Feb 1, 2021 - Senza categoria    Comments Off on LA NUOVA PICCOLA CHIESETTA DEDICATA ALLA MADONNA DELLA LUCE DALLA FAMIGLIA LA GANGA-BARBITTA DI MISTRETTA

LA NUOVA PICCOLA CHIESETTA DEDICATA ALLA MADONNA DELLA LUCE DALLA FAMIGLIA LA GANGA-BARBITTA DI MISTRETTA

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La devozione alla Madonna della Luce, alla quale si rivolgono i cittadini di  Mistretta, è grande, immensa!
Lo dimostra il giovane Antonino la Ganga e i membri della sua famiglia La Ganga-Barbitta che hanno invocato l’intercessione della Madonna della Luce affinchè questo male universale, il Covid_19, possa essere debellato per sempre.

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 Come? Attraverso la costruzione di una piccola chiesa, così come racconta Antonino:
“La piccola chiesa di campagna nasce per  volontà mia e della mia famiglia. 

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La chiesa è stata completata

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Era il mese di marzo del 2020 quando nel mondo la pandemia da Covid-19 stava segnando la storia degli esseri umani.
Proprio in quel periodo, quando tutti eravamo chiusi a casa, in quarantena… ,chiesi a mio nonno materno, il signor Antonio Barbitta, di trasformare un vecchio rudere esistente nella campagna di famiglia in una piccola chiesa, una cappelletta da dedicare alla Madonna della Luce.
 

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 Mio nonno, con grande gioia, accolse subito la mia proposta con la promessa alla Madonna di edificarLe una piccola cappella come ringraziamento per aver protetto la mia famiglia ( e anche i mistrettesi)  da questa terribile pandemia.
Il 5 maggio del 2020 sono iniziati i lavori.

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La chiesetta è stata progettata da me e realizzata dalle esperte mani di mio nonno, carpentiere di mestiere, il quale, con amore e dedizione, insieme alla mia collaborazione, ha realizzato la piccola cappella. 

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Circa un mese dopo dall’inizio dei lavori di ristrutturazione, la costruzione della chiesetta è stata completata e vi si può accedere al suo interno. 

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Contattai lo scultore siciliano Marcello Interlicchia  per  realizzare una statua raffigurante la Madonna della Luce. 

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Il 20 ottobre 2020 Mons. Michele Placido Giordano si recò nella chiesetta per  benedire il nuovo religioso intitolandolo a Maria Santissima della luce.

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 L’altare della chiesa, di piccole dimensioni, accoglie la statua in terracotta, alta 40 cm, raffigurante la Madonna della Luce, 

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 il  Cristo in Croce,

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  la tela raffigurante l’affresco della Madonna della Luce

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 e la statua di Maria Assunta in cielo. 

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 L’altare  è stato realizzato in marmo, mentre la nicchia in pietra, la famosa pietra dorata, tipica di Mistretta.
La chiesa sorge a circa 800 mt di altezza su slm, in contrada Romei, nella valle di Mistretta”.
Grazie assai al giovane Antonino La Ganga e al nonno Antonino Barbitta per avere avuto la nobile idea di ristrutturare il vecchio rudere trasformandolo in una chiesetta di campagna che, non solo ha arricchito la loro proprietà  terriera, ma ha anche consegnato alla protezione della Madonna della Luce una delle valli dei monti Nebrodi, nel territorio di Mistretta, in contrada Romei.

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Anche da lontano, la vista del tetto con la Croce, simbolo di Cristo, stimola nei passanti il segno della croce e la recita di qualche fervente preghiera.

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Un momento di gioia e di condivisione dopo la ristrutturazione del nuovo tempietto.

