Apr 16, 2018 - Senza categoria    Comments Off on OMAGGIO AL PROF. LUCIO VRANCA DAY, SCRITTORE, POETA, MUSICISTA, COMPOSITORE DI MISTRETTA

OMAGGIO AL PROF. LUCIO VRANCA DAY, SCRITTORE, POETA, MUSICISTA, COMPOSITORE DI MISTRETTA

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Nella serata di domenica del 15 aprile 2018, un importante evento musicale ha appassionato molti cittadini di Mistretta e di Finale di Pollina che hanno goduto di una piacevole performance in musica del prof. Lucio Vranca Day rendendogli il meritato omaggio con i calorosi e gli scroscianti applausi.

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Teatro della manifestazione è stato l’accogliente Cine Teatro “Odeon” di Mistretta.

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dove sono stati eseguiti brani musicali  composti dal prof. Lucio Vranca.

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L’importante evento è stato organizzato dall’Associazione Kermesse d’Arte di Mistretta, collaborata dall’Ass. “Amastra”, dall’”Allegra Compagnia” e dall’orchestra di fiati “Popular Symphonic Band”.
Il prof. Lucio Vranca è un’icona artistica musicale e un punto di riferimento importante dal punto di vista storico-culturale. E’ per tutto quello che è riuscito a fare nel corso di questi anni che i suoi amici hanno voluto dedicare questa serata in suo onore, dove sono state raccontate in musica alcune sue opere.
Sono intervenuti: il dott. Dino Porrazzo, presidente dell’Ass. Kermesse d’Arte, che ha dato il benvenuto ai presenti ed ha assicurato loro l’ascolto della buona musica di Lucio Vranca Day.

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Dino Porrazzo e Rosalinda Sirni

Continua il suo discorso affermando che “è un doveroso riconoscimento a Lucio, degno figlio della città di Mistretta che, nonostante la forzata lontananza, ha sempre mantenuto col proprio paese natio un legame indissolubile, mirabilmente espresso nella poesia, nella scrittura e nella musica da lui prodotta” e il Dott. Sebastiano Insinga, che ha brillantemente relazionato sulla vita artistica del Prof. Lucio Vranca.
Per il Dott. Sebastiano Insinga non sono mancati i rilevanti apprezzamenti.

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L’amico Ciro Fontana su facebook ha scritto: “Complimenti vivissimi all’ amico Insinga dott. Sebastiano per il suo impegno e per la passione dedicati alla Cultura e al Folclore della propria Terra. TERRA di SICILIA. Questa sera è stato un grande successo regalando momenti di convivenza gradevoli nello Spirito e nell’Amore per la Poesia e per Cultura del nostro Popolo Siciliano. Ricevi un omaggio virtuale … da parte mia….un fiorellino di Zagara che racchiude in se… l’Amore, l’odore e quanto di bello …della nostra amata Isola”.
La risposta del dott. Sebastiano Insinga: “ Il tuo complimento mi emoziona. Non trovo parole per ringraziarti”.
Sono, inoltre, intervenuti: il gruppo folklorico “Amastra”, diretto dal signor Angelo Scolaro e dalla signora Patrizia De Caro, l’orchestra di fiati “Popular Symphonic Band”, diretta dal Maestro Calogero Lo Iacono, l’”Allegra compagnia”.
La bellissima poesia, “Attia-luntanu” scritta dal prof. Lucio Vranca, strumentata dal maestro Calogero Lo Iacono, è stata eseguita dalla Popular Symphonic Band e cantata dalla bravissima Chiara Martino che ha commosso la platea .

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A rendere ancora più piacevole la serata è stata al presenza del dott. Filippo La Porta, attore poeta e di Totuccio Curreri, musicista e compositore, di Cefalù, che, negli anni ‘69/’70, ha suonato insieme il Prof. Lucio Vranca nel territorio madonita e nebroideo.
Totuccio Curreri si è accompagnato a Lucio e Giuseppe Vranca nel suono di diversi brani eseguiti nel lontano passato e di una serenata la cui voce è stata quella di Danilo La Via.
Ha condotto brillantemente l’evento, annunciando in ordine ogni successivo brano, la dott.ssa Rosalinda Sirni, bravissima giornalista di Telemistretta.

