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MARIO BIFFARELLA L’ARTISTA AMASTRATINO – IL RICORDO DEI SUOI PAESANI

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 Mistretta 14 marzo 2020-14 marzo 2021
Il ricordo di Mario Biffarella a un anno della sua dipartita per raggiungere la casa del Padre.

Il pensiero del figlio Alvaro Biffarella: “È passato un anno esatto da quando ci hai lasciato. Eppure ancora siamo increduli! Sentiamo tanto la tua mancanza ma non si riesce ad accettare l’inaccettabile. Tu dicevi sempre che non si “muore” ma avviene una sorta di cambiamento che ci porta ad “un’altra vita”. Vita che vivono coloro che come te hanno lasciato questo mondo.
Dicevi che dall’aldilá si vede quello che succede sulla terra e che i trapassati sono sempre presenti nella vita terrena ma spesso noi non c’e ne accorgiamo. Eppure personalmente posso dire che questo avvertire i defunti o meglio questo comunicare con loro in un modo chiaramente diverso da quello che si usa sulla terra a me capita. Capita soprattutto quando mi sento libero quando sto nei luoghi che il buon Dio ha creato e quindi la campagna o il mare, lì riesco a comunicare e colmare l’immenso dolore che normalmente viene percepito qui sulla terra.
CIAO PAPÀ GRANDE UOMO E GRANDE ARTISTA!”

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Il ricordo della sorella Mariangela Biffarella: “ Carissimo Tatà, grazie per il dono prezioso che hai voluto fare anche a me. Ritrovarmi tra le mani un libro dedicato a mio fratello, con quella sua foto in copertina così emblematica del suo <essere Mario>, è stato un tuffo al cuore, forse anche perché ancora non riesco a pensarlo <morto>. È una realtà troppo dura da accettare!
Così cerco di portare i pensieri altrove e di illudermi che non sia vero.
Nel tuo libro non c’è solo il ricordo di Mario (ragazzo, amico, uomo, artista…), ma la lettura del carattere e della personalità di un essere umano grandemente forte e fragile a un tempo. C’è la sua arte, letta e interpretata dall’arte (la tua).
C’è filosofia, quell’amore per la parola e la conoscenza che, mentre lascia i comuni mortali smarriti a interrogarsi sul senso delle parole e a rileggerle per assicurarsi di avere capito, scopre verità profonde e le mette a nudo con argomentazioni inoppugnabili.
 A rendere tali i tuoi ragionamenti ancor di più, nel caso di Mario e della sua arte, c’è la differenza tra “conoscenza” e “opinione”, tra “epistème” e “dóxa”, direbbe Platone.
Dico questo perché la tua logica e le conseguenti conclusioni si fondano sulla reale conoscenza di Mario in moltissimi aspetti del suo carattere e in diverse fasi della sua vita, della quale tante esperienze hai condiviso, da amico “simile”.
Non ti è sfuggito nulla di lui: Mario è stato un grande artista e un altrettanto grande chitarrista e vignettista satirico.
Riusciva a trovare l’aspetto comico, umoristico e grottesco in ogni cosa. Attraverso i tuoi racconti ho rivisto quella porzione di vita che sapevo essere solo sua, ma che io, da sorella minore, osservavo rimanendo “a parte”, come diresti tu, e tuttavia coinvolta, perché fiera di lui, di quell’arte che nasceva dalle sue mani e fioriva nelle sue meravigliose tele come fosse la cosa più semplice e naturale del mondo; di quella musica che fluiva dalle sue dita che pizzicavano le corde della chitarra e che ascoltavo incantata, intimamente fiera.

