Sep 18, 2015 - Senza categoria    Comments Off on I SANTI COSMA E DAMIANO E LA LORO CHIESA A MISTRETTA

I SANTI COSMA E DAMIANO E LA LORO CHIESA A MISTRETTA

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Cosma e Damiano, secondo fonti non ritenute storicamente attendibili, erano due fratelli gemelli nati in Arabia nella seconda metà del III secolo in una ricca famiglia. Il padre, Niceforo, si convertì al Cristianesimo dopo la loro nascita, ma morì durante una persecuzione in Cilicia.
La madre, Teodota, o Teodora, da più tempo cristiana, si occupò della loro educazione indirizzandoli al cristianesimo. I due fratelli vissero in un tempo in cui la fede cristiana stava attraversando momenti molto difficili. Dichiararsi cristiano allora comportava rischi molto seri per la carriera, per il lavoro, per la propria vita.
La condanna a morte era una frequente punizione. Loro vissero in questo clima!
Cosma e Damiano furono definiti “Illustri atleti di Cristo e generosissimi martiri dal vescovo Teodoreto, il principale biografo dei santi, che guidò la città episcopale di Ciro dal 440 al 458.
Cresciuti, i due fratelli prima si recarono in Siria per apprendere le scienze e per specializzarsi nella medicina, poi si stabilirono ad Egea, in Cilicia, per praticare la professione medica nella città portuale dedicandosi alla cura dei malati, in particolare alle persone più povere e abbandonate.
Alcuni testi parlano di un farmaco di loro invenzione chiamato “Epopira”.
Durante la loro attività medica non solo curavano le malattie del corpo, sapevano operare prodigiose “guarigioni”, ma miravano al bene delle anime con il loro buon esempio e con la parola divina riuscendo a convertire molti pagani al cristianesimo.
Operavano in applicazione del precetto evangelico: “Gratis accepistis, gratis date“.
In Matteo (10,8-10) si legge: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia di viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”.
Offrivano a tutti la loro opera completamente in forma gratuita.
Per questo sono stati designati con l’appellativo di “anàrgiri“, dal greco  “αν-άργυρος” “senza argento,senza denaro”, cioè medici senza compenso.
Questa disponibilità verso i malati era uno strumento efficacissimo di apostolato. Secondo la “Passio”, tuttavia, in una sola occasione era stata loro elargita una ricompensa. Il libro del “Sinassario” della chiesa di Costantinopoli riferisce un episodio molto curioso: la contadina Palladia, miracolosamente guarita, in segno di gratitudine, mise nelle mani di Damiano tre uova.
Al suo netto rifiuto la donna reagì rimproverandolo perchè tale rifiuto era una mancanza di galateo verso di lei. Damiano, di nascosto del fratello, accettò il dono.  Cosma, talmente tradito nel suo ideale, espresse la volontà di fare seppellire le sue spoglie, dopo la morte, lontane da quelle del fratello. Molti sono i prodigi a loro attribuiti.
Al guardiano di una chiesa romana fu sostituta la gamba ulcerata con quella di un etiope morto qualche giorno prima. Un serpente, che si era introdotto nella bocca di un contadino, fu da loro miracolosamente estratto. A quel tempo imperava il paganesimo e i fratelli Cosma e Damiano, come già detto, erano cristiani.
Nell’Impero Romano, soprattutto nelle regioni orientali dove il cristianesimo si era propagato con più successo, tra il 286 e il 305 d.C. sotto l’impero di Massimiano e di Diocleziano scoppiarono le persecuzioni.
In esecuzione dell’editto del 23 febbraio 303, i fratelli Cosma e Damiano furono arrestati con l’accusa di scompigliare l’ordine pubblico e di professare una fede religiosa vietata. Il loro processo si svolse al cospetto di Lisia, prefetto romano pratico per il territorio nella Cilicia. Minacciati di torture e di condanna alla pena capitale, tutti i tentativi adottati per farli apostatare sono risultati vani.
Cosma e Damiano così risposero ai loro persecutori: “Noi adoriamo il solo vero Dio e seguiamo il nostro unico Maestro, Gesù Cristo”. Cosma e Damiano furono arrestati, processati, sottoposti a disumane torture. Le torture subite dai fratelli differiscono secondo le fonti.
Secondo alcune furono dapprima lapidati, ma le pietre rimbalzarono contro i soldati.
Secondo altre furono crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi, ma le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male. Secondo altre furono gettati in mare da un alto dirupo legati ad un macigno appeso al collo per facilitare lo sprofondamento in mare, ma le legature si sciolsero e loro riaffiorarono in superficie.
E ancora incatenati e messi davanti ad una fornace ardente, immerse nel fuoco, le membra non si sono bruciate.  Il libro del “Martirologio”, che si ispira a Teodoreto, riporta che “i fratelli Cosma e Damiano furono martiri cinque volte” perché superarono la prova dell’annegamento, della fornace ardente, della lapidazione, della flagellazione, del martirio nell’anno 303.
Infine i fratelli Cosma e Damianofurono decapitati assieme ai loro fratelli più giovani, o ai discepoli,  Antimo,  Leonzio ed Euprepio.
Una narrazione racconta che la decapitazione avvenne a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri furono sepolti.
Un’altra narrazione attesta, invece, che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro in Cilicia.
Le persone presenti al loro martirio vollero dare degna sepoltura ai due fratelli volendo rispettare la volontà di Cosma di deporre le sue spoglie mortali lontano da quelle del fratello Damiano.
Una leggenda racconta che un cammello si mise a parlare ad alta voce affermando che Damiano aveva accettato quella ricompensa solo perché mosso da spirito di carità verso la contadina Palladia per evitare che si potesse sentire umiliata dal rifiuto del semplice ma amorevole dono.
I corpi dei fratelli furono sepolti l’uno accanto all’altro. Il culto dei santi Cosma e Damiano, invocati come potenti taumaturghi, iniziò subito dopo la loro morte e fu molto diffuso in tutta la Chiesa fin dal sec. IV.
Sulla loro tomba è stata edificata una chiesa, meta di ininterrotti pellegrinaggi, per venerarvi le reliquie e per invocare la loro intercessione. Uno dei più illustri pellegrini fu l’Imperatore Giustiniano, il restauratore dell’Impero Romano d’Oriente (+ 565).
Guarito da una perniciosa malattia grazie alla loro intercessione, andò in preghiera presso la tomba dei santi taumaturghi.
In segno di riconoscenza fece erigere a Basilica la loro chiesa e dispose la fortificazione della città di Ciro.

