Mar 1, 2024 - Senza categoria    Comments Off on “CAMINANNU PI  VANEDDI” L A POESIA INEDITA DELLA MISTRETESE MARISA TOSCANO.

“CAMINANNU PI  VANEDDI” L A POESIA INEDITA DELLA MISTRETESE MARISA TOSCANO.

Ringrazio il Premio Letterario Maria Messina (toeopdnsrSmmtlr 4eaalm3eiboibg 93106:2hig7621o3lrgff14 la5l eh0)

che mi ha dato la possibilità di leggere su Fb la poesia inedita“CAMINANNU PI  VANEDDI”, scritta in dialetto siciliano dalla poetessa mistrettese Marisa Toscano .
Il dialetto è la lingua parlata dai mistrettesi anziani. La comunicazione tra persone dello stesso paese, Mistretta, e di cui non si dovrebbero perdere le radici.
I giovani di oggi parlano la lingua italiana, uguale in tutto il territorio nazionale, ma il dialetto mistrettese è l’unico modo di ricordare le tradizioni orali e che non si dovrebbero perdere nel tempo!

Ragazzi/e mistrettesi parlate u sicilianu!

CAMINANNU PI  VANEDDI

“caminannu pi vaneddi

Già a stasciunata chi passau fui tinta

e ‘a mrnata s’apprisenta longa

allura quannu mi sfirria u cappieddu

prima ca nchiuri u tiempu

ca fa arrunchiari i spaddi

mi piaci ntampasiari pi vaneddi.

Eriva aiuta e lurdizzi ‘n terra

u so agnuniddu nun si l’appulizzia chiù nuddu

sempri cchiossai i casi abbannunati.

Prima ca mi passa a jana i caminari

e chi mi pigghiu ri malincunia

scinnu pa strata mastra

ma, nun l’avissu fattu mai!

oggi era miegghiu ca m’arrivastava intra.

Ddi picca facci iu l’aiu vistu sempri

cu i spaddi mpiccicati nta li mura

ma r’iddi iu sacciu picca e nenti

fiuriti ca nu canusciu mancu i nuomi.

Mi sientu strania nna lu me paisi!…

Talè, dda mienzu scarisciu u zu Bobbò,

mi pruoio pi salutallu

ma mi talia ca pari nu ‘ntantatu

l’uocchi su sbavaluciati

e gh’ eri siccu cuomu nu scuorpiddu

passa rarenti a mia e nun mi canusci.

Ora raveru mi pigghiau a vutta…!

Comu paria a ghiurnu u me paisi

e fui cchiù picca ri nu misi fa

quannu a ogni passu iu m’avia a firmari

pi salutari tanti e tanti amici

c’ancora s’arricampanu ogni annu

ma sempri pi cchiù picca jorna.”

“Camminando per stradine

Già l’estate che passò fu instabile

E l’inverno si presenta rigido

Allora, quando mi viene il ghiribizzo,

e prima che cominci quel freddo

che fa contrarre le spalle

mi piace andare in giro per stradine.

Erba alta e sporcizie per terra

L’ angolo di casa non lo pulisce più nessuno

Sempre più numerose le case abbandonate.

Prima di perdere la voglia di camminare

E che mi faccia prendere dalla malinconia

Scendo verso la strada maestra,

ma era meglio che non l’avessi fatto

e fossi rimasta dentro casa mia…!

Quei pochi visi io li ho visti sempre,

le spalle addossate ai muri

ma di costoro io so poco e niente,

figurati che non conosco neppure il loro nome.

Mi sento straniera dentro il mio paese!

Guarda! Là in mezzo vedo lo zio Bobò

Mi giro per salutarlo

ma mi guarda smarrito

con lo sguardo spento

ed è ridotto magro, veramente stecchito.

Passa accanto a me, ma non mi riconosce.

Ora davvero mi prende il magone…!

Come sembrava rinato il mio paese

Ed è successo meno di un mese fa,

quando ad ogni passo mi dovevo fermare

per salutare tanti e tanti amici

che ancora arrivano d’ estate

ma sempre per meno giorni.”

