Mar 1, 2021 - Senza categoria    Comments Off on LA SINAPIS ALBA DAI BEI FIORI GIALLI E LUMINOSI NELLA CAMPAGNA DI LICATA

LA SINAPIS ALBA DAI BEI FIORI GIALLI E LUMINOSI NELLA CAMPAGNA DI LICATA

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In questo periodo, relativo al mese di Marzo 2021, allegra è la campagna di Licata colorata di giallo per la presenza abbondante dell’Oxalis acetosella e della Sinapis alba, ma colorata di bianco anche per la presenza del Diplotaxis erucoides, specie botanica conosciuta a Licata col nome di “Finacciolo”, oltre alle altre piante verdi che sono tutte piante infestanti.
A suscitare la mia curiosità botanica è stata la SINAPIS ALBA.

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Il genere Sinapis è composto da 4 specie di piante erbacee annuali provenienti dall’Asia e dall’Europa.
Queste specie sono: Sinapis alba, Sinapis arvensis, Sinapis flexuosa, Sinapis circinata, Sinapis allionii.
Etimologicamente il nome del genere “Sinapis” deriva dal  latino e significa “Senape”.
Il nome della specie “alba” “bianca” per il colore chiaro dei semi.
Sinonimi sono: Senape gialla, Luchettone, Ruchettone, Rapicello selvatico, Raphanus albus, Eruca alba, Brassica hirta, Brassica alba, Brassica foliosa, Sinapis foliosa, Bonannia officinalis, Rhamphospermum album, Napus leucosinapsis, Leucosinapsis alba, Crucifera lampsana.
In alcuni paesi europei è conosciuta col nome “Mostarda” dal latino “Mustum ardens “ “Mosto ardente” dall’uso di aggiungere i semi al mosto, il succo d’uva appena spremuta e non fermentata.
Nomi esteri sono: in Francese “Moutarde blanche”, in Inglese “White mustard”, in Spagnolo “ Mostaza blanca”, in Tedesco “Weisser Senf”.
La Sinapis alba è originaria dell’Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia).
Molto coltivata fin dall’antichità nell’area del Mediterraneo come pianta medicinale e come spezie, la sua coltivazione si è estesa progressivamente in Europa, in Asia e in America.
In Italia cresce spontanea in quasi tutte le regioni dal mare e fino a quote collinari dai 200 ai 300 metri.
È possibile rinvenirla ai margini dei sentieri e in luoghi assolati e riparati dai venti.
La Sinapis alba, la Senape bianca,è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.

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Possiede poche radici a fittone che la saldano al terreno da cui partono lunghi fusti solcati longitudinalmente, eretti,  ispidi, che raggiungono altezze di 70-80 cm. Ogni fusto è composto di varie ramificazioni in alto.
Le foglie, di colore verde scuro, le inferiori picciolate, larghe, dalla superficie ispida, disposte in modo alternato lungo i fusti, sono palmato-lobate, lunghe da 5 a 15 cm con i lobi a margine dentato. Le foglie superiori, progressivamente più piccole e più strette, con picciolo corto o assente, lunghe 2-4 cm, hanno i lobi uguali con margini dentati.

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Fiorisce da febbraio a giugno, con un’abbondante e prolungata fioritura.

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I fiori sono riuniti in infiorescenze a racemo lunghe fino a 30 cm all’apice dei fusti.
 Ogni fiore possiede la corolla, formata da 4 petali di colore giallo, e il calice, formato da 4 sepali disposti a croce.
Sono fiori attinomorfi. Gli stami sono 6 di cui due corti e quattro più lunghi.

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Il frutto è una siliqua cilindrica leggermente compressa, lunga da 2 a 4 cm, fittamente ricoperta da corte setole biancastre.
La siliqua, portata da un lungo peduncolo, è divisa in 2 parti, quella inferiore contiene i semi.
La siliqua è un frutto secco deiscente che contiene da 3 a 5 semi sferici, di colore bianco grigiastro, e dalla superficie finemente zigrinata.
A maturità, si apre e lascia cadere i semi.

