di forma ovoide, lunghi pochi millimetri, costoluti, brunastri che ospitano i semi che garantiscono una facile diffusione della specie.
La Bupleurum fruticosum è una pianta diffusa soprattutto nei paesi a clima freddo o temperato adattandosi bene alle più disparate condizioni di vita. Non necessita di particolari cure colturali.
Gradisce vegetare su habitat di rupi, di luoghi sassosi, ma anche su spazi erbosi asciutti, aridi, sterili su terreni grassi, sabbiosi e argillosi e, soprattutto, freschi e ben drenati. Gradisce l’esposizione luminosa, in pieno sole, ma si accontenta anche della mezza ombra. L’irrigazione non è un’operazione frequente da fare. Sopporta temperature minime invernali solo di alcuni gradi inferiori allo zero.
Le infiorescenze della Bupleurum fruticosum, per la loro bellezza, sono ornamentali per cui la specie si può coltivare in vasi e in contenitori per abbellire terrazze, balconi e giardini pensili. I giardinieri piantano alcuni cespi nelle ville comunali come siepi di separazione delle aiuole.
La medicina farmaceutica popolare consiglia l’uso delle foglie delle piante di Bupleurum che sono capaci di un’azione psicotropa e ansiolitica. I decotti delle foglie sono utili per rilassare i tendini. Inoltre, prodotti erboristici di questa specie vengono usati in chimopuntura, per combattere i reumatismi autoimmuni.
In cucina, per uso alimentare, in Occidente tali piante non sono molto conosciute come specie eduli, mentre in Giappone si consuma a scopo alimentare il Bupleurum falcatum perchè là esiste una normale coltivazione orticola di questa pianta.

 

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