Aug 23, 2015 - Senza categoria    Comments Off on LA VERONICA SPICATA E LA VERONICA VARIEGATA

LA VERONICA SPICATA E LA VERONICA VARIEGATA

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La villa comunale “G. Garibaldi” di Mistretta non finisce mai di stupire il visitatore per le tante essenze vegetali che custodisce. A pochi passi dall’ingresso principale della piazza San Felice, nell’aiuola di sinistra, quasi sotto i piedi dell’altissimo Abies nordmanniana del Caucaso, questa estate la Veronica variegata ha mostrato le sue bellissime spighe fiorite.

La Veronica, dal latino ”vera et unica”, è una pianta originaria dell’Europa Centrale, dell’Asia settentrionale, dell’America del nord e della Nuova Zelanda ed appartenente alla famiglia della Scrophulariaceae. Al suo nome si attribuisce  il significato di ”portatrice di vittoria” perché guaritrice di tante malattie e soprattutto delle ferite della pelle. Nella tradizione popolare cristiana Veronica è il nome della donna che asciugò il volto di Cristo. In Francia era conosciuta come “Herbe aux ladres”,“erba dei lebbrosi”.

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Esistono diverse varietà di Veronica e tutte sono di dimensioni medie. Sviluppano cespi abbastanza compatti costituiti da sottili fusti eretti, semilegnosi. La Veronica spicata è un arbusto di forma arrotondata il cui fusto può raggiungere l’altezza di due metri. Le foglie ovato-lanceolate, dentate ai margini e acuminate all’apice, opposte o riunite in verticilli in numero di tre, sono di un bel colore verde brillante e densamente pelose. Non è una pianta sempreverde, quindi durante i mesi più freddi dell’anno perde la sua parte aerea. Poi, con l’arrivo della primavera, ricomincia rapidamente a rifiorire e a produrre nuovi fusti e nuove foglie. I fiori, piccoli, riuniti in infiorescenze a racemi rivolte verso l’alto, hanno la corolla tubulosa  azzurra. La fioritura avviene in autunno, approssimativamente per la festa di tutti i Santi, ed è rigogliosa e molto prolungata. La Veronica variegata, coltivata nella villa comunale di Mistretta, invece è fiorita abbondantemente durante tutto il mese di luglio.

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Per favorire il protrarsi della fioritura, è bene cimare i fusti che portano i fiori appassiti. Un’antica leggenda racconta che sarebbe stato accecato dall’ira degli uccelli chiunque avesse maltrattato le pianticelle di Veronica distruggendo i delicati fiori. Il frutto è una capsula. La moltiplicazione avviene per semi prelevandoli dalla pianta solo quando sono completamente disseccati. La pianta si riproduce, oltre che per seme, anche per divisione dei cespi che, ogni tre anni, si dividono e si pongono direttamente a dimora tra marzo e aprile, e per mezzo di talee di germogli laterali che vengono sottratti alla pianta a partire dal mese di luglio.

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La Veronica preferisce essere esposta in un luogo soleggiato, o appena in penombra. Resiste al freddo piuttosto intenso, sopporta bene le temperature che scendono sotto lo zero, ma soffre le gelate prolungate. Si adatta a qualsiasi substrato apprezzando un terreno ben drenato, fertile, soffice, sempre umido e senza ristagni d’acqua. Richiede annaffiature abbondanti e regolari durante l’estate e soprattutto in caso di siccità. E’ consigliabile innaffiarla di rado, in abbondanza, piuttosto che spesso e in piccole quantità. La potatura va eseguita solo dopo la fioritura. Pur essendo una pianta rustica, che non necessita di particolari attenzioni, tuttavia può essere attaccata dagli Afidi, che causano una crescita lenta dei fiori e dei nuovi getti, e dai funghi se il terreno è pregno d’acqua.

La Veronica è stata molto usata nella medicina popolare. Il suo impiego si diffuse moltissimo alla fine del XVII secolo. Veniva preparato l’infuso al posto del the che, allora, era assai costoso. L’infuso di Veronica era chiamato “the svizzero”, in ricordo di Fuchs, e la sua diffusione è stata favorita dal medico Frederich Hoffmann che così scrisse “De infusi Veronica efficacia preferenda herbae teae”. In fitoterapia si usano le parti aeree essiccate per preparare misture che, per il contenuto in glicosidi e in tannini, hanno effetti digestivi, tonici, sudoriferi, antinfluenzali, antigottosi, utili anche per combattere la tosse, per alleviare i dolori reumatici e per curare le malattie cutanee pruriginose. Per uso esterno si possono usare per lavare le ferite, come leggero astringente per il viso, e per i gargarismi.

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