Aug 14, 2023 - Senza categoria    Comments Off on IL PROF.CALOGERO CARITA’, ILLUSTRE CITTADINO DI LICATA. IL SUO RICORDO

IL PROF.CALOGERO CARITA’, ILLUSTRE CITTADINO DI LICATA. IL SUO RICORDO

Venerdì, 11 Agosto 2023, improvvisamente è venuto a mancare il prof. Calogero Carità, primo relatore del libro “UNA FINESTRA SU VIA SANT’ANDREA E DINTORNI”, dell’autore Francesco Glicerio, presentato al Chiostro della Badia, all’interno del Museo civico, a Licata.

Un malore improvviso, causato da un arresto cardiocircolatorio, lo ha stroncato prematuramente. A nulla sono valsi gli immediati interventi di rianimazione dei medici presenti alla cerimonia e dei sanitari del 118. La morte del prof. Calogero Carità ha sconvolto e addolorato tutta la cittadinanza licatese per essere privata di un pregevole cittadino che tanto ha amato la sua città.

L’amico LORENZO PERITORE ha scritto:” UNA FESTA TRASFORMATASI IN TRAGEDIA”.
È stato un vero e proprio shock per le tante persone che ieri sera affollavano il Chiostro della Badia per assistere alla presentazione del libro di Francesco Glicerio. Eravamo seduti sulla stessa pedana, caro Preside Carità, a poco più di un metro di distanza, ma io non mi sono reso conto immediatamente di ciò che stesse per accadere.
Ho cominciato a intuirlo dopo qualche minuto che il malore che ti ha colpito sarebbe potuto essere fatale.
E lo è stato! Eravamo tutti attoniti. Difficilmente dimenticherò questa serata che doveva essere di festa. Una di quelle feste culturali che tu amavi tanto, e in un luogo che ti era caro, e che invece si è trasformata in una vera e propria tragedia. Buon viaggio caro Preside Carità. Ti ricorderò sempre per la tua umiltà, per la tua discrezione, per il tuo impegno per la città di Licata, per il tuo immenso bagaglio culturale e di conoscenze e per il modo, sin da quando eravamo ragazzini, di come hai saputo essermi amico. Con la dipartita del Professore Carità molti licatesi perdiamo un amico e la città di Licata perde uno Storico illustre di grande valore e concittadino assai perbene. Non è un lutto che riguarda solo i familiari del Professore, ai quali vanno le mie condoglianze più sincere, ma è un lutto cittadino. Buon viaggio, Lillo.

IL CUNTASTòRIE LICATESE –di Mel Vizzi–
COM’ A CULONNA ‘NTERRA DAVANTI O SARVATURI
“L’ ùnnici Austu, o Musèu da Badìa
a storia truppicàu ! na culònna abbattìa !
Com’ a culònna ‘n terra, davanti “o Sarvatùri”
lu vìttimu ddrà stisu, o nostru prufissùri.
Luttànnu ppa’ curtùra, l’arritruvò la sorti
un micròfinu ppi’ spata, ccussì ‘ncuntrò la morti !
In campu fin’allùrtimu, ppa’ sò Licata amata
ccussì lassàu stu munnu …parlànnu da Lacáta…
Forsi fu cuincidènza, o forsi fù distìnu
propr’ ‘intra “u sò Musèu” morsi lu paladinu !
Ma…
u so’ messaggiu è vivu: …Amàtila stà città !
Facìtilu ppi’ Lillu… facìtilu… ppi’ Carità !”
Licata 11 Agosto 2023

Calogero Carità è nato a Licata (Ag.) il 28 Luglio 1945 in via Lunga, una traversa di via Sant’Andrea .

Ha frequentato il liceo classico “Vincenzo Linares” ed ha frequentato l’ateneo di Palermo.
Trasferitosi a Verona dal 1971, coniugato con Nazzarena, ha due figli: Enrico e Riccardo che gli hanno regalato gli adorati nipotini.
Conseguita la laurea in Lettere nel 1971, ha insegnato italiano e latino al Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Verona sino al 1988, anno in cui, a seguito di concorso nazionale per titoli ed esami, è stato nominato Dirigente Scolastico al Liceo Scientifico Statale “E. Medi” di Villafranca che ha diretto sino al 1996.
A Verona, dal 1996 al 2012, ha diretto il Liceo delle Scienze Umane “C. Montanari”. Dal 1° settembre del 2012 ha lasciato la Scuola per raggiunti limiti di età.