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Calogero Lo Iacono, Rosalinda Sirni, il musicista Fabio Del Monte

Nell’intermezzo, fra una suonata e un’altra, è stato presentato il libro dal titolo “’Na junta ri rimasugghj”, dell’autore Lucio Vranca.

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E’ una raccolta di poesie scritte in lingua italiana e in vernacolo siciliano dove il poeta evidenzia gli affetti familiari e i ricordi che non si dimenticano mai e che riportano indietro nel tempo.
Via Maroncelli 13 è la poesia di apertura del libro.
Anche se Finale di Pollina, dove Lucio vive, non è molto distante da Mistretta, tuttavia, per chi ritorna da lontano e sente nel cuore l’amore per le proprie radici, si accorge che le distanze sono sempre incolmabili.
E’ stata letta la poesia:

NA JUNTA RI RIMASUGGHJ

Finale 6 settembre 2017

Na cartedda ri palori arricugghj inta me testa

nn’ammunziddai, chi manu, na catasta,

e i spaniai pari, pari nna sti fuogghj

mittuti a mmuzzu cuomu tanti scarafogghj.

 

Nun su sulu paroli ma nuciddi ri scacciari

nuciddi ruri ri scrucchjuliari e annittari.

I scorci li ittài, ca chi nn’avia a-ffari..!!

Mi tinni u civu ri riuordi ruci e amari.

 

Sti palori pi-mmia su comu l’oru,

su comu u pani e l’aria chi rispiru,

comu a luci c’adduma la me menti,

u cuntu ra me vita e-ddi la ggenti.

 

Sti frasi su’quantu a-mmia m’abbasta

bbieddi cumu i çiuri ‘nta na rasta

e ora ca ra me vita arristaru scagghj

cu-vvui mi cunfiessu, nun sulu chi me figghj.

 

Ntrizzài li frasi cuomu i testi r’agghj

assiemi a nâ puocu ri me sbagghj

pi-ppui cusilli tutti cu l’augghj

ed eccu a-vvui sta junta ri rimasugghj.

                        Lucio Vranca

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Alla fine della cerimonia il prof Lucio Vranca, comprensibilmente emozionato per i numerosi elogi ricevuti, ha sentito il dovere di ringraziare: il dott. Dino Porrazzo, Presidente dell’Ass. Kermesse d’Arte, al quale ha espresso la sua gratitudine per aver organizzato l’evento in maniera così encomiabile, il Gruppo Foklorico “Amastra”,  “L’Allegra Compagnia”, “l’orchestra “Popular Symphonic Band” e il Dott. Insinga Sebastiano, brillante relatore.

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Da sx: Rosalinda Sirni, Patrizia De Caro, Angelo Scolaro, del gruppo folk “Amastra”

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Foto di Emanuele Coronato

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L’Allegra Compagnia,

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L’orchestra Popular Symphonic Band.

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Il figlio Giuseppe ha suonato la tromba insieme al papà Lucio!

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Ha ringraziato, inoltre, tutti i parenti, gli amici, i conoscenti, i simpatizzanti, i musicisti, i poeti, gli scrittori presenti alla manifestazione.
Con un grande abbraccio ha ringraziato l’amico, il musicista Totuccio Curreri.

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Ha, inoltre ringraziato:

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la  dirigente scolastica dell’I.C. di Pollina e di San Mauro Castelverde prof. Antonella Cancila, ex collega, il dott.Dino Porrazzo, l’avv.Vincenzo Oieni, vice- sindaco e assessore alla Cultura di Mistretta, la bravissima Rosalinda Sirni.

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Gli amici dell’Assessorato “L’Approdo” Di Finale di Pollina

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Gli amici dell’Assessorato “L’Approdo” Di Finale di Pollina

Molte foto sono di Salvatore Piscitello

Il commento di Lucio Vranca al giornalista che lo ha intervistato alla fine della cerimonia: “Non potevano farmi regalo migliore. Sono un po’ imbarazzato. E’ una prova di grande affetto, di amicizia.
Significa che i mistrettesi, i miei amici, non mi hanno dimenticato nonostante manchi da Mistretta da 42 anni.
Questo spettacolo che mi hanno dedicato ha un significato esplicito.
Hanno suonato tutte le canzoni che ho composto nell’arco dell’anno per il gruppo “Amastra”.
Il maestro Lo Iacono, di Santo Stefano di Camastra, ha voluto musicare le mie canzoni
”.

