Oct 18, 2017 - Senza categoria    Comments Off on IL RICORDO DEL PROF. VINCENZO LO IACONO, ILLUSTRE CITTADINO DI MISTRETTA

IL RICORDO DEL PROF. VINCENZO LO IACONO, ILLUSTRE CITTADINO DI MISTRETTA

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La sede della SOCIETA’ FRA I MILITARI IN CONGEDO DI MUTUO SOCCORSO di Mistretta è spesso teatro di importanti eventi culturali.
Il 14 ottobre del 2017, nell’accogliente sala delle conferenze della Società di M.S. l’Ass.ne Kermesse d’Arte, nel secondo incontro culturale del Trittico Amastratino, giunto alla IX Edizione, è stata ricordata la figura dell’emerito prof. VINCENZO LO IACONO, degno figlio di Mistretta, insigne docente di Statistica Economica alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Palermo.

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Ha aperto i lavori il signor Dino Porrazzo, presidente dell’Ass.ne Kermesse d’Arte, che ha illustrato brevemente la figura di Vincenzo Lo Iacono, il valido accademico professore che ha reso onore anche alla città di Mistretta.

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Il signor Giuseppe La Via, Presidente della Società fra i Militari in Congedo di M.S., dopo avere elargito gli accoglienti saluti di benvenuto ai numerosi parenti e amici del professore, ha affermato di essere onorato, unitamente ai soci del sodalizio, di poter discutere sulla figura del professor Vincenzo Lo Iacono, nobile uomo che ha dato lustro alla sua città natale.

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Hanno relazionato i professori: Vittorio Di Natale e Raffaele Scuderi, docenti universitari, che hanno illustrato la figura umana e professionale del prof. Vincenzo lo Iacono col quale hanno avuto stretti legami di studio, di amicizia, di lavoro.

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Il tavolo dei relatori. Da sx: Dino Porrazzo, Giuseppe la Via, Vittorio Di Natale, Raffaele Scuderi

Essendo stati studenti della stessa Facoltà e, quindi, suoi allievi, hanno conosciuto il professore molto da vicino.
Hanno messo in luce la preparazione culturale, la professionalità, la sensibilità umana del prof. Vincenzo Lo Iacono non solo verso di loro, ma verso quanti lo hanno avvicinato per ascoltare i suoi preziosi suggerimenti.
Il prof. Vittorio Di Natale, con molta commozione, lo ricorda con questa sua testimonianza: ”Questo che state ascoltando è l’unico scritto degli ultimi vent’anni che  ho dovuto preparare senza l’aiuto del mio maestro.
Al nostro Maestro, che ci ha prematuramente lasciati, farà sicuramente piacere essere ricordato con delle frasi semplici, ma ricche di amore.
Credo e spero di potere concentrare tutto il suo insegnamento in questa frase: la semplicità con la ricchezza dell’amore.
Avete presente l’anziano che vediamo nel tempio dove si perfezionano le arti marziali e dove tutti i nuovi arrivati vogliono immediatamente imparare nuove mosse o perfezionare quelle che sanno.
Ebbene, ci propinano sempre la stessa scena, l’allievo prima di cominciare qualsiasi attività delle arti marziali deve prima capire il significato vero di ciò che diventerà.
Così il professore, come il saggio del tempio, ci ha inculcato valori come l’umiltà, la semplicità, la serietà, il rigore tutto sempre con tanto amore come lui solo sapeva fare.
Fin dai primi momenti che qualsiasi persona cominciava ad interloquire con lui  era deliziata dalla conversazione che stava intrattenendo fino a rimanere oltre il tempo necessario.
Punto di riferimento di quasi tutti i professori ed impiegati della facoltà di Economia, riferimento non solo accademico ma anche familiare, andiamo a parlare con il prof. Lo Jacono lui sa come dobbiamo fare……… Migliaia di volte ho sentito  questa frase.
Uno dei suoi assunti principali era la definizione della figura quasi sacra dello studente, essa era posta al centro di tutti i suoi interessi.
Diceva:” Vitturiuccio prendi una Università con 100 professori ordinari tutti di materie diverse ognuno con pubblicazioni da candidatura per il nobel, senza studenti l’università appena descritta vale zero”.
Un’altra delle sue bellissime tesi è la definizione di pubblica amministrazione nella contabilità nazionale, la chiamava l’entità nera poichè era il perfetto esempio di quello che nella vita non si deve essere. In poche parole il significato è avere due braccia uno lungo per prendere ed uno corto per dare.
Non voglio dilungarmi poiché non basterebbe l’intera giornata per descrivere tutti i suoi assunti o le sue tesi o, ancora meglio, i racconti delle grandiose vittorie che abbiamo avuto stando sempre al suo fianco.
Tutti momenti che resteranno sempre nelle memorie dei suoi umili allievi.
Umili allievi del miglior maestro che si possa desiderare!
Avevo accennato al rigore come valore, dovete sapere che il professore era un uomo rigoroso, sempre alla sua maniera, eccezionale di interpretare il rigore ma, di sicuro, ogni cosa doveva essere chiamata con il suo nome.
Ebbene, oggi, dopo più di 20 anni, per la prima volta nella nostra vita vogliamo salutarti come non abbiamo mai potuto fare.
Ciao Vincenzo”.

