Aug 23, 2017 - Senza categoria    Comments Off on L’ALBERO DI GLEDITSIA TRIACANTHOS NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

L’ALBERO DI GLEDITSIA TRIACANTHOS NELLA VILLA COMUNALE “GIUSEPPE GARIBALDI” DI MISTRETTA

1 in primavera ok

In primavera

Continuando il percorso del viale di destra della villa comunale “Giuseppe Garibaldi”, a Mistretta, adiacente al cancello d’accesso all’ex dancing “MILLE LUCI”,  non sfugge al visitatore attento l’albero caratteristico per le sue spine che spuntano anche sui rami.
E’ la “Gleditsia” è un genere di piante comprendente dieci specie di alberi decidui originari della Cina, del Giappone, dell’Iran, dell’America Settentrionale dove forma boschi termofili misti di latifoglie.

CLICCA QUI

Linneo dedicò il nome del genere Gleditsia al suo scopritore J.G.Gleditsch, direttore dell’Orto Botanico di Berlino nel secolo XVIII.
Il nome “triacanthos” della specie deriva dal greco “τρεϊς”, “tre” ed “άκανθα”, “spina” per significare che le spine acuminate, tripartite, abbondanti sul fusto principale, si presentano spesso con un aculeo lungo centrale e due laterali più brevi.

2 ok

La pianta di Gleditsia triacanthos è conosciuta anche con il sinonimo di “Spino di Giuda, Spinacristi, Acacia spinosa”.
L’albero Spino di Giuda è stato introdotto in Europa nei primi anni del ‘700, soprattutto per ornamento, ma poi si è inselvatichito adattandosi al piano e alla montagna fino a 1000 metri di altitudine.
Anche in Italia si è spontaneizzato formando piccoli popolamenti lungo le scarpate e le strade.
E’ presente nelle regioni centro-settentrionali ed in Sicilia ed è una specie molto diffusa nei giardini. Appartenente alla famiglia delle Leguminosae e alla sottofamiglia delle Caesalpinaceae, la Gleditsia triacanthos ha vita abbastanza lunga ma non superiore ai 100-150 anni.
Gli esemplari adulti possono raggiungere i 10-15 metri di altezza, anche se spesso mantengono dimensioni più contenute soprattutto a causa delle potature.
Lo Spino di Giuda nel giardino di Mistretta è un albero di rapido accrescimento, di taglia media, alto circa otto metri.

3  in inverno ok

 In inverno

Presenta l’apparato radicale ampio e profondo, il fusto diritto e spoglio in basso, mentre la sommità si allarga a formare la chioma globosa e irregolare.

4 ok

Il tronco è rivestito dalla corteccia grigio-brunastra, liscia, leggermente fessurata longitudinalmente in età avanzata e provvista di lenticelle.

 4a Immagine6 copia

Sulla sua superficie spesso si sviluppano ciuffi di numerose robuste spine legnose grigio-rossastre e ramificate.
I rami giovani, lucidi, dal colore bruno-chiaro, sono striati longitudinalmente ed hanno un andamento disordinato e contorto.
Anche i rami ascendenti, che si dipartono spesso fin da breve altezza, sono spinosi.

5a ok

5 ok

6

Le foglie, picciolate, caduche, sessili, alterne, composte, paripennate, costituite da 12-20 foglioline, lunghe 2-3 centimetri, lanceolate, bipennate quelle dei rami sterili, a bordo minutamente dentato e talvolta intero, sono glabre e di colore verde scuro nella pagina superiore, leggermente pubescenti e di colore verde più chiaro nella pagina inferiore.
In autunno assume una colorazione giallo-dorata.
 L’insieme delle foglie forma una chioma leggera, vaporosa ed espansa verso l’alto. Sono lucide e di colore verde e assumono una tonalità gialla nel periodo autunnale perciò cadono in alcuni mesi dell’anno. Le prime foglie si formano sul legno vecchio.

7 ok

 E’ una pianta monoica.
I fiori unisessuali e bisessuali, poco appariscenti, odorosi, posti sulla stessa pianta e disposti in racemi penduli all’ascella delle foglie, sono lunghi circa 10 centimetri e di colore bianco- giallastro.
Le infiorescenze maschili sono formate a grappoli di numerosi e piccoli fiori con una rudimentale corolla di 3 – 4 petali da cui sporgono lunghi stami con antere gialle.

8 Gleditsia_triacanthos_fiori maschili ok

Le infiorescenze femminili sono composte di pochi fiori di dimensioni ancora più piccole.

9   Gleditsia_triacanthfemminili ok

9b ok

La fioritura avviene alla fine della primavera, da maggio a giugno.
Dai fiori si ottiene un eccellente miele, ma inferire a quello della Robinia.
I frutti, grandi baccelli di colore rosso-bruno, coriacei, indeiscenti, lucidi, appiattiti e nastriformi, semilegnosi, falcati e ritorti, lunghi anche 40 centimetri, contengono numerosi semi ovali e appiattiti avvolti dalla dolce polpa.

