Jun 18, 2014 - Senza categoria    Comments Off on LE ALOE FIORITE NEL MIO GIARDINO ROCCIOSO A LICATA

LE ALOE FIORITE NEL MIO GIARDINO ROCCIOSO A LICATA

1 ok

ok 1

ok 2

Nel mio giardino roccioso le piante di Aloe sono molto numerose, di diverse qualità e di diverse età, per la loro facilità di riproduzione. Appartengono alla famiglia delle Liliacee.
Il nome botanico deriva dal greco “αλόη” che significa “albero dal legno fragrante”.
Dalle foglie delle piante di Aloe stilla un succo acre, amaro, sgradevole che le fece apprezzare come piante medicinali. Gli antichi pensavano, infatti, che l’efficacia di una medicina, come sostanza curativa, dipendesse maggiormente dal sapore intenso e amaro della pianta.
Le piante di Aloe sono succulente, carnose, dotate di un grosso stipite corto e di un ciuffo di foglie grandi, intere, dentate o spinose lungo i margini che si restringono a punta alla sommità, cerose, maggiormente riunite in rosette basali.

 

CLICCA QUI

 

https://youtu.be/-XtSmzQetTM

CLICCA QUI

 

 

 

3 ok

 Nella pianta giovane le foglie sono di colore verde macchiato di bianco, nella pianta adulta sono di colore verde pallido.
Lo scapo fiorifero è alto anche un metro e porta, raccolti in infiorescenze a racemi semplici o ramose, fiori di forma tubulare, diritti, rossi e gialli, molto visitati dagli insetti.
É mia abitudine recidere lo scapo fiorifero, anche se è molto decorativo, perché costringe la pianta ad un gran dispendio d’energia. Introdotte per la bellezza delle foglie e delle appariscenti infiorescenze, provengono per la maggior parte dal Capo di Buona Speranza, dalle Canarie, dalle deserte zone dell’Africa e dell’Asia Minore e si sono così diffuse lungo le coste del Mediterraneo da moltiplicarsi spontaneamente soprattutto in quei luoghi dove il clima è più caldo e secco.
Nella montagna “Montesole” a Licata l’Aloe arborescens, l’Aloe vera, l’Aloe variegata, l’Aloe ferox, l’Aloe saponaria,  L’aloe maculata si sono talmente ben inserite da occupare buona parte del giardino roccioso, emergendo quasi inselvatichite anche dalle fessure delle pietre.

IMG_20190216_111700 OK

6 aloe MACULATA OK

Non hanno bisogno di cure particolari; pretendono esposizione in pieno sole, terreno sciolto, fortemente drenato e annaffiature moderate per garantire alle radici una costante permanenza all’asciutto, prestando attenzione a non fare ristagnare l’acqua nelle foglie.
Combattono la siccità perché le foglie interne, sepolte nel terreno, sono protette da quelle esterne disseccate. Con le prime piogge autunnali le rosette rivivono e si aprono.
Fioriscono in primavera – estate. Sono molto decorative con le foglie macchiate, variegate, pungenti e con i fiori vistosi, che danno una nota di colore alle rocce pietrose e soleggiate.
L’Aloe arborescens e l’Aloe variegata producono a giugno fiori di un bel colore rosso. L’Aloe saponaria presenta rosette di grandi foglie verdi con piccole macchie più chiare e con il margine dentato e spinoso.
É stato Dioscoride, medico greco del I° secolo d. C, a vantare le proprietà officinali delle piante di Aloe. Incidendo le foglie, si raccoglie un succo che, fatto evaporare, si trasforma in una polvere bianca utile in medicina e in veterinaria. In piccolissime dosi è eupeptico e serve per preparare bevande e medicinali tonici e digestivi.
In dosi più elevate ha azione purgativa blanda e tardiva. In dosi alte ha azione energica e violenta. In cosmetica si producono saponi per la pulizia della persona. Ogni varietà di Aloe dà il suo succo. Il suo nome varia con la provenienza. Il più pregiato è quello “soccotrino” così detto perché estratto dall’Aloe proveniente dall’isola di Socotra.
Ha colore rosso bruno, odore aromatico e sapore amaro. É un violento purgante, che agisce dopo circa 24 ore dalla somministrazione, determinando una forte stimolazione dell’intestino crasso. É molto utile nei casi di stipsi cronica. Esternamente, sotto forma di tintura, favorisce la cicatrizzazione delle piaghe.
Vorrei precisare che tutti i rimedi fitoterapici descritti sono curiosità e tradizioni della medicina popolare.
La loro descrizione serve ad evidenziare l’importanza delle piante nella vita dell’Uomo e non devono essere usati indiscriminatamente, né essere alternativi alla moderna medicina. Nessuna responsabilità è assunta dall’autore.
Il mio amico Giuseppe aveva riposto tanta fiducia nella miracolosa azione della pianta di Aloe. Sperava nella guarigione della mamma, affetta dal male del secolo, facendole assumere, più volte al giorno, una pappa ricavata dalle foglie frullate. Ho divelto molte piante di Aloe del mio giardino, ho sperato anch’io, ma il risultato finale era prevedibile!

9 ok

 La pianta di Aloe è ripetutamente citata nella Sacra Bibbia. Nel libro dei Numeri (24,6), nella Terza Benedizione di Balaam così si legge: “Sono come torrenti che si diramano, come giardini lungo un fiume, come aloe, che il Signore ha piantati come cedri lungo le acque” e nel Salmo (44,9) del re messianico: “ Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia, dai palazzi d’avorio ti allietano le cetre”.
Nel libro dei Proverbi, nelle Lusinghe dell’adultera (7,17), così è scritto: “Ho profumato il mio giaciglio di mirra, di aloe e di cinnamomo”.
Il libro del Cantico dei Cantici, nell’invito alla sposa (4,14) riferisce: “Nardo e zafferano, cannella e cinnamomo con ogni specie d’alberi da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi”. In Giovanni (19,39): “Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre”.

10 ok

11 ok

 Le piante di Aloe in genere sono resistenti alle malattie ma potrebbero essere attaccate dall’oidium o mal bianco, un fungo che riveste le foglie di una patina biancastra. Va combattuto spruzzando una soluzione di zolfo ramato, sciolto in quantità di 4 grammi ogni litro d’acqua, da ripetere tutte le settimane fino alla scomparsa della malattia.
Molte specie di Aloe sono ornamentali e, per il loro bel fogliame, sono diffusamente coltivate in Europa per l’effetto decorativo nei giardini, nei parchi, negli androni dei palazzi.
Un’eccezionale collezione di Aloe si può ammirare visitando il giardino di Hanbury, alla Mortola presso Ventimiglia, al confine con la Francia, e il giardino esotico di Montecarlo, vero e proprio museo delle piante grasse.
Lungo la strada panoramica della valle dei templi di Agrigento è interessante notare la sistemazione delle numerosissime piante di Aloe, anche spontanee, curate dall’esperienza, dalla professionalità e dalla sensibilità dei giardinieri della Sovrintendenza Archeologica.
Abbelliscono il paesaggio.

 

Comments are closed.