Feb 9, 2024 - Senza categoria    Comments Off on LA COMUNITA’ DI MISTRETTA HA ACCOLTO LA RELIQUIA DI SANTA RITA, PROVENIENTE DAL SANTUARIO DI ROCCAPORENA DI CASCIA,  NELLA PARROCCHIA DI SANTA CATERINA

LA COMUNITA’ DI MISTRETTA HA ACCOLTO LA RELIQUIA DI SANTA RITA, PROVENIENTE DAL SANTUARIO DI ROCCAPORENA DI CASCIA,  NELLA PARROCCHIA DI SANTA CATERINA

IL GRANDE GIORNO È ARRIVATO!

Domenica, 4 Febbraio 2024, un importante evento si è verificato a Mistretta. E’ giunta La santa Reliquia di Santa Rita proveniente dal Santuario di Roccaporena di Cascia! Un frammento del Suo corpo è incastonato nella pietra della sua casa natale.

La reliquia di Santa Rita, accompagnata dai sacerdoti  don Nolberto Cardenas Rosas e don Canzio Scarabottini, è partita da Roccaporena, una frazione di Cascia, nella mattina del 2 febbraio 2024 per essere consegnata alla comunità di Mistretta, in Sicilia. Durante il “viaggio”la reliquia di Santa Rita  si è fermata nel Santuario di San Francesco a Paola (CS) dove i padri Minimi hanno accolto solennemente la reliquia nel nuovo Santuario.
La preziosa reliquia di Santa Rita è stata accolta nella parrocchia  di Santa Caterina D’Alessandria con una grande presenza di devoti.

L’evento è stato organizzato dal comitato della parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria per ricordare i 90 anni della statua di Santa Rita donata dalla famiglia Portera-Lombardo per grazia ricevuta.

Numerosi sono stati i devoti amastratini  e i pellegrini, giunti da tutta la Sicilia, che hanno seguito il corteo con il seguente percorso: Piazza San Felice, sostando davanti alla chiesa di San Francesco D’Assisi, Via Verdi, Via Santa Caterina, Chiesa Santa Caterina, accompagnato dal suono festoso del Complesso Bandistico “Città di Mistretta”.

Il corteo ha seguito il seguente ordine di composizione: i Gruppi di preghiera, tutte le Confraternite, quella di Santa Caterina d’Alessandria V.M., di San Sebastiano, delle Anime purganti, della SS.ma Trinità, della Madonna del Carmine, della Madonna del Rosario, nel loro ordine processionale, i bambini e i ragazzi con la rosa in mano, le autorità religiose, civili e militari della città di Mistretta, il complesso Bandistico e il popolo dei devoti.
Le parole di padre Giovanni Lapin, il parroco della comunità di Santa Caterina, che ha accolto la reliquia: “Grazie Signore per avere il dono di avere qui a Mistretta la reliquia di Santa Rita giunta da Roccaporena”.

Grazie a Padre Giovanni Lapin, Parroco della Parrocchia di Santa Caterina, ai ragazzi del comitato per l’impegno profuso, e ai frati di Roccaporena che hanno accompagnato le reliquie di Santa Rita fino a Mistretta.
All’arrivo della sacra reliquia nell’ampio piazzale della chiesa di Santa Caterina le campane hanno suonato a festa!
W Santa Rita, la Santa dei casi impossibili.
L’Insigne Reliquia di Santa Rita, la Santa dell’ Impossibile e Avvocata delle cause disperate, dal 4 Febbraio 2024 sarà ospitata nella parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria a Mistretta fino al prossimo mese di Giugno per essere venerata dai Suoi devoti.

