Nov 15, 2022 - Senza categoria    Comments Off on LA BITUMINARIA BITUMINOSA NELLA MIA CAMPAGNA IN CONTRADA MONTESOLE A LICATA

LA BITUMINARIA BITUMINOSA NELLA MIA CAMPAGNA IN CONTRADA MONTESOLE A LICATA

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Osservare le piante spontanee per me è sempre una piacevole esperienza che mi dimostra quanto è varia la Natura e arricchisce le mie conoscenze naturalistiche.
Ho fotografato la BITUMINARIA BITUMINOSA  nella mia campagna di Licata, a Montesole, una montagna a 119 metri s.l.m.

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La Bituminaria bituminosa è conosciuta con altri nomi italiani: “Psoralea bituminosa, Trifoglio bituminoso, Trifoglio cavallino, Trifoglio odoroso o Fassolara”.
Altri sinonimi sono: “Aspalthium bituminosum, Psoralea palaestina”.

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Etimologicamente i nomi del genere ” Bituminaria” e della specie ” bituminosa”, dal latino “bitumen”, “bitume, asfalto”, sono dovuti all’odore di bitume che deriva dalle numerose ghiandole resinose sparse sul fusto e sulle foglie quando sono stropicciate.
La Bituminaria bituminosa è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae originaria dalle zone mediterranee dell’EuropaIn Italia è comune nelle regioni centro-meridionali.
E’ rara o assente nelle zone settentrionali quali la Valle d’Aosta, la Lombardia, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia.
La Bituminaria bituminosa è una pianta erbacea perennante, per mezzo di gemme poste a livello del terreno, pelosa-ghiandolosa, composta da tanti fusti erbacei, eretti, alti da 20 a 50 cm, tondeggianti, costolati, scuri, striati, coperti da peluria setosa e dai quali spuntano i rami corimbosi.

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Le foglie, sostenute da lunghi piccioli, alterne, di forma lungamente lanceolata con margine intero, sono formate da una coppia di foglie laterali e di una centrale leggermente distanziata e ricoperte da fini peli sericei.

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I numerosi fiori sono raccolti in infiorescenze a capolini emisferici portati da peduncoli più lunghi delle foglie.
Il calice del fiore è tuboloso, densamente irsuto, peloso e dentato.
La corolla è papilionacea e di colore azzurro-violaceo o biancastro. Gli stami sono in numero di 10, tutti più o meno lunghi e uguali di cui 9 sono uniti in filamenti cilindrici e 1 è libero con le antere ovoidali. Lo stilo è ricoperto da papille gelatinose al centro.
L’antesi avviene dal mese di aprile e si protrae fino al mese di luglio.

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Il frutto è un legume indeiscente di forma ovale-convessa con lungo rostro appiattito, poco sporgente dal calice, portante un solo seme reniforme.
I suoi habitat preferiti sono: i margini delle strade, i sentieri umidi dei boschi, i luoghi erbosi, i pascoli aridi, i terreni incolti.
Cresce nell’intervallo altimetrico tra 0 e 1000 m s.l.m.
La Bituminaria bituminosa è una pianta spontanea di notevole interesse farmaceutico per la presenza di diversi principi attivi quali: ipsoraleni, gli isopsoraleni ( da cui deriva il nome Psoralea sinonimo di Bituminaria), e gli ptercarpani,che ne giustificano l’antico uso come farmaco.
I psolareni sono sostanze fotosensibilizzanti che vengono usate insieme all’esposizione a raggi PUVA per la cura dell’alopecia, della vitiliggine, della psoriasi e di altre malattie della pelle quali dermatiti ed edemi.
Gli ptercarpani mostrano una forte attività antiossidante e l’integrazione con la dieta aiuta a prevenire problemi cardiovascolari, vari tipi di cancro, disordini epatici ed infiammatori.
In passato la pianta essiccata si fumava per lenire il mal di denti e come espettorante nelle affezioni dell’apparato respiratorio.
L’infuso delle foglie si riteneva fosse utile per cicatrizzare e lenire le ferite causate dai morsi di serpenti.
Attualmente si usa come tonico.
Questi composti sono ubiquitari nei diversi organi della pianta, infatti si possono ritrovare nelle foglie, nei germogli,nei fiori, nei frutti e nelle radici in concentrazioni diverse a seconda dello stato “vitale” della pianta, se vegetativo o riproduttivo.
Le applicazioni farmaceutiche sono indicate solamente a scopo informativo. Attenersi sempre ai consigli del medico sia dal punto di vista curativo, sia estetico sia alimentare.

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