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In onore dei Santi Cosma e Damiano sono state costruite numerose chiese a Gerusalemme, in Egitto, in Mesopotamia, dove Teodoreto, il vescovo di Cirro,   distribuì le loro reliquie.
La più famosa chiesa eretta in Oriente fu la Basilica di Costantinopoli, proclamata santuario nazionale e divenuta meta di numerosi pellegrinaggi. Ad essa accorrevano malati d’ogni ceto sociale per chiedere la guarigione.
Nella basilica di Costantinopoli si svolgeva il rito della “incubazione”: Secondo la tradizione, mentre gli altri fedeli trascorrevano la notte in preghiera, i malati presenti si addormentavano adagiati su poveri giacigli nelle navate della chiesa.
Durante il sonno miracolosamente apparivano i Santi Medici che venivano a curarli. Molto rapidamente il culto dei Santi Cosma e Damiano si estese a tutto l’Oriente bizantino. Gli scambi commerciali, che intercorrevano tra Roma e l’Oriente, facilitarono la diffusione del culto dei due martiri anche in Occidente.
Papa Felice IV (526 – 530) fece edificare a Roma, sul sito dell’antico Templum Romuli e della Bibliotheca Pacis, nel Foro della Pace, una basilica a loro intitolata e ne favorì il culto in opposizione a quello per i pagani Castore e Polluce. Nell’anno 528, sempre sotto il pontificato di papa Felice IV, furono trasportate a Roma le reliquie dei SS. Cosma e Damiano.
I teschi dei santi nel X secolo furono portati da Roma a Brema. Nel 1581 Maria, figlia di Carlo V, li donò alla chiesa del convento delle clarisse di Madrid.
Le stesse reliquie sono venerate anche nella chiesa di San Michele Arcangelo a Monaco di Baviera dove, in base all’iscrizione sul reliquiario, furono poste nel XV secolo. Il primo documento che attesta la presenza delle reliquie delle braccia dei Santi a Bitonto è del 1572.
In Oriente, a partire dal V secolo, sorsero numerose chiese dedicate ai SS. Cosma e Damiano: in Scozia, in Cappadocia, in Panfilia, a Salonicco, a Gerusalemme, a Edessa del Ponto.
In epoca posteriore (secoli X-XIII) il culto si diffuse in Bulgaria, in Romania, nelle regioni bizantine dell’Italia meridionale. In Italia sono molte le località dove sono state edificate cappelle votive, chiese, piccole o grandi, in onore dei santi Cosma e Damiano.
La festività liturgica dei Santi Cosma e Damiano è celebrata nella Chiesa greca in due date: il 1 luglio e il 1 novembre.
La tradizione cattolica stabilì invece la memoria liturgica il 27 settembre, (probabilmente il giorno della dedicazione della basilica romana secondo il calendario tradizionale utilizzato tuttora per la Messa Tridentina), tuttavia Paolo VI la spostò al 26 settembre.
I loro nomi furono inseriti nel canone della Messa Tridentina, e furono gli ultimi Santi ai quali cui fu concesso questo onore.
Per gli innumerevoli miracoli ottenuti dall’invocazione dei Santi Cosma e Damiano la chiesa li ha designati patroni dei medici, dei chirurghi, dei farmacisti, degli ospedali. Gli emblemi dei santi sono: la palma e gli strumenti chirurgici.