Ci sia caro in questa vita Il tuo nome, o Santa Rita; Tu, nei casi disperati, Sii conforto ai tribolati.

https://youtu.be/xKY357n1lv8

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Si racconta che a Mistretta è avvenuto un miracolo attribuito all’intercessione della Santa degli impossibili. Era l’anno 1931.
Il signor Portera Antonino, colpito da una paresi facciale, pur affrontando lunghi viaggi della speranza a Palermo e nell’Italia settentrionale e pur sottoponendosi a dolorose e a costose cure mediche, non guariva. Non riusciva ad accettare la nuova situazione di malattia e di malessere che gli causava un enorme disagio. Tutti gli specchi della casa furono eliminati dall’affettuosa moglie che avrebbe voluto nascondergli l’evidente verità. Una notte, in sogno, Santa Rita apparve alla moglie, alla signora Liboria Lombardo, e le disse: “Perché non mi porti a Mistretta”? Non era un avvenimento che si poteva risolvere in poco tempo e soprattutto senza mezzi economici. Le signora Liboria non si arrese, chiese aiuto ai paesani che contribuirono secondo le loro possibilità. La statua di Santa Rita, commissionata allo scultore Carmelo Bruno, giunse a Mistretta, proveniente da Lecce, il 19-11-1932.

Il signor Antonino miracolosamente guarì. Era il 1934. Per esprimere gratitudine alla Santa, per la grazia ricevuta, la famiglia Portera fece esporre nella facciata della propria abitazione, sita nella strada Santa Caterina al numero civico 43, l’edicola votiva dedicata a Santa Rita da Cascia.

Ogni anno i familiari del signor Antonino, devoti a Santa Rita, dal Piemonte giungono a Mistretta per onorarLa.

Margherita nacque a Roccaporena, a pochi chilometri di distanza da Cascia (PG), da Antonio Lotti e da Amata Ferri probabilmente nel mese di ottobre del 1381.

I genitori, ormai avanti negli anni, volevano un figlio maschio, ma diedero la vita alla loro unica figlia Rita allevandola nell’educazione religiosa. Piissima, pur desiderando di consacrarsi a Dio fin dalla sua giovane età, tuttavia, di indole mite, Rita, per accontentare i suoi genitori, accettò di sposare, a soli sedici anni, Paolo di Ferdinando Mancini, un giovane di carattere violento e a cui Rita era sottomessa. Doveva chiedergli il permesso anche di recarsi in chiesa! Pur sopportando umiliazioni di ogni genere, Rita cercò di aiutarlo a convertirsi e a condurre una vita onesta e laboriosa. Nacquero i gemelli Giacomo Antonio e Paola Maria. Rita guidava la sua famiglia conducendo una vita semplice colma di preghiera e di rettitudine. Una notte qualcuno, spinto dall’odio per aver subìto qualche cattiva azione, uccise barbaramente Paolo. Rita, coerente con le parole del Vangelo, perdonò l’assassino del marito. Le sue prove di perdono e di mitezza non riuscirono a far cambiare idea ai figli che covavano nei loro cuori sentimenti di odio e di vendetta. Rita, piuttosto che saperli assassini, pregò Dio perché li prendesse con Sè. Morirono entrambi in giovane età poco tempo dopo la morte del loro padre. Rimasta sola, e con il cuore straziato dal dolore, Rita si adoperò in opere di carità cercando di essere accolta nel monastero. Per ben tre volte bussò alla porta del Monastero Agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia. Le agostiniane la respingevano perché era donna, ma vedova. Solo nel 1417 vi fu accolta per intercessione dei suoi protettori San Giovanni Battista, San Nicola da Tolentino e Sant’Agostino che, miracolosamente, la introdussero nel monastero dove visse per quaranta anni servendo Dio ed il prossimo con una generosità allegra e attenta agli eventi del suo ambiente e della Chiesa di quel tempo. La Madre superiora mise alla prova la sua ferrea volontà affidandole il compito di annaffiare ogni giorno un cespuglio di rose ormai appassito.

Tutti i giorni l’ubbidiente Rita annaffiava la pianta con amore. La pianta rifiorì dando bellissime rose.

 

