Feb 1, 2022 - Senza categoria    Comments Off on L’ARUNDO DONAX – LA CANNA DORATA CHE VEGETA LUNGO LE SPONDE DEL FIUME SALSO A LICATA

L’ARUNDO DONAX – LA CANNA DORATA CHE VEGETA LUNGO LE SPONDE DEL FIUME SALSO A LICATA

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La mia cultura Botanica mi spinge sempre a osservare le essenze vegetali, soprattutto quelle spontanee, presenti nei territori di Mistretta e di Licata. Il mio obiettivo è principalmente quello di fare conoscere questi esseri viventi a tutti gli umani sensibilizzandoli alla protezione e al rispetto della NATUARA, la nostra MADRE!
La mia curiosità è stata attratta dall’ARUNDO DONAX, la canna comune abbondantemente presente a Licata, soprattutto lungo le sponde del fiume Salso.

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https://youtu.be/7CwJz5wG4Ts

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Etimologicamente il nome del genere “Arundo” deriva dal latino “arundō o harundō”, che significa “canna in genere, bastone, freccia”.
ll nome della specie “donax”  deriva dal greco “δόναξe significa “canna“.L’Arundo donax ha altri sinonimi: “Canna domestica, Canna comune, Canna dorata”.
I Francesi la chiamano Canne de Provence; gli inglesi: Giant Cane; gli spagnoli: Caña común; i tedeschi: Pfahlrohr.
Poiché l’Arundo si può coltivare per i tanti risvolti anche economici, se ne conoscono diverse varietà.
Le principali sono: Arundo donax “Golden Chain”, meno vigorosa delle altre varietà e di dimensioni più contenute, presenta foglie verdi con i margini giallo-oro.
Arundo donax “Macrophylla”non supera i 3 metri di altezza e presenta foglie e steli di color grigio-verde.
Arundo donax “Variegata” riclassificata dai botanici come “Arundo donax var.versicolor”, dalla crescita molto rapida, presenta foglie variegate di bianco e fiori bianchi “piumosi” che compaiono su lunghi steli alla fine dell´estate.
L’Arundo donax, appartenente alla famiglia delle Poaceae, è una pianta erbacea pluriennale che cresce in acque dolci o moderatamente salate come quelle del fiume Salso a Licata.

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Ori­gi­na­ria delle regioni del Mediterraneo, del Medio Oriente, del Caucaso e della Crimea, si è successivamente naturalizzata nelle regioni temperate e subtropicali di tutto il globo terrestre  dove è coltivata non solo per le sue proprietà omeopatiche, ma anche come fonte energetica (biomassa).

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In Ita­lia è pre­sen­te su tutto il ter­ri­to­rio nazionale, isole comprese, vegetando bene fino a una al­tez­za di circa 700 sul livello del mare gra­zie anche alla sua gran­de ca­pa­ci­tà di adat­tamento alle diverse ti­po­lo­gie di ter­re­no e alle sue scar­se esi­gen­ze idri­che in quan­to l’ap­pa­ra­to ra­di­ca­le pos­sie­de una no­te­vo­le ca­pa­ci­tà di esplo­ra­re il suolo alla ri­cer­ca di acqua.
Infatti, dal punto di vista ecologico macchie di Arundo donax vigorose indicano ricchezza di acqua nel sottosuolo e profondità del suolo stesso.
L’Arundo donaxè una tra le specie di piante terrestri a crescita molto rapida raggiungendo l´età adulta in un anno di tempo e crescendo in altezza 10 cm al giorno.
È stata inserita nell’elenco delle 100 specie esotiche invasive più dannose al mondo.
L’Arundo donax è una pianta caratterizzata da una parte ipogea, formata da un ricco sistema di grandi rizomi carnosi, e da una parte epigea, caratterizzata da fusti (culmi).

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I rizomi possono raggiungere dimensioni e peso variabili in funzione delle condizioni pedoclimatiche.
I rizomi, legnosi, fibrosi, formano estesi tappeti nodosi che penetrano nel terreno fino a un metro di profondità.
Dai rizomi dipartono numerose radici che si sviluppano tutto attorno e sono in grado di raggiungere nel terreno una profondità di 4-5 metri.
Il rizoma presenta inoltre gemme primarie e secondarie dalle quali si sviluppano i fusti e gemme di prolungamento dalle quali si accrescono, alla ripresa vegetativa, nuovi rizomi.
I fusti, i culmi, sono retti, flessibili, robusti, lignificati e alti anche oltre 6 metri. Sono divisi in nodi pieni e internodi cavi e  sono rivestiti in gran parte dalle guaine fogliari.
Le foglie sono alternate, di colore grigio-verde, lunghe 30–60 cm e larghe 2–6 cm. Sono di forma lanceolata, rastremata in punta, scabre solo sul margine, e con un ciuffo di peli lanosi alla base.

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La fioritura avviene in autunno. Nei mesi di settembre-ottobre compaiono pannocchie di fiori piumosi, fusiformi, di colore oro o marrone chiaro, lunghe 40–60 cm e con portamento verticale.

