IL PALAZZO LUCIO MASTROGIOVANNI-TASCA A MISTRETTA
Il Palazzo Lucio Mastrogivanni-Tasca fu costruito nel 1727 da Giuseppe Mastrogiovanni ed ampliato nel 1795.
La notorietà della famiglia Mastrogiovanni-Tasca iniziò nei primi anni del ‘700 allorché Gaetano affittò alcuni feudi del Comune, diventò tesoriere e ricevette diverse cariche pubbliche.
La famiglia Mastrogiovanni-Tasca si ingrandisce con il matrimonio di Gaetano Mastrogiovanni, figlio di Giuseppe e di Anna Ortoleva, con Rosa Cassata, figlia di Gioacchino e Antonina Volpe, celebrato il 25 settembre del 1757.
Nel 1778 nasce Filippo Mastrogiovanni Tasca, figlio di Giuseppe e di Anna Ortoleva .
Il 4 aprile 1779 nasce Nicolo, figlio di Gaetano e di Rosa Cassata.
L’11 gennaio del 1809 don Nicolò Mastrogiovanni si sposa con donna Teresa Giovanna Nipomicena, figlia del fu Pietro Ortoleva e del fu donna Anna Giaconia.
Il 29 settembre del 1815 nasce Michele Mastrogiovanni, figlio di Nicolò e di donna Teresa Giovanna Neposicena.
Nel 1833 muore Antonina, nel 1835 muore Nicolò, nel 1845 muore Liboria, figli di Gaetano e di Rosa Cassata, nel 1847 muore Rosa Amata Anna, figlia di Nicolò Mastrogiovanni e di Teresa Giovanna Neposicena.
Il 18 ottobre del 1844 Michele Mastrogiovanni Tasca sposa donna Anna Lipari.
Nascono: nel 1848 Lucio, zio del romanziere Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del poeta Lucio Piccolo, e a cui fu concesso il titolo di Conte di Almerita,nel 1850 Agostino, nel 1854 Maria Maddalena Provvidenza, nel 1857 Maria Teresa, nel 1860 Giuseppa, nel 1862 Giovanna.
Nel 1864 muore Maria Teresa, il 26 ottobre del 1889 muore Michele.
Nel 1860 Pietro, figlio del fu Nicolò, si sposa con Corradina Franza.
Matrimoni dei figli di Michele:
nel 1881 Lucio si sposa con Maria Giaconia.
Nel 1882 Giuseppa si sposa col barone Sergio.
Nel 1883 Giovanna si sposa con Pietro Ciuppa.
Nel 1884 Francesca Paola si sposa con Benedetto Salamone.
Nel 1884 Maria Anna, nata a Pachino, si sposa con Antonino Salamone .
Nel 1887 Nicolò, nato a Pachino, si sposa con Maria Sirchia.
I Tasca conservarono la proprietà fino a quando, ai primi anni del 1900, subentrò don Giuseppe Salamone. Francesca Paola Mastrogiovanni Tasca, che nel 1889 sposò il cav. Bettino Salmone, ereditò il palazzo nel 1920. La passione per la politica e la fedeltà agli ideali socialisti di don Bettino Salmone lo distolsero dagli affari privati conducendolo alla rovina. Alla morte dei coniugi Salamone, Marietta, la sorella di Francesca Paola, ereditò la proprietà del palazzo sul quale pesavano, però, gli errori di don Bettino. Intervenne il tribunale civile di Siracusa che ne promosse l’esproprio e l’assegnazione.
Il palazzo fu assegnato ai coniugi Francesco Ciuppa e a sua moglie, la baronessa Jole Dagnino, che lo vendette al Podestà Vincenzo Pagliaro, che lo acquistò nell’interesse e per conto del comune di Mistretta il 25 giugno del 1937 al prezzo di 50.000 lire. Il palazzo era composto complessivamente di 24 vani. Restarono esclusi dalla vendita: la stanzetta con sottostante magazzino che dà sulla via Mazzini, il caminetto in marmo e l’altare che si trovavano al primo piano. Il comune di Mistretta, per rendere idonei i locali ad accogliere gli uffici della Casa dei Giurati, ha dovuto spendere altre 2800 lire per la ristrutturazione. Durante la sommossa popolare dell’8 settembre del 1943 un vasto incendio mandò in fumo molti documenti custoditi negli uffici del comune. In un vano del pianterreno del palazzo la SIP aveva collocato il centralino telefonico dove la gente si recava a telefonare quando i telefoni in casa erano molto rari.
La famiglia Mastrogiovanni-Tasca avviò le più importanti aziende vinicole di Sicilia, ancora amministrate dalla contessa Rosemarie Tasca d’Almerita, ed ebbe un grande peso politico nella storia del Risorgimento italiano.
