Aug 7, 2018 - Senza categoria    Comments Off on LA CASA PARROCCHIALE DELLA PARROCCHIA DI SANTA LUCIA A MISTRETTA

LA CASA PARROCCHIALE DELLA PARROCCHIA DI SANTA LUCIA A MISTRETTA

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La casa parrocchiale attuale è compresa tra la Piazza Unità d’Italia, la via Libertà, la via G.Puccini.
Si accede al primo piano mediante il superamento di 5 gradini esterni nella parte centrale dell’edificio dove si  apre un ampio portone sormontato nel fastigio dallo stemma diocesano e da un unico balcone soprastante.

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Nella parte sinistra dell’ingresso mons. Michele Placido Giordano mi ha calorosamente accolta nel suo studio parrocchiale.

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Il quadro, del 1400, che raffigura Gesù, opera di un pittore fiammingo, è custodito nel collegio di Maria.

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Nell’ingresso

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Nella parte destra dell’ingresso nell’ ampio salone si svolgono le conferenze e le riunioni per le tante altre attività parrocchiali.
Una lunga scala interna porta al secondo piano che è la residenza dei sacerdoti.

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Molte finestre si aprono nelle pareti laterali dell’edificio sia di destra sia di sinistra.

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Sul tetto si nota una costruzione sopraelevata, probabilmente usata per altri servizi.
Cantonali a bugnato liscio proteggono lateralmente la struttura.

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Mons.Michele Placido Giordano mi ha raccontato che nella  casa parrocchiale è stato sicuramente ospitato mons. Roncalli, divenuto poi  papa Giovanni XXIII, che allora era sacerdote e direttore delle Opere Pontificie Missionarie.
Lo stesso mons. Roncalli ne parla nelle lettere, inviate ai familiari, che ha scritto da Tindari perché poi, da Tindari, per andare  a Nicosia  si fermò a Mistretta.
Ne ha parlato anche con padre Porrazzo una volta che s’incontrò con lui assieme al vescovo Pullano.
Si pensa che mons. Roncalli passasse da Mistretta perché inviato per indagare sull’omicidio dell’arciprete Schivolo di Castel di Lucio.
La vecchia casa parrocchiale prima era sita alla fine della via Civita.
La via Civita iniziava dalla piazza San Nicola e terminava davanti alla chiesa Madre.
Dava la possibilità di vedere la chiesa Madre nella sia interezza, mentre adesso la sua visione è oscurata dalla presenza dell’edificio del nuovo palazzo del Municipio.
Come dimostrano le fotografie-cartoline, gentilmete fornite dall’arch. prof. Mariano Bascì, l’attuale casa parrocchiale fu la casa dei Giurati di Mistretta, cioè il vecchio Municipio dove si riunivano i Giurati quando dovevano discutere argomenti importanti e dove si custodivano i documenti dell’amministrazione civica.

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Foto dall’archivio civico nel palazzo Mastrogiovanni-Tasca

La prima ristrutturazione della casa dei giurati è avvenuta nel 1798 ad opera del sacerdote  arch. Pietro Del Campo, di Capizzi, giunto a Mistretta chiamato dall’arciprete Caputo di Cesarò. Compilò anche il  progetto per la costruzione della nuova casa parrocchiale e ne diresse anche i lavori affidati a maestranze di Palermo.
Vi lavorò con intelligenza trasformandola  come ambiente non solo di accoglienza, ma anche come residenza per qualche pellegrino o viandante. I lavori per la costruzione della nuova casa parrocchiale sono stati finanziati dall’arciprete Caputo,  che la volle così ristrutturata spendendo molti denari per renderla accogliente, e che condusse per lungo tempo la parrocchia di Santa Lucia oggi eletta a Santuario della Madonna dei Miracoli.
Nei primi anni del  1900, siccome sia la casa dei Giurati sia la vicina canonica di via Civita cominciarono a mostrare segni di precarietà e di deterioramento,  è stato necessario evacuarle, ma con la promessa di una nuova ricostruzione.
L’arciprete Antonino Giaconia, con i responsabili del Comune,  nel 1919, dopo la fine della prima guerra mondiale, ha notificato il passaggio della casa giuriatoria  in casa parrocchiale proprio perché in quell’anno il Comune aveva delibato di costruire la nuova casa civile.
Anche la casa parrocchiale nel 1919 ha subito un altro intervento di ristrutturazione su progetto redatto dall’ing. Francesco Del Campo, discendente del sacerdote Pietro Del Campo.
Liberata l’area dove sorgeva la vecchia sede deli giurati fu deciso di costruire nello stesso luogo la nuova casa parrocchiale, quella attuale, riproducendo lo stesso stile e utilizzando gran parte del materiale di risulta.
La Corte decise di trasferire la casa dei Giurati in alcuni locali del palazzo del barone Allegra, del palazzo dell’attuale Museo delle Tradizioni Silvo-Pastorali, del palazzo Lo Iacono-Portera, del palazzo Mastrogiovanni-Tasca acquisito ai beni del Comune nel 1940.
Successivamente, il consiglio comunale deliberò di edificare anche il nuovo palazzo del Comune nell’area dove erano rimasti i ruderi della vecchia canonica di via Civita  ampliando l’area con l’acquisto di altre casette private, che furono demolite, e con l’accorpamento della parte finale della via Civita.
La casa parrocchiale e il nuovo palazzo del Municipio sono quasi coetanee.
Per la costruzione del palazzo del Comune bisognerà attendere la fine della II guerra mondiale.
Infatti, nel mese di maggio del 1949 fu stipulato il contratto d’appalto per la costruzione del nuovo Municipio. L’opera,  completata, fu inaugurata il 26 luglio del 1952.

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 Il Municipio e la casa parrocchiale sono uno di fronte all’altra.

 

 

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