La presenza di Mario, l’odore delle resine, dei colori dell’acqua ragia, la sua tavolozza zeppa di colori, perfino gli stracci nei quali puliva i pennelli, per me erano casa, famiglia, focolare domestico.
Da una parte lui, dall’altra mio padre, il signor Antonio, con le sue tele, i suoi colori, le sue opere liriche, i suoi dolci sorrisi e i suoi silenzi. Ho respirato tutto questo fin dalla mia nascita e di tutto questo sono grata al buon Dio. Ma ormai per me è un vuoto, una voragine che mette a nudo la pienezza che c’era al suo posto.
Adesso che lui non c’è più (irrimediabilmente!), sono arrabbiata con me stessa e con lui per il tempo da vivere insieme che spesso abbiamo stupidamente sprecato. E questo rinfocola ancora di più la sofferenza.
Con la sua morte, so di essere più povera e sola. Ma so anche che il mondo lo è, (sebbene ancora non lo sappia), perché ha perso un vero artista
”.

Sebastiano Lo Iacono risponde: “ Questo libro è il ritratto (e forse, al tempo stesso, un autoritratto mio e suo) di un amico grande, compagno di giovinezza, impegno culturale e politico, lotte e comuni passioni per l’arte, la cultura e la verità. Il <simile cerca il simile>.
L’identico si rispecchia nell’identico. Scrivere di Mario Biffarella non è stato altro che continuare a dialogare con lui sui massimi sistemi e le perenni grandi narrazioni. Spero che, leggendolo, Mario possa continuare a essere nell’esserCi ancora.
Non l’ha scritto chi l’ha scritto.
È come se l’avessimo scritto insieme. A quattro mani. Credo anch’io, come ha detto il figlio Ferruccio, che Mario&B., che si definiva «diversamente credente», in quel luogo dove egli è adesso, stia «insegnando agli angeli come si dipinge» il mistero della bellezza.
Se morire è una metamorfosi, come quella di un bruco che diventa farfalla con le ali di colore blu-cobalto, i quadri di Mario sono stati la sua metamorfosi di uomo in artista e di artista in uomo: le sue ali di colore blu-cobalto”
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https://www.youtube.com/watch?v=Z6cqo7SYTqQ

 

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Lo ricordano:
Custode Angelo Porrazzo:”Chi muore, oltre al ricordo umano della persona che è stata, vivrà nel ricordo della collettività con le sue opere, frutto del proprio ingegno e creatività. Mario lascia ai suoi cari, ed insieme alla comunità Mistrettese, regionale, nazionale,un eredità inestimabile di cultura e di bellezza artistica che tracima dalle sue opere che abbracciano varie branchie dell’arte:disegno, scultura, pittura, musica”.

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Filippo Giordano: “Ciao amico artista. Anche per te “le jeux sont faits”. Avevi una spiccata intelligenza, un carattere ribelle e una morbida mano con le quali sei riuscito ad andare oltre il quotidiano creando tante opere d’arte. Ripudiavi gli apparati inibitori della evoluzione umana e talvolta mi raccontavi della <<vita oltre la vita>>. Mi sei stato <compare> in diverse avventure terrene. Con te si invola una parte di me”.

Nino Romano: “ Ciao grande amico mio !!! Aspetterò ogni giorno la tua visita come hai fatto fino a qualche giorno fa in attesa che uscisse tua moglie dal lavoro per poterla accompagnare a casa. La cosa che più mi addolora è non poterti salutare per l’ultima volta, a causa di questo sciagurato corona virus, ma lo farò col cuore ed una lacrima furtiva. Ciao Mario!”