Dal 1970 si occupa di storiografia, di archeologia e di arte e vanta in questi settori numerose pubblicazioni.
Dal 1971 al 2010 è stato socio della Società Siciliana per la Storia Patria di Palermo.
Nella sua città natale nel 1971 ha contribuito alla fondazione dell’Associazione Archeologica Licatese di cui è stato il primo presidente. Nominato nel 1972 Ispettore onorario ai beni culturali, si è dedicato per più di vent’anni alla tutela del patrimonio artistico, storico, monumentale, archeologico e paesaggistico del suo territorio ottenendo la istituzione del Museo Archeologico e numerosi interventi di restauro di opere d’arte e di monumenti.
Bibliografo e studioso di bibliografia e biblioteconomia, ha curato il catalogo dei manoscritti e delle edizioni rare e di pregio della Biblioteca Comunale di Licata, pubblicato in volume dall’editore Sellerio di Palermo.
Tra i suoi interessi ci sono anche lo studio dell’architettura castellana siciliana in generale, e dei castelli agrigentini in particolare, di cui ha curato un dettagliato inventario e vari studi monografici apparsi in volume e nelle rivista dell’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio.
Giornalista pubblicista dal 1974, ha collaborato per anni con articoli e servizi al “Giornale di Sicilia” e a “La Sicilia” e a vari periodici e riviste anche a diffusione nazionale. Dal 1982 è direttore del mensile “La Vedetta” pubblicato nel suo paese di origine e che purtroppo ha sospeso la pubblicazione da qualche anno.
Attiva è stata anche la sua presenza nel sindacato autonomo della scuola, lo Snals, di cui è stato per lungo tempo segretario regionale.
Ha ricoperto la carica di segretario regionale della Confederazione dei sindacati autonomi dei lavoratori. E’ stato presente negli organi statutari nazionali del sindacato scuola e della confederazione.
Per la sua intensa attività di editore (ad oggi oltre 20 titoli di saggi su storia, arte e architettura), di studioso e di ricercatore (conta oltre 25 pubblicazioni) ha ricevuto numerose benemerenze: è stato premiato per la cultura nel 1972, nel 1975, nel 1978 e nel 1983 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; nel 1999 ha ricevuto ad Agrigento il prestigioso Premio “Telamone” e nel 2006 il premio Sikelè per la ricerca storica e l’attività giornalistica.
Nel 2013, in occasione del 70 anniversario dello sbarco alleato in Sicilia, ha pubblicato sull’argomento un interessante saggio storico di circa 400 pagine che ha riscosso enorme successo, tanto che ha dovuto provvedere ad una sua seconda edizione.
Ha ricevuto il Premio “Telamone” e il Premio”Sikelé” .
Il Premio “Telamone” è un’attestazione di riconoscimento e di stima per gli illustri siciliani che si sono distinti nella politica, nella cultura, nel giornalismo, nell’arte, nel sociale e che hanno contribuito a dare una visione ottimale della propria terra: della “Sicilia”.
La designazione dei “Telamoni” rappresenta, quindi, una testimonianza molto significativa, riservata a quelle personalità che hanno concretamente operato per la crescita culturale e umana della Sicilia consegnando a siciliani e non solo i prodotti della loro intelligenza, del lavoro, della ricerca, dell’arte.
L’emblema del Premio, una riproduzione dei maestosi Telamoni che sostenevano il grande Tempio di Giove Olimpico nella Valle dei Templi di Agrigento, spiega la grandezza dei “Telamoni”.
il Premio”Sikelé”, ideato ed è organizzato dall’Aics di Agrigento, è una qualificata occasione di encomio, di stima e di gratitudine della Città dei Templi e di tutta la provincia a personalità ed istituzioni del territorio agrigentino che sono riuscite ad attestarsi ai più alti livelli nei diversi settori dell’impegno culturale, civile, sportivo ed imprenditoriale.
Il simbolo del Premio è la riproduzione in terracotta di un busto femminile d’epoca greca che raffigura idealmente la mitologica divina Sikelè, da cui prese il nome la Sicilia, terra di Storia e d’Arte, di pensiero e di genio, di lotte e di conquiste sociali, di traguardi atletici e d’invincibile vigore produttivo.
Moltissimi sono stati i messaggi di cordoglio dei licatesi e non solo per la prematura morte del nostro caro Lillo.