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 La parte centrale del frutto, dove sono collocati i semi della siliqua, si chiama replo.
Si tratta di una struttura dalla quale i semi si staccano a maturità.
La riproduzione avviene esclusivamente per seme.
I semi si raccolgono nel periodo compreso tra i mesi di giugno e di agosto, prima di essere completamente maturi, e prima dell’apertura della siliqua.
Veramente si raccolgono i rami che contengono le silique perché, essendo i semi molto piccoli, si dispererebbero nel terreno.
I rami si fanno essiccare all’ombra e poi si battono per separare i semi. I semi vengono conservati in recipienti di vetro.
Ogni pianta cresce, fiorisce, germina, ma poi muore.
Tuttavia, essendo una pianta molto resistente, può germinare in autunno, svernare come piantina e fiorire l’anno successivo.
Il suo ciclo vegetativo dura da 1 a diversi mesi, a seconda del momento della germinazione.
La semina della Senape bianca è effettuata nel periodo primaverile, indicativamente nel mese di marzo o, comunque, quando la temperatura è superiore a 13°-14°C.
Nelle regioni con un clima caldo mediterraneo la semina può avvenire in qualsiasi periodo dell’anno.
I semi sono ricchi di olio ed è proprio da questi che si estraggono prodotti alimentari.
Le proprietà utili della senape sono molte, visto che contiene molte vitamine: A, C, E, K, B1, B2, B6, nonchè selenio, fosforo, rame, ferro,  magnesio e la sinalbina, un tioglicoside responsabile del sapore pungente.
La Senape bianca in natura cresce spontaneamente su terreni argillosi e calcarei, ben drenati, ma si adatta bene a vegetare su qualsiasi tipo di terreno essendo una pianta abbastanza rustica. E’ bene concimare il terreno prima della semina con un concime minerale ricco di potassio in primavera. Cresce meglio se esposta al sole e resiste a temperature relativamente basse.
Gradisce le annaffiature, ma non i ristagni idrici, per evitare l’attacco di funghi e di alcuni insetti nocivi.
Non è necessaria la potatura.
È buona cosa effettuare i regolari interventi di sarchiatura in modo da evitare la crescita incontrollata di erbe infestanti e permettere una maggiore areazione del terreno.
La Senapis alba è anche una pianta medicinale.
E’ conosciuta per le sue proprietà digestive, carminative e stimolanti.
Ha funzione  disintossicante, contrasta il colesterolo cattivo, è lassativa, riesce a modulare i livelli di glicemia e ossigena il sangue.
I cataplasmi, impiegati per il trattamento dei reumatismi, hanno un effetto rubefacente, però possono causare infiammazioni alle pelli sensibili e delicate.
Per questo motivo devono essere usati con molta attenzione e dietro il consiglio del medico o di un esperto erborista.
Con le parti verdi della pianta è possibile inoltre realizzare un decotto che può essere usato come vasodilatatore e aggiunto all’acqua per i pediluvi.
L’uso in cucina è principalmente come condimento piccante, la famosa salsa di senape, ottenuta dai semi dal caratteristico sapore forte utilizzata  per insaporire carni e pesci.
I semi di tutte le Senapi contengono dei glicosidi che, mescolati all’acqua, liberano un alcaloide, la sinapina.
Per questo un uso indiscriminato dei semi di Senape può causare problemi gastrointestinali anche gravi.
Le foglie tenere e le infiorescenze non ancora sbocciate possono essere utilizzate cotte in minestre o come verdura, cruda o cotta, per il loro sapore gradevole.
La Senape bianca è coltivata per i suoi semi utilizzati per la produzione di olio. Contengono dal 25 al 45% di olio utilizzato nell’industria alimentare, farmaceutica, cosmetica e nell’industria dei saponi.
Inoltre dai semi macinati si ottiene la farina utile, assieme ad altri ingredienti, per preparare i vari tipi di mostarda.
La mostarda, oltre a conferire ai cibi un particolare sapore, assunta in piccole dosi stimola la secrezione gastrica, ma potrebbe causare irritazione dell’apparato digerente. Assunta a dosi elevate ha effetto emetico e altamente irritante.
La Senape bianca è coltivata anche come foraggio per gli animali.
Dopo la raccolta dei semi, le piante servono da foraggio per il bestiame, ma che deve essere somministrato con moderazione in associazione con altri alimenti.

 

 

 

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