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 Personalmente andrò ad onorare la Madonna della Luce nella piccola chiesa, quando potrò venire a Mistretta cessata la pandemia del Coronavirus, accompagnata dal giovane Antonino La Langa, che ringrazio.

https://www.youtube.com/watch?v=Ab6Nq2OA-gA 

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 LA STORIA DELLA MADONNA DELLA LUCE E DEI GIGANTI A MISTRETTA

A Mistretta ogni anno si ripete il mito della festa della Madonna della Luce e dei Giganti, festa che non è solo professione di fede, ma storia, leggenda antica, folklore.
I giganti, Kronos, il Tempo, che impugna la spada sguainata e Mitya, il Mito, che tiene nella mano destra un mazzetto di spighe e di fiori di campo, dal Santuario adiacente al cimitero, dove abitano tutto l’anno, salgono a Mistretta in agosto, prima della festa di San Sebastiano. Praticamente, l’acchjanata ri gesanti precede di alcuni giorni la festività della Madonna della Luce.
I giganti girano per la via Libertà esibendosi in balli non molto aggraziati e attorniati e ammirati dalla gente, soprattutto dai bambini. La festa della Madonna della Luce si compie in due ambiti territoriali: quello urbano e quello cimiteriale.
Il giorno sette settembre, il primo giorno della festa, i giganti fanno ritorno nel santuario adiacente al cimitero per andare a prendere la statua della Madonna e per accompagnarla in paese assieme ai sacerdoti, ai fedeli, alla banda musicale.
Una grande folla attende l’arrivo della Madonna alle porte del paese, “a Crucidda”, e tutti insieme, in processione, l’accompagnano fino alla chiesa Madre dove viene officiata la funzione religiosa. Come i Giganti proteggono la Madonna è veramente emozionante!

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Si inchinano profondamente dinanzi a Lei in segno di riverenza. All’interno della Chiesa i giganti si dispongono come sentinelle l’uno a destra e l’altra a sinistra del portale della chiesa stessa. Nella piazza dinanzi alla chiesa Madre i giganti, per festeggiare il Suo arrivo a Mistretta, si esibiscono in una ballata sciolta.

Il ballo è esteriorizzazione del sentimento religioso in cui paganesimo e cristianesimo, leggenda e misticismo popolare, si fondono insieme per ravvivare annualmente nel popolo amastratino il sentimento delle proprie radici. La ballata è speranza, è preghiera, è pantomima del corteggiamento durante la quale Kronos, con lo sguardo rude, e Mytia, in sembianze matronali, da truci guerrieri diventano moderni ballerini dai movimenti lenti e poco virili.
I Giganti sono portati dai portanti, perché non hanno le gambe, e sostenuti dalle loro spalle. Senza i portanti i giganti sarebbero senza vita e senz’anima. I portanti conservano e gestiscono un codice di segni, di gesti, di inchini, di movimenti delle spalle mediante i quali ripetono una coreografia arcaica, ma sempre nuova.
La festa continua il giorno dopo, l’otto settembre, ricorrenza della natività di Maria.
L’evento religioso inizia con la ballata dei giganti davanti alla chiesa Madre, elevata a santuario della Madonna dei Miracoli, mentre all’interno della chiesa è celebrata la Santa Messa solenne.
Nel pomeriggio dello stesso giorno il fercolo della Madonna della luce, condotto in processione per le vie della città, accompagnato dal clero, dalle autorità civili, da altre associazioni, dalla folla festosa, dalla banda musicale e dai giganti, che si dispongono sempre la femmina a destra e il maschio a sinistra nel ruolo di guardie del corpo,fa ritorno nella Sua casa la sera.
E’ un pellegrinaggio di gente proveniente anche dai paesi vicini. Un grande falò, una luminaria di fuoco, allestito nello spiazzo antistante il santuario, conclude la solennità religiosa.
Il falò, che illumina la notte, è il simbolismo della luce abbagliante della Madonna nella grotta, oppure della luce nascente che rievoca la purificatrice luminaria del mondo popolare contadino al tempo dei raccolti in onore di Demetra e della romana Pale.
I giganti si esibiscono in una ballata finale nel piazzale antistante il santuario concludendo la festa in un contesto di sacro e di profano, di amore e di fede che si tramanda di generazione in generazione.
La folla applaude.
L’estrazione dei biglietti dei premi messi in palio dal comitato regala ai fortunati estratti qualche gioia  in più.

 

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