ANGELO BALSAMO, il sindaco della città d Licata, ha scritto. ” Licata, La città che mi onoro di rappresentare, perde stasera uno dei suoi cittadini più illustri: il prof. Calogero Carità.
È stata una persona di incommensurabile valore: innamorato delle sue radici e tradizioni, innamorato della sua Licata che ha studiato e raccontato permettendo a noi di apprezzarla e conoscerne la storia. Grazie professore per il patrimonio che ha lasciato alla nostra città. Porgo alla famiglia le mie più sentite condoglianze”.
Il sindaco Angelo Balsamo, con un’ordinanza speciale, ha autorizzato l’allestimento della camera ardente nell’androne del Municipio per dare a ogni licatese la possibilità di porgere l’ultimo saluto al caro prof. Calogero Carità.
Inoltre, nella facciata del Palazzo di città è stata innalzata la bandiera del Tricolore, tenuta a mezz’asta nei giorni della camera ardente e nel giorno del funerale, celebrato il 14 agosto nel Santuario di San’Angelo.
E’stato imposto il lutto cittadino “in segno di cordoglio” per la scomparsa dell’illustre concittadino licatese. L’ordinanza, inoltre, ha stabilito la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, organizzate dall’Amministrazione comunale, nel giorno del funerale. E’ stato un abbraccio sincero alla moglie Nazarena, ai figli Enrico e Riccardo, al fratello Angelo,alle sorelle e a tutta la famiglia.
FRANCESCO PIRA  ha scritto:” Addio Lillo. Tutto è scritto e forse doveva andare proprio così.
Doveva accadere che dovevo assistere all’ultimo atto della tua vita. Esattamente 43 anni dopo averti conosciuto, grazie a tuo fratello Angelo, mio compagno di scuola. Non sempre siamo andati d’accordo e abbiamo fatto insieme cose straordinarie.. che rimangono nel tempo. Ci siamo voluti bene ed abbiamo amato la nostra Licata. Ieri sera eri all’interno del Museo, che adoravi, per presentare il libro del giovane Francesco Glicerio appassionato di storia locale. Non hai vinto l’emozione quando parlavi della tua meravigliosa mamma. Io ero lì, in prima fila ad applaudirti. Tu eri l’unico in giacca e cravatta. C’ero perché era scritto così. Addio amico mio. Mi mancherai. Davvero!
L’ ASSOCIAZIONE MEMENTO ha pubblicato un documento dove si legge:” L’ Associazione Memento è a lutto per la perdita di uno dei suoi più rappresentativi soci fondatori: il carissimo presidente del comitato tecnico scientifico Lillo Carità.
Una grave perdita per la sua famiglia, per la cultura, per la città di Licata e per la nostra associazione, nata proprio per ricordare la memoria storica della città e dei suoi più illustri cittadini. Viene a mancare una voce libera e autorevole che, prima con il mensile la Vedetta, poi con i suoi articoli, con le sue preziosissime attività di ricerca e di raccolta della memoria storica e con le sue pubblicazioni ha saputo incidere profondamente sulla storia di questa città, sul progresso e sulla conoscenza storica e culturale di Licata.
Un doloroso addio innanzitutto all’amico e all’uomo con il quale abbiamo condiviso un lungo cammino umano e culturale. Il nostro pensiero va tuttavia alla famiglia: alla sua amata moglie Nazzarena, ai figli Enrico e Riccardo, agli adorati nipotini e a tutti i suoi familiari. La città di Licata perde una delle sue punte di diamante. Addio caro Lillo. Riposa in pace”.
ANGELO BIONDI ha commentato: “La notizia dell’improvvisa scomparsa del professore Calogero Carità mi rattrista moltissimo. Licata perde uno dei suoi illustri concittadini. Sui suoi meriti e sulle sue tantissime qualità di uomo, di storico, studioso ed intellettuale, già tanti altri hanno scritto e scriveranno meglio di me.
Come tanti altri, anch’io ho avuto la fortuna di conoscere ed incrociare i passi della vita col “caro Preside”, era questo il titolo con cui mi rivolgevo a lui, nelle tante email che ci siamo scambiati negli anni.
