Aug 11, 2017 - Senza categoria    Comments Off on INAUGURAZIONE E BENEDIZIONE DELL’EDICOLA A SAN SEBASTIANO AL LAGHETTO URIO QUATTROCCHI

INAUGURAZIONE E BENEDIZIONE DELL’EDICOLA A SAN SEBASTIANO AL LAGHETTO URIO QUATTROCCHI

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Il 10 agosto del 2017 un religioso evento, organizzato dall’Associazione “Amastra Fidelis”, che cura l’organizzazione delle feste di San Sebastiano  e della Madonna della Luce, ha coinvolto gli amastratini.
Nell’area attrezzata del laghetto “Urio Quattrocchi”, nel  cuore del parco dei Nebrodi, a pochi chilometri di Mistretta, è stata inaugurata e benedetta l’edicola votiva in onore di San Sebastiano, patrono della città di Mistretta.
Moltissime sono state le persone che hanno raggiunto la località.
Caratteristiche sono state: l’ippovia di San  Sebastiano,  percorsa dai cavalli guidati dai loro cavalieri e la performance dei giovani  in mountain bike. Tanta gente, in pellegrinaggio, a piedi, lungo la regia trazzera, attraversando la contrada  Funtana Murata, giunse al laghetto Urio Quattrocchi. Molte altre persone sono giunte con le loro macchine.
Alla cerimonia di inaugurazione e di benedizione della “Trabbunedda” di San Sebastiano sono intervenute: le autorità religiose, civili, militari, le confraternite, le associazioni, i sodalizi,  la banda Euterpe, la banda cittadina che, con le loro note musicali,  hanno animato l’evento.
Hanno preceduto il corteo il gonfalone della città di Mistretta e quello della confraternita di San Sebastiano con il quadro raffigurante San Sebastiano.
Il sindaco di Mistretta, avv. Liborio Porracciolo, nel suo discorso ha messo in luce l’amenità del luogo che, accogliendo la statua di San Sebastiano, sarà meta di pellegrinaggio.
Mons. Michele Giordano, che ha portato la reliquia di San Sebastiano, custodita nella Sua chiesa, ha sottolineato che la devozione dei mistrettesi a San Sebastiano è sempre più forte.
Per la realizzazione della  Trabbunedda di San Sebastiano, ideata dal signor  Orazio Marchese, hanno partecipato maestranze locali  e semplici cittadini  che si sono adoperati nella realizzazione del progetto grafico, nella costruzione muraria, nella elevazione del monumento realizzato con la pietra rosata locale, di quarzarenite, donata dalla ditta SEPAM, di Giuseppe Iudicello, e trasportata dalla ditta MAPES.
Il progetto grafico è stato realizzato dal dott. Salvatore Cicala.
L’edificazione è stata eseguita dal signor Pippo Tamburello.
Il cancelletto in ferro battuto è stato realizzato dal signor Mario Aliberti.
L’impianto elettrico è stato realizzato dal signor Maurizio Pani.
La staccionata in legno è stata realizzata dall’Ente Foreste Demaniali.
L’edicola accoglie la Statua in miniatura di San Sebastiano.
La base, di forma ottagonale, riproduce la Varetta con i ceri votivi e la reliquia del Santo.
La cupola richiama la croce di luce per ricordare quella che si trova all’interno della chiesa di San Sebastiano.
Ha benedetto  l’edicola Mons. Michele Giordano, Arciprete  del Santuario della Madonna dei Miracoli.
Il 10 agosto di ogni anno, a partire da quest’anno 2017, sarà una data da inserire nel programma delle festività in onore di San Sebastiano come pellegrinaggio alla Sua trabbunedda presso l’area attrezzata del laghetto Urio Quattrocchi.

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Foto di Salvatore Cicala

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Foto di Vito Mugavero

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Foto di Antonino La Ganga

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Foto di Peppe Cuva

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Foto di Lorenzo Caruso

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La trabbunedda di San Sebastiano illuminata!

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Foto di Amastra Fidelis

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Grande elogio rivolgo agli operai dell’Azienda Forestale di Mistretta che si sono adoperati per pulire e rendere ancora più accogliente il luogo, per circondare l’edicola di San Sebastiano con lo steccato realizzato con il materiale boschivo e per abbellire l’aiuola con nuove piantine.

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Il cane fa buona guardia

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Personalmente li ringrazio anche per aver creato e posto in loco la scaletta di legno che mi ha permesso di accedere facilmente dentro l’area.