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 I fiori sono monoici. L’impollinazione è anemogama. Il frutto è una cariosside, frutto secco ed indeiscente caratteristico delle graminacee, come il frumento.
Tuttavia, l’Arundo donax nei nostri climi non porta a maturazione le cariossidi e i semi, raramente fertili, non germinano.
Per questo motivo la propagazione avviene esclusivamente per via vegetativa o agamica, mediante talee di fusto o propagazione dei rizomi.
Porzioni di fusto e di rizoma, che contengono almeno un nodo, germogliano facilmente.
La propagazione per via vegetativa sembra costituire un efficace adattamento al verificarsi delle inondazioni. Infatti, durante questi fenomeni piante di Arundo donax possono rompersi diffondendo frammenti di fusto e di rizoma che, germogliando, colonizzano nuove aree.
La canna domestica è una pianta che necessita di poche esigenze ambientali.
Il suo habitat è quello dei terreni freschi, umidi, con reazione alcalina, anche con la presenza di calcio.
Vegeta in ambienti ripariali, attorno  agli argini dei fiumi, ma anche lungo i margini di campi incolti e coltivati, sulle dune sabbiose, anche vicino al mare, dove tende a formare dense macchie. Luoghi, questi, che garantiscono una buona disponibilità idrica.
Pur non essendo una specie acquatica, sopporta bene situazioni di ristagno idrico, purché non sia prolungato, poichè favorirebbe lo sviluppo di marciumi radicali e malattie batteriche che potrebbero comprometterne la vitalità della pianta.
Specie eliofila, gradisce una buona esposizione alla luce del sole.
E’ sensibile alle temperature molto basse, che impediscono la vitalità dei rizomi.
Altamente infiammabile, non gradisce il passaggio del fuoco degli incendi che si diffondono e distruggono l’ambiente circostante.
Attualmente non si conoscono parassiti animali e vegetali che aggrediscono la pianta.
Nonostante l’Arundo donax possieda un’ampia varietà di sostanze chimiche all’interno del fusto e delle foglie, quali la silice e vari alcaloidi, che le assicurano resistenza e durabilità, che forniscono una protezione efficace contro la maggior parte degli insetti e dei vertebrati scoraggiandoli dal nutrirsene, non riesce a difendersi da altri organismi che le arrecano danni rilevanti.
Tra gli insetti nocivi ci sono: la vespa Tetramesa romana di Perpignan, il rincoto  Diaspididae Rhizaspidiotus donacis e il dittero Chloropidae, la mosca Cryptonevra.
Altri organismi nocivi sono i funghi: l’Armillaria mellea, il Leptostroma donacis, il Papularia sphaerosperma, il Puccinia coronata e il Selenophoma donacis.
La canna domestica presenta il vantaggio ecologico di non essere gradita al palato dagli animali.
Tuttavia alcuni erbivori quali mucche, pecore e capre riescono a limitare la diffusione della specie, ma difficilmente riescono a tenerla sotto controllo.
L’Arundo donax è una pianta interessantissima per gli usi industriali, per scopi ecologici e naturalistici, mentre non ha particolari applicazioni per scopi alimentari e farmaceutici.
L’Arundo donax è stata coltivata in tutta l’Asia, in Europa meridionale, in nord Africa e in Medio Oriente per migliaia di anni.
Gli antichi Egizi usavano le sue foglie per avvolgere le spoglie dei defunti.
I suoi culmi, flessibili e resistenti, si prestavano alla lavorazione di svariati oggetti di uso agricolo, pastorale, domestico, artigianale e ludico. Tutto ciò fin quando non è stata inventata la plastica!
In passato erano uti­liz­za­ti per la pro­du­zio­ne di bastoni da passeggio, come supporto di pian­te or­ti­co­le rampicanti, di canne da pesca, ma par­ti­co­lar­men­te in­te­res­san­te è stato l’uti­liz­zo in am­bi­to mu­si­ca­le per la crea­zio­ne di ance, di cla­ri­net­ti, di oboe, di fagotto, di sas­so­fo­ni, di cor­na­mu­se, di flau­ti, il flauto di Pan.

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Per il suo ritmo di crescita molto elevato, la specie Arundo donax è stata a lungo riconosciuta come importante fonte non legnosa di biomassa ad uso industriale utilizzata come combustibile, sotto forma di trucioli, di pellet, e anche come fonte di cellulosa per l’industria della carta.
Può essere coltivata su un grande numero di tipi diversi di suolo e nelle condizioni climatiche più varie.
Numerosi studi hanno recentemente messo in evidenza le capacità dell’Arundo donax  per il risanamento e per la decontaminazione ambientale di siti fortemente inquinati da sostanze organiche e da metalli pesanti mediante il loro assorbimento.
La coltivazione dell’Arun­do donax è utile  anche negli in­ter­ven­ti di sta­bi­liz­za­zio­ne dei ter­re­ni a elevato ri­schio idro­geo­lo­gi­co.

 

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