May 1, 2021 - Senza categoria    Comments Off on LA CAKILE MARITIMA LA PIANTA CHE CRESCE LUNGO LE SPONDE DEL FIUME SALSO A LICATA.

LA CAKILE MARITIMA LA PIANTA CHE CRESCE LUNGO LE SPONDE DEL FIUME SALSO A LICATA.

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Piccola, bella, allegra la CAKILE MARITIMA  è una specie vegetale che ha attratto la mia attenzione percorrendo una sponda del fiume Salso a Licata, sempre alla ricerca di nuovi fiori di piante spontanee da fotografare.

https://youtu.be/WNwXXpxuonk

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Etimologicamente il suo nome scientifico è “Cakile maritima”.
Il termine del genere “Cakile” deriva dalla parola “Kakeleh”, nome della pianta in arabo.
Il termine della specie “maritima” da “mare”, riferita al suo ambiente poiché cresce vicino al mare.
Altri nomi comuni sono: “Ravastrello marittimo, Ruchetta di mare, Baccherone, Bruco di mare, Radice di mare, Ruota di mare o Rucamar“.
La Cakile maritima, appartenente alla famiglia delle Brassicacee, è una pianta diffusa nelle aree costiere atlantiche dell’Europa e nel bacino del Mediterraneo. In Italia è comune in tutti gli ambienti costieri.

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E’ una specie erbacea, annuale, succulenta, legata al suolo mediante radici poco profonde e ramificate dalle quali s’innalza il fusto, flessuoso, alto 30-40 cm, con rami ascendenti o prostrati, glabri.

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Le foglie, dal colore verde intenso, con lamina pennata o profondamente lobata, con lobi più o meno diseguali, a margine crenato o appena dentato, sono alterne, spesse, carnose, succulente.

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I fiori, ermafroditi, piccoli, raccolti in brevi racemi apicali, hanno la corolla formata da 4 petali spatolati, di colore dal lilla al viola, ed emanano un delicato profumo. I 4 sepali, di colore  verde-giallastro, con le punte arrotondate, sono appressati. Gli stami sono sei.
La pianta fiorisce tutto l’anno, ma con una maggiore frequenza nei mesi da aprile a ottobre.

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Il frutto è una siliqua dura, di circa 2 cm di lunghezza, composto da 2 elementi sovrapposti, ciascuno dei quali sviluppa un seme di aspetto diverso.
Il seme superiore, di forma conica, cade sulla sabbia e germoglia generalmente nei pressi della pianta.
Il seme inferiore, di forma romboidale, leggero, in modo da poter galleggiare nell’acqua salata, viene trasportato dal moto ondoso del mare e depositato su altre zone del litorale permettendogli di germinare lontano dalla pianta madre, secondo la disseminazione idrocora.
Lo stesso seme, in acqua dolce, affonda.
Il seme, di 2,3-4,7 x 1-2,5 mm, è oblungo, rugoso, di colore marrone.
La Cakile maritima è una specie alofita e, come pioniera, colonizzando le coste, cresce in ambienti ricchi di sale come le sabbie litoranee, nei campi prossimi al mare, lungo le sponde del fiume Salso, dove scorre  l’acqua salata, a quote comprese tra 0-15 metri sul livello del mare.
Può vegetare anche nell’entroterra, ma su suoli ricchi di un’abbondante salinità.
Presente nelle aree costiere atlantiche dell’Europa e in quelle del bacino del Mediterraneo, forma, assieme ad altre specie annuali provviste di sistema radicale ramificato, la prima associazione di vegetali definita “Cakileto”.
In erboristeria l’intera pianta della Cakile maritima è usata per le sue proprietà digestive, carminative, diuretiche e fluidificanti il catarro bronchiale.
Grazie all’alto contenuto di vitamina C, di ferro e di iodio, è stata utilizzata come antiscorbuto.
I fiori sono utilizzati per ottenere una tisana con azione digestiva, fluidificante e leggermente diuretica.
Per usi cosmetici, un estratto ottenuto dall’infuso dei fiori, usato dopo lo shampoo, ha effetti antiforfora, mentre un infuso ottenuto dalle foglie è utilizzato per detergere la pelle grassa.
In cucina le foglie tenere sono usate in insalate miste ed hanno un sapore acuto, salmastro e amarognolo. Si lessano con altre erbe spontanee e si saltano in padella con l’aggiunta di aglio, di olio, di pomodoro e di peperoncino.
I fiori si usano per guarnire piatti, mentre i semi producono un olio che si unisce alle salse aromatizzandole.
Questa pianta è anche buona mellifera.
In Giappone usano le foglie fresche per completare le insalate e le zuppe.
La raccolta di erbe spontanee è un’ attività divertente, ma può rivelarsi anche molto pericolosa se non si conosciamo bene le piante.
Si può rischiare di confondere diverse specie ed essere esposti a intossicazioni alimentari. Bisogna chiedere consiglio a una persona competente. Pertanto, è meglio osservare, fotografare e conoscere scientificamente le piante con le quali veniamo a contatto, come uso fare io!

 

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