28 gennaio 2018, all’ ottava giornata dalla festa di San Sebastiano, Patrono di Mistretta,  i festeggiamenti invernali si concludono con l’Ippovia di San Sebastiano. Ecco alcuni momenti di “A piedi per San Sebastiano“.

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Foto di Daniela Dainotti‎
Mistretta, la Valle delle Cascate più alte dei Nebrodi

 

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IL LAGHETTO “URIO QUATTROCCHI”

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Un preziosissimo tesoro del patrimonio naturalistico di Mistretta è rappresentato dal’ “L’Urio Quattrocchi”,  un piccolo grazioso lago di forma ellissoidale posto alle pendici del monte Castelli su un’altitudine di 1030 metri. Occupa una posizione strategica poiché si trova all’inizio della Dorsale dei Nebrodi.

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 Si raggiunge percorrendo per circa 6 chilometri la statale 117 che da Mistretta conduce a Nicosia. Intraprendendo il bivio a sinistra si giunge direttamente al lago dove è spettacolare e di grande effetto la sua visione.
Attorno al lago uno steccato, costruito con legni recuperati sul luogo, ne delimita il perimetro.
L’area è attrezzata con casette di legno, con servizi igienici, con semplici mezzi di conforto in maniera tale da rendere il luogo una piacevole meta ai visitatori amanti della Natura che intendono trascorrere un periodo di soggiorno fra i boschi e all’aria aperta.

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Qua la Natura ancora incontaminata mostra un’atmosfera primitiva, pacifica, silenziosa.

Il laghetto è circoscritto da un percorso in parquet, mentre una strada in pietra consente ai visitatori di raggiungere i tavoli e i sedili di legno.
 Il lago ospita una numerosa fauna selvatica. Sono presenti piccoli mammiferi, martore, donnole, volpi, roditori, fra gli anfibi è presente la rana, fra i rettili è probabile incontrare la graziosa testuggine palustre.
Vicino al silenzioso lago “Quattrocchi”, quindi,  non è difficile sentire il gracidio delle rane, osservare il volo degli uccelli acquatici, notare il rettile passeggiare, trovare l’appagante ristoro in una dimensione più naturale.
Molte sono le specie di uccelli acquatici. Tutte queste specie di animali là vivono indisturbati.
Anche se foglie e piante acquatiche coprono quasi interamente tutta la superficie dell’acqua, tuttavia fra di esse si sente palpitare la vita.
Qui la Natura è protagonista suprema e la mano dell’uomo è intervenuta poco nella modificazione del paesaggio.
Attorno al lago un piacevole spettacolo è offerto dai boschi di Pini, di Abeti, di Faggi, di Querce caducifoglie. Fra le specie xerofile è presente il Cardo del Valdemone.
Oltrepassato il laghetto si incontra un bellissimo abbeveratoio in pietra locale con la fonte quasi rotonda, sosta obbligatoria per gli animali: cavalli, giumente, muli, asini, ormai rari, che si dissetavano assieme ai loro padroni dopo il lungo cammino attraverso i boschi e prima di arrivare in paese.

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Oltrepassata questa fontana, l’escursione naturalistica oltre il lago Urio Quattrocchi potrebbe continuare fino ad incontrare il fitto bosco ove esemplari maestosi di Faggio sono consociati a specie quercine come il Cerro e il Rovere.
Bellissime da ammirare sono le numerose siepi di agrifoglio. Le drupe di perle vermiglie dell’agrifoglio ravvivano il grigiore invernale e tingono di rosso vermiglio la bianca neve.

 A proposito dell’agrifoglio una fiaba racconta: “un bambino, che abitava in una casetta sperduta nel bosco e che andava sempre in cerca di legna per accendere il fuoco nel suo focolare, un giorno inciampò in una pianta di agrifoglio. Appoggiandosi alle foglie irte e spinose, si punse il palmo della mano. Il sangue fuoriuscì abbondante. Spaventato, invocò più volte il dio del bosco perché gli venisse in aiuto, ma invano. Un elfo, apparso all’improvviso, lo medicò e lo accompagnò a casa.

 Il bambino, guarito dalle ferite, ritornò sul luogo della caduta. Con gran sorpresa, notò sull’albero spinoso moltissime perle rosse. Intanto che era immerso nei suoi pensieri, gli apparve il dio del bosco che così gli parlò: “Mi hai chiamato ed io ho inviato un elfo perché ti aiutasse. Per premiarti della tua fede ho fatto trasformare le gocce del tuo sangue in lucide drupe rosseggianti. Solo tu potrai usare questa pianta per guarire dai tuoi mali, ma essa sarà molto dannosa per tutti gli altri uomini”. Quindi sparì nel bosco.

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