Aug 1, 2016 - Senza categoria    Comments Off on INAUGURAZIONE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO A LICATA

INAUGURAZIONE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO A LICATA

1 ok

Il giorno 27 luglio del 2016 ho assistito alla cerimonia di inaugurazione del Museo Archeologico all’interno del convento cistercense di Santa Maria del Soccorso, meglio conosciuto come la “Badia”, sito in via Dante a Licata,

2 ok

3 ok

4 ok

5 ok

che, finalmente, dopo sette anni di chiusura per restauri e ammodernamenti, è stato riaperto e fruibile da quanti desiderano conoscere la storia antica di Licata.

Erano presenti: il sindaco della città di Licata, il dott. Angelo Cambiano,

6 ok

che, nel suo breve discorso, ha sottolineato la notevole importanza del museo ed ha elencato tutti gli altri siti che raccontano la storia di  Licata “Dilecta”, il prof. Gioacchino Francesco La Torre, docente nell’ateneo di Messina, che ha parlato degli scavi da lui diretti al Castel Sant’Angelo ed ha ringraziato i collaboratori, che operano nel campo dell’archeologia, per l’impegno e per il proficuo  lavoro, la dott.ssa Luisa Lantieri, Ass.re Regionale alle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica che, nel suo intervento, si è soffermata  sul precario stato delle strade siciliane non agevolmente percorribili, la dott.ssa Gabriella Costantino, Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento, che ha messo in luce l’importanza di questo Museo nel territorio licatese,  il dott. Marco Alletto, dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Licata, la prof.ssa Vitalba Sorriso, unica presidente donna dell’Associazione Archeologica licatese, l’arch. Pietro Meli, già soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento e presidente dell’Associazione Archeologica Licatese.

7 ok

Da sx: G. F.La Torre, Luisa lantieri, Angelo Cambiano, Gabriella Costantino, Pietro Meli, Marco Alletto,

8 ok

Vitalba Sorriso

L’arch. Pietro Meli ha parlato della nascita del museo archeologico grazie all’entusiasmo e al lavoro degli allora giovani membri della AAL.

9 ok

10 ok

Foto di gruppo della AAL di Giuseppe Cavaleri e Marco Lanzerotti

 Alcune sue le frasi:”Il Museo Archeologico nasce nel 1971, in forme certo diverse dall’attuale,contestualmente all’Associazione Archeologia Licatese, che viene creata da alcuni giovani di allora col preciso intento di dare origine ad un museo per l’archeologia licatese. Con le prime vetrine allestite all’interno della biblioteca comunale, che danno vita al Museo Civico, si avvia il percorso che porterà nei primi anni ’90 del secolo scorso alla creazione dl Museo Archeologico Regionale della Badia. Fu proprio l’Associazione a proporre per prima, già nel 1977, la scelta di questo sito e a redigere un primo progetto che, negli anni successivi, la Soprintendenza fece proprio e attuò con fondi regionali. Non voglio ricordare ruoli e nomi di coloro che sono stati coinvolti a diverso titolo in tale lunga gestazione e realizzazione se non quello dell’ideatore dell’Associazione medesima perché, proprio grazie alla sua passione, al suo impegno, alla sua lungimiranza, Licata ha avuto il suo Museo Civico da cui deriva l’attuale Museo Regionale. Parlo di Totò Cellura, che da anni non è ormai più tra di noi. La fortunata circostanza che all’inizio della sua vita l’associazione si ritrovasse come soprintendente di Agrigento il prof. Ernesto De Miro e, come soprintendente aggiunto la dott.ssa Graziella Fiorentini, fece sì che essa potesse svolgere la sua attività con la loro piena fiducia, guadagnata sul campo, e con il loro appoggio. Fu, grazie alla dott.ssa Graziella Fiorentini, soprintendente succeduta al prof. Ernesto De Miro, che Licata ebbe finalmente il suo Museo. Devo compiacermi, oggi, che il museo riapra con la grandissima novità dell’esposizione degli scavi di Finziade, la cui preziosità di contenuti e di allestimento fa passare quasi in secondo piano la riduzione-direi del 60%- dei reperti precedentemente esposti. E’ stata una contrazione inevitabile a cui si potrà porre rimedio solamente con il restauro e l’allestimento dell’adiacente alla della Badia, che consentirà di esporre non solo i reperti archeologici rimasti fuori dall’allestimento odierno, ma anche le opere di proprietà comunale già destinate al Museo. Tornando brevemente alla storia dell’Associazione, con la  nascita del Museo Archeologico della Badia, gestito direttamente dalla Soprintendenza di Agrigento con personale proprio, la sua attività cessò quasi completamente essendosi essa basata, pressoché esclusivamente, alla gestione del nuovo museo civico. Ripresa solo da qualche anno,l’attività dell’Associazione si è rivolta ad altro. Ha collaborato, pertanto, con la Soprintendenza negli scavi archeologici di Monte Sant’Angelo condotti dal prof. Gioacchino F. La Torre dell’Università di Messina,nello scavo dello Stagnone Pontillo, nell’apertura estiva di quest’ultimo nel biennio 2014-2015 e, soprattutto, spendendo le sue energie nell’organizzazione del convegno che avrà luogo nel prossimo mese di ottobre nella ricorrenza del 1550° anniversario della nascita di San Calogero. In tale circostanza, di concerto col Comune, con la Soprintendenza e con l’Arcivescovado di Agrigento, e con la partecipazione delle università siciliane, di archeologi etno-antropologici e storici, si parlerà non solo di San Calogero, ma anche della diffusione del Cristianesimo nell’agrigentino nei primi secoli dopo Cristo. Altro importante incontro, a cui l’associazione sta già lavorando con l’Amministrazione Comunale, sarà, nel 2018, la ricorrenza dei 2300 anni dalla fondazione di Finziade, che costituisce l’inizio della vita della città attuale. Sarà un appuntamento importante ai fini della promozione della città di Licata anche per il tramite della sua storia”.

