Mar 29, 2021 - Senza categoria    Comments Off on L’ACACIA SALIGNA DAI FIORI GIALLI NELLA MIA CAMPAGNA A LICATA

L’ACACIA SALIGNA DAI FIORI GIALLI NELLA MIA CAMPAGNA A LICATA

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L’ACACIA SALIGNA è il piccolo albero che abbellisce la mia campagna, in contrada Montesole a Licata.
Questa pianta mi ha regolato, nella prima decade del mese di Marzo 2021, una ricca e brillante fioritura di fiori gialli.

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https://youtu.be/mZhmK72zFjA

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L’Acacia saligna non è l’Acacia dealbata, più famosa come “Mimosa pudica”, con la quale è confusa per le infiorescenze identiche con i capolini gialli, ma meno profumati. Le due Acacie sono facilmente distinguibili anche per la diversità delle foglie.

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Il nome scientifico della specie è “ACACIA SALIGNA”.
Il suo nome italiano è “Mimosa a foglie strette”.
Sinonimi sono: “ Mimosa saligna, Acacia cyanophylla Lindley, Bargiglio della corona d’oro, Bargiglio arancione, Bargiglio dalle foglie blu, Bargiglio dorato dell’Australia occidentale, Canniccio blu, Mimosa australiana”.
E’ chiamata anche “Mimosa sarda” perchè è proprio in Sardegna che pare abbia trovato il suo clima ideale.
Gli inglesi la chiamano ” Blue Leaved Wattle”.
In Africa è chiamata “Salice di Port Jackson”.
Il nome del genere “Acacia” deriva dal greco antico “ακίς”, “punta, lancia”, termine con cui Teofrasto e Dioscoride indicavano una specie di Acacia egiziana.
Il nome della specie “saligna” vuol dire “simile al salice”, perché le sue foglie sono simili a quelle del Salice.
L’Acacia saligna, originaria dell’Australia, fu introdotta e diffusa in gran parte del mondo a scopo ornamentale  e come pianta ricolonizzatrice.  Nel 1870 è stata introdotta nelle aree semi-aride dell’Africa, dove è comune nella provincia del Capo.
E’ stata introdotta anche  nel Sud America e nel Medio Oriente come frangivento e per la stabilizzazione delle dune di sabbia o evitare l’erosione. E’ considerata una minaccia in quanto invade e sposta la vegetazione indigena a causa della rapida crescita su terreni poveri di nutrimento, alla precoce maturità riproduttiva, alla grande quantità di semi in grado di sopravvivere all’aggressione del fuoco e alla capacità di rigettare dopo il taglio.
La specie è localmente stabilita nell’Europa meridionale dove è spesso presente come pianta avventizia allo stato spontaneo soprattutto presso la zona costiera come a Licata.

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 L’Acacia Saligna è un piccolo albero sempreverde dal portamento arbustivo appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

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 Possiede il tronco corto, altro circa 3 metri, rivestito dalla corteccia squamosa e di colore da grigio a bruno-rossastro.
Il tronco si divide appena sopra il livello del suolo generando fusticini da dove si diramano i rami flessibili e ricadenti alle estremità.

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Le foglie, di colore verde glauco, sono lanceolate, lunghe e strette, con la caratteristica nervatura mediana.
Nell’insieme formano una chioma globoso-espansa e disordinata.
La pianta da giovane è molto vigorosa e cresce rapidamente.

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Acacia saligna

 Le infiorescenze di capolini globosi sono costituite da una moltitudine di fiori gialli, leggermente profumati.
I fiori compaiono all’inizio della primavera.

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 I frutti sono dei legumi scuri, lineari, lunghi 5-14 cm, diritti o leggermente incurvati, con superficie leggermente ondulata, glabra, con margini ispessiti, leggermente ristretti che contengono i semi oblunghi e di colore bruno.

Acacia saligna

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 La riproduzione avviene per seme.
I semi germogliano facilmente e, spesso, si possono trovare alcune piantine ai piedi della pianta madre.

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I semi sono raccolti dalle formiche che li immagazzinano nei loro nidi per mangiare i giovani germogli.
Lo scombussolamento del suolo li porta in superficie e consente loro di germogliare.
Ciò dimostra che le formiche autoctone svolgono un ruolo importante nell’accumulare una certa quantità di semi facilitando lo sviluppo di densi popolamenti di Acacia.
L’Acacia saligna è usata come pianta ornamentale e vegeta bene in un clima subtropicale, mediterraneo, desertico o temperato delle zone costiere e calde.
Gradisce essere posizionata su un terreno acido, fertile, umido, senza ristagni idrici ed esposta ai raggi diretti del sole.
Prima di annaffiarla bisogna aspettare che la terra sia asciutta.
In primavera o in autunno è bene somministrare del concime granulare.
Anche nel meridione d’Italia è impiegata con funzione di frangivento quasi esclusivamente nelle aree costiere.
L’Acacia saligna può essere attaccata dai Lepidotteri, dalle falene e dalle farfalle, dai coleotteri e dagli emitteri, dalle cicale, dalle tramogge, dai pidocchi, dalle cocciniglie e dagli insetti che si nutrono della sua linfa.
L’Acacia saligna, oltre che come pianta decorativa, può essere utilizzata per molteplici scopi: per la concia delle pelli in quanto la corteccia è ricca di tannini, per i programmi di rivegetazione, come foraggio per gli animali, per la riabilitazione di siti minerari, come legna da ardere, come pacciame.
Le foglie possono essere utilizzate per tingere la lana di un colore giallo limone utilizzando un mordente di allume.

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