Francesco Saverio Modica:Mario è una tra le persone che più mi hanno formato, un punto di riferimento nei miei anni di adolescenza a Mistretta. Sapevo della sua esistenza fin da piccolo, non è difficile imbattersi in qualche sua opera a casa di qualcuno o anche in chiesa, a Santa Caterina, dove settimanalmente mi recavo.
Mi affascinava vedere la tanta bellezza dei suoi dipinti e le sue ricostruzioni mitiche dell’Amestratos ellenistico-romana o del Castello medievale mi catapultavano verso altre epoche e verso la volontà di volerne sapere di più. Iniziammo a parlare solo nel 2013.
Io, ginnasiale alle prese con un progetto scolastico, Archeologia per Crescere, non pensai che a lui per scoprirne di più sulla nostra cittadina, lui che negli anni del “Sacco di Mistretta”, sotto l’egida di Egidio Ortolani, provò a salvare il salvabile, giungendo all’istituzione del Museo.
Si mostrò con me subito molto disponibile ed entusiasta, una fonte senza argini pronta a parlare di qualsiasi argomento. Andavo nel suo studio a trovarlo, lo ascoltavo e lo osservavo nella sua infinita pazienza.
Da una parte, le sue mani sulla tela trasmettevano pace, dall’altra, rancore, rabbia e tristezza uscivano dalle sue labbra per le attuali condizioni del paese, per il clima triste esistente e per il rimorso di non essere riusciti, forse, a fare abbastanza.
Mi stimava e mi incoraggiava tanto, e ciò mi ha reso tanto felice. Vedendo la mia curiosità e la passione che metto in ciò che faccio, non ha esitato a definirmi come “Ortolani III”) o ad augurarmi di diventare un giorno il primo archeologo mistrettese che di Mistretta si occupa.
Per  la mia laurea mi salutò con un <<fatti sentire, dobbiamo parlare ancora di tante cose>>.
Così non è andata, ma per tutto ciò che c’è stato non posso che gioire ed esternare verso di lui i più profondi sentimenti di estrema gratitudine.  

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Lucio Vranca: “Mario, un apprezzatissimo artista, rispettabile musicista che, con la sua chitarra, ha impreziosito momenti culturali di prestigio. Addio, rispettabile amico con la musica nel cuore, sarai sempre nei miei ricordi”.

Francesca Scarcina:”Ciao maestro, ciao artista…mi mancheranno i tuoi consigli, la tua ammirazione per ogni mio disegno, per ogni mia creazione…! Mi volevi bene come una figlia e i tuoi consigli per me erano molto preziosi. Mi mancherà parlare con te, uomo di grande cultura, confrontarmi, imparare da te… Ancora non ci credo. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre…Mario Biffarella..riposa in pace!
Rimarrai sempre nei nostri cuori, la tua arte e il tuo ricordo..non moriranno mai.Conserverò con grande amore il regalo che mi hai fatto per i miei 18 anni, il mio ritratto…

Giuseppe Sirni: “Ciao Mario Biffarella. Grazie per quello che mi hai insegnato. Per tutti i pomeriggi passati insieme tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso nel corso d’arte che tenevi presso l’ex tribunale di Mistretta e grazie al quale ho potuto apprendere le basi che mi hanno permesso di iscrivermi più tardi all’accademia di belle arti. Sono stati anni fantastici che hanno arricchito non solo me, ma anche tanti ragazzi che hanno frequentato quel corso. Con te se ne va una figura importante, un riferimento dell’arte mistrettese e siciliana”.

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Marianna Tita: “Ciao Sig. Mario…MAESTRO, così ti chiamavo e tu mi rispondevi “Mariannuzza”.
Ti ricorderò per sempre per la persona intelligente, distinta, educata e acculturata che eri. Ho avuto il privilegio di essere anche una tua vicina di casa e di frequentare il tuo studio ogni qualvolta avevo bisogno di un tuo suggerimento. E lì, mentre parlavamo di tutto, io mi perdevo tra il profumo dell’olio di lino, mentre lavoravi ad una delle tue creature e, le tue opere mi guardavano come se dovevano uscire dalla tela.
Uomo da mille sfaccettature te ne sei andato così, senza avere la fortuna di poterti salutare un’ultima volta, come meritavi.
Il mio paese MISTRETTA
dev’essere fiero di averti avuto come abitante e mi auguro con tutto il cuore che ti ricorderà come meriti!
Lasci a noi un segno tangibile della tua maestria e a me personalmente un tuo regalo “il mio ritratto”.
Ovunque tu sia, dove ti troverai sarai pieno di luce e a me piacerà pensarti così, immerso tra pennelli e colori a dipingere la nuova vita che vivrai…ti voglio bene
”.