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Lucio Vranca è nato a Mistretta. Ha studiato presso le Scienze agrarie Palermo. Per motivi di lavoro, ha dovuto lasciare il suo paese natio trasferendosi a Finale di Pollina, un piccolo centro della provincia di Palermo, dove si è distinto come valido e apprezzato docente,

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e dove abita da 42 anni con la sua gioiosa famiglia, con la signora Rita Di Salvo e con il figlio Giuseppe. E’ un pensionato attivo e libero di dedicarsi ai suoi tanti piacevoli impegni.
E’ nonno dolce, affettuoso, amorevole verso i suoi nipotini: Gabriele, Angelo, Noah, Cristian .

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Ha mantenuto, comunque, stretti legami col suo paese natio partecipando, con la sua musica e non solo, alle varie attività collaborando assiduamente con le associazioni nell’organizzazione di tante manifestazioni locali durante le feste religiose e durante l’estate amastratina.
E’ sempre presente con la sua tromba e con la sua macchina fotografica.

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Lucio Vranca è musicista, poeta, artista della tromba e della cultura musicale di Mistretta.

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Nel suo profilo autobiografico, dal sito web http:/ www.vrancalucio.net/Storia autobiografica.html Lucio Vranca scrive: “ Mio padre non conosceva la musica, ma era un grande appassionato. Seguiva, infatti, i concerti della banda locale e organizzava feste danzanti a casa mia usando il grammofono a corda (in uso dal 1870 agli anni ’80). Era il lontano 1957, anno in cui cominciai a fare i primi passi nel campo della musica.
La passione era grande; cantavo doppiando la voce di mio padre, mentre lavorava in campagna, nei mesi in cui la scuola era chiusa; cantavo e fischiavo i motivi delle canzoni ascoltate alla radio a valvole (un vecchio apparecchio Geloso); seguivo gli strumentisti dell’epoca, che portavano le serenate nei vicoli del centro storico, sfidando la volontà di mia madre che, data la tarda ora, mi voleva a casa.
In quelle occasioni ero ammaliato dai suoni emessi dagli strumenti musicali.
Più sentivo avvicinare quelle dolci armonie, che zittivano i canti sgradevoli delle civette e di altri uccelli notturni, più l’attenzione si concentrava sulle espressioni musicali che giudicavo gradevoli
.
Sia la fisarmonica sia la tromba erano gli strumenti che più degli altri mi affascinavano.
Mio padre conosceva le mie passioni e faceva di tutto per accontentarmi.
Comprò, infatti, a me e mio fratello una piccola fisarmonica (Ariston), a 48 bassi, che, nonostante le piccole dimensioni, riuscivo a sistemarmela a stento (dalle ginocchia fino al mento).
Più crescevo, più si moltiplicava la passione per la musica.
Nel febbraio del 1958 feci parte della scuola musicale (per lo studio della tromba) diretta dal maestro Vincenzo Cecere, ma, per la memoria storica, è giusto sottolineare che la mia vera <<carriera>> musicale è cominciata con il maestro Alfonso Verdolina, che teneva, all’entrata della sala musicale, un cane pastore tedesco che faceva paura, anche se era un esemplare mansueto.
Il maestro che più di tutti mi ha coinvolto, sviluppando ancor di più la passione per la musica, è stato Bingo Ivo. Bingo, maestro didatta e uomo, mi considerava alunno prediletto. Si affezionò a me al punto di non trascurarmi durante i periodi di vacanza.
Di lui conservo ancora un ottimo ricordo.