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Il prof. Vittorio Di Natale

Il prof. Raffaele Scuderi lo ricorda così:” Ho conosciuto il Professore Lo Iacono da studente, ai tempi della sua presidenza del corso di laurea in economia e commercio. Tra colleghi di università non mancavamo di elogiarne la straordinaria disponibilità all’ascolto di noi studenti, nel confrontarci con lui sui piccoli e grandi problemi del nostro percorso di studi. Era, indubbiamente, molto facile cogliere tali doti in lui già dalla prima interlocuzione.
Fu per me una figura di riferimento nei miei primi anni in accademia, periodo in cui, unitamente alle doti umane del docente, iniziai ad apprezzare anche quelle di accademico aperto alla ricerca anche internazionale. Non ha mai voluto vincolare la direzione degli studi che da allievo sceglievo di intraprendere all’interno della sua disciplina. Nel contempo era un maestro sempre pronto ad ascoltare chi lo ricercava per un confronto, un uomo sempre disponibile a dare una parola di incoraggiamento e un consiglio spassionato.
Rivelava il suo fare empatico anche nelle sue lezioni di statistica economica, laddove adottava semplificazioni tutt’altro che banali per cercare di trasmettere la logica sottostante ai concetti. E proprio ogni sua discussione sulla disciplinasi ammantava del pathos del ricercatore appassionato dei propri temi di studio.
Era unico, il Professore Lo Iacono, nel conferire un’aria di pacatezza e di fermezza anche a certi avvenimenti che avrebbero richiesto atteggiamenti più gravi, cosa che generazioni di colleghi, allievi e studenti hanno profondamente apprezzato.
Un fare che invitava a dare il giusto peso alle cose, una dialettica che con una garbata battuta tendeva a sdrammatizzare laddove fosse necessario, una signorilità che difficilmente si lasciava scomporre o turbare”
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Il prof. Raffaele Scuderi ha letto, onoltre, il messaggio del prof. Giuseppe Notarstefano, dispiaciuto di non poter essere presente perchè fuori sede: “Ricordo del prof. Vincenzo Lo Iacono. Ho conosciuto il professore Lo Iacono quando ero appena laureato e, volendo riprendere in mano i libri ed iniziando a confrontarmi con il mondo accademico alla ricerca di un maestro con cui iniziare il percorso tutto nuovo che mi si presentava, ho incontrato lui e riconosciuto in lui subito il tratto signorile e gentile di un educatore, un maestro.
Ha fatto strada con me, suggerendomi, sostenendomi, incoraggiandomi o scoraggiandomi … laddove ve ne era necessità!
Ho scoperto in lui con il tempo un profondo conoscitore della vita accademica, nazionale ed internazionale, e della disciplina, ma soprattutto un maestro di vita.
È da lui che ho appreso lo stile della relazione educativa con gli studenti in primo luogo, che hanno sempre avuto in lui un riferimento sicuro ed un sostegno certo. La sua capacità di entrare in relazione con le persone che lo avvicinavano, dal personale tecnico e amministrativo ai colleghi: sempre l’impronta del garbo, della gentilezza e del rispetto hanno accompagnato il suo agire quotidiano.
Gli anni d’intensa collaborazione scientifica e didattica mi hanno aiutato e sostenuto nell’approfondire la mia vocazione professionale e a maturare un importante bagaglio di esperienza sul campo e questo anche grazie alla fiducia e alla stima con cui egli mi ha sempre accompagnato, lasciandomi grandi margini di libertà, autonomia e responsabilità.
Ricordo le discussioni animate e vivaci sul ruolo e sul futuro della nostra disciplina, così come le preoccupate valutazioni sulla vicenda dell’ateneo palermitano.
Il suo giudizio misurato e prudente, così come il suo sguardo lungimirante, mi hanno sempre aiutato a non eccedere né a sottovalutare nella interpretazione delle vicende universitarie e della vita delle istituzioni accademiche.
Sono grato al professore per tutto ciò che mi ha saputo trasmettere e donare, e mi rallegra oggi la certezza che vive una dimensione di pienezza e serenità, di gioia autentica e vera“.

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Il prof. Raffaele Scuderi

Il dott. Maurizio Seminara ha voluto personalmente raccontare all’ uditorio la sua diretta esperienza col prof. Vincenzo Lo Iacono.
Molto eloquenti  sono state le sue parole di stima.

