Aug 1, 2022 - Senza categoria    Comments Off on IL SAMBUCUS EBULUS NELLE STRADE DI CAMPAGNA DI MISTRETTA

IL SAMBUCUS EBULUS NELLE STRADE DI CAMPAGNA DI MISTRETTA

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La scorsa estate ho scoperto, percorrendo la strada che porta al boschetto della Neviera a Mistretta, una specie spontanea che non conoscevo.
E’ il Sambucus ebulus.
E’ una pianta simile al Sambucus nigra, da cui si distingue facilmente per il portamento arboreo, per il fusto legnoso, per le foglie con segmenti ellittico-lanceolati, per i fiori con le antere gialle.
Il Sambucus ebulus è conosciuto con altri nomi: “Sambuchella, Falso sambuco, Sambuco lebbio, Ebbio”.

 

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Etimologicamente il nome generico del “Sambucus” deriva dal greco “σαμβύκη”, uno strumento musicale a corde che, si suppone, venisse realizzato usando il legno di Sambuco.
Il nome della specie deriva da “ebulum” “sambuco selvatico”, nome latino dell’Ebbio usato da Plinio e da Virgilio.
Il Sambucus ebulus è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Loniceracee.

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Originario dell’Europa centrale e dell’Asia Sudoccidentale, naturalizzato in molte zone del Nord America, è presente in quasi tutte le regioni d’Italia ad eccezione della Valle d’Aosta.
Forma densi popolamenti su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, con ristagno d’acqua, subacidi a neutri e ricchi di composti azotati.
Vegeta bene dal livello del mare fino a 1300 metri di altitudine lungo le siepi e le strade campestri, negli incolti e nei terreni ruderali.
Il Sambucus ebulus è provvisto da un fusto erbaceo, semplice o poco ramoso, alto sino a 150 centimetri, di colore verde e solcato da coste longitudinali più chiare contenente all’interno il midollo bianco.

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Le foglie, opposte imparipennate, a lamina lanceolata e a margine dentato, sono di colore verde scuro sulla pagina inferiore e di colore verde chiaro sulla pagina inferiore. Se strofinate, emanano un odore molto sgradevole. Le stipole, ben sviluppate, sono ovate o subrotonde.

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I fiori numerosi, piccoli, riuniti in ampi corimbi eretti, sono formati dalla corolla di colore bianco rosato odorose di mandorla amara, e antere violette. Sbocciano nei mesi da maggio a luglio.

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Il frutto è una drupa globosa, di 4-6 mm di diametro, prima di colore verde poi di colore nero e lucida a maturità.
I frutti maturi sono tossici.

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Quindi, è fondamentale distinguerli da quelli del Sambucus nigra che sono eduli e molto simili. Veramente tutte le parti della pianta sono tossiche perchè la pianta contiene l’acaloide sambucina, antociani, flavonoidi, saponine.
Tuttavia, anticamente, nella medicina popolare, il Sambucus ebulus trovava largo impiego per la cura di numerose affezioni. La radice era utilizzata per le sue spiccate proprietà lassative-diuretiche e antiedematose, per combattere la stitichezza e per preparare impacchi efficaci in caso di edemi da slogature o da distorsioni.
Inoltre il succo estratto dalla radice veniva utilizzato per tingere i capelli neri. La corteccia e le foglie essiccate erano un vero toccasana per lenire i dolori articolari causati dai reumatismi.
I fiori, raccolti in piena fioritura, venivano essiccati all’aria e poi utilizzati per la preparazione di infusi efficaci nella cura delle infezioni virali dell’apparato respiratorio, come espettoranti delle vie aeree superiori ed anche come antipiretici in caso di febbre alta. Le bacche ancora oggi sono utilizzate per preparare repellenti, inchiostri e coloranti di colore blu.
L’uso di porzioni abbondanti a base del Sambucus ebulus, per alleviare molti disturbi, danno luogo a nausea, a vomito, a dolori addominali, ad allergie e ad eritemi soprattutto in quei soggetti particolarmente sensibili.
Il consiglio del medico è indispensabile in ogni occasione!

 

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