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 PREGHIERA AI SANTI COSMA E DAMIANO

O gloriosi Santi Medici, Cosma e Damiano, che faceste della vostra arte

strumento di carità e mezzo di apostolato e testimoniaste col sangue la fede

che aveste in Cristo, alla vostra potente intercessione con fiducia noi ricorriamo.

Otteneteci dal Signore fede ferma ed operosa, carità ardente, zelo per la gloria di Dio

 e per il bene dei nostri fratelli. Illuminate la mente e dirigete la mano di chi ha cura

della nostra anima e del nostro corpo.

Otteneteci ancora che – dopo una vita cristianamente vissuta – possiamo conseguire

il dono della perseveranza finale

che ci congiunga a voi e a tutti i Beati nell’eterna visione di Dio. Così sia.

A voi tutti Santi Martiri del Paradiso e in modo particolare a voi,

Santi Medici Cosma e Damiano, volgete pietoso lo sguardo su di noi

ancora peregrinanti in questa valle di dolore e di miserie.

 Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando opere di bene in questa terra di esilio.

Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine della vostra gloria.

 Anime beate, Martiri della Chiesa, potenti taumaturghi Cosma e Damiano, intercedete per noi!

Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme,

di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le vostre virtù, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale. Così sia.

Gloriosi Medici Cosma e Damiano, Martiri della chiesa di Dio,

decoro e vanto della città di Bitonto, all’inizio di questa giornata (ed in questo tempio in cui si venerano le vostre sacre e miracolose immagini,)

eleviamo a Dio l’umile ma ardente preghiera perché vengano esauditi i bisogni spirituali e temporali

 nostri e di tutti i devoti che fanno incessante ricorso al vostro potente patrocinio.

Voi constatate in quanti, sofferenti nel corpo e nell’anima, vi si rivolgono con fiducia da ogni parte affinché possiate intercedere con sollecitudine presso il Signore per la guarigione dalla malattia e per la piena salute dello spirito.
Come la vostra scienza medica ha guarito dal male fisico, così vi esortiamo con intensità di cuore affinchè la vostra carità lenisca oggi le piaghe dell’anima e restituisca ad ognuno il dono della grazia divina.
Insigni, Santi Fratelli, ottenete per tutti, in questa giornata, celesti e consolanti benedizioni. Ma in modo speciale fate che esse discendano sulla Chiesa, sul Papa, sul nostro Vescovo, sulle nostre famiglie, sui devoti tutti e su quanti generosamente concorrono, con la preghiera e col sostegno materiale, ad edificare il Santuario intitolato ai vostri nomi e a testimoniare, in forme sempre nuove e consone ai tempi, la carità verso i fratelli affinché possano così essere celebrati, nel tempo imperituri, la vostra memoria e il memoriale di Cristo cui avete voluto generosamente conformarvi a maggior gloria di Dio.
Questa preghiera è recitata ogni mattina nella Basilica dei Santi Medici a Bitonto

PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO

 Eccoci, o Santi Taumaturghi, prostrati dinanzi a Voi,con animo pieno di gratitudine e riconoscenza.
Il nostro cuore sanguinava sotto il peso della sventura, e voi ci avete consolati; eravamo nelle angustie, e ci avete ridonata la pace; vi abbiamo invocato con fede e ci avete esauditi.
Siate perciò ringraziati e benedetti. Il vostro nome risuoni glorioso in ogni angolo della terra, il vostro patrocinio accresca sempre più il numero dei vostri devoti. Gloria al Padre…
Chi potrà mai, o Santi gloriosi, lodare degnamente la vostra pietà e la vostra sollecitudine nel concedere il vostro aiuto agli infelici?
Nessuno mai si è rivolto con fiducia a Voi, senza ottenerne sollecito soccorso. Il vostro cuore, pieno di carità, ha sempre accolto benignamente le suppliche dei figli devoti, si è commosso ai gemiti degli afflitti, ha riasciugato le lacrime dei tribolati.
Noi, che siamo ora nel numero di questi fortunati, vi preghiamo di presentare a Dio la nostra profonda e sincera gratitudine, lieti di appartenere alla schiera dei vostri devoti. Gloria al Padre…
O celesti nostri Intercessori, sono senza numero le grazie e i benefici che, per i nostri meriti, il Signore riversa su di noi: sono consolati gli afflitti, guariti gli infermi, convertiti i peccatori, e i giusti fortificati nella grazia. Anche noi, per vostra bontà, siamo stati esauditi.
La grazia singolare, che ci avete impetrato dal Signore, rimarrà scolpita a caratteri indelebili nei nostri cuori, come attestato della vostra protezione. Sicuri ormai della somma efficacia del vostro patrocinio, a voi ricorreremo con fiducia in tutte le tribolazioni della vita.
Siano pur gravi i mali che ci affliggeranno, siamo sicuri che troveremo in voi quei Medici misericordiosi, come foste sempre nei secoli della storia. Gloria al Padre…

LA CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO A MISTRETTA

La chiesa dei Santi Cosma e Damiano, che sorge nell’omonimo quartiere, è un piccolissimo fabbricato che si trova ai piedi del castello.
Non è una strada di passaggio che conduce alla chiesa, ma bisogna attraversare la Via Libertà, oltrepassare la chiesa della Santissima Trinità e scendere da sotto l’arco.
Si presenta come una modesta casa rurale per dimensioni e per aspetto perché costruita in pietra.

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L’architrave, dove è incisa la data 1863, è decorato da una scultura che raffigura una corona e due foglie di palma, simbolo dei Santi Cosma e Damiano.

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All’interno la chiesa ha un’unica navata irregolare e pochissime sono le statue.
Il Cristo sulla Croce, con i santi Cosma e Damiano, occupa l’altare maggiore.

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Gli Ex Voto in argento

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Durante la novena ai Santi Cosma e Damiano nella loro chiesa a Mistretta si recita il santo Rosario.

Nei grani del Gloria al Padre si recita:
San Cosma e Damianu
siti mierici suprani
guariti li malati e tutti l’infermitati,
siti mierici ru Signure
guariti ogni piaga e ogni dulure
”.

Nei grani dell’Ave Maria si recita:
10.000 voti loramo a San Cosma e Damianu.
E loramo tutti uguali cu nni scanza r’ogni mali
”.
20.000
30.000
40.000
50.000

Nella prima posta del Rosario si dice 10.000 voti.
nella seconda 20.000.
nella terza 30.000 etc

Il film è stato realizzato dall’amico Giuseppe Cuva che ringrazio.

 

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La Sacra Famiglia, riconducibile al sec. XVII, occupa un altare secondario.

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 Imponente è la statua di legno di San Calogero l’eremita.

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E’ difficilissimo visitare l’interno della chiesa perché è sempre chiusa.
Un signore del vicinato è stato disponibile ad aprirla per farmela visitare e fotografare.

La chiesetta, che necessitava di immediati interventi strutturali, è stata ripristinata grazie alla disponibilità di alcuni giovani volontari.

 

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Il servizio è stato realizzato dalla giornalista Rosalinda Sirni.

Il commento del giovane Sebastiano Zampino: Sono stati mesi difficili e complicati, con l’aiuto di molti amici abbiamo ridato vita ad una Chiesa, un vero e proprio gioiello in un quartiere suggestivo e antico della nostra città di Mistretta. Ieri, giorno 26 settembre 2020, per la ricorrenza della festa dei Santi Cosma e Damiano, abbiamo ricevuto tanti apprezzamenti da parte delle persone per le buone condizioni in cui attualmente si trova la Chiesa, che molti definivano irriconoscibile, e questo ci ha reso davvero felici. Le cose più belle sono state: il continuo pellegrinaggio da parte delle persone, la recita il Santo Rosario in siciliano dei Santi Cosma e Damiano, che ci hanno fatto capire veramente e in maniera inaspettata che nella nostra città ci sono: una devozione forte e antica, un grande attaccamento verso questi grandi Santi e verso le nostre tradizioni. Grazie a tutti per la partecipazione!

 

 

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