Jan 6, 2016 - Senza categoria    Comments Off on LA FESTA DI SAN SEBASTIANO PATRONO DELLA CITTA’ DI MISTRETTA

LA FESTA DI SAN SEBASTIANO PATRONO DELLA CITTA’ DI MISTRETTA

 

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La festività di San Sebastiano è celebrata dal mondo occidentale il 20 gennaio e dal mondo orientale il 18 dicembre. A Mistretta San Sebastiano si festeggia in due periodi dell’anno: il 20 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda il Suo martirio, e il 18 agosto per consentire agli emigrati presenti a Mistretta per le ferie estive e ai turisti di venerare il Santo.
Il culto del Santo sembra sia stato introdotto nell’anno 1063, ma la devozione a San Sebastiano si estese tra 1625 e il 1630 quando s’invocò la sua intercessione per fermare la terribile epidemia di peste che affliggeva tutta la Sicilia e che aveva mietuto tantissime vittime.
La Sua intercessione e la fervente preghiera del popolo fermarono il contagio anche a Mistretta. L’epidemia scomparve.
Il venti gennaio, poiché le condizioni climatiche non sono favorevoli, l’inverno mistrettese è molto freddo, la giornata è corta e spesso la neve fa la sua apparizione, la festa di San Sebastiano è celebrata solo dai paesani in tono minore rispetto alla festa del mese di agosto, limitatamente alla funzione religiosa in chiesa,

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alla processione, senza gli addobbi luminosi, senza i giochi pirotecnici e senza la raccolta dei “miracoli“.
E’ ugualmente un giorno festoso!
La banda musicale suona armoniosa.

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Molta gente, con grande devozione e spiritualità, attende l’uscita del fercolo di San Sebastiano nel piazzale davanti alla sua chiesa

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 e nell’ex piazza Guglielmo Marconi intitolata a San Sebastiano.

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L’uscita della Varetta degli Angeli dalla chiesa di San Sebastiano dà inizio alla processione.

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La pesante vara di San Sebastiano

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è portata a spalla da circa 60 portanti che indossano un tradizionale costume del Seicento con camicia e calze bianche, con pantaloni di velluto nero e con un fazzoletto di color carminio al collo.

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Svolgono questo piacevole compito con fede ed entusiasmo tramandando il posto sotto la vara, secondo la tradizione, da padre in figlio.
La Varetta è trasportata a spalla dai giovani del paese in numero molto minore poiché è più leggera. San Sebastiano percorre le strade del paese, secondo un percorso più corto, fermandosi nei posti dove, in passato, erano ubicati gli ospedali e nei luoghi di assistenza agli ammalati spesso soggetti alle epidemie. In alcuni punti assegnati il Santo corre.

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Il fercolo di San Sebastiano è sempre preceduto dalla Varetta degli Angeli recante le reliquie di San Sebastiano e i ceri votivi, simbolo delle grazie ricevute.

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La festa del 18 agosto, “a festa ranni“, “a festa ru vutu“, presenta non soltanto le caratteristiche di religiosità, ma soprattutto di folklore.
I mistrettesi, residenti altrove, ritornano al paese natio facendo coincidere la loro permanenza a Mistretta con la festa del Santo Patrono.
Già il 19 agosto, giorno successivo alla festa, il paese si spopola riprendendo l’aspetto invernale quando non s’incontra quasi nessuno nella piazza e nelle strade.
Il poeta Filippo Giordano, nella sua poesia “A festa ru santu patruni” esprime l’intenso sentimento religioso e devozionale dei mistrettesi verso il Patrono San Sebastiano.
La poesia è tratta dal suo libro “Scorcia ri limuni scamusciata

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La festa di San Sebastiano è gestita dal Comitato, da alcune persone che assumono l’impegno di una buona organizzazione. Caratteristica è “la raccolta dei miracoli”.

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Il gonfalone di San Sebastiano, trattenuto dalle mani dei giovani che stringono i nastri laterali, accompagnato in processione dal presidente del Comitato, dalla banda musicale e da alcuni ragazzi, nella mattinata si recano nelle abitazioni di quelle persone che, per avere ricevuto il dono della grazia richiesta, offrono gli ex-voto. Una volta il compenso al voto consisteva nell’elargizione dei prodotti della natura, soprattutto di frumento dopo la sua raccolta, e dei grossi ceri prodotti a Mistretta.
Oggi i prodotti in natura sono stati sostituiti dall’offerta in denaro. Le offerte ricevute dal Santo sono esposte nella vara e i ceri nella Varetta.
Dal suono della banda sono accompagnati le autorità civili e militari e le associazioni

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Anche la Società fra i Militari in Congedo è accompagnata dalla banda musicale per ricordare che anche San Sebastiano era un militare.

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Qualche giorno prima della festa il gruppo dei bersaglieri, provenienti da altre città, sfila di corsa per la via Libertà suonando la marcia flick flock e suscitando grande allegria fra la gente.

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Nel pomeriggio si svolgono i giochi con i ragazzi delle scuole e la sfilata dei cavalli.

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La processione inizia dopo la celebrazione della Santa Messa “a missa ranni”.
I portanti sono chiamati da mons.Michele Giordano per baciare il reliquario che contiene un osso del cranio di San Sebastiano

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 e per recitare insieme la preghiera del portante

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Una pioggia di bigliettini colorati, con la scritta “Viva San Sebastiano”, piovono dal campanile della chiesa e annunciano che l’uscita del santo è imminente.
Dalla chiesa esce prima la Varetta, poi la vara di San Sebastiano entrambe addobbate con i garofani rossi.

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Il lenzuolo, formato dalle offerte delle banconote d denaro, fa bella mostra ai piedi del Santo.

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La gente applaude.
La processione si snoda per le vie del paese dove ripide discese e brusche salite mettono a dura prova la forza e la resistenza dei portanti che si muovono con un movimento ritmico a passo di marcia, la cosiddetta “annacata”.
La corsa della vara e della varetta è un momento molto atteso dalla gente che grida ”Sammastianuzzu senza dannu”.
Corrono tutti: i sacerdoti, le autorità civili e militari, le due bande, la folla dei mistrettesi, la gente dei paesi vicini richiamata dallo sfarzo e dalla grandiosità della festa. Nel tratto terminale, che va dal palazzo Vincenzo Salamone alla chiesa di San Sebastiano, la marcia “della bersagliera” accompagna l’ultima corsa.
E’ una grande emozione!
I portanti si lanciano a velocità sostenuta quindi girano seguendo la curva a gomito davanti alla chiesa. Sempre correndo, fanno il cambio di spalla. Rimanendo sotto la vara, si girano per tornare indietro. Per un attimo la vara resta sospesa in aria.
Numerosi sono i fedeli che aspettano il passaggio delle vare fermi ai bordi delle strade, oppure affacciati ai balconi o stipati nei ballatoi. Con l’omelia, con la benedizione eucaristica, con l’esecuzione da parte della banda musicale del canto Tantum Ergo si chiude la festa religiosa.
San Sebastiano ritorna nella sua chiesa.

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la processione dei piccoli portanti

 

 

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La festa folkloristica continua con gli spari dei giochi pirotecnici, con il sorteggio dei premi messi in palio, con l’esibizione degli artisti negli spettacoli di vario genere nella piazza Vittorio Veneto, con la passeggiata lungo la Via Libertà.

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