May 1, 2017 - Senza categoria    Comments Off on ANEMONE HORTENSIS

ANEMONE HORTENSIS

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La Natura che è fiorita stamane mi ha aspettato davanti al cancello della mia casa di campagna a Licata regalandomi questo meraviglioso fiore che ho salutato con tanta gioia.
E’ l’Anemone stellato.

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Il suo nome scientifico è Anemone hortensis, Classificato da Linneo nel 1753, ma è conosciuto come “Fiore stella”.
Possiede altri sinonimi: Anemone versicolor, Anemone hortensioides, Anemone coronarioides.
Il nome del genere “Anemone”
deriva dal greco ἄνεμος “soffiare, spirare, vento”, perchè il suo fiore si apre al soffio dei venti.
Plinio il Vecchio (23 d.C. – 25 agosto 79 d.C.) nella Naturalis historia lib. Xxi scrive: “flos numquam se aperit nisi vento spirante, unde et nomen accipere” “il fiore si apre solo quando soffia il vento, per tal motivo ha preso questo nome”.
La Naturalis historia è un’opera enciclopedica in 37 libri sulle Scienze Naturali che vuole essere la summa del sapere scientifico antico.
Anche Dioscoride (I sec. d. C.) chiama questo genere di piante “ἀνεμώνη” “anemone” identificando il genere ἄγρια” “selvatico, ” e il genere “ἥμερος” “coltivato”.
Il termine della specie “hortensis” deriva dal latino “hortus”orto, giardino”, in riferimento ai suoi habitat preferiti e alla facilità di coltivazione negli orti e nei giardini.
E’ detto “Fiore stella” per la forma stellata dei petali.

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Diversi sono racconti i mitologici che riguardano il fiore di Anemone.
Secondo la mitologia greca Anemone era una bellissima ninfa che viveva alla corte di Chloris, la dea dei fiori, la moglie di Zefiro e la madre di Carpo. Di Anemone, per la sua bellezza, si innamorarono contemporaneamente Borea, il freddo vento di tramontana, e di Zefiro, il leggiadro vento di primavera.
Per conquistare la bella Anemone i due contendenti iniziarono a lottare tra di loro per contendersi il cuore della loro amata Anemone provocando nell’aria continue tempeste e bufere. Chloris, gelosa dell’amore che Zeffiro e Borea provavano per Anemone, la trasformò in un fiore. La ninfa Anemone fu così condannata a un destino crudele: Zefiro, con il suo delicato, dolce amore, l’avrebbe fatta schiudere velocemente, Bora, con le sue violente carezze, avrebbe fatto disperdere nell’aria ancora fredda i fragili petali delle corolle di Anemone ancor prima che gli altri fiori primaverili potessero godere della sua bellezza.
Un altro mito racconta che Venere si innamorò di Adone ucciso dal gelosissimo Marte trasformatosi in cinghiale. Dalle lacrime di Venere e dal sangue di Adone sbocciarono gli Anemoni.

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Per questo mitologico motivo il fiore di Anemone è così delicato e di brevissima durata.
A causa della sua vita effimera, l’Anemone così lo descrive G.B Marini:
“Purpureo è il fiore ed anemone è detto,
breve, come fu breve il suo diletto”.
Basta il soffio di un leggero vento per spazzarlo via.

Il genere Anemone comprende più di un centinaio di specie presenti nel Mediterraneo centro-settentrionale. In Italia è presente, allo stato spontaneo, dal Sud fino al Centro-Nord, isole comprese. Al nord è presente solo in Emilia Romagna e in Liguria dove la sua fioritura sui rilievi appenninici annuncia l’inizio della primavera.

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E’ assente nelle regioni del Nord: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Gli Anemoni sono piante erbacee perenni alte da 15 a oltre 100 cm, con radici ingrossate o rizomatose. Le foglie sono profondamente divise. Hanno fiori formati da numerosi tepali colorati i cui colori vanno dal bianco al rosso, al viola, al blu e al rosa. Fioriscono, a seconda della specie, in primavera o in autunno.