Questa poesia inedita, di Marisa Toscano, scritta in dialetto mistrettese con traduzione a fronte, racchiude tutta la nostalgia e la desolazione che si prova quando, girando per le strade del proprio paese, ci si rende conto che il degrado e lo spopolamento dei tanti quartieri è ormai un fenomeno irreversibile.
La cosa più deprimente è sentirsi stranieri nel proprio paese quando da lontano vedi “ u zu Bobbo’” e fai per salutarlo ma ti guarda “ ca pari nu ‘ntantatu” mi passa accanto “ …e nun mi canusci “ e allora si che “…mi pigghiau a vutta…! “ . Le poesie di Marisa ci portano a riflettere sul cambiamento e sulla trasformazione del proprio paese, mentre le relazioni con gli amici diventano sempre più fugaci e rari.

I COMMENTI:

Marisa Toscano:
Grazie per avermi dedicato questo spazio.
È stato con piacere, tra l’altro inaspettato, leggere questa recensione che mi riconosce il merito di “poetessa amastratina” di cui andrei fiera se pensassi di esserne all’altezza.
Io credo semplicemente di avere un po’ di talento nel saper contemplare aspetti di vita reale e metterli dal mio punto di vista in nero sul bianco di un qualsiasi foglio e, questo sì me lo riconosco, senza mai farmi prendere dall’ansia di prestazione.
Grazie anche per avermi ricordato un momento che per me è stato uno dei più gratificanti che mi siano capitati. Infatti, nel 2013, in occasione di un “caffè letterario” organizzato e condotto dall’Associazione Progetto Mistretta –“Il Centro Storico”- nella sala delle riunioni del Circolo “Unione” di Mistretta è stato presentato “SIMINTÌ”, il libro di poesie, scritte in vernacolo siciliano, con la prefazione di Melo Freni, frutto di un lavoro che avevo riposto in un cassetto e che grazie alla stimolazione  del mio amico di sempre, Melo Freni, e al quale sono legata da sincero affetto, presente anche lui alla serata anche come relatore, ho avuto la sorte e la fortuna di tirare fuori.
L’occasione mi è gradita per comunicare che, spero presto, pubblicherò una seconda raccolta di poesie.

https://www.youtube.com/watch?v=oQTGWXilKZE

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Nella Seminara:
Carissima Marisa, la lettura della tua poesia  mi ha  riportato indietro nel tempo, negli anni trascorsi a Mistretta fino ai miei 18 anni di età.  Poi, per motivi di studio, di lavoro e di  famiglia, mi sono dovuta allontanare. Non ho dimenticato i ragazzi, vicini di casa, che affollavano la via San Biagio e con i quali giocavo ai tamburelli, ai cerchietti, alle mandorle. Ricordo quando la candida neve copriva la strada allora la mattina mio padre Giovanni accompagnava a scuola tutti noi vicini di casa, stretti gli uni agli altri, con la mano nella mano per non scivolare.
Oggi la via San Biagio, così come tante altre strade di Mistretta, sono quasi deserte.
Sono  dolci e nostalgici ricordi dell’ambiente familiare e paesano mistrettese in cui sono cresciuta.
Nino Sara Davì:
Complimenti mia cara Marisa!
Rita Piro:
Marisa complimenti……comunque sei veramente bravissima !!!!!
Valeria Ortoleva:
Bellissima poesia, Marisa. Sei sempre stata una persona speciale e, attraverso i tuoi scritti, trasmetti la bellezza e la verità che è dentro di te Continua a farlo. Ti abbraccio con tanto affetto e tanta stima.
Lina Gemma Patti:
Complimenti sei veramente brava!
Lina Sgro:
Brava complimenti Marisa.
Nina Ticonosco:
Complimenti bravissima.
Pietro Cosimo Gigliola:
Complimenti!
Mariella Maurizio Tusa:
Complimenti!
Lucy Ciy:
Complimenti!
Dea Dea:
Complimenti!!!
Ninetta Azzolina:
Brava Marisa
Francesca Anzalone:
Complimenti cara Marisa, un bacio  e buona serata.
Rosanna Biagiotti:
Una donna piena di risorse, complimenti Marisa .
Rosalba Papotto:
Complimenti !
Asibe Asllani:
Complimenti Marisa!
Stena Gulisano:
Complimenti. Un abbraccio.
Enza Bascì:
Bellissima questa poesia, purtroppo descrive perfettamente la triste realtà in cui versa il nostro amato paesello.
Rita Cuva:
Hai la capacità di esternale sentimenti che arricchiscono il cuore e la mente, complimenti.
Mimma Cosentino:
Complimenti !
Bruna Magario:
Bravissima Marisa un abbraccio.
Anna Maria Dongarrà:
Complimenti!
Veronica Bruno:
“…mammuzi” è sempre il top
Lucia Giordano:
Complimenti!
Lidia Lo Prinzi:
Complimenti!
Silvia Salafia Ledda:
Sei Grande! Complimenti Marisa
Anna Andrianò Salamone:
Brava complimenti.
Maria Teresa Alunno-Ierano:
Complimenti Marisa, sei Grande, un abbraccio. Pina Portera
Complimenti Marisa.
Grazia Calantoni:
Brava. Marisa. Complimenti!
Grazy Di Trani:
Proprio vero, c’è mancanza di umanità in giro…e paura di un abbraccio e altro di più intimo.
Maria Antonietta Salamone:
riconoscere le origini iberiche del nostro bel dialetto: “a jana” (la voglia) deriva sicuramente dallo spagnolo “las ganas”.
Maria Adele Paganelli:
Complimenti: mi è venuta una stretta al cuore… e una velata malinconia.
Ho immaginato ogni passo… ogni scena e sensazione: L’ amarezza… la nostalgia… la presa di coscienza di tutto quello che è mutato nel tempo e che “non si avrà più”.…
Vincenza Marchese:
Complimenti.. Maria Antonietta.

