Feb 6, 2022 - Senza categoria    Comments Off on “UNA VITA SULLE STRADE” IL LIBRO DI GINO MONTAGNANA

“UNA VITA SULLE STRADE” IL LIBRO DI GINO MONTAGNANA

Carissimo Gino,
grazie per avermi dato l’opportunità di leggere questo tuo interessante libro.
E’ stato un gradito regalo che mi è pervenuto a casa mia, a Licata.
Grazie ancora!
Complimenti per questo ottimo lavoro autobiografico dove si notano: il racconto della tua vita sulle strade per 41 anni, la grande vivacità narrativa, la gioia del fare, il senso del dovere, la minuziosa descrizione dei luoghi, delle date riportate cronologicamente, degli eventi, delle persone.
Seguendo il tuo discorso, mi sembra di seguirti durante le tue fasi di attività lavorativa e di attraversare anch’io l’Italia da Nord a Sud assieme a te.
“UNA VITA SULLE STRADE” è il libro scritto dall’amico GINO MONTAGNANA e pubblicato dalla Casa Editrice CONSULENZE GIOVIALI.IT, alla quale l’autore ha concesso i diritti d’autore.
In copertina: l’Autore nel 1966 sulla “Moto Guzzi 500 Falcone” durante il corso di Specializzazione nel Centro di Addestramento della Polizia Stradale di Cesena.

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In seconda di copertina: il primo “scudetto” originale e ufficiale della Polizia Stradale, realizzato in tessuto ricamato blu e oro, che ogni allievo doveva cucirsi a mano sulla manica sinistra della divisa di Ordinanza al termine del Corso di Specializzazione.

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L’autore, nelle 138 pagine del libro, descrive la sua vita dall’infanzia fino al pensionamento dopo 41 anni di efficiente servizio, in ultimo come Comandante della stessa Caserma di San Donato Milanese, là dove aveva cominciato il servizio da ragazzo.
Il libro è stato scritto con tanto fervore soprattutto per far conoscere ai suoi nipotini parte della sua infanzia, della sua adolescenza e della sua vita lavorativa.

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Gino Montagnana è nato il 2 settembre del 1946 a Grancona, un piccolo centro agricolo della provincia di Vicenza, posto a 400 metri sul livello del mare.

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La sua famiglia, povera, era dedicata al lavoro del proprio terreno che comprendeva un boschetto, un’area adibita al pascolo e una zona, coltivata a braccia, per la raccolta del frumento, del granoturco, dell’erba medica e del trifoglio, foraggio necessario al nutrimento della mucca durante il periodo invernale.
La madre, analfabeta, lavorava nei campi. Il padre, ipovedente, riceveva dalla Stato una piccola pensione di invalidità.
Erano 7 fratelli.
Anche Gino collaborava nel lavoro dei campi e nell’allevamento degli animali.
Per lui andare a scuola era un ottimo modo per riposare e per mangiare gratis alla mensa scolastica.
Pertanto, nella sua giovane età Gino si dedicò a molti lavori manuali ma, a 18 anni, scelse di svolgere il vero lavoro che desiderava per la sua vita: quello di essere al servizio della Polizia Stradale!
Gino, fin da piccolo, amava le”Due Ruote” e questa sua passione aumentava ancor di più quando vedeva le Due Ruote attraversare le stradine sterrate di un paesino della bassa vicentina.
E’ durante l’adolescenza che scatta il vero e proprio desiderio di emulazione.
Infatti, l’autore racconta che incontra per caso due Agenti della Polizia Stradale in pattugliamento, che lo fermano per un controllo, in sella alle loro magnifiche e invidiatissime “Moto Guzzi 500”.
Da quel giorno un crescendo di esperienze e di chilometri “sulle strade” lo ha condotto in giro per l’Italia prima come giovane poliziotto e autista specializzato, poi come “stradalino” esperto, di stanza nella Sottosezione di San Donato Milanese, sede dove aveva cominciato a lavorare da giovane.
Dopo anni di duro lavoro e carico di responsabilità sempre crescenti, Gino diventò comandante della Caserma sandonatese riuscendo a raggiungere, insieme alla squadra, formata da 30 uomini e da alcune donne, da lui coordinata, risultati eccellenti nella prevenzione e nella repressione degli illeciti nella circolazione stradale.
Per un periodo non molto lungo, desiderando percepire uno stipendio mensile più redditizio, Gino cambiò lavoro e diventò autista di rappresentanza per la Presidenza dell’ENI.
Presto, però, ritornò alla vecchia passione come Agente di Polizia ripartendo da zero e avanzando nella carriera fino a diventare Comandante della stessa Caserma dove aveva cominciato il Servizio da ragazzo.
Durante la sua attività lavorativa Gino ha dovuto affrontare situazioni difficili, a volte anche drammatiche e indimenticabili come la perdita di un giovane ragazzo di 27 anni, suo collaboratore e considerato alla stregua di un figlio, strappato alla vita investito sull’asfalto autostradale in una fredda notte invernale.
Per Gino la Polizia Stradale è stata vissuta come impegno al servizio del cittadino per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, dal pedone al camionista, dal ciclista all’automobilista .
Il 31 gennaio del 2005 fu il giorno più lungo della sua vita. Fu il suo ultimo giorno di servizio prima del pensionamento.
La figlia Fabiana, nella lettera indirizzata al padre scrisse: << La tua carriera è stata lunga e ricca di tante cose, di sicuro non ti sei annoiato, hai fatto tutto ciò che potevi, hai seguito sempre il tuo istinto e il tuo cuore, per tutti sei stato un segno e stasera tutto questo non finirà…Quello che hai dato, quello che sei stato, fanno l’uomo fantastico e generoso che sei oggi e nulla di quello che è successo si potrà cancellare, i tuoi ricordi saranno vivi in te e ti seguiranno in ogni tuo nuovo giorno>>.
Gino ha dedicato tutta la sua vita al lavoro affrontando molte difficoltà, ma oggi si sente fortunato per quello che ha raccolto.
Ha Continuato la sua attività di volontariato collaborando con alcune associazioni “onlus” occupando il tempo libero rendendosi utile ai più deboli.
Attualmente il suo lavoro più bello è quello di fare il “Nonno” aiutando i nipotini a crescere e a diventare buoni, onesti e corretti cittadini italiani.
Le affettuose carezze, gli abbracci, i baci dei nipotini lo ripagano del tempo a loro dedicato.
L’amico Gino è stato insignito da diverse onorificenze.
Nel 2007 gli è stata conferita l’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana con decreto firmato dall’on.le Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica, il 27 dicembre e controfirmato dall’on.le Romano Prodi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri.
Gino Montagnana è sposo fedele della signora Patrizia,

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è padre affettuoso dei figli Luca e Fabiana, è nonno amorevole dei nipoti: Emma, Paolo, Jacopo, che lo tengono giornalmente attivo e impegnato in tante attività.
Questo libro è stato scritto dal comandante Gino Montagnana non a scopo di lucro, ma solamente per far conoscere ai suoi nipotini buona parte della sua infanzia, della sua adolescenza, della sua vita lavorativa perchè possa essere esempio di vita anche per loro.
La lettura del libro è lineare, scorrevole,coinvolgente, pertanto invito i lettori a leggerlo e ad apprezzare le qualità umane, morali, sociali dell’autore.

 

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