Il 7 novembre del 2015 nel salone delle feste del Circolo Unione di Mistretta è stata presentata la cerimonia “Mistretta tra memoria e futuro: Alla scoperta delle radici”. Insieme al presidente del Circolo Unione, dott. Mario Salamone, abbiamo incontrato la contessa Rosemarie Tasca d’Almerita, un’autentica signora dalla voce sottile, dal carattere forte, che legge e sa scrivere.
La contessa Rosemarie Tasca d’Almerita ha scritto racconti, poesie, ed epigrammi ed ha pubblicato libri su proverbi e ricette culinarie personali. La contessa Rosemarie è tornata a Mistretta, luogo delle sue radici, culla dei suoi antenati, dove visse il “quaternonno” don Gaetano Mastrogiovanni nato a Mistretta nel 1735. Fu lui che fissò i cardini del cognome “Tasca”.
Si racconta che andava in giro portando a tracolla una grande sacca piena delle onze che aveva saputo guadagnare con il trasporto dei cereali nella Sicilia che allora stava attraversando una grave crisi agro-alimentare.
L’evento culturale, per onorare la venuta della contessa Rosemarie Tasca d’Almerita, organizzato dall’Associazione “Progetto Mistretta” e fortemente sostenuto dal suo presidente prof. Nino Testagrossa, ha visto la partecipazione di: intellettuali, pittori, scrittori, artisti, alcuni dei quali provenienti dal Messico. E’ intervenuta la signora Pina Mandolfo, del gruppo della Società Italiana delle letterate.
La famiglia Mastrogiovanni-Tasca a Mistretta ha lasciato, oltre ai cari ricordi, anche l’eloquente presenza dell’edificio, oggi sede del “Palazzo della cultura” .
Il palazzo Mastrogiovanni-Tasca è ubicato in Corso Umberto I, al nnumero civico 2, all’inizio della Piazza dei Vespri, vicino alla chiesa di San Giovanni, posto di fronte al palazzo del barone Giovanni Giaconia, alla palazzina Manno-Mussolici e, lateralmente, al palazzo Spinnato-Vega.
Chi percorre il Corso Umberto I ha la splendida visione frontale della facciata a quattro livelli del palazzo.
Sulla facciata principale si affacciano tanti balconi-finestra abbelliti dalle ringhiere di ferro ricamate. Caratteristica è la chiave di volta del portone dove è scolpita una maschera che, con gli occhi sbarrati e con la bocca semiaperta, vorrebbe suscitare spavento.
Salendo le scale si può ammirare un’altra chiave di volta rappresentante una figura apotropaica.
Il palazzo Mastrogiovanni-Tasca merita di essere ammirato in tutte le sue parti, ma la Cappella attira maggiormente l’attenzione del visitatore per lo stemma araldico, per la raffigurazione del Crocifisso, di padre Giovanni da Mistretta del 1792, per tutti i dipinti del tetto, per le statuette, per il particolare pavimento a mosaico.
Attualmente il palazzo ospita il museo civico polivalente, intitolato a “Egidio Ortolani”, dove sono custoditi importanti reperti archeologici di epoca greca e romana dell’antica Mytistraton-Amestratos, fino all’epoca medioevale, molte tele e il tesoro della Madonna della Luce. Alcuni reperti sono custoditi al piano terra, altri nel piano nobile.
Sono relitti architettonici, suppellettili di ceramica, materiali fittili e frammenti epigrafici
Nella zona museale si ammirano le tele o le arti figurative che provengono dall’ex convento francescano sito a Mistretta nell’ ex Piazza Dogali, adesso piazza San Felice, intitolata al santo con la bisaccia che visse all’età di 28 anni in questo convento francescano, San Felice da Nicosia.
Sant’Ignazio di Loyola, olio su tela del XVII sec, di ignoto pittore fiammingo.
La Flagellazione di Cristo, olio su tela del XVII sec, di Matthias Stomer
Frate Bernardo da Corleone, del XVIII seco, di autore ignoto
Beato Felice da Nicosia, olio su tela del XIX sec, di autore ignoto
Il Crocefisso, olio su tela del XVIII secolo, di autore ignoto
Madonna Addolorata, olio su tela del XVIII secolo , di ignoto cappuccino.
La morte del giusto, olio su tela del XVIII secolo , di ignoto cappuccino.
Madonna delle Grazie o orante, olio su tela del XVII secolo , di autore ignoto.
Paliotto con stemma francescano, olio e lamina metallica su tela e cuoio, del XVIII secolo, produzione cappuccina.