Chi è Marisa Toscano?
Marisa Toscano è nata Mistretta, provincia di  Messina,  il 22 agosto 1951, accolta in una famiglia dai nobili e sani principi morali e umani impartiti dalla mamma Paola e dal papà Francesco.
Il papà, essendo docente di Scuola Elementare, fin dalla più tenera età ha avviato i suoi figli Marisa, Gianfranco e Maurizio alla conoscenza delle prime elementari nozioni della Scuola.
Marisa ha frequentato il Liceo Classico “Alessandro Manzoni” a Mistretta ed ha  studiato nella facoltà di Giurisprudenza.
Ha lavorato all’Ufficio delle Entrate di Mistretta ed  oggi usufruisce della meritata pensione.

Marisa è la preziosa moglie dell’avv. Sebastiano (Iano) Antoci, la dolce mamma dei figli Vera e Giovanni e l’affettuosa nonna dei nipoti Beatrice e Caterina. Ama con tutto il cuore sincero e fa di tutto per garantire sicurezza e felicità alla sua famiglia.

E’ la poetessa dal carattere forte, ma riservato e schivo,  dotata di una profonda sensibilità. La sua anima è profonda come un oceano e il suo cuore di un angelo è più grande dell’universo .
Socievole,  cordiale, sincera, di belle maniere, è una donna genuinamente gentile e riesce a vedere la gentilezza anche negli altri.

Marisa Toscano con la cognata Marisa Antoci

Marisa manifesta il suo carattere buono  non solo nei sentimenti, ma anche nella sua attrazione per le tematiche sociali quale lo studio della Sindrome da trazione midollare con CHIARI I.
Si tratta di una  malattia rara e invalidante. Così scrive: ”Cari colleghi ITALIANI, ammalati di Chiari, battiamoci per fare valere i nostri diritti in modo da avere giustizia”.


In Italia, infatti, grazie alla confusione di competenze tra Stato e Regione e alla facoltà che ciascuna Regione ha di fare una sua diversa politica di prezzi e di rimborsi, nascere e vivere in una Regione piuttosto che in un´altra diventa, a seconda dei casi, una fortuna o uno svantaggio e si viene a creare anche tra ammalati della stessa Nazione un´inconcepibile ed inaccettabile discriminazione ed una disparità di trattamento.

Grande Marisa, siamo curiosi di poter leggere la tua prossima raccolta di poesie!

 

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