Jul 11, 2016 - Senza categoria    Comments Off on LA FESTA DELLA VISITAZIONE DI MARIA ALLA CUGINA ELISABETTA NEL SANTUARIO DI MARIA SS.MA DI MONSERRATO A LICATA

LA FESTA DELLA VISITAZIONE DI MARIA ALLA CUGINA ELISABETTA NEL SANTUARIO DI MARIA SS.MA DI MONSERRATO A LICATA

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Dopo tantissimi anni che abito a Licata, giorno 3  luglio 2016 nel Santuario di Monserrato ho assistito per la prima volta alla funzione religiosa e alla festa in onore della “Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta”, che si trovava in attesa di Giovanni Battista.

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Gli  evangelisti hanno scritto su Giovanni Battista.
Nel Vangelo secondo Luca (1, 5-80), in Apparizione a Zaccaria, si legge: “Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abia, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giunti davanti a Dio, osservavano irreprensibili le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava  davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse
: <<Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita, e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto>>. Zaccaria disse all’angelo: << Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni >>. L’angelo gli rispose: <<Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio>>.
Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo>>. Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava del suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: << Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini>>. Nel sesto mese della sua gravidanza Elisabetta ricevette la visita della cugina Maria”.

Nel Vangelo secondo Luca (1, 39- 56), in Visita a Santa Elisabetta, si legge: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.  Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito santo ed esclamò a gran voce:<< Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore>>.

Allora Maria disse:

<< L’anima mia magnifica il Signore,

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

E santo è il suo nome;

di generazione in generazione la mia misericordia

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza,

per sempre>>.

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Giovanno Battista è stato definito da Cristo “il  più grande tra i nati da donna”. 

Il nome Giovanni Battista deriva dal greco “Іωάννης”  “Вαπτιστής”, e dal latino “Iohannes Baptista” e significa “Dio è propizio”.

Devo ringraziare l’amico Ivan Frisicario che mi ha invitato a partecipare a questo evento religioso.

La funzione religiosa, con riflessioni Mariane, è stata celebrata nella chiesetta di Maria SS.ma di Monserrato dal Parroco e Rettore Padre Angelo Santamaria e alla quale ha partecipato molta gente.

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 Il fercolo è stato amorevolmente e devotamente addobbato dai giovani volontari: Andrea Occipinti, Raimondo D’Andrea, Luca Lombardo.

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Dopo la celerazione della Santa Messa, i presenti abbiamo assistito all’esibizione dei giovani dell’Associazione Culturale Zampognari Licatesi “V.Calamita” che hanno manifestato la loro bravura nel piazzale davanti alla chiesa e che ci hanno allietato con canti e balli tipici del folklore siciliano. 

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Particolarmente sentita è la processione dedicata alla Madonna di Monserrato.
La statua, che raffigura l’abbraccio di Maria e di Elisabetta, ha iniziato il cammino processionalelungo le strade di campagna in contrada Monserrato.

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 Nella sua semplicità questo è stato un momento ricco di amore, di fede, di devozione verso Maria Santissima come recita la massima:

Madonna di munzirràtu,tuttu u munnu àtu furriàtu e nni mia un ciàtu vinùtu: vinìti ora e ddatimi aiùtu”..

Fino a qualche anno fa il fercolo era portato a spalla dalle donne, tradizione oggi non più in vigore.

Alla fine della passeggiata ecologica, col rientro in chiesa della statua, i festeggiamenti sono terminati con la esplosione dei fuochi pirotecnici.

IL SANTUARIO DI MARIA SS.MA DI MONSERRATO A LICATA

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La chiesetta di Maria SS.ma di Monserrato è stata costruita nel XVI secolo  per volere di Don Giovanni Guevara Cama, capitano d’armi a Licata, per rispondere a un miracolo sopra i calanchi in contrada Monserrato a Licata.
Padre francescano Antonio Mario Serrovira, nella sua storia inedita di Licata, ha raccontato che il capitano, giunto a Licata per impossessarsi della città, fu travolto da un turbolento naufragio nel mare di Licata. L’intero equipaggio si salvò grazie alle preghiere rivolte alla Madonna di Monserrato.
La chiesetta è  circondata dalle ville nobilari di stile Liberty.
A causa dei continui scivolamenti del terreno, la chiesetta ha subito notevoli danni per cui, negli anni 1983-1993, è stata ristrutturata ex novo. Tuttavia nel prospetto conserva i pochi elementi architettonici originari.

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Salvata dalla rovina e risorta per l’impegno del parroco Vella, del Comitato e dei fedeli, la chiesetta è stata riaperta al culto dal Vescovo Mons. L. Bommarito il 3 luglio del 1983. Il 2 luglio del 1991 il vescovo Mons.Carmelo Ferraro  innalzò alla dignità di Santuario la piccola chiesetta intitolata alla Madonna di Monserrato.

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Si accede al santuario attraverso il superamento dei gradini di  una lunga scala esterna.

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Il santuario mostra il prospetto molto semplice adornato da tre campane, una più grande e due più piccole,  racchiuse entro finestrelle allungate. Sono sormontate da un arco che ternima con la Croce di ferro battuto. L’’interno, illuminato da due grandi finestre a vetri colorati, ha una navata centrale che contiene pochi arredi. Due grandi finestre a vetri colorati donano luce all’interno della chiesa.
L’altare maggiore è arricchito dalla statua del Crocifisso e dal tabernacolo.

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I quadri raffigurano:  l’Annunciazione dell’Angelo Gabriele

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 La “Visitazione e “l’abbraccio di Maria e di Elisabetta” fra Zaccaria e Giuseppe, che tiene nella mano sinistra il bastone  con i gigli bianchi fioriti,  simbolo di  essere stato scelto come padre putativo del figlio della vergine Maria.

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   Nella pareti laterali è scritto il testo originale latino “Ave Maria, gratia plena …”

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la statua della visitazione di Maria alla cugina Elisabetta è al suo posto.

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La statua di legno, che raffigura San Giuseppe, è stata donata dalla famiglia dell’avv. D.co Orlando per devozione.

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 Il santuario è circondato da numerose palme, qualcuna purtroppo già colpita dal “Rhynchophorus ferrugineus”, il temibile Punteruolo rosso.

  
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