 Padre Damiano Amato: “Con Mario Biffarella ci siamo incontrati negli ultimi anni della sua vita, apparentemente diversi, contrastanti, ma in realtà molto, ma molto vicini perché ambedue alla ricerca della VERITÀ, del BELLO, dell’ESSEZIALE.
Tra di noi c’erano: rispetto, stima, volersi bene.
Abitavamo in due sponde diverse, lontane forse contrastanti ma unite da un PONTE: LA VERA AMICIZIA.
“Mario ti so tra le braccia del Padre, questa sera celebreremo la messa insieme, tu nella certezza ed io ancora nel dubbio DELL’AMORE DEL PADRE”.

 Mario Lorenzo Marchese: “Come sono inafferrabili taluni ricordi nel loro essere appesi a niente, forme in continuo movimento che restituiscono il niente in un niente più grande. Ovunque tu sei, ciao Mario. Ad un anno dalla tua scomparsa ti ricordo amico con questa tua bella opera.
Che dirti? Ogni grande opera d’arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità”.

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Mariano Basci’: “ Oltre che un “Grande” artista, un compagno di banco e di giochi d’infanzia, un consulente ed un collaboratore di prim’ordine, un caro amico, gentile, affettuoso che ha portato con se un pezzo di me”!

Enzo Salanitro: “ Mario apparteneva alla grande famiglia de “LA NUOVA MANIERA” pur nella sua solitudine, scelta, voluta, personale.
“LA NUOVA MANIERA”, nata negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso,
è uno spazio virtuale dedicato a tutte le forme di espressione artistica. Comprende artisti che rivendicano il mondo classico nella pittura, nella scultura, nei simboli, nelle atmosfere del tempo corrente e nei contenti contemporanei. Mario è stato un artista, un costruttore di pensieri, idee, colori.
Credo che un artista abbia come unica aspirazione quella che il suo messaggio venga recepito e capito.
Certo, aspira al successo delle sue opere, delle sue idee. Il successo, però, costa umiliazioni e silenzi assordanti e ciò vale per qualsiasi artista. Mario è stato un artista contemporaneo e tale rimane, un uomo che ha vissuto in una periferia così come Catania o Palermo nei confronti di Roma o Milano, ma ciò non gli ha impedito di avere un’idea totale dell’uomo, sul mondo sull’Oltre.
Sarà l’opera altrui a raccogliere il lavoro di chi è stato presente e dare, forse, un giudizio equo, anche se mai finale.
Parlerà l’opera con i suoi colori, i suoi virtuosismi, i suoi contenuti.
Amiamo, dunque, gli artisti costruttori di bellezza e di pensieri.  Amiamo tutti quelli che danno emozioni e anche quelli che non ne danno. Amiamo le loro opere, anche quelle sperimentali, di qualsiasi stile o momento artistico. Chi ha gusto si tenga il suo, ma rispetti l’innocenza degli artisti… e rispetti l’opera di Mario Biffarella che, col suo lavoro, ha riscattato la pochezza di tante figure e l’onore di chi è stato calpestato dalla vita.
Solo Mario sapeva farlo con la voce, con i colori, con i pennelli, con il suo genio
”.

Giuseppe Ciccia: “ Un caro e semplice saluto al mio amico Mario.Ci vedevamo spesso. Mi parlava delle sue esperienze artistiche, delle sue collezioni, di quello che faceva senza un attimo di riposo.  Io parlavo dei miei hobby o insieme delle quotidianità.
Ricordo adesso, con commozione, il nostro ultimo incontro pochi giorni prima, <o puzzu>, davanti alla casa dove abita Alvaro suo figlio.
Ci siamo lasciati con un sorriso dopo aver parlato del più e del meno, ma sempre con un accenno a qualcosa di culturale e di artistico.
Il sapere, la cultura, l’arte e la bellezza ci unisce sempre! Ciao Mario”.