La Madonna col Bambino, olio su tela del XVIII secolo, di autore ignoto.
La Madonna del Rosario, olio su tela del XVIII secolo, di autore ignoto siciliano.
L’Albero genealogico, olio su tela del XVIII secolo, di ignoto cappuccino.
La scala porta al piano superiore, la zona della servitù. Le mattonelle sono originali.
Un intero piano del palazzo è riservato alla musica dove sono custoditi importanti strumenti e spartiti musicali dell’Ottocento che testimoniano la straordinaria tradizione della locale Scuola Civica Musicale.
L’ammezzato del palazzo Mastrogiovanni-Tasca ospita anche la Biblioteca Comunale, già istituita nel 1875 ,intitolata all’insigne linguista “Antonino Pagliaro”.
Il suo prezioso fondo antico è stato costituito dalla raccolta delle varie librerie appartenute ai Conventi francescani esistenti a Mistretta, con incunaboli ed edizioni dal XVI al XIX sec.
Nella stessa biblioteca è consevato l’Archivio Storico Comunale, una notevole fonte di informazione per la storia di Mistretta e di quella del comprensorio e sempre a disposizione degli studiosi.
Il palazzo è stato sottoposto a restauro con i lavori iniziati nel’anno 2006 e terminati nel 2008.
La progettazione e l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione sono state affidate all’arch. Giuseppe Greco e all’ing. Felice La Rosa.
Materialmente ha realizzato i lavori la ditta CPL COSTRUZIONI di Lorenzo Cocilovo.
L’opera è stata finanziata dall’Assessorato LL.PP. della Regione Sicilia rientrante nel bando pubblico del 06-12-2002 per la “Riqualificazione urbana nei centri con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti”.
Fino ai primi anni del 2000 il palazzo Mastrogiovanni-Tasca fu la sede del prestigioso Liceo Classico Statale “Alessandro Manzoni” con annessa la sezione del Liceo Scientifico.
Eletto Palazzo della Cultura il 28 settembre 2010, nella sala convegni si realizzano tantissimi eventi culturali ai quali partecipa sempre un numeroso, qualificato e attento pubblico.
Ultimo, in ordine di tempo, è stato il PREMIO INTERNAZIONALE “GIUSEPPE MARIA COCCHIARA”
PER GLI STUDI DEMO-ETNO-ANTROPOLOGICI, tenutosi nei giorni dell’11 e del 12 dicembre 2015.
L’istituzione del Premio è stata realizzata dalla F.I.T.P, Federazione Italiana Tradizioni Popolari, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Mistretta, città che il 5 marzo del 1904 ha dato i natali all’illustre antropologo Giuseppe Cocchiara.
Durante la cerimonia, al prof. Nestor Garcia Canclini è stato assegnato il “Premio Internazionale Giuseppe Cocchiara” per gli Studi Demo-Etno-Antropologici. Il Premio gli è stato consegnato dal Presidente della F.I.T.P. Benito Ripoli.
La bravissima giornalista Rosalinda Sirni intervista il prof. Nèstor Garcìa Canclini.
Il prof. Nèstor Garcìa Canclini, argentino di nascita, messicano di adozione, docente della Universitad Autònoma Metropolitana Unidad Iztapalapa de ciudad de Mèxico, è uno dei più famosi antropologi contemporanei. Alla cerimonia di assegnazione erano presenti: le Autorità dell’Amministrazione Comunale di Mistretta, della Regione Sicilia, le Autorità Accademiche delle Università siciliane e della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, il prof. Emerito Antonino Buttitta dell’Università di Palermo e molti altri studiosi. I gruppi folkloristici “Amastra” e “Canterini amastratini” di Mistretta hanno piacevolmente animato la serata.
Al prof. Néstor Garcia Canclini e al prof. Benito Ripoli è stata consegnata la moneta coniata a Mistretta, presumibilmente nel 251 a.c., e riprodotta in terracotta dall’amico scultore Gaetano Russo.
Da sx: il sindaco di Mistretta avv Liborio Porracciolo, il prof. Néstor Garcia Canalini, il vicesindaco e assessore alla Cultura avv. Vincenzo Oieni.
Da sx: il prof. Benito Ripoli, il sindaco avv Liborio Porracciolo, il vicesindaco avv. Vincenzo Oieni, Angelo Scolaro, responsabile del gruppo folk “Amastra”. Foto di Giuseppe Cuva.
Un altro evento culturale al palazzo Mastrogiovanni-Tasca è stata la presentazione del libro “TRA ANIMA E NATURA” dell’amico Liborio Erba.
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Il prof. Francesco Cuva ha presentato il libro “Noè Marullo. Scultore amastratino” il 18 Agosto 2022
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