Le ultime di pochissimi giorni fa, in occasione del 80° Anniversario dello sbarco degli Americani, nelle quali mi dava spunti ed indicazioni per la messa in scena di alcuni episodi del romanzo “Una Campana per Adano”. Tra i suoi tanti libri e scritti su Licata e la sua ricca storia (che ho letto tutti e con i quali ho imparato a conoscere ed amare, ancor di più, la nostra città), ce n’è uno ancora inedito: la relazione sul tema “Cultura e Beni Culturali: Importanza e valorizzazione”, redatta in occasione del ciclo di incontri organizzati, di recente, dal Centro Studi Gaetano De Pasquali. Relazione che sarà, a breve, pubblicata nel documento conclusivo che raccoglie le idee e le proposte in favore della nostra città, emerse nel corso della citata iniziativa. Leggere questo suo ennesimo omaggio alla “sua” Licata, ricco di spunti programmatici sul tema da lui trattato, credo sia il miglior modo per ricordalo e ringraziarlo ancora ed ancora”.
ANNALISA TARDINO ha commentato :” L’estate scorsa ho avuto l’onore di ricevere in dono alcuni dei testi scritti dallo storico, nostro caro professore, Calogero Carita. Nella sua dedica in uno dei testi che mi ha donato, che custodisco gelosamente, ha confuso il mio nome con quello di mia sorella, sua giovane collega. Abbiamo riso insieme, ha deletato il nome carcerandolo e riscrivendolo, come fa un dirigente. Storico, letterato, dirigente della pubblica amministrazione, ma soprattutto illustre cittadino di Licata per l’amore della quale spendeva le sue energie mentali e fisiche. Ci ha lasciato, inaspettatamente, mentre era impegnato nella presentazione di un libro. Mentre faceva ciò che amava fare, parlare di libri, di cultura nella nostra città. Sarà impossibile sostituirlo. Ci lascia con il cuore infranto e tanta gratitudine per ciò che ci ha dato. Buon viaggio professore!”
SALVO D’ADDEO: “Licata ha perso stasera uno dei suoi cittadini più illustri. Un grande storico, un intellettuale che ha raccontato passato e presente di una città che amava profondamente. Il prof. Calogero Carità ci ha lasciati mentre raccontava la sua via Sant’Andrea all’interno di uno dei luoghi che forse amava di più, il museo archeologico di Licata. Lascia un grande vuoto umano e culturale. Mi pregio di aver avuto modo di interloquire con lui di tematiche e di proposte delle quali farò tesoro per il mio ruolo istituzionale. Giungano le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Grazie Prof. Carità”.
GIUSEPPINA INCORVAIA: ” Ieri, 11 Agosto 2023, Licata ha perso un figlio speciale, un pezzo della sua storia e un patrimonio culturale di grande prestigio; gli amici abbiamo perso un uomo di immensa sensibilità, distinto, garbato e mai sopra le righe; la famiglia il pilastro su cui si reggeva. Il prof. Calogero Carità ha iniziato il suo ultimo viaggio proprio dalla città che tanto amava, nel luogo che forse meglio di ogni altro ha fatto da cornice a questo atto finale di una vita intensa, di cui tutta la città è orgogliosa. Ciao Lillo, grazie della tua Amicizia, fai buon viaggio e che la terra ti sia lieve”.
DON PINO AGOZZINO, parroco del Sacro Cuore e di Sabuci, in una nota diffusa stamattina per ricordare Calogero Carità scomparso mentre partecipava alla presentazione di un libro nel chiostro della Badia.“scrisse: “Sotto gli occhi di tanti presenti il grande Professore Carità saluta tutti e va… non poteva essere diversamente. In campo fino all’ultimo respiro”.
All’apice dell’emozione, ha abbracciato il cielo e la terra” .”Vengo dalla Marina e sono nato vicino a via Sant’Andrea, presso la via Longa dove è nata mia nonna, mia madre e io”.
“La sua Fede, il suo cuore e la sua mente hanno contribuito, in forma esemplare, a dare lustro anche alla nostra terra di Licata. La leggerezza stilistica e la pesantezza contenutistica dei suoi interventi, in ogni forma, hanno generato e provocato Bellezza. Ero venuto alla presentazione della pubblicazione, “Una finestra su via Sant’Andrea”, per incontrarlo fisicamente e così è stato. Ho raccolto nel mio cuore e nei miei occhi l’emozione del professore, dello storico, del ricercatore e dell’uomo”.
SALVATORE ABBRUSCATO:” Il prof. Lillo Carità non c’è più tra noi ! Abbiamo perduto un intellettuale di grande livello culturale, uno storico, un giornalista, un ottimo dirigente scolastico, un vero signore, garbato, buono, rispettoso, un amico affettuoso, sincero, dalla loquela forbita, elegante e convincente.