Ancora oggi si può visitare a Cascia il famoso roseto di Santa Rita che è coltivato e rinnovato. Devotissima alla Passione di Cristo, un Venerdì Santo, mentre pregava davanti al Cristo in croce, una spina si staccò dalla corona del Salvatore e  si conficcò sulla sua fronte. Rita sopportò con grande forza il dolore della ferita sulla fronte per quindici anni, fino al termine della sua vita terrena. Morì il sabato del 22 maggio del 1457. La campana suonava da sola. Fu venerata come Santa. Dal 18 maggio del 1947 le ossa di Santa Rita da Cascia, che non hanno ricevuto sepoltura, riposano nel Santuario dentro un sarcofago. Molti sono i prodigi che si sono compiuti su Santa Rita. Il prodigio delle Rose e dei fichi in inverno è stato raccontato da diverse attendibili testimonianze raccolte nel processo per la sua beatificazione nel 1626. “Nel più aspro rigore dell’inverno, essendo ogni cosa ricoperta di neve, una buona donna, cugina di Rita, va a visitarla. Nel partire, le chiese se da casa sua voleva cosa alcuna. Rispose Rita che avrebbe desiderato una rosa e due fichi dell’orto della casa paterna.  Sorrise, la buona donna, credendo che ella delirasse per la violenza del male e se ne andò. Giunta a casa sua ed entrata ad altro fine nell’orto, vide, su le spine spoglie di ogni foglia e cariche di neve, una bellissima rosa e, sulla pianta, due fichi ben maturi. Rimasta meravigliata per la contrarietà della stagione e per la qualità di quel freddissimo clima, veduti il fiore e i frutti miracolosi li colse e li portò a Rita“. L’orto di Santa Rita, dove la cugina raccolse la rosa e i fichi sotto la neve, si trova a Roccaporena.  La rosa è il simbolo ritiano per eccellenza. Rita, come la rosa, ha saputo fiorire nonostante la sua vita sia stata carica di molte spine. I due fichi, probabilmente, rappresentano i suoi figli. Caratteristica è la tradizionale benedizione delle rose che avviene ogni anno dopo la Messa Pontificale del 22 maggio sul sagrato della Basilica e in tutte le altre chiese. Il 22 maggio del 2000, il giorno riservato a Santa Rita, è morta un’indimenticabile persona a me molto cara: Carmelo De Caro.

Il 23 agosto 2020 nel sagrato della parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria, a Mistretta, è stata inaugurata e benedetta l’edicola votiva che accoglie la statua di Santa Rita da Cascia, donata dal giovane devoto Antonino La Ganga.

 

La cerimonia di inaugurazione e di benedizione, preceduta dalla celebrazione della Santa messa, è stata effettuata  dal parroco della parrocchia  padre Giovanni Lapin. Il  comitato di Santa Caterina è stato la macchina organizzativa dell’evento al quale vanno i complimenti e i ringraziamenti di tutti i mistrettesi.

https://youtu.be/_2vavL3aMro

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Il Comitato Anspi di Santa Rita che, dal 2018, si occupa dell’organizzazione dei festeggiamenti, è formato da un gruppo di giovani devoti alla Santa degli impossibili e attivo in parrocchia.

Il racconto di Emanuele Di Marco: “Il 25 gennaio scorso, recandoci in chiesa, abbiamo notato lo stato di degrado in cui versava questo piccolo angolo adiacente alla chiesa e ci siamo resi conto che questa “nicchia dimenticata” necessitasse di un’immediata ristrutturazione.

Da lì nasce subito la volontà di sistemarlo e l’idea di creare un piccolo angolo di preghiera.

In un primo momento non sapevamo quale immagine sacra porre all’interno della nicchia ma, pensando che la settimana successiva sarebbero iniziati i 15 Giovedì di Santa Rita e sapendo della grande devozione presente nella nostra parrocchia e in tutta la città di Mistretta, abbiamo pensato di mettere l’immagine di Santa Rita e di fare la benedizione della nicchia e di una statua, che avremmo acquistato successivamente nel periodo della festa.

Entusiasti per il piccolo progetto che avevamo pensato di realizzare, siamo andati a comunicare l’idea al nostro caro padre Giovanni Lapin per avere da lui l’approvazione.

Lui ci ha dato subito una risposta positiva e, anch’egli entusiasta dell’idea, si è attivato insieme a noi per concretizzare il tutto.

Abbiamo contattato subito l’amico Nino Ferraro che si è mostrato disponibile alle nostre richieste e, con grande devozione e generosità, ha effettuato i lavori di pulitura della pietra, sistemazione di una base in pietra e tutto ciò che serviva a rendere decorosa la nicchia.

Trovandoci a Catania per la festa di Sant’Agata, abbiamo acquistato la bellissima statua offerta dal devoto Antonino La Ganga che, precedentemente, aveva espresso la volontà di volerla donare interamente a sue spese.