1 pianta con semi okla pianta con i frutti

2 pianta9 ok

3 ok

9c Immagine10 ok

10  ok

I frutti si formano nel mese di agosto e maturano ad ottobre rimanendo appesi all’albero per un certo tempo prima di cadere interi spontaneamente a terra in inverno.

11 gleditsiatriacanthos ok

La riproduzione avviene generalmente attraverso i semi, anche se il tegumento esterno molto duro ostacola una rapida germinazione.

12  Gleditsia_triacanthos_10 ok

6

Essendo prodotti in quantità elevata, i semi favoriscono l’autodisseminazione.
La pianta si moltiplica anche per talee semilegnose.
I legumi, commestibili e nutrienti, allo stato fresco sono dolciastri pertanto costituiscono un buon alimento per gli animali erbivori.
Anche alcuni uccelli si nutrono dei semi rompendo i baccelli caduti a terra.
I legumi teneri, bolliti e conditi, possono essere usati anche per l’alimentazione umana.
La polpa dei frutti può essere fatta fermentare producendo una sorta di birra.
I frutti, nell’arte floristica, sono utilizzati per realizzare composizioni di fiori secchi.
Lo Spino di Giuda, coltivato in Italia sin dal 1712, per l’aspetto maestoso e per i singolari frutti, è una pianta largamente impiegata a scopo ornamentale nei parchi e nei giardini, per le alberature stradali, per il consolidamento dei terreni unitamente alla Robinia.
Magistralmente potato, è usato per formare siepi impenetrabili.
La presenza delle spine acuminate, che armano il suo tronco e i suoi rami, impediscono agli animali di divorare i legumi e le foglie, pertanto si presta bene alla realizzazione di recinzioni che impediscano l’accesso agli animali al pascolo incontrollato.
Il ramo di spine, nella tradizione religiosa mistrettese, ha un significato molto particolare.
Durante la processione dei Misteri del Venerdì Santo, i confrati delle confraternite della Santissima Trinità, di San Nicola, del Carmine, di San Sebastiano e del comitato della Madonna della Luce usano accompagnare i simulacri intonando a Cristo morto dolorosi canti e, in penitenza, per riparare alle ferite dei peccati inflitti dell’umanità, cingono la testa con una pungente corona di spine realizzata usando esattamente un ramo dello Spinacristi. Da ciò, probabilmente, deriva il nome dell’albero “Spinacristi”. Poco esigente, l’albero si adatta a vegetare in condizioni geografiche ed ecologiche assai diverse.
I suoli possono essere poveri, ma preferisce quelli fertili o profondi, ben drenati, ove si sviluppa rapidamente.
Resiste a condizioni climatiche avverse quali l’inquinamento atmosferico, la bassa temperatura, la salsedine del mare.
La furia del vento potrebbe facilmente spezzare i suoi fragili rami e scalzare le giovani radici poco sviluppate.
Specie eliofila, gradisce un’esposizione soleggiata, ma può tollerare anche una certa ombra e non è danneggiata dalle gelate invernali.
La Gleditsia si accontenta delle acque piovane sopportando anche la siccità estiva. Pertanto bisogna annaffiare solo sporadicamente bagnando bene il terreno in profondità.
In primavera e in autunno è bene fornire del concime ricco in azoto.
E’ una pianta socievole, pertanto è capace di vivere in unione con altre specie arboree, arbustive ed erbacee.
Lo Spinacristi è una pianta abbastanza resistente alle malattie e a parassiti. Talvolta, però, le sue foglie sono attaccate dagli Acari e dagli Emitteri.
La sintomatologia è caratterizzata da arrossamenti e da decolorazioni più o meno diffusi della lamina fogliare, ma, in genere, i parassiti non provocano gravi danni.
La Gleditsia è una pianta molto utile perché ospita insetti adatti al controllo dei parassiti delle altre specie coltivate.
L’azione positiva dello spino di Giuda si articola così: la pianta è infestata dal piccolo insetto Dasyneura gleditchia, la “Cecidomia della Gleditsia, la cui larva, sviluppandosi all’interno delle foglie, provoca il rigonfiamento e l’ispessimento della lamina con la produzione di caratteristiche galle rossastre.
A causa della presenza di quest’insetto, soprattutto nei mesi di agosto-settembre, in prossimità delle piante infestate si manifesta l’Eupelmus urozonus, un insetto entomofago molto utile perché, oltre a dare la caccia alla Cecidomia della Gleditsia, attacca anche la mosca dell’olivo abbassandone la presenza negli oliveti.
Sviluppa la sua azione soprattutto nel periodo estivo-autunnale esattamente quando vengono causati i danni più rilevanti alla raccolta delle olive.

Comments are closed.