Jun 23, 2015 - Senza categoria    Comments Off on I FIORI DI KERRIA JAPONICA PLENIFLORA NEL GIARDINO DI MISTRETTA

I FIORI DI KERRIA JAPONICA PLENIFLORA NEL GIARDINO DI MISTRETTA

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 Nella villa comunale “G.Garibaldi” di Mistretta è possibile ammirare in questo periodo alcuni bellissimi e ricchi esemplari di Kerria japonica che, grazie alle costanti cure del giardiniere, il signor Orazio Scilimpa,  contribuiscono a vivacizzare, con una luminosa nota di colore giallo dorato, il verde delle piante circostanti.

Il genere Kerria comprende una sola specie, la Kerria japonica, con diverse varietà, tra cui si conoscono: la Kerria pleniflora e la Kerria picta. Nel giardino di Mistretta è presente la Kerria pleniflora, che tanto regala all’ornamento del giardino. E’ una pianta originaria del Giappone, come indica la denominazione latina, e non solo, poichè si è diffusa in modo spontaneo anche in Cina. La Kerria appartiene alla grande famiglia delle Rosacee. Il suo fiore non sembra quello tipico della famiglia perchè è “doppio”, termine botanico che indica un numero di petali superiore alla norma, e di colore giallo dorato, tinta insolita per le Rosacee. La Kerria fu introdotta in Europa, più precisamente nell’orto botanico inglese di Kew nel XVIII secolo, da Wiliam Kerr dal quale prese il nome. Giunse in Italia nell’800 tramite l’esperto botanico Saccardo.

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La Kerria japonica pleniflora, denominata così per i fiori doppi, conosciuta anche col sinonimo “Corchorus japonicus”, è un delizioso arbusto molto decorativo dall’aspetto cespuglioso, espanso,fittamente ramificato, a crescita rapida, che può raggiungere i 2 metri d’altezza. Presenta fusti sottili, arcuati, scarsamente ramificati. I rami, snelli, eretti e di colore verde, rivestiti da una lucente corteccia verdina, si ramificano abbondantemente e tendono ad allungarsi. Ogni pianta produce numerosi germogli basali che si sviluppano abbastanza rapidamente. Le foglie, caduche, di piccole dimensioni, di colore verde scuro che in autunno cambia in violetto, presentano il margine seghettato o dentellato. La Kerria è famosa per la sua fioritura che avviene precocemente in primavera, da febbraio ad aprile, e prima dell’emissione delle foglie. La pianta si ricopre di tantissimi fiori del colore del sole che illuminano il giardino ancora in riposo vegetativo. L’allegra e precoce fioritura della Kerria è uno dei primi fenomeni ad annunciare la fine dell’inverno. I numerosi e vistosi fiori doppi di colore giallo dorato, con la corolla a cinque petali, sono simili a piccoli pompon.

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Sono  lunghi circa 3centimetri, solitari e disposti intorno ai rami nudi ricoprendoli interamente. Essi originano da gemme laterali dei rami della stagione precedente. In genere, la fioritura primaverile è molto abbondante e a fine estate è seguita da una seconda fioritura con la produzione di pochi boccioli sparsi. Ai fiori seguono i frutti, le piccole capsule che contengono i semi. La moltiplicazione avviene anche per talea legnosa e semilegnosa. La forte capacità pollonifera, da ottobre a marzo, permette la produzione di nuove piante dal cespo principale che si può dividere. Infine è possibile propagare la Kerria attraverso la propaggine flettendo verso il terreno un giovane ramo e fissandolo al suolo con una forcella. L’anno successivo si saranno già formate le radici e la nuova pianta è pronta per vivere indipendente. La riproduzione per seme può essere eseguita in primavera, anche se non sempre le piante novelle sono geneticamente identiche alla pianta madre. Dopo la fioritura, è necessario potare un poco i rami vecchi recidendoli alla base per favorire la formazione di nuovi polloni. La Kerria pleniflora una volta era una pianta molto diffusa nei giardini del passato ed ora sembra stia riacquistando una seconda popolarità. Infatti, è coltivata per creare bordure e siepi nelle quali le piante adiacenti la sorreggono perché tende ad allargarsi assumendo un portamento un pò scomposto. In commercio molto apprezzati sono i suoi rami fioriti.

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La pianta, rustica, vigorosa, coltivata perchè resistente e decorativa, di facile coltivazione, è davvero preziosa perché si adatta bene alle diverse condizioni ambientali nelle zone di mare e di montagna. Sa resistere all’inquinamento atmosferico, alla siccità e sopporta il freddo del gelido inverno mistrettese e il caldo di Licata. Preferisce essere posta su un qualunque terreno, ma vegeta meglio su quelli sciolti, freschi, molto ben drenati, escludendo quelli troppo umidi e molto calcarei. Pur preferendo il sole pieno, che ne esalta la fioritura, vive bene anche nelle zone di semi-ombra dove sembra trasportare i raggi del sole. Generalmente le piante poste in ombra totale tendono a produrre pochi fiori, mentre i boccioli delle piante poste in pieno sole sono di breve durata e tendono a scolorire. Una posizione scarsamente illuminata potrebbe causare fioriture poco abbondanti o assenti. Poiché le piante fioriscono sui rami dell’anno precedente, si consiglia di effettuare le potature solo dopo la fioritura primaverile.

Teme i ristagni idrici, pertanto bisogna intervenire con abbondanti annaffiature solo se la pianta avvizzisce. Le radici si conservano fresche se protette da pacciamature. Non necessita di concimazioni particolari. In primavera gradisce concimazioni ricche di azoto e di potassio che favoriscono lo sviluppo di una nuova vegetazione e la produzione di tanti fiori.Normalmente piuttosto resistente alle malattie, può subire infestazioni causate da batteri, da insetti e da funghi. Il batterio Agrobactterium tumefaciens provoca la formazione di rigonfiamenti, le galle. Per evitare che la malattia si propaghi alle altre piante è prudente eliminare gli individui colpiti. Particolarmente pericolosi sono i funghi del genere Cylindrosporium che attaccano i germogli e portano al disseccamento delle foglie. La cura consiste nel tagliare gli apici e le foglie malate. Tra gli insetti, i bruchi possono attaccare le radici e causare gravi danni. Acari e Afidi rovinano notevolmente il fogliame. Ammiriamo questa pianta. E’ molto bella!

 

 

 

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