Nov 3, 2022 - Senza categoria    Comments Off on LA MIRABILIS JALAPA – LA BELLA DI NOTTE DAI FIORI DIVERSAMENTE COLORATI

LA MIRABILIS JALAPA – LA BELLA DI NOTTE DAI FIORI DIVERSAMENTE COLORATI

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La Bella di notte è una pianta molto comune a Licata.
L’ho vista vegetare abbondantemente nelle aiuole davanti all’ingesso di tante palazzine in via Honduras a Licata, in modo particolare al numero civico 14, e anche nelle aiuole adiacenti all’inizio della scala al cimitero di Marianello.

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E’ una pianta gioisa, che mette allegria con i suoi fiori colorati.
Il suo nome scientifico è “Mirabilis jalapa”, conosciuta anche col sinonimo “Nyctago jalapa”.
Il nome del genere “Mirabilis”, derivante dal latino “mirabilis” “mirabile” “meravigliarsi”, è in riferimento alla bellezza dei suoi meravigliosi fiori che possono essere di colori diversi .
Inizialmente da Linneo fu chiamata “Admirabilis Jalapa”.
Il nome della specie “jalapa” fa riferimento a Jalapa, una città del Messico e capitale dello stato di Veracruz.

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La Mirabilis jalapa è una pianta originaria delle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale, precisamente delle regioni del Perù.
Giunse in Europa nel 1524 e divenne subito popolare apprezzando la lunga fioritura e la capacità di diffondersi facilmente.
Fu anche notata dai botanici, in particolare per la qualità di avere brevi cicli di crescita e di sviluppo.
Questi, uniti alla grande variabilità di colori, furono requisiti indispensabili per renderla la perfetta cavia per lo studio dell’ereditarietà genetica nelle piante.
E’ anche conosciuta con il sinonimo di ” Bella di notte”, nome giustificato dal profumo emanato dai suoi fiori che si schiudono al calar del sole e si richiudono alle prime luci dell’alba. Per questo motivo è nota anche come “pianta dal fiore notturno”.

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Dall’intenso profumo dei suoi fiori è attirata una grande quantità di insetti serali e notturni, dalle farfalle al Macroglossum stellatarum, che fungono da agenti impollinatori, favorendo la diffusione della specie.
Per la caratteristica di essere un fiore notturno, che si nasconde durante le ore diurne allo sguardo della gente, nel linguaggio dei fiori, la Bella di notte simboleggia la ” timidezza”.
La Mirabilis jalapa, pur essendo una pianta semi-rustica, perenne, nei climi dove la temperatura ambientale è bassa, a causa della sua sensibilità al freddo, è coltivata come pianta annuale.
La Mirabilis jalapa è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Nyctaginaceae.
Si presenta come un denso cespuglio eretto e molto ramificato.
Si lega al suolo mediante radici tuberose nerastre all’esterno e bianche all’interno da cui si sollevano i fusti eretti, nodosi, quadrangolari, macchiati di cremisi scuro, lisci o leggermente lanuginosi, con molte ramificazioni alti da 30 a 100 cm.
Le foglie, sostenute da un lungo picciolo, sono opposte, lisce, cuoriformi, appuntite, lucide e di un bel colore verde.

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Fiorisce nel periodo da luglio a settembre regalando una fioritura abbondante e continua.
I fiori, molto profumati, sono imbutiformi, non hanno calice, sostituito da foglie bratteali, ma sono costituiti da una corolla pentalobata che può essere di vari colori: bianca, gialla, rosa, rossa, porpora, bicolore a seconda delle diverse varietà di Mirabilis jalapa.

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Dopo la fioritura, la pianta produce molti piccoli semi tondeggianti, fertili, di colore nero, legnosi, di circa 4 mm di diametro, con superficie rugosa. Essi si autoseminano.

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La moltiplicazione avviene per seme, ma è possibile anche per trapianto dei tuberi e per talea. Semina e trapianto dei tuberi si effettuano in primavera.
I semi si raccolgono dopo la fioritura, tra settembre e ottobre, e si conservano in un luogo asciutto.
Nei mesi tra febbraio e marzo si sotterrano in giardino o in vaso ricoprendoli con terriccio e sabbia.
Dopo circa 20 giorni , quando compariranno le prime piantine, si può effettuare la messa a dimora lasciando un certo spazio tra una piantina e l’altra.
La sua bellezza e la sua versatilità sono due validi motivi per coltivare la Mirabilis jalapa sia nei vasi, per abbellire balconi e terrazze, sia nei giardini, come piccole siepi o bordure.
La Mirabilis jalapa in Italia è presente ovunque comportandosi, a seconda degli ambienti, come pianta annuale o perenne.
Si coltiva facilmente e per la sua coltivazione non è per nulla esigente. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno purché soffice, fertile, ricco di materia organica, e ben drenato.
Predilige l’esposizione al sole per alcune ore del giorno, ma tollera l’esposizione a mezza ombra, e riparata dal vento.
Spesso al sole le foglie appassiscono, per poi ritornare vigorose alla sera, quando tramonta il sole.
Non tollera il freddo. Infatti col freddo la parte aerea deperisce, mentre rimane vitale la radice per vegetare alla prossima primavera.
Per questo motivo la pianta trova il suo habitat ideale lungo le coste e nelle zone a clima mite dove le radici tuberose possono essere lasciate nel terreno da un anno all’altro.
Nelle zone dove la temperatura è bassa è necessario estirpare i tuberi a fine estate, conservarli in luogo asciutto e interrarli nel mese di aprile. Necessita di annaffiature frequenti e abbondanti nei mesi più caldi, evitando i ristagni idrici, ma resiste bene a brevi periodi di siccità.
Può essere utile ogni 15-20 giorni aggiungere un fertilizzante per piante da fiore e ricco di potassio.
Non è necessario potare la pianta, ma è sufficiente eliminare i fiori e le foglie che via via appassiscono.
Pur essendo una pianta abbastanza resistente, per quanto riguarda i parassiti teme gli Afidi verdi responsabili delle malattie dei germogli e dei fiori danneggiando le piantine.
Le piantine giovani potrebbero essere mangiate dalle chiocciole, specie durante le nottate umide primaverili.
Le foglie potrebbero essere colpite dalla ruggine.
Per tutti questi problemi, il consiglio è quello di ricorrere ad antiparassitari naturali, che non immettano sostanze nocive nell’ambiente.
Inoltre, l’eccesso di acqua favorisce il marciume delle radici. Nella medicina popolare la Mirabilis jalapa vanta diverse proprietà rivelandosi utile nei casi di diabete, di prurito, di orticaria, di scottature e per combattere i sintomi della tonsillite.
Per abbassare febbre e per bloccare la diarrea si dovrebbe bere il succo estratto direttamente dalle radici.
Dai fiori invece si ottiene un colorante rosso di uso alimentare.
E’ necessario fare molta attenzione ai semi e alle radici poichè sono velenosi.
I semi, se ingeriti, possono generare dolori addominali, nausea, vomito, confusione mentale, delirio e dilatazione delle pupille.
Contengono alcaloidi e resine tossici sia per l’uomo sia per gli animali.
Le brattee fiorali contengono la trigonellina, un alcaloide che, in caso di contatto, è responsabile di irritazioni epidermiche.
Le applicazioni farmaceutiche sono indicate solo a scopo informativo.
E’ obbligatorio consultare e seguire le indicazioni consigliate e prescritte dal medico.
Se coltivata in giardino o nell’orto è in grado di assorbire tutti i metalli pesanti presenti nel suolo.

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