Amava la sua Licata, di cui seguiva tutte le sue vicende politiche, sociali pur vivendo a Verona e per la quale ha scritto numerosi libri che costituiscono una fonte indispensabile per chi vuole conoscere la storia di Licata in tutte le sue manifestazioni sociali,economiche, politiche, culturali, archeologiche. Siamo grati al nostro amico Lillo per quello che ha fatto per la sua Licata, per i suoi cittadini e per tutti gli uomini di cultura. Piangiamo la sua improvvisa scomparsa avvenuta ieri 11 agosto 2023 a Licata, mentre parlava promuovendo cultura, come è stato sempre il suo ruolo nella società: fertile, creativo! Non lo dimenticheremo!”
GIUSEPPE CACI: ” E’ stato terribile apprendere ieri sera la notizia, che non avrei voluto sentire, della perdita improvvisa del Prof. Calogero Carità, che ricorderò come persona autorevole, grande studioso, scrittore, pubblicista, storico di Licata e di grande spessore culturale, sempre disponibile e rispettoso nei miei confronti e di quanti gli chiedevano informazioni o spiegazioni inerenti al territorio di Licata, a lui molto caro.
Un territorio che in tanti modi e in tante occasioni ha voluto valorizzare e promuovere. Oggi, giorno in cui tutta la comunità licatese si sente colpita da questo evento funesto e partecipando al dolore della famiglia per la perdita subita, esprimo le mie più sentite condoglianze e quelle dell’Associazione Italiana Turismo Sociale.”
STEFANIA ROLLINI: ” Molto difficile e doloroso per me, scrivere questo post, ma doveroso.
Ieri sera la città di Licata ha perso uno dei suoi più illustri concittadini, il prof.Calogero Carità: uno storico, uno studioso, un preside ed un amico.
Anche io ieri sera mi trovavo al Chiostro della Badia per assistere alla presentazione del libro di Francesco Glicerio. Appena entrata, i nostri sguardi si sono incrociati e ci siamo salutati da lontano, con un cenno della mano. Avrei voluto avvicinarmi e salutare di persona il prof. Lillo Carità ma, visto che era impegnato a discutere con gli altri gli ultimi dettagli dell’evento, ho preferito desistere. Mi sono detta: <<Finita la presentazione avrò tutto il tempo per andare a salutarlo>>.
Ma il tempo è tiranno e non mi ha permesso di riabbracciare quello che è stato un grande uomo, ma anche e soprattutto un grande amico di mio papà. La loro amicizia è stata una grande amicizia, una di quelle che dura per tutta la vita. Ricordo le lunghe passeggiate tra il mio papà , Vincenzo Rollini, e il prof. Carità. Alcune volte ero presente anche io, e ricordo soprattutto le loro lunghe chiacchierate.
La loro amicizia non è durata fino alla prematura morte del mio papà, ma è continuata anche dopo, attraverso le meravigliose parole di stima e di affetto che il prof. Carità spendeva per lui quando lo incontravo, o quando commentava dei miei post su facebook.
La loro amicizia continua ancora adesso che sono lassù insieme..Mi sembra di vederli, felici di essersi ritrovati e con tante cose da dirsi. Buon viaggio, prof. Lillo Carità, grande uomo, grande storico e grande amico!!!”
FABIO AMATO: ” Sono senza parole! Il destino ha voluto che te ne andassi proprio nel tuo museo, che amavi tanto e di cui sei stato il creatore insieme a tanti giovani licatesi che amavano la Storia e le gloriose origini della nostra Cittá.
Grazie di tutto, Lillo, sei stato un punto di riferimento.”
GIUSEPPE FEDERICO: “L’ho conosciuto la prima volta nel 2015, quando fui eletto consigliere comunale, perchè il Prof. Carità faceva parte, come membro onorario, della commissione toponomastica. Con lui va via un enorme patrimonio culturale. Riposa in Pace”.
PAOLOLA QUATRA: “Lo stimatissimo prof. Calogero Carità aveva gioiosamente accettato di essere iscritto all’Associazione Nazionale Carabinieri di Licata e stava lavorando ad una ricerca storica sull’Arma dei Carabinieri a Licata nell’ambito della relativa mostra storica che sarà allestita presso la sede di Piazza Elena.
Non ho fatto in tempo a consegnargli la tessera che avevo approntato e che conserverò come affettuoso ricordo”.
IL RICORDO DI ESTER RIZZO PUBBLICATO SU MALGRADO TUTTO, il  giornale di Racalmuto.
