Apr 4, 2024 - Senza categoria    No Comments

L’ALBERO DI PICEA SMITHIANA NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

La villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta mostra per quasi tutto l’anno solare i suoi gioielli piacevoli da ammirare. Uno di questi gioielli è l’albero di Picea smithiana.

Il Picea smithiana è una conifera appartenente alla Famiglia delle Pinaceae.
E’ conosciuta anche con i sinonimi: “Ovest Himalayan Abete” e “Picea morinda”.
Etimologicamente il nome del genere “Picea”, utilizzato già dai latini, potrebbe derivare da “Pix picis”pece”, in riferimento all’abbondante produzione di resina.
Il nome della specie “Morinda” è un termine nepalese che significa “miele di fiori” anche per le gocce di resina che si riscontrano sui giovani coni di questa alta e imponente pianta.
Il Picea smithiana è un Abete nato nelle montagne occidentali dell’Himalaya, dal nord-est dell’Afghanistan centrale a est del Nepal.
E’ un albero ornamentale presente nei grandi giardini dell’Europa occidentale per la sua attraente caratteristica dei ramoscelli penduli. Introdotto in Europa nel 1839, ha avuto un’ampia diffusione anche in Italia, dove vive bene in montagna fino a 3000 metri d’altitudine.
Nelle foreste del suo habitat originario cresce fino a 3700 metri insieme al Cedrus deodara e al Pinus pungens glauca.
E’ presente nella villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta, dove ha raggiunto una notevole altezza.

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Il Picea smithiana è un grande albero sempreverde alto fino a 50 metri.
Presenta il portamento piramidale, la ramificazione a palchi regolari, la chioma formata da aghi lunghi, non molto densa, di colore verde-azzurrino su entrambe le pagine che rallegra il grigio dell’inverno.

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Nel tronco, diritto e colonnare, s’inseriscono i rami lunghi e penduli perché consentono alla pianta di liberarsi dal peso della neve.
Il fusto è rivestito dalla corteccia che, da giovane, è liscia e di colore verde-grigio lucente, in seguito si fessura profondamente in placche sottili, longitudinali e di colore grigio opaco.

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Le foglie, aghiformi, riunite in fascetti di numero di 5, rotonde, sottili, flessibili e curvate in avanti, non pungenti, lunghe fino a 5 centimetri superano in lunghezza le foglie di qualsiasi altra Picea.

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E’ una pianta monoica.
I fiori sono molto primitivi, unisessuali, ma entrambi i sessi si trovano sulla stessa pianta.
I fiori maschili, a piccoli coni allungati, gialli, sono riuniti in spighe alla base dei nuovi getti dell’annata; i fiori femminili, a coni di colore verde-giallo-rosati, sorretti da un lungo peduncolo, si trovano al vertice dei nuovi getti. I fiori cominciano a schiudersi a maggio.

6 FIORI MASCHILI E FEMMINILI ok

I frutti sono i coni, grandi, di forma cilindrico-conica appuntita, lunghi da 9 a 16 centimetri, penduli, impregnati di resina.
Sono di colore verde che cambia in marrone, si aprono dopo diversi mesi dall’impollinazione e, a maturazione avvenuta, allargano le squame rigide e dolcemente arrotondate per liberare i semi alati. Successivamente cadranno intere dalla pianta.

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I semi maturano da ottobre a novembre.
La moltiplicazione avviene per semina in autunno.
E’ una pianta rustica e molto resistente, che cresce rapidamente e liberamente e non necessita di potature.
Il Picea smithiana è un albero che richiama l’attenzione per la sua eleganza e per la sua maestosità.
E’ piantato nei giardini dove ha spazio sufficiente per crescere.
È stato anche utilizzato per i rimboschimenti per il suo rapido accrescimento. Nelle foreste è coltivato per la produzione del legname.
La corteccia è molto resistente ed è utilizzata per coperture. Piccole quantità di resina sono ottenute tra la corteccia e il legno.
Il legno, moderatamente duro, è utilizzato nelle costruzioni, nelle palerie, per utensili domestici e di cucina e nell’industria della carta.
E’ un ottimo combustibile.
Il Picea smithiana gradisce essere posizionato in un luogo semi-ombreggiato, dove può ricevere i raggi solari durante le ore più fresche della giornata posto su un terreno profondo, umido, ma ben drenato.
Lo sviluppo di un buon apparato radicale, che si dirama anche per decine di metri, consente alla pianta di accontentarsi dell’acqua delle piogge, senza la necessità di ulteriori annaffiature, e di trovare gran parte dei nutrienti nel terreno. Tuttavia, accetta un pò di fertilizzante in modo da ricevere il giusto apporto di sali minerali.
Come tutte le pinaceae, anche il Picea smithiana teme l’attacco degli Afidi e della Cocciniglia, parassiti  che saranno allontanati con un trattamento insetticida ad ampio spettro.
La pianta resiste ai freddi invernali dove si registrano temperature basse, tollera i forti venti, ma non l’inquinamento atmosferico.
Il suo stato di salute è gravemente compromesso dalle piogge acide.

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