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 L’Anemone hortensis è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculacee. Essa si fissa al suolo mediante una piccola radice tuberosa nerastra, legnosa, dalla quale si eleva il fusto eretto. Possiede un involucro di tre brattee intere o poco divise, ravvicinatissimo al fiore e simulante il calice.
Le foglie cauline sono disposte in un verticillo di tre sotto il fiore. Le foglie basali, lungamente picciolate, hanno la lamina di forma palmata con 3-5 lobi cuneiformi.
Lo scapo fiorifero, esile, pubescente, incurvato durante l’accrescimento, si erge alla fioritura raggiungendo l’altezza di 30-35 cm. Sostiene un singolo fiore, ermafrodita, a simmetria raggiata, profumato, formato dal perianzio composto da numerosi sepali petaloidi di norma violaceo-chiari, dalla corolla formata di 8-20 petali lanceolati e acuti di colore in genere violaceo-chiaro più raramente bianco o rosato e sempre con venature violette ben evidenti. I numerosi pistilli (ginecei), l’insieme degli elementi femminili del fiore, sono circondati dagli stami con antere di colore azzurro-scuro. Il frutto è un poliachenio formato da numerosi acheni oblungo-ovoidali lanosi derivati da carpelli liberi e indipendenti e portanti un lungo rostro apicale.
L’antesi avviene nel periododafebbraio a maggio.
In Sardegna e nelle Regioni più meridionali, alle quote più basse, l’antesi inizia già a gennaio.
La fioritura è scalare e protrae per lungo tempo se la stagione è favorevole. La moltiplicazione avviene in primavera per talea o per divisione dei cespi.

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In estate entra in riposo vegetativo col disseccamento di tutte le parti aeree. In autunno avviene la ripresa vegetativa con la comparsa delle nuove foglie basali.
L’Anemone hortensis cresce nei luoghi aridi, nei prati incolti, nelle radure, negli oliveti nei boschi, nella macchia, nei giardini, nei bordi stradali, dal livello del mare fino a circa 1200 metri di altitudine.
Predilige i terreni freschi e le piogge invernali e primaverili.

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Come tutti gli Anemoni, anche l’Anemone hortensis è una pianta velenosa perché contiene protoanemonina, una sostanza chimica che può provocare serie irritazioni topiche. Queste tossiche irritano le mucose del bestiame al pascolo. Pertanto non è commestibile.
Il fiore, una volta essiccato, nella medicina popolare era usato contro i dolori articolari ma, già da tempo, è in disuso. Tuttavia dimostra di possedere proprietà antidepressive, lenisce i mali degli apparati urinario e digerente. Inoltre è utile contro l’insonnia e l’insorgere di otiti.
Di questa pianta non è conosciuto nessun uso cosmetico o erboristico.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante l’Anemone rappresenta l’effimero, la brevità delle gioie d’amore edell’instabilità dei sentimenti, l’abbandono, la tristezza, ma, per essere un fiore molto bello, rappresenta la speranza.
Chi lo regala, invia il messaggio a chi lo riceve di sentirsi trascurato, abbandonato o di essere tradito in amore.
Questi simboli potrebbero sembrare in contraddizione fra loro.
Secondo una leggenda della tradizione cristiana, che si raccontava in Terra santa, luogodove gli Anemonicrescevano molto numerosi e profumati, l’Anemone dal fiore di colore rosso vivo è nato dalle gocce di sangue cadute dal corpo di Cristo crocefisso ai piedi della Croce.
Per questo motivo questo fiore rappresenta “la speranza che nasce subito dopo la tristezza”.
Plinio il Vecchio racconta che i Magi, per allontanare malefici e negatività, suggerivano di raccogliere il primo Anemone che fioriva in quell’anno e di indossarlo al collo dopo averlo avvolto in un panno rosso.
Per gli Egizi l’Anemone era il simbolo di malattia.
Per gli etruschi era il fiore dei morti. Tuttora le più estese distese di Anemone coronaria, dal fiore di colore azzurro pallido, ricoprono le necropoli etrusche vicino a Tarquinia.
Nell’Ottocento e fino ai primi decenni del Novecento, l’Anemone è stato un fiore molto usato in Europa, ma poi fu sostituito da altre varietà.

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