“…Ricordo, nel quartiere Marina, via Lunga, la via dove sono nato io, dove è nata mia madre, dove è nata mia nonna”. Queste le ultime parole del professore Calogero Carità, davanti ad un folto pubblico che gremiva l’atrio della Badia sede del Museo Civico Archeologico di Licata. Stava presentando il libro “Una finestra su via Sant’Andrea e dintorni” di Francesco Gaetano Glicerio.Se ne è andato via così, in una sera d’agosto, in un attimo.Se ne è andato via nella sua amata città e nel luogo simbolo del suo perenne impegno per la diffusione della cultura e per il recupero dei beni culturali e archeologici.Ritornava spesso per effettuare ricerche negli archivi e scoprire storie, raccontarle e indurre i suoi concittadini ad amare Licata.
Amarla come visceralmente l’amava lui.Calogero Carità, storico e giornalista, già Ispettore Onorario ai Beni Culturali e socio della Società Siciliana per la Storia Patria, viveva ormai da tantissimi anni a Verona. Lì si era trasferito nel 1972, prima come docente di Italiano e Latino e poi come Preside fino al pensionamento avvenuto nel 2012.Lì, al Nord, come tanti nostri conterranei, aveva costruito la sua famiglia e la sua carriera, apprezzatissimo non solo dai discenti e dai colleghi ma anche dalle più importanti istituzioni e associazioni culturali veronesi.A Licata aveva contribuito in maniera determinante a fondare l’Associazione Archeologica Licatese.Innumerevoli le sue pubblicazioni, tra cui, sicuramente la più preziosa ed importante “Alicata Dilecta” dove, in circa ottocento pagine, sono compendiati gli oltre duemila anni della città. Dall’etimologia del nome, al significato degli stemmi, dalla preistoria alla dominazione borbonica, passando per le due Guerre Mondiali, per arrivare alla contemporaneità del 1980.In “Alicata Dilecta” troviamo le minuziose ricostruzioni di mura, fortificazioni e baluardi cittadini, la storia del porto di Licata, uno dei più fiorenti del passato, lo sviluppo urbanistico tra Ottocento e Novecento, l’origine delle fondazioni monastiche, delle molte chiese non più esistenti, delle Confraternite.
Tra quelle pagine, alcuni capitoli sulle feste religiose, gli usi e i costumi del popolo licatese ma anche sulle antiche Accademie, sulle scuole, sulle biblioteche e sulla stampa locale. Chiude il volume l’elenco dei licatesi illustri.Un’opera sicuramente necessaria per la storia della città, un lavoro certosino che permette di ricostruire la Memoria di un luogo in “un unicum” di ampio respiro e alto profilo storico.Tra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: “Castelli e torri della provincia di Agrigento”, “10 Luglio 1943”, “Una campana per Adano”, “I Vecchio Verderame tra 800 e 900”, “I castelli e le torri di Licata”.Alcuni suoi studi hanno costituito la base storica su cui il regista Pif ha realizzato, nel 2016, il film “In guerra per amore”.In campo giornalistico numerose le sue collaborazioni a riviste storiche specializzate ma anche a periodici e quotidiani regionali e provinciali.Carità è stato fondatore nel 1982 del periodico locale “La Vedetta” pubblicato ininterrottamente fino al 2017. Un giornale che costituiva un punto di riferimento per tanti licatesi emigrati all’estero e palestra di formazione per tanti giovani aspiranti giornalisti.Ma “La Vedetta” è stato soprattutto” un faro” puntato sulla città che denunciava il degrado in cui versavano monumenti e ambienti con il rischio di perdita di fruibilità. Negli articoli pubblicati ritroviamo il periodo di “lotta” contro la centrale a carbone, le rubriche “Sindaco risponda”, “Il dito nell’occhio”, ”Signor Sindaco No”, “Accadde a Licata”, “L’angolo di Limicedda surda”.Tramite interviste e reportage si denunciavano sempre comportamenti scorretti o interessi clientelari a cui a volte seguivano minacce intimidatorie. Ma quella de “La Vedetta” e del suo direttore è sempre stata “una voce libera”, mai al servizio del Potere ma della città e dei licatesi. E gli articoli redatti da lui spesso ottenevano interventi di restauro sul patrimonio monumentale o archeologico.Aveva a cuore, come i collaboratori che aveva scelto, il decoro urbano e le richieste pressanti erano rivolte a tutte le Amministrazioni che si succedevano, ai politici quasi sempre impotenti a risolvere gli annosi e atavici problemi di Licata e a modificare quella sorta di “immobilismo gattopardiano” che Calogero Carità non concepiva e non tollerava.E’ stato quasi un segno del destino che la sua vita sia finita in quel modo e in quel luogo e che la camera ardente sia stata allestita nel Palazzo di città.Licata ha perso sicuramente uno dei suoi cittadini più illustri ma anche più innamorati del paese che gli aveva dato i natali. La famiglia ha perso un marito, un padre ed un nonno affettuoso ed amorevole.Ci piace ricordare la dedica iniziale che lui scrisse in “Alicata Dilecta” che sinteticamente e mirabilmente riassume il suo rigoroso impegno e i suoi sentimenti più profondi:“Alla mia città perché possa rifiorire e ritrovare la dignità del passato. Ai miei figli perché possano conoscerne ed apprezzarne la storia. A mia moglie che con amore mi ha sostenuto nell’ardua ricostruzione delle vicende licatesi”.
