Dec 14, 2014 - Senza categoria    Comments Off on L’HELIOTROPIUM EUROPAEUM

L’HELIOTROPIUM EUROPAEUM

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Stimolata dalla capacità di osservazione e dal desiderio di scoprire nuove piante spontanee durante i miei percorsi in macchina o a piedi guardo sempre attorno a me nella speranza, di solito premiata, di scoprire una nuova piantina, mia amica.
Sotto il marciapiede di Corso Vittorio Emanuele II, a Licata, alla fine dell’estate un ciuffo di foglie arruffate e un insieme di piccoli fiori bianchi hanno attratto la mia attenzione e l’obiettivo della macchina fotografica.
La nuova piantina è Heliotropium europaeum.             

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Licata è uno dei suoi areali corologici che si ampliano dalle zone desertiche e subdesertiche dal bacino mediterraneo all’Asia centrale.
In Italia la pianta è presente in quasi tutto il territorio nazionale, dal mare alla regione submontana, da 0 a 600 metri di altitudine, anche se recentemente non è stata notata in Trentino-Alto Adige. In ogni regione è conosciuta con tanti apparentemente nomi simili ma diversi. I più comuni sinonimi italiani sono: Eliotropio europeo, Eliotropio selvatico, Erba porraia, Heliotropium dolosum.

E, specificatamente, in Liguria: Colleghe, Erba da porrin, Vaniglia sarvaega.

In Piemonte: Erba dij poret, Vaniglia servaja, Verrucaria, Verucana.

In Toscana: Eliotropio, Eliotropio maggiore, Dittamo salvatico, Erba de’ porri, Porraja, Porricella.

In Lombardia: Vaniglia salvadega.

In Campania: Erba dei porri, Porraja, Solari, Verrucaria.

In Sicilia: Erba di li purretti, Erva di maisi a Modica, Vaniglia sarvaggia nella zona dell’Etna.

In Sardegna: Erba de soli.

Altri antichi sinonimi sono: Girasole, Mirasole, Verrucaria

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Il termine Heliotropium deriva dal greco ed è composto dai vocaboliλιος ” “sole” e “τρέπω” “far girare, volgere” con il significato di “girare con il sole“. Infatti, sembra che i bianchi fiorellini dell’Eliotropo seguano il movimento del sole nella volta celeste.
Il termine della specie “europaeum indica la sua provenienza europea.
L’Heliotropium proviene dalle regioni più calde della Terra e ne esistono diverse specie. In Italia sono spontanee le specie: l’Heliotropium europaeum,  a fusto eretto,comune nei campi e nei luoghi incolti, l’Heliotropium supinum, a fusto prostrato, presente dal Lazio alla Calabria e nelle isole,  L’Heliotropium peruvianum, originario dall’America Meridionale, coltivato nei giardini per i suoi fiori dal gradevole odore di vaniglia.
L’Heliotropium europaeum, appartenente alla famiglia delle Borraginacee, è una pianta selvatica, erbacea, annuale, o perenne, talora legnosa alla base, di piccole dimensioni.
E’ una pianta a portamento eretto o sdraiato-ascendente, nell’insieme di colore verde – cenerino, pubescente perchè coperta da una forte tomentosità. Possiede il fusto cespuglioso, molto ramificato, alto 2 – 3 dm.  Le foglie, attaccate al fusto mediante un corto picciolo, lunghe 2-3 cm, sono di forma ovale ellittica, più o meno arrotondate alla base e ottuse all’apice. Possiedono il margine intero e la superficie ruvida e vellutata per la presenza di una fitta peluria. Nella pagina inferiore sono ben visibili la nervatura principale e quelle secondarie poiché sporgono nettamente dalla lamina fogliare.

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 L’infiorescenza floreale è formata da racemi laterali inseriti all’ascella delle foglie e da racemi terminali spesso riuniti a due a due. I fiori, odorosi o non, sessili, pentameri, hanno il calice partito, generalmente diviso in cinque sepali lineari che,  dopo la fioritura, si apre a stella persistendo anche dopo la caduta del frutto.
La corolla, molto piccola, bianca, con fauce giallognola, è imbutiforme in basso, quindi si divide in cinque lobi arrotondati. Gli stami, in numero di cinque, sono inclusi, inseriti e saldati a circa la metà del tubo. L’ovario è supero. Lo stilo, incluso, generalmente è molto corto e sorregge lo stimma largo,  disciforme  o arrotondato.  Il periodo della fioritura si estende da giugno a novembre. Il frutto è composto da quattro acheni verrucosi e rugosi addossati gli uni agli altri a formare un corpo globoso che si apre solo a maturità. Contiene piccolissimi semi neri.

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La moltiplicazione avviene per seme nel mese di febbraio. Nuovi esemplari si possono ottenere anche mettendo a radicare talee dalla lunghezza di 8-10 cm prelevate da rametti a febbraio a luglio o a settembre. Per dare una forma più armoniosa alla pianta si potrebbe eseguire nel mese di marzo una leggera potatura dei rami disordinati a due terzi o a metà della loro lunghezza.

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L’Heliotropium europaeum preferisce vegetare negli ambienti urbani, nei suoli arenosi specialmente marittimi, nei luoghi erbosi e molto soleggiati, nei campi incolti, sulle macerie, nelle colture sarchiate, nei vitigni, più raramente nei giardini e negli orti. Gradisce terreni limoso-argillosi da aridi a mediamente freschi, ricchi di composti azotati. Le annaffiature devono essere abbondanti. Il terreno deve essere sempre umido sia in estate sia in inverno.  Non tollera il gelo. La temperatura invernale non deve scendere mai al di sotto di 7-10°C.
Per quanto riguarda le proprietà farmaceutiche l’ Heliotropium europaeum ha modeste capacità curative.Già Dioscoride e i popoli antichi attribuivano all’ Heliotropium virtù terapeutiche contro il morso dei serpenti e degli scorpioni. In passato questa pianta fu utilizzata nella cura delle verruche tanto che era conosciuta anche come “Porricella” o “Verucana”. La medicina popolare attribuiva alla pianta proprietà astringenti, cicatrizzanti, sedative, analgesiche per combattere nevralgie, emicranie esercitando, contemporaneamente, un’azione sedativa generale.
Era usata la parte aerea della pianta. Queste proprietà terapeutiche sono attribuite all’eliotropina e alla lasiocerpina, alcaloidi che hanno azione ipotensiva, sedativa del sistema nervoso centrale e leggermente narcotica. Poiché sono sostanze tossiche per il fegato, si consiglia un uso prudente, limitato solo ai casi di reale necessità e riservato a personale altamente specializzato. Per uso esterno i tannini contenuti nella droga, che si ricava dalla parte aerea della pianta raccogliendola all’inizio della fioritura e recidendola a qualche centimetro da terra, curavano le infiammazioni della pelle, lenivano i pruriti e le irritazioni cutanee, rimarginavano le ferite e chiudevano le piaghe.
Curiosità: all’Heliotropium europaeum durante il Medioevo furono attribuiti poteri magici. Si credeva che fosse in grado di allungare la vita, di rendere invisibile la persona che era in possesso di una parte della pianta tenuta segretamente nascosta.

 

 

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