Aug 5, 2014 - Senza categoria    Comments Off on L’ALBERO E’ AMICO

L’ALBERO E’ AMICO

Villa Comunale Mistretta 1

Ogni anno, durante la stagione estiva, per l’alta temperatura, per il caldo afoso, lunghe lingue di fuoco avanzano divorando vaste estensioni di vegetazione. Bruciano le sterpaglie, brucia la macchia mediterranea, bruciano i boschi. I il mio grido è alto e forte: Proteggiamo, difendiamo la Natura!

L’albero è sicuramente il miglior amico dell’Uomo, ma non sempre l’Uomo è il miglior amico dell’albero. Lo dimostrano proprio gli incendi, soprattutto quelli di origine dolosa.

Osservando la carta dell’Europa preistorica si nota come tutto il territorio europeo era coperto da un’immensa foresta. Oggi, per ammirare gli alberi, quasi sempre bisogna entrare nei boschi e nei giardini. Perchè gli alberi sono amici dell’Uomo? Una foresta, un bosco, una pineta, un giardino sono dei polmoni vegetali che producono ogni giorno una gran quantità di ossigeno. L’Amazzonia è una estesa foresta pluviale che rifornisce di ossigeno l’intera biosfera. Qualora l’Uomo la distruggerà, per costruire autostrade, perderà un alleato fondamentale per la corretta economia della Natura. Inoltre l’albero, come tutte le altre piante, è un grande alchimista: sa trasformare l’acqua e i sali minerali, assorbiti dal suolo attraverso le radici, la luce del sole e l’anidride carbonica dell’atmosfera in sostanza organica e in ossigeno. E’ la fotosintesi clorofilliana!

Gli alberi sono anche produttori di frutta, di legname e di carbone. Impediscono, inoltre, il dissesto idrogeologico. Le radici sono, infatti, delle enormi mani che stringono la terra trattenendo gli smottamenti e le frane. Gli alberi rompono l’uniformità del paesaggio coltivato con macchie di colore verde, con una diversità percettiva tale da ricreare lo spirito e armonizzare la bellezza. Gli alberi, come grandi condomini, sanno dare ospitalità a molti uccelli e a tanti altri animali dove trovano rifugio, come se essi fossero degli Eden ritrovati. Il giardino è l’anima segreta delle città. Quando il vento passa tra le foglie, ecco che gli alberi cominciano a parlare, raccontano una leggenda misteriosa, che l’Uomo non ha mai capito, ma che genera sogni, miti, favole, meraviglie. Gli antichi greci tra il fogliame intravedevano muoversi le ninfe dei boschi, creature deliziose, oppure assistevano, con gli occhi dei miraggi, al passaggio dei satiri, ebbri di vita, desiderosi d’amore. Quindi il bosco è stato e resta un luogo sacro.

L’Antico Testamento offre gli esempi più belli di alberi collegati al concetto del sacro e del divino. L’albero più famoso è quello del Paradiso Terrestre, cioè  l’albero  sacro della vita. Nella Genesi (II,9) si legge: “ [… ] Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male [… ]”

Sicuramente come il nostro migliore amico, dobbiamo imparare ad amare e a rispettare “l’Albero”.

Tra le manifestazioni della Natura vivente l’albero occupa un posto di rilievo sia per il lungo ciclo vitale, talora plurimillenario, sia per le considerevoli dimensioni che può raggiungere. Il maresciallo francese Lyautey Louis Hubert Gonzalve, (Nancy 1854, Thorey 1934), una volta chiese al suo giardiniere di piantare un albero. Gli rispose: ” E’ troppo lento a crescere. Raggiungerà la maturità non prima dei cento anni”. Il maresciallo ripeté: ” Non c’è tempo da perdere, mettilo a dimora questo pomeriggio stesso!

Villa Comunale Mistretta 2

L’albero, sin dalle più lontane origini dell’Uomo, ha suscitato un senso di mistero e di considerazione. Avendo una vita più lunga di quella dell’Uomo, sembra quasi immortale, capace di attraversare secoli di storia e di rappresentare il tramite tra due generazioni. Piantare l’albero è sempre stato un atto carico di significato spirituale che rappresenta, appunto, l’eredità storico-culturale tramandata dagli avi e che è riuscita ad attraversare lo scorrere del tempo. L’albero, così apparentemente immobile e imponente, dà l’idea di stabilità, di fonte di vita, di morte e di rinascita. Esistono alberi tanto longevi da sembrare eterni. Si tratta di esseri che hanno superato avversità ambientali come il fuoco, la siccità, il taglio con  l’ascia  e che hanno assistito alla nascita e al tramonto di stirpi famose e di civiltà.

Attraverso i grandi alberi si manifestano, dunque, la forza e la longevità della vita: spazio e tempo si fondono in essi, consistenza e persistenza, insieme alle rispettive specificità biologiche e, talora, anche antropologiche, ne determinano le caratteristiche e fanno assumere ad essi il carattere di autentici monumenti. Realmente costituiscono le espressioni della Natura vivente che, sin dall’antichità, hanno destato nell’Uomo riverenza e stupore tali da indurlo ad attribuire loro un forte significato simbolico.

 I giganti per eccellenza del mondo vegetale sono le Sequoie che vivono nella California e nell’Oregon sud occidentale e che contano tremila anni di età. Dritte come colonne, sfiorano l’altezza di 120 metri dominando incontrastate il paesaggio circostante. La villa comunale “G Garibaldi” di Mistretta è costituita da zone erbose di Bosso delimitanti le aiuole e attraversata da viali arricchiti da gruppi di fiori e di arbusti, ma l’elemento fondamentale del giardino è proprio L’ALBERO.

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