Negli anni 1967-1968 e nell’estate del 1969 ho fatto parte del complesso bandistico di Santo Stefano Calastra, diretto dal maestro Cecere.
Nel primo periodo degli anni ’60 a Mistretta cominciavano a formarsi dei gruppi musicali, più o meno validi. Anch’io ho fatto parte di un complesso strumentale dal nome <<Orchestra Brio>>.
La band era composta, oltre che dal sottoscritto (con la fisarmonica), da Pippo Di Salvo (chitarra), Peppino Mazzara (batteria), Lucio Scalone (sax contralto), Ninè Maniaci (sax contralto), Peppino Marchese (tromba).
A Mistretta gli strumentisti suonavano in acustico; non esistevano ancora gli amplificatori; i microfoni, le chitarre elettriche erano delle eccezioni. I suoni erano naturali, più gradevoli, ma l’evoluzione tecnologica bussava alle porte anche della nostra città. Le serenate erano frequenti; si suonava nei vicoli del centro storico con gli strumenti tradizionali; si facevano servizi nei matrimoni, nei battesimi e in varie altre occasioni.
Era l’anno 1968.
Nella bottega del signor Biagio Valenti consumavamo il tempo facendo musica accompagnando le canzoni che Biagio Ruggiero, con la sua bella voce, somigliante a quella di Claudio Villa, splendidamente cantava.
Le serate invernali passavano scherzando e raccontando fatti divertenti verificatisi nella nostra città. La musica faceva sempre parte dei nostri discorsi.
Io maturavo sempre di più il desiderio di comprare una nuova tromba: una mia tromba, e ne parlavo con gli amici.
Una mattina di primavera, don Biagio, come tutte le altre volte, preparava l’itinerario per Palermo con oculatezza, ma senza difficoltà. Spesso m’invitava a fargli compagnia, ma non sopportavo il caos della città. Avevo, però, deciso di comprare una nuova tromba, perché quella che suonavo era uno strumento che il signor Sebastiano Maniaci, gentilmente, mi consentiva di suonare. È stato questo il motivo per cui decisi, quella volta, di seguire don Biagio a Palermo.
Fu un’ esperienza unica, irripetibile.
Subito dopo si diresse spedito verso l’esercizio di strumenti musicali della ditta Sacco. Il signor Sacco mi presentò una tromba di mediocre qualità che don Biagio definì di “lannetta”.
Io non ero preparato per fare una grossa spesa, ma alla vista di una bellissima Selmer mi sentii travolgere da una gioia indescrivibile.
Don Biagio, intelligentissimo, resosi conto del mio entusiasmo, prese la tromba dicendomi: <<Provala!>>.
Preso in mano quel gioiello, che mi avrebbe veramente fatto felice, suonai poche note. Furono sufficienti per farmi capire che era uno strumento di ottima qualità.
L’amico don Biagio aggiunse la somma mancante, fino ad arrivare a 175.000 lire, che io restituii, dopo il primo spettacolo, eseguito a Lascari, con Donatella Moretti, cantante Rai. Con quel bene prezioso, emozionato, capii quanto importante per me fosse quel personaggio dalle spiccate capacità commerciali arricchite dalle straordinarie doti umane.
Totuccio Curreri, che ci aveva sentito suonare in un matrimonio all’albergo Sicilia, espresse il desiderio di far parte del nostro gruppo. Lo chiese con molta umiltà.
Don Biagio è stato fautore e sostenitore, con compiti manageriali, del gruppo musicale “The Riders” (successivamente i “Cavalieri”), diretto da Totuccio Curreri di Cefalù.
La nascita di questo complesso risale al 19 marzo del 1968, in occasione della festa di San Giuseppe. Dal 1968 al 1973 ho lasciato la banda per intraprendere una nuova esperienza con il gruppo musicale The Riders (successivamente “I Cavalieri”), capitanato da Totuccio Curreri. Nelle piazze suonavo, con la tromba, tutte le colonne sonore di Ennio Morricone, quelle che andavano per la maggiore. Per quanto detto, devo ringraziare lo straordinario musicista e amico Curreri che mi ha arricchito di valori musicali e mi ha fatto crescere nella più assoluta essenzialità.
Tornando alle bande, i maestri si susseguivano arricchendo noi di esperienza.
Uno dei tanti è stato il maestro Longo Giuseppe, seguito dal maestro Giovanni Testa, che mi segnalò alla Commissione di Vigilanza, cosicché il sindaco del tempo, Sebastiano Bartolotta, mi nominò capobanda, con la seguente motivazione: <<…vista la nota con la quale il direttore, professor Giovanni Testa, propone che l’incarico di capobanda venga affidato al bandista Lucio Vranca, che si distingue per serietà, per preparazione musicale e gode della stima di tutti i bandisti, nomino capobanda del complesso bandistico il signor Vranca Lucio>>.
Era  il 7.1.1974.
L’incarico di capobanda è durato appena un anno perché, nel 1976, sono stato costretto a trasferirmi a Finale per motivi di lavoro, ma non ho abbandonato la banda, anche se sono diventato anch’io, a malincuore, un emigrato come tanti mistrettesi.
Ero costretto a viaggiare per le prove, per i concerti e per le numerose feste, ma lo facevo volentieri per tenere vivo il rapporto d’amicizia che mi legava a tanti giovani come me.
Al maestro Testa successe il maestro Antonino Di Buono che, per esigenze d’organico, mi fece passare dalla tromba al flicornino.
Il gruppo delle serenate, nel frattempo, diventava più numeroso.
Entrò, infatti, Michele Accidenti con il clarinetto.
Nel 1981, a Finale, località dove vivo abitualmente con la mia famiglia, si è formata una piccola banda i cui allievi sono stati preparati dal maestro Giovanni Marchese.
Dopo qualche anno di studio, il complesso bandistico, diretto dallo stesso maestro, si è fatto apprezzare non solo dai sostenitori locali, ma anche da altri ascoltatori di realtà diverse.
Io, per esigenze d’organico, suonavo il flicornino (e qualche volta la tromba).
A Finale, nel 2002, si è costituita l’Associazione Culturale Bandistica ACM <<Apollonia>>, cui faccio parte sin dal 2003. L’accoglienza gratificante, che mi ha inorgoglito, ha fatto rinascere in me l’entusiasmo che avevo perso, ormai, da qualche anno. Nominato addetto stampa dal Consiglio Direttivo dell’Associazione, attualmente curo il sito web che ho realizzato nel gennaio 2006 e che potete visionare, collegandovi all’indirizzo web: www.acmapollonia.eu .
Ed il gruppo delle serenate? Troverete il seguito leggendo l’articolo che potrete aprire cliccando sulla pagina del mio sito http://www.vrancalucio.net/ <<ALLEGRA COMPAGNIA>>.

