Feb 17, 2017 - Senza categoria    Comments Off on LA SOPHORA JAPONICA

LA SOPHORA JAPONICA

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Carissimo Simone, il nostro recente incontro a Mistretta è stato molto piacevole non solo perché ha rafforzato il nostro legame di amicizia, ma perché mi ha dato la possibilità di mostrarti l’importante giardino all’italiana “Giuseppe Garibaldi” che Mistretta possiede.

Per me è sempre un’esperienza emozionante passeggiare dentro la villa, percorrere i viali dove si affacciano i lunghi rami degli alti alberi che sembra volessero abbracciarmi per fermarmi davanti a loro, per parlarmi. Se le piante della villa potessero parlare…!

In questo periodo di fine febbraio le piante della villa ancora sono quasi a riposo avendo dovuto difendersi dai rigori di questo inverno particolarmente rigido. Ti ho mostrato come la Sophora japonica si è difesa. Spogliandosi!

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Durante il tuo prossimo soggiorno a Mistretta inviteremo la guida turistica locale, il signor Nino Dolcemaschio, che ci accompagnerà per mostrarti le bellezze architettoniche di Mistretta.

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La “Sophora japonica”, nome scientifico “Styphnolobium japonicum”,  è la pianta conosciuta con il nome comune di “Acacia del Giappone”. La incontriamo percorrendo il viale di sinistra quasi fino alla fine, superando abbondantemente la fontanella dell’acqua.

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E’ una specie esotica proveniente dal Giappone, da cui il nome arabo “Sufayra” , dalla Cina e dalla Corea e diffusasi in Europa nel XVIII secolo. Per il pregevole fogliame, per la bellezza della fioritura e per l’eleganza del portamento è stata sempre utilizzata come pianta ornamentale.

La Sophora japonica, appartenente alla Famiglia delle Leguminosae, è un albero deciduo, a portamento elegante e a crescita lenta, ma può raggiungere anche i 12 metri d’altezza. Possiede un apparato radicale di media profondità, ramificato ed espanso. Le sue radici riescono ad assorbire l’acqua e gli elementi nutritivi grazie alla presenza di un fungo che, se non ci fosse, metterebbe a rischio la vita stessa della pianta. Nello stesso tempo, se l’albero non esistesse, anche il fungo non riuscirebbe a sopravvivere. E’ un classico esempio di simbiosi mutualistica tra un vegetale e un fungo. Lo stretto accordo tra l’albero ed il fungo ha, inoltre, un altro aspetto molto interessante: l’accumulo di sostanze fertilizzanti nel terreno a disposizione di altri vegetali che ne traggono vantaggio. Il tronco della Sophora japonica, rivestito dalla corteccia di colore grigiastro tendente al marrone, che si screpola secondo linee tortuose, è eretto, moderatamente ramificato e da cui partono i ramuli non spinosi.

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Nella parte bassa il fusto è abbastanza spoglio, mentre nella parte alta si sviluppano molte ramificazioni. I rami sono verdi e sottili, elastici e robusti. Negli esemplari più giovani sono di colore verde-brillante.

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Le foglie, caduche, pennate, a lamina composta, con il margine intero e con nervature che si prolungano oltre l’apice appuntito, sono formate da 9-15  foglioline pelose, ovali-lanceolate, acute, di colore verde-scuro lucente nella pagina superiore e di colore verde più opaco nella pagina inferiore. In autunno, invece, assumono il caratteristico colore oro su entrambi i lati e poi cadono.

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L’insieme delle foglie forma la chioma moderatamente fitta, arrotondata, dai contorni regolari. L’abbigliamento spoglio invernale non è certo gradevole alla vista.

I fiori, bisessuali, piccoli, possiedono un calice scampanato con 5 denti ed una corolla papilionacea a 5 petali, di cui 2 uniti per racchiudere i 10 stami. Dal delicato profumo, dal colore bianco- cremato, sono riuniti in racemi formanti a loro volta grandi pannocchie terminali lunghe fino a 25 centimetri. Fioriscono in luglio e in agosto regalando bellissime fioriture estive. La fioritura avviene in esemplari che abbiano raggiunto almeno il decimo anno d’età.

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Il frutto è un legume allungato, carnoso, di colore verde-marrone, con vistose strozzature che contengono i semi ovoidali nerastri a maturità. I baccelli spesso rimangono sulla pianta per lungo tempo e non si aprono per far uscire il seme, ma si rompono all’altezza delle strozzature.

Credit: Photo by Franco Rossi

La Sophora iaponica è una pianta molto rustica, che si adatta a qualunque tipo di terreno purché ben drenato e con il pH leggermente basico. Resiste al clima siccitoso, all’inquinamento atmosferico, non teme il freddo, ma è sensibile al vento. Preferisce essere messa a dimora in un luogo dove può ricevere la luce diretta del sole. Necessita di annaffiature solo se la stagione è particolarmente asciutta. In genere è resistente alle malattie. Occasionali attacchi da parte di Afidi non compromettono lo sviluppo armonico della pianta. Di alto valore ornamentale, arricchisce il giardino vivendo sia a gruppi sia in solitudine. Inoltre possiede un legno duro e resistente adatto per lavori di intaglio.

 

 

 

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