Oct 19, 2013 - Senza categoria    Comments Off on CRYSANTEMUM MAXIMUM

CRYSANTEMUM MAXIMUM

  

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Il giorno della Commemorazione dei defunti è vicino. Il ricordo dei nostri cari defunti è sempre vivo nella nostra mente e nel nostro cuore durante tutti giorni dell’anno e non solo il 2 di Novembre. Tuttavia in questo giorno, e per anche otto giorni consecutivi così come è tradizione a Mistretta, le famiglie, le associazioni, le parrocchie, le società di mutuo soccorso si recano al cimitero per visitare i cari estinti portando loro enormi mazzi di fiori di Crisantemo. In Italia, e in Sicilia in particolare, il Crisantemo è ricordato solitamente come il “fiore dei morti” e perciò ha assunto caratteristiche negative e tristi collegate al lutto. Ecco perché, grazie alla fioritura autunnale e alla notevole resistenza, il fiore è adoperato nella ricorrenza del 2 novembre. Il suo significato simbolico più profondo, però, è la raffigurazione “dell’immortalità dell’anima”.

   Il genere Chrysanthemum comprende oltre 200 specie di piante erbacee e semiarbustive, rustiche e semirustiche, annuali e perenni, spontanee o adatte alla coltivazione all’aperto, in serra e in appartamento, provenienti dall’Asia, dall’Africa e dall’Europa e appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Esiste una gamma vastissima di forme e di varietà. In Italia alcune specie sono spontanee. Il nome Chrysanthemum è composto da due parole greche “χρύσινος”, “d’oro” e “άνθέμιον” ,oppure “άνθος”, “ fiore”, vale a dire “fiore d’oro”. Questo nome è statoscelto dal botanico francese Tournefort riferendosi agli splendidi fiori gialli di alcune specie di questo genere. Le prime notizie sui Crisantemi sono state ritrovate in Cina e, nel IV secolo d.C., furono portati in Giappone dove divennero “i fiori dell’imperatore“. I Crisantemi si erano ormai talmente diffusi da diventare, con il nome di “Giku“, il fiore nazionale del Giappone. Infatti il fiore di una varietà nota col nome “Hironishi“, che ha solo 16 petali disposti come i raggi del sole, è stato scelto come stemma della famiglia imperiale giapponese e, alla fine del XII secolo, persino le spade dell’imperatore si ornavano di fregi che riprendevano il disegno di un Crisantemo. Successivamente, a corte, tutto fu decorato col simbolo di questo fiore. Un amore che continua ancora oggi! Il Crisantemo è ancora coltivato nei giardini imperiali di Tokyo dove, ad ogni fioritura, l’imperatore organizza un elegante ricevimento per presentare le nuove varietà. Confucio li amò in modo particolare per il significato simbolico dello “spirito della vita che si rinnova”, significato raccontato in un’antica leggenda. Si narra che una bambina, vegliando la sua mamma gravemente ammalata, pregava gli Spiriti di non farla morire. Uno Spirito benigno, commosso dalla sua sincera e supplichevole preghiera, porgendole un fiore le disse: “Quando la Morte sopraggiungerà, offrirai alla tua mamma questo fiore. Passerai insieme con lei ancora tanti giorni quanti sono i suoi petali”. La bambina divise amorevolmente ogni petalo del fiore in tantissime striscioline sottili. Quando la Morte arrivò, guardò stupefatta quel fiore dagli infiniti petali e, pensando ad uno scherzo dello Spirito, disse alla bambina: “Resterai con la tua mamma ancora tanti anni quanti corrispondono al numero dei petali”. Rimasero insieme per sempre!

In Europa i primi Crisantemi furono introdotti, alla fine del 1700, prima in Francia, poi in Inghilterra e in Italia dove ebbero una “mesta fama“. Dapprima la specie era considerata una vera rarità esotica, ma, col passar del tempo, cominciò ad essere coltivata nelle terrazze delle abitazioni. In Italia è una pianta molto comune presente nei vasi, nei balconi e nelle aiuole vegetando bene anche in montagna fino a 1000 metri di quota.