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Come scritto in precedenza, nel 1974 ho ricevuto l’incarico di capobanda e quello di formare il gruppo folkloristico. Un gruppo particolare, perché, come componenti del reparto strumentistico, c’erano suonatori che facevano parte del corpo bandistico. In seguito al mio trasferimento a Finale di Pollina (Palermo), avvenuto nel 1976, il ruolo di direttore artistico lo ha svolto Nino La Via il quale, quando ha preso l’incarico, si è presentato con una fascia dove c’era scritto <<Capogruppo>> e una frusta.
Nel 1980 a Finale si svolge, sin dal 1973, la Sagra dell’Ulivo.
Forte dell’esperienza maturata a Mistretta, mi sono adoperato e impegnato per onorare l’incarico che mi è stato dato dal presidente della Pro Loco, il professore Vincenzo Fertitta, per organizzare e preparare un gruppo folkloristico che doveva esibirsi per la IV edizione della Sagra (1980).
La terza esperienza è cominciata nel 1994, il giorno della sfilata di carnevale, dove un numeroso e improvvisato gruppo cantò, per la prima volta, <<Mistretta vecchia bedda>>. Una mia canzone che è diventata un piccolo inno.
Subito dopo sono stato contattato per dare una mano al gruppo <<Amastra>>, diretto dai signori Patrizia De Caro e Angelo Scolaro.
L’attività svolta con detto gruppo è stata eccellente proprio perché la caratteristica era quella di divulgare prevalentemente la cultura agreste e popolare di Mistretta.
Il gruppo strumentale era fantastico.
Ne facevano parte: Nino Ortoleva, Giuseppe Vranca, Totò Cuva, Mario Ortoleva, Carmelo Biffarella, Bettino Di Franco.
Sono stato invitato a scrivere diverse canzoni per le quali ho dovuto adoperarmi facendo, in un modo oculato, una ricerca sul campo e frequentando gli ambienti contadini.
Le canzoni, appresso elencate, sono state apprezzate sia dai ragazzi che componevano il gruppo sia dagli ascoltatori dove si facevano i concerti.
Questo è l’elenco di alcuni di quei brani: A spagghiata, l’umbrillaru, Fuocu d’amuri, Mistrretta mia, A-ttia luntanu
, W la Sagra di Finali, Diversi a Tusa, W i Ruggeri, Amastra, A festa ru ddappu (solo musica perché il testo è stato scritto da Mario De Caro).
Ho seguito la straordinaria compagnia, diretta da mio figlio Giuseppe, che suona musica popolare.
Due trombe insieme!