Essendo stata anch’io membro dell’Associazione Archeologica Licatese voglio ricordare che il Centro Attività Subacquee, diretto dal prof. Carmelo De Caro, ha collaborato con la AAL per effettuare i recuperi in mare di alcuni reperti come, ad es. i resti dei cannoni.

Alla benedizione, impartita dal Rev.Padre Totino Licata, è seguito un lungo e caloroso applauso da parte delle tante persone presenti all’evento.

11 ok

12 ok

13 a ok

I reperti, esposti nel Museo Archeologico in sei sale, secondo un criterio cronologico, raccontano la storia antica di Licata. Provengono dai siti più significativi del territorio di Licata e della bassa valle dell’Imera e testimoniano la presenza di insediamenti a partire da Neolitico. Provengono dalle contrade: Casalicchio, Colonne, Caduta. Poliscia. Sono ceramiche a decoro impresso, inciso e dipinto che caratterizzano il Neolitico (VI – V millennio a.C.).

13 ok

14 Neoloitco ciccio 2 ok

 L’età del Bronzo  (fine III – prima metà del II millennio a. C.) è caratterizzata dalla ceramica, detta di Castelluccio, a motivi geometrici dipinti in nero su fondo rosso, proveniente dai siti di Monte Petrulla, Monte Sole, Giannotta, Landro, Canticaglione, Muculufa, Sottafari, Calì.  

15 etàd del bronzo ok

16 ok17 ok

18 ok

19 ok

L’età del Bronzo  medio  (XV – XIII sec. A. C.) è documentata nel villaggio di Madre Chiesa con ceramiche di uso comune.

20 a ok

  20 ok

22 ok

23 ok

Il periodo arcaico  e classico è documentato nelle contrade di Mollarella e Casalicchio dove è stato rinvenuto il santuario dedicato a Demetra e Kore risalente al VI sec.a,C. Dal santuario provengono: lucerne, statuette fittili, testine, vasi.

24 ok

25 ok

26 ok

27 ok

28 ok

29 ok

30 ok

Le statue raffigurano: Demetra, vestita dal peplo,

31 ok

la Madonna del Soccorso,

32 ciccio 1 madonna dl soccoroso ok

Foto di Francesco Sottile

 le 4 virtù cardinali. 33 ok

Foto di Francesco Sottile

 Grande rilievo assume la città ellenistica sulla Montagna, dove è stata identificata la città di Finziade, fondazione del tiranno agrigentino Finzia nel 282 a.C., che  consente la lettura urbanistica della città con le strade, gli isolati, le case. In prossimità di una vecchia casa signorile, ubicata a ridosso del castello, proviene il “Tesoro della Signora”, costituito da gioielli aurei finemente lavorati e da circa 400 monete d’argento, scoperto durante alcuni scavi effettuati sul monte Sant’Angelo.

34 ok

35 ok

Foto di Francesco Sottile

Trasferito ed esposto ad Agrigento, è ritornato per essere esposto definitivamente nel Museo archeologico di Licata. La mostra sul “Tesoro della Signora” era visitabile alcuni anni fa nella sede centrale della Banca Popolare Sant’Angelo a Licata.

II 13 ottobre 2018, per la giornata del FAI, l’archeologo dott.Fabio Amato ha piacevolmente intrattenuto gli alunni di alcune classi del liceo “V.Linares”, accompagnati dai loro docenti,  illustrando i contenuti degli oggetti esposti nelle vetrine che raccontano la storia di Licata.

 

CLICCA QUI

 

 

 

 

 

Comments are closed.