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Il vicesindaco e assessore alla cultura avv. Vincenzo Oieni, dopo avere portato i saluti del sindaco di Mistretta avv. Liborio Porracciolo, ha espresso il suo notevole elogio  nei confronti del prof. Vincenzo  Lo Iacono che, pur non avendo avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ha apprezzato le sue qualità ascoltando le lodevoli testimonianze dei relatori.

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Piacevole e gioviale è stata la testimonianza del prof. Vito Portera che ha raccontato aneddoti della loro fanciullezza trascorsa insieme essendo vicini di casa.
Quando Vito chiamava Lirio per giocare, il fratello minore di Vincenzo, la mamma, la signora “Vastianedda”,  gli rispondeva: ” Statti zittu, Enzo sta studiannu”!

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Il preside, il prof. Antonino Ribaudo, grande amico del prof. Vincenzo Lo Iacono, lo ha ricordato leggendo due  poesie di sua composizione dove dimostra la sua grande ammirazione.

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Umberto Lo Iacono, il figlio del professore, ha voluto ringraziare: il signor Giuseppe La Via, il signor Dino Porrazzo, Vittorio Di Natale, Raffaele Scuderi, Nella Seminara e tutti gli amici che hanno ricordato il suo amato papà nella sua Mistretta.
GRAZIE, GRAZIE!

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Anch’io ho voluto ringraziare i signori: Dino Porrazzo e Giuseppe La Via, gli organizzatori dell’evento, i relatori Vittorio Di Natale e Raffaele Scuderi, che hanno accolto l’invito senza esitazione e con onore volendo portare la loro testimonianza  sulla vita e sull’attività accademica del prof. Vincenzo Lo Iacono,  la moglie, la signora Maria Concetta Carlevaro, i figli Paolo e Umberto e il numeroso pubblico.

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Foto di Lucio Vranca e di Luigi Marinaro

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Foto di Lucio Vranca

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Il signor Dino Porrazzo ha donato ai relatori il libro pubblicato per il Concorso Letterario di Poesia e Narrativa in dialetto siciliano edita ed inedita “Enzo Romano “ 2017, V Edizione.

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Nella Seminara ha regalato ai relatori il video-libro “Mistretta in immagini tra passato e presente” , il suo approfondito lavoro sulla città di Mistretta invitandoLi a venire a visitarla in altri momenti.

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Gli applausi sono stati molto calorosi.

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Vincenzo Lo Iacono è nato a Mistretta il 6 novembre del 1938, primogenito di Paolo e Sebastiana Comparato.
A lui seguirono Liborio e Antonino ai quali era legato da un intenso amore fraterno.

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Il 6 maggio del 1948 Vincenzo ricevette Gesù per la prima volta

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Vincenzo ha frequentato a Mistretta le Scuole di base, Elementare e Media, con molto entusiasmo comportandosi da alunno modello, corretto nel comportamento, volenteroso e impegnato nello studio, che ha adempiuto con consapevolezza ottenendo sempre buone valutazioni da parte dei suoi insegnanti.

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Successivamente, ha frequentato a Palermo l’Istituto Tecnico Commerciale “ F.Crispi” diplomandosi in Ragioneria.
L’Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Siciliana, quando frequentava la classe IV sez.C, gli ha assegnato un buono Premio al merito scolastico, a spese del Governo Regionale, per partecipare a una gita turistica.

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Studente nell’Ateneo palermitano, si distinse per l’educazione, per la volontà di arricchire il suo bagaglio culturale, per la disponibilità ad aiutare gli altri colleghi studenti e per la collaborazione con i suoi professori.

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E’ stato proclamato dottore in Economia e Commercio con “LODE” il 16 novembre del 1961.