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Il gruppo <<Gli amici del canto popolare>> che, successivamente, prenderà il nome di <<I cantori di Dafni>>, rappresenta splendidamente il vero folklore siciliano costituito da canti ricercati che sono momenti di vita vissuta negli ambienti agresti e  racconti di esperienze sociali”.

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Giuseppe Vranca

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I cantori di Dafni. Giuseppe Vranca ha la sciarpa

Molto interessante è la dedica di Lucio al figlio Giuseppe nel libro dal titolo “ LA BANDA ieri, oggi…domani (L’istituzione amastratina) pubblicato dall’autore nel 2002.

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Numerosa è la produzione lettararia di Lucio.
Leggiamo insieme l’elenco  delle sue pubblicazioni, oltre a quelle due già citate:

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e le copertine dei libri:

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a  Finale, la sua storia ok

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c piccola gerusalemme ok

d Tracce di memoria - copertina ok

e un percorsod ecennale ok

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Come Lucio afferma: “ L’avanzare dell’età e qualche malanno hanno rallentato l’attività musicale, ma non hanno spento l’entusiasmo che è rimasto uguale”.
Lucia Vranca, oltre ad essere un valente musicista e uno scrittore appassionato, è un poeta molto espressivo e reale.
Leggiamo insieme queste poesie.

IL TEMPO

(Finale 1998)

Fatale il tempo

che sciupa la vita;

inutile la vita

che sciupa il tempo.

Successioni di eventi

a volte futili,

a volte ameni;

a volte vani;

a volte fecondi.

Così è la vita,

utile più del tempo,

se questo, prima,

non la cancella.

MISTRETTA VECCHIA  BEDDA

(1994)

Mi susu la matina,

m’affacciu a la finestra,

si senti l’aria fina,

l’oduri di ginestra.

 

La villa, comu u mari,

di sciuri è raccamata,

li Chiesi sunu rari,

biddizzi in quantità.

 

RIT.: MISTRETTA E’ VICCHIAREDDA,

ALLEGRA E SPIRITUSA;

GUARDATI QUANTU E’ BEDDA,

ARZILLA E TISA,TISA……….

 

SCIACQUATA E SURRIDENTI,

NA VERA RARITA’:

CU CANTA NUN VI MENTI

MISTRETTA E’ CHISTA CCA’.

 

Na notti ma sunnai

cchiù rumurusa e granni,

china di fumu, assai,

chi strati chini i danni.

 

Cu scantu ca mi vinni

mi misi a vuciari,

miegghiu fuirisinni

si fussi r’accussì…

“MISTRETTA VECCHIA BEDDA” è una poesia molto bella, un inno alla sua città, ma è ancora più bella se si ascolta musicata e cantata dall’Allegra Compagnia durante le serenate di quartiere.

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 Tanta gente è trascinata a percorrere le vie, le  viuzze e i vicoli di Mistretta accompagnata dal suono dell’Allegra Compagnia.

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Anch’io ho seguito l’Allegra Campagnia durante le serenate di quartiere quando sono stata a Mistretta durante le estati.
Carissimo Lucio, i miei complimenti e le mie congratulazioni sono di modesta entità di fronte alla tua autenticità espressiva e alle tue potenzialità.
In nome della nostra vecchia amicizia ti dico solamente”BRAVO”!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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