Apr 15, 2024 - Senza categoria    No Comments

LA MAHONIA AQUIFOLIUM, L’UVA DELL’OREGON, NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

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Nella villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta la Mahonia aquifolium sta crescendo.
Grazie alla sensibilità del giardiniere, il signor Orazio Scilimpa, la villa comunale è stata arricchita da questa elegante pianta.

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Al genere Mahonia appartengono circa quaranta specie di arbusti sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Berberidaceae.
Le due varietà più apprezzate e coltivate sono: la Mahonia Japonica, originaria dell’Asia Sud-occidentale, e la Mahonia aquifolium, originaria del Nord America.
In Italia la più diffusa in assoluto è la Mahonia aquifolium.

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Il nome scientifico “Mahonia” è un omaggio a Bernard M’Mahon, un orticoltore irlandese, nato verso la fine del Settecento che, per ragioni politiche, scappò dall’Irlanda e, arrivato in America, incrementò il suo patrimonio con il commercio delle piante.
La Mahonia aquifolium è un arbusto di media grandezza proveniente dall’Oregon, uno stato federale degli USA nord occidentale, e da esso prende il nome comune di “Uva dell’Oregon”.

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La pianta adulta raggiunge anche i 2 metri di altezza, ma la Mahonia aquifolium, accolta nella villa “Garibaldi” di Mistretta, introdotta da poco tempo in seguito al piccolo restauro effettuato dentro il giardino, era alta circa 70 centimetri, ma è già cresciuta.
E’ una pianta che vado a trovare tutte le volte che, ritornando al mio paese, entro dentro la villa, il mio luogo preferito!
Possiede il fusto quasi legnoso, di colore grigiastro, eretto, i rami alcuni sdraiati, altri ascendenti, legnosi e privi di spine.

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Le foglie, dal picciolo rosso, sono persistenti, imparipennate, divise in 5-9 piccole foglie ovali, appuntite, con margine dentato, munite di corte spine lungo i bordi, di colore verde scuro, intenso, lucide che, nell’insieme, formano una chioma dall’aspetto disordinato e irregolare.
In autunno tendono ad assumere un colore bronzato e ad arrossirsi gradualmente man mano che la pianta invecchia.

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Il nome della specie “aquifolium” deriva appunto dalla foglia acuminata.
Con la maturità l’arbusto tende ad assumere una forma tondeggiante, anche a causa dei numerosi polloni che si sviluppano rapidamente fin dalla base del tronco.
In primavera, tra marzo e aprile, all’apice dei fusti sbocciano i piccoli fiori, di colore giallo oro, con una doppia corolla e dall’aspetto delicatissimo, raccolti in fitti racemi e delicatamente profumati che risaltano sul fogliame lucente.

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Per la loro profumazione dolce, molto persistente, attirano api e altri insetti utili.
Dopo la fioritura, la pianta produce i frutti, piccole bacche rotonde dal colore blu- violaceo, succulente, commestibili, contenenti un liquido rosso e rimangono sulla pianta per tutta estate.
Esse, oltre a dare un tocco di raffinatezza al giardino, sono un richiamo irresistibile per gli uccelli che le mangiano liberamente.

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La pianta raramente si trova allo stato spontaneo e si moltiplica per seme, per talea, o per esportazione di qualche pollone ben sviluppato che si allontana dai piedi della pianta.
La Mahonia aquifolium è una pianta di una bellezza particolare, che riesce a creare in un qualsiasi giardino atmosfere di raffinata ricercatezza.
E’ una pianta che non richiede cure particolari, e si può coltivare in giardino per tutto l’arco dell’anno.
Condizione necessaria affinchè la pianta mantenga il suo bell’aspetto è la sistemazione in un posto dove ci sia una equa esposizione tra la luce e l’ombra.
Non teme il freddo invernale e sopporta temperature minime molto rigide.
Non ha preferenze per il tipo di suolo, accontentandosi anche della comune terra da giardino.
E’ necessario assicurare alla pianta un ottimo drenaggio per evitare ristagni idrici, quindi bisogna annaffiare solo quando è necessario.
In autunno è prudente interrare alla base dell’arbusto una buona quantità di concime organico, che arricchisce il terreno prevalentemente di azoto.
Durante i freddi mesi invernali molti agenti patogeni svernano nel terreno ai piedi delle piante.
La pianta, collocata nelle condizioni ideali, è abbastanza longeva e, se le sue dimensioni sono divenute eccessive o la sua crescita è  irregolare, allora si può ricorrere a potature non troppo pesanti per non danneggiare la parte aerea e anche per favorire il formarsi di fiori e di frutti.
Le forti nevicate, come avviene qualche volta a Mistretta in inverno, possono causare la rottura dei rami.
Pur essendo una pianta molto rustica e resistente, tuttavia potrebbe essere attaccata da parassiti.
Bisogna trattare con particolare cura la pianta attaccata dagli Afidi, dalle Cocciniglie e dai funghi.
L’Oidio attacca le foglie giovani e i germogli coprendoli con una muffa bianca e polverosa.
La ruggine forma macchie rossastre sulla pagina superiore delle foglie e chiazze brune su quella inferiore.
E’ necessario praticare un trattamento insetticida e anticrittogamico ad ampio spettro che permetta di curare queste patologie in modo rapido e risolutivo.
Le foglie delle piante malate devono essere raccolte e bruciate.
Tutti i trattamenti vanno praticati quando nel giardino non sono presenti altre fioriture.
In alcune regioni i frutti della Mahonia aquifolium sono impiegati per la preparazione di una marmellata dal sapore acidulo, di liquori e di un particolare vino.
I Francesi  con le bacche producono ottimi liquori e squisite confetture.
Alcuni elementi della pianta sono utili in erboristeria.
Le radici, che contengono diversi alcaloidi,  sono utili perchè
hanno proprietà antiossidanti e antistaminiche e sono utilizzate come depuratori del sangue, oltre ad essere molto efficaci per la cura dell’acne, delle psoriasi e degli eczemi. Anche le sue proprietà antimicrobiche non vanno sottovalutate.
Le bacche sono utili per la produzione di un colorante vermiglio.
Dalla corteccia interna e dalle radici si ricava un altro tipo di colorante giallo.
Nel linguaggio dei fiori la Mahonia, a causa delle sue foglie munite di numerose spine, simboleggia la “diffidenza“.

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