NELLA SEMINARA:” Lillo, carissimo amico di Carmelo De Caro e mio!
Sei stata una delle prime persone che mi hanno accolto con affetto quando sono giunta a Licata nel 1967,dopo il catastrofico terremoto che ha colpito la città di Mistretta.
Ti ricorderò sempre e ti aggiungerò nelle mie preghiere.”
VINCENZO TARDINO: “Non so come cominciare per ricordare Lillo Carità, l’amico carissimo ,amabile ,signorile,disponibile; uomo colto,corretto,pulito.L’uomo che amava il suo paese come gli occhi suoi e che diceva di rispettare più della sua vita.Mi diceva che lo voleva sempre pulito,perché un paese sporco è un paese che non si vuole bene.E quando non si vuole bene al suo paese ,questo paese è perso,irrecuperabile,quali che siano I tesori che possiede.Era questo il senso della sua politica:la moralità dell’uomo.La sua era una sorta di mania:un paese pulito è un paese dignitoso che non può non avere una sua grande pulizia morale.Amava salire,salire sempre più in alto,ma non già perché fosse ambizioso,ma perché dall’alto si colgono i riverberi e i brividi del mistero della vita ;si vede tutto di noi e degli altri e si può essere la” vedetta “della nostra salvezza.Ha fatto tanto,ha scritto tanto ;ma il suo fiore all’occhiello è il suo giornale di Licata,”LA VEDETTA”:un gioiello di sapienza cronistica e giornalistica:che non c’è più, ma che si dovrebbe ripristinare per ricordarlo.Ciao, caro Lillo, uomo probo ,superiore e buono:che hai lasciato una grande eredità di beni per il tuo senso civico e morale:che è tutta una lezione di vita per noi tutti.”
Sei stata una delle prime persone che mi hanno accolto con affetto quando sono giunta a Licata nel 1967,dopo il catastrofico terremoto che ha colpito la città di Mistretta.
FRANCESCO PIRA .” Giorno 14 agosto 2023 , alle ore 11,00 nella Chiesa di Sant’Angelo c’è stato l’ultimo saluto di Licata all’insigne Preside, Storico e Giornalista prof. Calogero Carità Onorio, con cui ho condiviso in 43 anni di amicizia tante emozioni. Compreso quella di fondare insieme a suo fratello, Angelo Carità, mio compagno di scuola, il mensile La Vedetta. Insieme abbiamo pubblicato due libri sulla storia della Confraternita di San Girolamo della Misericordia. Sono stati giorni difficili per me, ma so che Lillo è morto sereno ed ha vissuto intensamente la sua vita insieme all’amata moglie Nazarena e ai figli che adorava Enrico e Riccardo, e ai nipotini. È morto parlando dei suoi meravigliosi genitori a cui ero molto legato. Ti ho voluto bene Lillo e grazie per tutto quello che mi hai donato. Grazie al Sindaco e alla giunta per la camera ardente e il lutto cittadino. Grazie a chi mi è stato vicino consapevole del mio affetto nei confronti del professore Carità. Buon viaggio Lillo.
Mi mancheranno la tua risata, la tua curiosità e la tua voglia di iniziare ogni giorno una nuova battaglia.”
ANGELO CARITA’ “Caro fratello Lillo, sono 5 giorni da quando sei volato in cielo. La morte ti ha strappato all’amore dei tuoi cari.