Abbiamo inoltre contattato Alessandro Sirni per la realizzazione di uno sportello a protezione della statua sperando che l’opera fosse completa alla fine del mese di aprile.

I progetti di Dio, però, non sono quelli dell’uomo e a causa della terribile pandemia abbiamo dovuto fermare tutto: le nostre abitudini, la nostra vita sociale, il nostro lavoro e anche i lavori della ristrutturazione della nicchia.

Dal 18 maggio sono riprese le celebrazioni delle Sante Messe con la partecipazione dei fedeli e il 22 abbiamo celebrato la festa di Santa Rita tutti insieme attorno all’altare del Signore, ma la nicchia non era ancora completata e anche noi non eravamo ancora pronti a riprendere la vita normale, ancora “storditi” da quei mesi che ci hanno stravolto in tutto e per tutto.

A fine maggio sono ripresi i lavori che si sono conclusi definitivamente a metà giugno.

Dopo tutto ciò, padre Giovanni ha stabilito la data della benedizione della statua e della nicchia per oggi 23/08/2020.

In questo 2020 segnato da tante avversità ma anche da tante ricorrenze e anniversari, anche per Santa Rita rincorrono i 120 anni dalla canonizzazione, avvenuta il 24 maggio 1900 da papa Leone XIII.

Tante sono state le difficoltà e altrettante le gioie, le soddisfazioni pr l’opera pensata, progettata e realizzata e di questo ne siamo entusiasti noi ragazzi e padre Giovanni, motivo per cui dobbiamo ringraziare di vero cuore:

  • Nino Ferraro che ha interamente offerto e realizzato tutti i lavori edili, mettendo a disposizione i materiali e tutto ciò che è servito per l’opera.
  • Antonino La Ganga che, appena ha appreso la notizia della realizzazione dell’opera, ha subito espresso il desiderio di voler donare la statua.
  • Sebastiano Di Marco per aver realizzato e offerto le scossaline al fine di evitare infiltrazioni d’acqua sulla nicchia.
  • Marisa Cittadino che ha offerto lo sportello in ferro realizzato con grande professionalità e competenza da Alessandro Sirni.
  • Sebastiano Di Marco che ha realizzato e offerto la base in legno utile per rialzare la statua.
  • Giuseppe Porrello che ha offerto la vernice per pitturare lo sportello in ferro.
  • Rita Mancuso che ha offerto i materiali e i led con cui è stata realizzata l’illuminazione e una rosa stabilizzata che rimarrà nella nicchia.
  • Maurizio Pane che ha offerto la realizzazione dell’impianto.
  • Giovanni Ribaudo per offerto la targa che ricorda questa giornata.
  • Santino Cristaudo che ha offerto la composizione di rose per addobbare in questo giorno la nicchia.

Infine vorrei fare un plauso a noi componenti del comitato che, oltre ad aver collaborato nei lavori, abbiamo offerto la base in pietra su cui poggia la statua, realizzata da Serafino Azzolina.

Vi ringraziamo ancora di cuore che con generosità avete offerto tutto ciò che è servito per la realizzazione di quest’opera dedicata alla nostra amata Santa Rita e per la vostra presenza in questo giorno.

Ringraziamo infine tutti voi presenti questa sera a questo evento, per noi importante, e continuiamo a pregare il Signore Crocifisso, di cui Santa Rita era innamorata, affinché possa liberarci definitivamente dal COVID-19 e  farci tornare a vivere in salute e serenità.
Grazie a tutti coloro che si sono adoperati  per la realizzazione dell’edicola votiva che ha reso questo angolo del piazzale della chiesa un nuovo luogo di preghiera.  Rivolgiamoci alla Santa delle cose impossibili per chiedere e ricevere grazie! La rosa è il simbolo di Santa Rita. Grazie al devoto Santino Cristaudo per aver offerto l’ addobbo floreale che ha abbellito l’edicola votiva in occasione di questa particolare giornata.
Mentre Dio ci accorda vita, diamo sempre i laudi a Rita sempre. Sempre sia lodato e Rita in cielo coronata. GRAZIE A TUTTI.
W SANTA RITA
Mistretta 23/08/2020

Il comitato:

Padre Giovanni Lapin

Emanuele Di Marco

Andrea Pane

Emanuele Modica

Giuseeppe Castiglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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