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 Il Chrysanthemum maximum, originario dei Pirenei, chiamato comunemente “Crisantemo margherita“, o “Margheritona“per la forma dei suoi fiori molto simili alle margherite, è presente nella villa comunale di Mistretta. La pianta ha un aspetto di cespuglio arrotondato e presenta il fusto robusto, eretto, alto circa 80 centimetri. Le foglie, delle piccole lance di forma profondamente lobata, a margini seghettati, dal colore verde intenso, sono leggermente aromatiche. I fiori, molto grandi e vistosi, larghi 6-8 centimetri, sono riuniti in infiorescenze a capolino. I fiori del raggio sono di colore bianco ed hanno i petali piuttosto lunghi e incurvati, i fiori del disco centrale sono gialli. La fioritura prosegue da giugno ad agosto. La moltiplicazione avviene prevalentemente per semina in vivaio in autunno, per divisione dei cespi in primavera, ma anche per talea di getti basali, o per bottura, ossia per mezzo dei germogli che nascono direttamente dalle radici. Le piantine, in primavera, vengono spostate dal vivaio nella terra per ottenere, nell’estate successiva, la fioritura di grandi margherite bianche. Questi fiori bianchi, che si fanno notare per la loro bellezza, per la loro imponenza, per la loro semplicità e che sembrano farsi baciare dal sole, si lasciano ammirare nel giardino di Mistretta. E’ molto decorativo anche come fiore reciso. La pianta di Crisantemo non ha esigenze ambientali particolari e non pretende cure esclusive; è sufficiente porla a dimora in un terreno soffice, fertile, sciolto e ben drenato.La scelta dell’esposizione è, invece, fondamentale: una buona luce, ma al riparo dai raggi diretti del sole, permette alla pianta una vita biologica eccezionale. La sistemazione in un luogo troppo ombroso, che rallenterebbe la fotosintesi clorofilliana, comprometterebbe la salute e il colore verde della pianta. Il sole favorisce la formazione di steli robusti, di rami resistenti al vento, di foglie sane e di fiori con petali luminosi. Le annaffiature devono essere regolari prestando attenzione che il terreno sia sempre umido. Essendo una pianta molto vigorosa, il Crysantemum maximum ha esigenze nutritive elevate, pertanto bisogna concimare spesso il suolo dopo la comparsa dei boccioli fiorali. La Potatura della pianta è necessaria per togliere i rami spezzati, per eliminare i fiori appassiti, per correggere qualche forma irregolare assunta dalla pianta o per stimolare la produzione dei fiori. Per ottenere una fioritura abbondante bisogna cimare il fusto principale prima della comparsa del bocciolo apicale e le ramificazioni primarie che spuntano sul fusto all’ascella delle foglie. In questo modo la pianta produrrà ramificazioni di secondo ordine a fiori più piccoli, ma molto più numerosi. Per ottenere fiori recisi bisogna cimare il fusto principale avendo cura di lasciare le ramificazioni primarie, quelle che compaiono all’ascella delle foglie sul fusto principale. Si otterranno fiori di grandi dimensioni. Nonostante siano piante abbastanza energiche, i Crisantemi, purtroppo, soprattutto nella specie a fiore grande, sono soggetti ad essere attaccati da vari parassiti animali e vegetali che causano moleste malattie. L’elenco è abbastanza lungo. Il Ragnetto rosso è un acaro non visibile ad occhio nudo che, situato nella pagina inferiore della foglia, le fa soffrire. Le Anguillule sono nematodi che, abitando nel terreno, deformano le radici e, attraverso di esse, risalgono nei fusti e nei rami provocando deformazioni, arresto dello sviluppo e mancata fioritura. I Gorgoglioni scavano lunghe gallerie nell’interno delle foglie. Gli Afidi attaccano foglie e fiori, succhiano la linfa, rendono la pianta appiccicosa e attirano le formiche. I Tripidi sono insetti neri, piccoli, dal corpo lungo, stretto e schiacciato che, saltando di pianta in pianta, pungono foglie e boccioli di fiori distruggendoli. La Mosca delle radici deposita le uova sull’apice delle foglie che si accorciano e induriscono. Le sue larve danneggiano le radici e la base del fusto. Le Aleurotidi sono piccolissime farfalline bianche che si depositano sulla pagina inferiore delle foglie che appassiscono e cadono. Si riconoscono perché, scuotendo la pianta, si forma una “nuvola bianca” di piccoli insetti volanti. Nella tarda estate, favorita dal freddo umido, si manifesta la muffa, una macchia nera che sciupa irreparabilmente le foglie e i fiori. Il mal bianco, l’Oidio, si ha a carico specialmente delle giovani vegetazioni. Le foglie appaiono rivestite da una polvere bianca, si accartocciano e cadono. Aiutata dall’umidità e dalla poca ventilazione, agisce la ruggine che si manifesta con verruche rugginose presenti sulla pagina inferiore della foglia.  