Per me sei stato come un padre, sei stato sempre presente, non hai mai smesso di seguirmi, dandomi sempre i giusti consigli, soprattutto nei momenti in cui volevo spaccare il mondo intero.
Sei stato la mia guida, il mio faro, il mio punto di riferimento, l’esempio da seguire sempre. Eravamo, io lo sono ancora di più, orgogliosi l’uno dell’altro, abbiamo collaborato a molte iniziative, in maniera indefessa, senza guardare ostacoli.
Caro fratello, non ce lo siamo mai detti, ma ci siamo voluti tanto bene e te ne voglio di più oggi che non ci sei più.
Hai lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi.
Mi mancheranno le tue telefonate, mi mancherà la tua voce, il tuo fare spiritoso.
La tua domanda dopo “Tutto bene?” era “che si dice a Licata”, la tua città che tanto hai amato e che hai descritto in modo sapiente in tutte le tue opere. Tantissime.
Ero convinto che avresti avuto una lunga vita come la mamma, invece qualcosa non ha funzionato come doveva e poi il fato ha fatto il resto.
Oggi ti ho accompagnato assieme a nostro cugino Franco Morello per l’ultimo viaggio, così come desideravi, ora sei diretto a Verona dove riceverai l’ultimo meritato saluto dai tuoi alunni, dai tuoi colleghi, dai tuoi amici e da quanti ti hanno accolto come uno di loro, guadagnandoti rispetto e stima per ciò che hai fatto nella tua carriera lavorativa e nel tempo libero.
Un pezzo di te sarà sempre con me finché vivrò.
Ti abbraccio forte forte.
La tua anima vivrà per sempre nei nostri cuori.
R. I. P. Calogero Carità Onorio”

RINGRAZIAMENTI
La famiglia Carità tutta, ringrazia sentitamente quanti ci sono stati vicini in questo momento tanto difficile ed hanno partecipato al dolore per la improvvisa dipartita del nostro caro Calogero, per gli amici Lillo, scomparsa avvenuta tragicamente la sera dell’11 agosto al Chiostro Badia, sede del Museo Archeologico, che egli stesso ha contribuito a far nascere, quale socio fondatore assieme ad altri giovani della Associazione Archeologica Licatese.
Lillo è stato colto da un malore che non gli ha lasciato scampo nel corso della presentazione del libro di Francesco Glicerio “Una finestra su via Sant’Andrea e dintorni”, testo del quale aveva curato la prefazione.
Con il dolore nel cuore vogliamo porgere un ringraziamento a tutta la Città e a quanti sono intervenuti personalmente ed ai tanti che per ovvi motivi non hanno potuto farlo.
Ringraziamo quanti hanno voluto in ogni modo esternare il loro affetto ai familiari e a Lillo in ogni momento e hanno voluto dare l’ultimo abbraccio nel corso delle due veglie funebri tenutesi presso il Palazzo di Città nei giorni 12 e 13 agosto; grazie a quanti sono stati presenti al funerale presso la Chiesa di Sant’Angelo lunedì 14; grazie ai Sacerdoti che hanno concelebrato le esequie del nostro caro assieme a don Giuseppe Sciandrone, che conobbe Lillo oltre 60 anni fa e che era suo amico.
Grazie ai tantissimi che hanno partecipato al cordoglio familiare, nelle più svariate forme, attraverso i Social.
Grazie alle tante Associazioni ed ai loro rappresentanti che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza e presenza, in particolare alla Associazione Nazionale Carabinieri Licata. Grazie al Corpo dei Vigili Urbani e al loro comandante che hanno vigilato fin dal primo momento vicini al feretro rendendogli gli onori.
Un immenso e speciale ringraziamento va al Sindaco Avv. Angelo Balsamo e alla intera Giunta che ha voluto concedere l’onore al nostro caro Lillo e ha voluto che la città gli rendesse omaggio presso il Palazzo di Città.
Grazie infinite al Sindaco e al Comune di Licata per avere istituito il lutto cittadino nel giorno del funerale, atto non richiesto dalla famiglia, inaspettato, ma gradito e che rende onore ad un figlio prediletto della Città, alla quale ha dedicato la sua vita con i suoi studi e il suo sapere, difendendola in ogni sede, a conferma che il nostro caro Lillo ha lasciato una testimonianza attraverso i suoi studi, le sue opere, le sue azioni, quali atti di amore verso la Sua città, alla quale era legato in modo viscerale e spasmodico e per questo ha voluto rivederla per l’ultima volta scegliendo di morirvi.

 

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