Apr 4, 2023 - Senza categoria    Comments Off on LA CYMBALARIA MURALIS APPOGGIATA AL MURO DELLA VILLA “DELLE PALME” A PALERMO

LA CYMBALARIA MURALIS APPOGGIATA AL MURO DELLA VILLA “DELLE PALME” A PALERMO

Ho osservato questa pianta appoggiata ad un muretto nella villa “Delle Palme” accanto allo stadio comunale “Renzo Barbera” a Palermo.
E’ la CYMBALARIA MURALIS.
Osservare questa pianta fiorita per me è stato motivo di ammirazione perchè la Natura sa essere sempre incantevole!

Tanti sono i sinonimi della Cymbalaria muralis: “Ciombolino comune, Erba piattella, Erba tondella, Linaria muralis, Parrucca, Cimbalaria, Palomilla de muro“.
Il Genere “Cymbalaria” comprende una decina di specie alcune delle quali sono spontanee.
La specie più diffusa è la “Cymbalaria muralis”.
I primi studiosi  a classificare e a descrivere questa specie furono i botanici e naturalisti tedeschi Philipp Gottfried Gaertner, Bernhard Meyer, Johannes Scherbius.
Etimologicamente, il termine del genere “Cymbalaria” deriva dal greco “κύμβαλον” “cembalo”, in riferimento allo strumento musicale cavo, molto simile a un tamburo, in analogia con la forma concava delle foglie della pianta.
Il termine della specie “muralis” deriva dal latino “murus” “muro” , in riferimento al suo habiat naturale poichè ama appoggiarsi ai muri.
La Cymbalaria muralis, appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, è una pianta comune che ha origine in Africa, in America, in Asia, in Australia, in Europa.
In Italia è diffusa in quasi tutte le regioni, isole comprese.
Evidentemente, essendo una pianta piuttosto comune, è diffusa in tutto il pianeta Terra.

La Cymbalaria muralis è una piantina erbacea perenne che si salda al terreno mediante un apparato radicale poco sviluppato che permette ad essa di cresce nelle fessure di muri e negli anfratti rocciosi molto umidi.

Dalla radice emerge la parte aerea formata da sottili fusti glabri, esili, striscianti, legnosi, lunghi fino a 60 cm, di colore verde alla base e di colore rosso porpora nella parte apicale e provvisti di ventose.
Proprio per questa caratteristica dei fusti, che si insinuano tra gli anfratti dei muri, per questa particolare forma pendente, questa specie è stata usata dai giardinieri per creare vasi sospesi nelle ville come avviene nella villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta.
Le foglie, portate da un picciolo, di forma reniforme – palmata, le superiori alterne, le inferiori opposte, glabre e carnose, di colore verde lucente nella pagina superiore e rossastre sulla pagina inferiore, sono munite di stoloni, che permettono alla pianta di arrampicarsi.

La “Cymbalaria muralis” produce bellissimi piccoli fiorellini ermafroditi, zigomorfi, solitari o appaiati all’ascella delle foglie.
Il calice, gamosepalo, glabro o debolmente peloso, è diviso in 4 lobi lanceolati-lineari, acuti.
La corolla, gamopetala, trilobata, ha i piccoli petali di colore viola e mostra due prominenze, tinte di un bel colore giallo, nella parte inferiore della fauce.
Queste prominenze sono il punto d’appoggio degli insetti visitatori per aprire il fiore e per penetrare nel suo interno dove è gelosamente custodito il nettare col quale la pianta li ricompensa del loro servizio di impollinazione, di fondamentale importanza per la conservazione della specie.
Il fiore, soggetto al  fototropismo, prima dell’impollinazione si muove verso la luce, come il Girasole.
Quindi, si sposta al riparo dentro le fessure del muro.
La fioritura è molto lunga. I fiori fioriscono generalmente da marzo ad ottobre.


Dopo l’impollinazione, compiuta da piccoli ditteri, coleotteri e formiche, il peduncolo del fiore si allunga, s’incurva e porta in basso l’ovario, sotto le foglie, in cerca di un nascondiglio ove porre al sicuro i frutti.
Sul muro si vedono qua e là tenue righe d’argento. Ciò significa che esso è stato attraversato dalle lumache le quali, involontariamente, rendono un grande servizio alla Cymbalaria muralis  perché trasportano i semi che si sono appiccicati al loro corpo coperto di mucillagine.
Il  frutto è una piccola bacca nera, glabra, globosa, deiscente, con 3 aperture alla sommità, che ospita i piccolissimi semi scuri, ovoidi, rugosi e crestati.

Dopo la fioritura, i peduncoli che portano i frutti crescono si allungano per agevolare la dispersione dei semi tra le fessure dei muri e delle rocce.
La riproduzione avviene per seme e per stolone.
La Cimbalaria muralis è una pianta spontanea, però può essere coltivata nei giardini a scopo ornamentale o nei vasi che abbelliscono le abitazioni dei privati.
Gli Habitat della Cimbalaria muralis sono: i muri, le rocce, le zone ruderali,  i margini dei boschi.
Cresce facilmente e velocemente prediligendo i luoghi semi-ombrosi o poco soleggiati a quote comprese tra 0 -1500 metri sul livello del mare adattandosi a tutti i tipi di terreni, anche se preferisce quelli non calcarei, sciolti e ben drenati.
Si accontenta di poca acqua, quella che cade dal cielo, ma il terreno deve essere sempre umido.
Pertanto, nelle piante coltivate, le annaffiature devono essere regolari e costanti soprattutto in estate e nei periodi di prolungata siccità.
Per favorire la fioritura e l’emissione di nuovi getti a fine inverno è bene somministrare del concime organico a lenta cessione.
Per quanto riguarda le malattie e i parassiti la pianta è resistente e non viene attaccata da parassiti e non è affetta da malattie fungine.
Nella medicina popolare si usava la pianta fresca raccogliendo le foglie nel periodo da marzo ad ottobre recidendo pochi rami per ogni pianta in modo da non danneggiarla.
Per i principi attivi contenuti, tannini e mucillagini, gli infusi delle foglie sembra che abbiano doti lenitive per curare le infiammazioni emorroidali e della pelle e per fare cicatrizzare le ferite.
I fiori sono diuretici e facilitano l’emissione dell’urina.
Dalla radice è possibile ricavarne un colorante rosso.
In India pare che la pianta venga usata per curare il diabete.
Queste applicazioni farmaceutiche sono indicate solo a scopo informativo.
E’ sempre necessario il consiglio del proprio medico.
La Cymbalaria muralis è usata anche in cucina, ma con moderazione, perché le foglie sono leggermente tossiche.
La quantità usata deve essere limitata.
Esse si prestano per impreziosire le insalate perchè hanno un gusto acre e pungente.
Nel linguaggio dei fiori la “Cymbalaria muralis” indica “affetto, fratellanza, amicizia”.

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