Gaetano Catania: ”  E’ difficile tratteggiare un profilo sincero e disinteressato di un artista in piena attività.
Il mio vuole essere soltanto un sincero ricordo di un <vicinieddo> di casa, del quartiere Santa Caterina, che conoscevo fin da bambino, avendo frequentato la stessa Parrocchia e la stessa Azione Cattolica.
Cresciuti insieme, le nostre strade con il tempo si sono separate, io sono andato via da Mistretta per motivi di studio e di lavoro, mentre Mario è rimasto a Mistretta a continuare la sua passione per l’ARTE. Mario, fin da bambino, nel campo artistico era un piccolo <genio>.
Creava, con estrema semplicità, opere d’arte sia nel campo della pittura sia nella scultura.
Mario Biffarella, fin da bambino, aveva uno spirito artistico e creativo eccezionale, soprattutto nella pittura. Ho avuto la gioia di scoprire e di ammirare tantissime sue opere d’arte. Desidero fare un appello a chi ha la competenza, all’autorità istituzionale, di valorizzare questo nostro Artista, per quello che ha fatto per MISTRETTA. Un riconoscimento “ufficiale”, anche postumo, da parte di chi rappresenta Mistretta, gli è sicuramente dovuto”.

Nella Seminara: “ ho conosciuto Mario Biffarella nell’antiquarum che aveva creato nell’edificio di  via Monte a Mistretta, oggi sede dell’Agenzia delle Entrate, ed ho apprezzato le sue qualità di persona competente, aperta al dialogo, disponibile a dare notizie sul materiale custodito, entusiasta del lavoro che svolgeva. Lo ricorderò sempre con grande stima”.

Giorgio Toselli: “Mario Biffarella propone argomenti di riflessione, col fine ultimo di ritrovare l’armonia perduta, la bellezza, la semplicità della natura umana, l’amore universale. Poco importa se per realizzare un’opera ci vuole troppo tempo, lui dice sempre: <per me fare un quadro è una esperienza, come scrivere un libro, anche nel corso di anni: perché allo scrittore è consentito e a me no>?
In questo <processo magico> Biffarella, come i grandi artisti del passato, è un comunicatore che utilizza le immagini del suo tempo:
I personaggi della cronaca, le immagini degli strumenti tecnologici che cambiano nel bene e nel male la vita; utilizza il linguaggio figurativo, nella dimensione di un tempo unico dove passato e presente sono già scritti…”

Federico Zeri – 1992 “… I dipinti di Mario Biffarella posseggono un certo spirito trasgressivo, che gli fa toccare espressioni davvero notevoli…”.

Mario Biffarella è nato a Mistretta (Messina) il 15 agosto 1952.
Dopo aver frequentato l’Istituto d’arte a Santo Stefano di Camastra e l’Accademia di BB.AA. a Firenze e a Palermo, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento e ha prestato servizio in qualità di insegnante di Educazione artistica nelle Scuole  Medie.
Vincitore di concorso, ha lasciato la scuola per assumere la responsabilità di dirigere il Museo Civico polivalente del Comune di Mistretta.
Per 30 anni ha lavorato impegnandosi per la difesa del patrimonio culturale e artistico del territorio.
Ha creato la scuola comunale nell’ambito della quale sono istituite diverse rassegne d’arte come la collettiva di pittori e quella degli allievi della Scuola, a cadenza annuale. Ha insegnato nella locale Scuola di disegno “Noè Marullo”.
Ha collaborato a numerose pubblicazioni di natura artistico-culturale. Ha collaborato per la nascita del museo silvo-pastorale “G. Cocchiara”.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e a concorsi ottenendo molti premi e riconoscimenti. Ha organizzato diverse mostre personali.
Ha illustrato diversi libri di storia, di poesie, d’arte.
E’ stato, assieme ad altri membri, socio fondatore dell’associazione “Nebrodi Arte”, di Sant’Agata Militello, per il rilancio dell’arte e della cultura nel territorio dei Nebrodi. Ha realizzato e restaurato importanti opere d’arte nelle chiese, al cimitero monumentale di Mistretta,nella villa comunale “Giuseppe Garibaldi”.

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E’ stato ampiamente citato da riviste locali e nazionali.
Nel 2013 è stato insignito del premio alla carriera alla “Dicembre Arte” presso il palazzo Minoriti a Catania.
È deceduto presso l’ospedale di Patti il 14 marzo 2020, all’età di 68 anni.

R.I.P. in pace e che la terra ti sia lieve carissimo Mario!

 

 

 

 

 

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