La tracheomicosi è una malattia fungina che colpisce le piante determinandone l’avvizzimento a partire dalla parte inferiore. Non è infrequente, inoltre, che sotto le foglie si depositino le spore della Puccinia chrysanthemi o che appaiano le macchie brune provocate dalla Septoria. La presenza di galle causa deformazioni alle foglie indebolendo i getti. In questo caso è necessario eliminare le piante infette. In generale, per mantenere in buona salute le piante, giova rimuovere frequentemente il terreno attorno ai cespi, liberare le aiuole dalle erbe infestanti, evitare il ristagno dell’acqua presso le radici e intervenire tempestivamente con l’uso di prodotti specifici. I Crisantemi sono piante con spiccate capacità di assorbimento delle sostanze chimiche presenti nell’atmosfera e, pertanto, sono state tra le 50 piante analizzate nell’ambito degli studi effettuati dalla NASA sulla purificazione dell’aria. E’ emerso che veramente il Crisantemo ha la capacità di rimuovere dall’aria degli ambienti chiusi i vapori chimici nocivi come quelli dell’aldeide formica, del benzene e dell’ammoniaca. In cucina i Crisantemi non sono molto apprezzati. Solo i petali bolliti sono utilizzati per preparare insalate a base di patate lesse. Il Crisantemo ha anche alcune proprietà terapeutiche. Un’usanza irlandese della metà dell’800 suggerisce un bagno in una soluzione di Crisantemo e di sale come cura contro i dolori articolari. Il tè amaro, ottenuto con i fiori di Crisantemo roseo, è stato usato come vermifugo con effetti efficaci. Durante il periodo di Quaresima, alcuni biscottini, insieme con foglie e con fiori di Crisantemo roseo, erano serviti per prevenire i vermi intestinali. Erroneamente si credeva che il consumo di pesce, durante questo periodo, provocasse l’insorgere dei vermi. Le foglie essiccate sono utili per trattare l’emicrania e le nevralgie, per allontanare i disturbi digestivi, per abbassare la febbre e per curare le ferite. Il Crisantemo, in giro per il mondo, ha stimolato numerose curiosità. In Oriente il Crisantemo ha il significato simbolico di “fiore della vita e della gioia ” e, per la bellezza delle sue varietà e dei suoi colori, è largamente impiegato in tantissime occasioni di festa. In Inghilterra, una composizione di fiori di Crisantemo è regalata in occasione delle nascite. Anche in alcuni Paesi del nord Europa è simbolo “di gioia, di vitalità e di pace”. Appendendo sull’uscio di casa un Crisantemo si è certi che all’interno dell’abitazione regnano: pace e benessere. In Sicilia un tempo si credeva che i Crisantemi tenessero lontane le streghe. Esporre in casa qualche fiore di Crisantemo era simbolo di “buon auspicio”. Il Crisantemo si è “riabilitato” grazie ai tatuaggi giapponesi dove è un soggetto privilegiato in grandi e splendidi lavori. In Giappone, durante la sua coltivazione, la pianta è costretta ad assumere forme particolari: ad alberello, a piramide, a cascata, a candelabro, ad alzata e, in miniatura, a bonsai. Nonostante l’assurda diffidenza che esiste nei confronti dei Crisantemi, almeno nel nostro Paese, il linguaggio floreale non trascura di attribuire a questi fiori un romantico significato: “Non farti attendere“. Naturalmente questo messaggio non è affidato alle grandi e sferiche corolle che, di solito, sono usate per la triste ricorrenza, ma piuttosto ai piccoli Crisantemi dalla corolla semplice e tanto simili alle colorate margherite. Il colore bianco del Crisantemo nel linguaggio dei fiori simboleggia la “verità”.

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