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Durante gli anni universitari è stato lo studente molto apprezzato del professor Silvio Vianelli, con il quale ha iniziato la sua carriera universitaria e col quale stabilì una lunga collaborazione sia a livello accademico sia all’interno del Centro Regionale di Statistica.
Conseguì la libera docenza di “Statistica economica” nel 1970.
Ha svolto la sua lunga attività didattica prevalentemente nei corsi di studio della Facoltà di Economia e Commercio dell’Ateneo palermitano e, per un breve periodo, anche all’Università degli Studi di Messina.
E’ stato uno dei più giovani professori ordinari nel campo dell’Economia, settore culturale che ha contribuito a sviluppare a livello locale e anche nazionale.
E’ un aneddoto che mi ha raccontato: “Il primo giorno da docente universitario, salito sulla cattedra dell’aula semicircolare di Economia e Commercio per sostenere la sua prima lezione, il professore salutò cordialmente gli studenti che si alzarono in piedi, in segno di saluto, come si faceva una volta.
Il signor bidello, entrato anche lui nell’aula, si rivolse agli studenti
: <<Ragazzi, il professore ancora non è arrivato>>.
<<Il professore sono io!>> rispose Vincenzo.
Grande è stato l’applauso!
E’ stato anche Preside della facoltà di Economia e Commercio dell’Ateneo di Palermo.
Il 1° novembre del 2010 è stato collocato a riposo per raggiunti limiti d’età.
II 25 novembre del 2006, ad Agrigento, ha ricevuto il prestigioso premio internazionale “Telamone d’oro“, con la motivazione ” Vincenzo Lo Iacono: Studioso insigne della scienza statistica – economica, docente attento nel campo della Demografia e della Contabilità con importanti riflessi sull’organizzazione sociale e politica del Paese, i cui lavori rappresentano interessanti valutazioni sui progressivi sviluppi in ordine alla globalizzazione sempre più soggetta alle continue variazioni dei mercati. Riferimento certo nella formazione per gli studenti del mondo universitario, si qualifica per la dotta guida nell’insegnamento di quella branca delle scienze di non facile comprensione, ma che costituisce una risorsa fondamentale per il Paese. Impegnato nella ricerca dello sviluppo industriale della Sicilia dall’unità d’Italia (1861) al periodo della industrializzazione (1965), un patrimonio prezioso per gli studiosi e per le stesse istituzioni”.
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anto da essere annoverato fra iGrandi di Sicilia“.

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Da sx: Giuseppe Messina, Vincenzo Lo Jacono, Lorenzo Lo Monaco,Paolo Cilona, Antonio Sciortino, Gaetano Silvestri, Ernesto De Miro, Giuseppe Conti, Giacomo Rallo.

Il Premio “Telamone” è un’attestazione di riconoscimento e di stima per gli illustri siciliani che si sono distinti nella politica, nella cultura, nel giornalismo, nell’arte, nel sociale e che hanno contribuito a dare una visione ottimale della propria terra: la “Sicilia”.
La designazione dei “Telamoni” rappresenta, quindi, una testimonianza molto significativa, riservata a quelle personalità che hanno concretamente operato per la crescita culturale e umana della Sicilia consegnando a siciliani e non solo i prodotti della loro intelligenza, del lavoro, della ricerca, dell’arte.
L’emblema del Premio, una riproduzione dei maestosi Telamoni che sostenevano il grande Tempio di Giove Olimpico nella Valle dei Templi di Agrigento, spiega la grandezza dei “Telamoni”.
Ognuno mostra la propria statuetta, una piccola riproduzione di Telamone.
Il prof. Vincenzo Lo Iacono è stato socio della Società Italiana di Statistica, dell’Association de Comptabilité Nationale e della Società di Economia Demografia e Statistica di cui è stato a lungo consigliere e vicepresidente.
Membro del consiglio della Fondazione “Angelo Curella”, è stato collaboratore in diversi centri di ricerca locale, ha sempre promosso la diffusione della cultura statistico-economica e dell’analisi dei dati economici.
Ha pubblicato diversi testi universitari, ancora in uso, inerenti alla sua disciplina.
La sua produzione è stata rivolta ai temi della valutazione economica dello sviluppo territoriale, della formazione e misurazione del reddito, dell’occupazione e della misura della produttività.
Su questi temi ha curato alcune voci inserite nell’enciclopedia Treccani.
Molto ricco e abbondante è il suo curriculum vitae et studiorum.

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Durante la sua attività didattica moltissime sono state le generazioni di studenti universitari che hanno potuto apprezzare le sue qualità umane, la sua dedizione e la sua attenzione verso una loro integrale formazione.

I fratelli Daniela e Paolo Mussolici hanno voluto dare la loro testimonianza ricordando così il loro professore: “Buonasera Sig.ra Nella Seminara, le invio un pensiero per la commemorazione del prof. Lo Iacono.
Nel primo anniversario della morte del prof. Vincenzo Lo Iacono sentiamo il dovere di esprimere un pensiero colmo di affetto sincero, di stima profonda e di immensa gratitudine per il bagaglio culturale che ha saputo trasmetterci. Non dimenticheremo la sua affabilità e la sua disponibilità nel modo di relazionarsi con tutti gli studenti. Oltre che valida guida nella sua disciplina, è stato un vero maestro di vita.
Daniela e Paolo Mussolici”.

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Il momento della laurea di Paolo Mussolici

La dott.ssa Rosalia Sirni così ha scritto:
La giornata che oggi viene celebrata in onore del Prof. Vincenzo Lo Iacono mi pare un doveroso e significativo omaggio verso una persona, dalle finissime qualità umane, che molti di noi hanno impressa nella memoria.
Durante il mio percorso di studi universitari ho avuto l’onore e il piacere di conoscere ed apprezzare il prof. Vincenzo Lo Iacono come docente e come relatore della mia tesi di Laurea.
Le sue lezioni, gli incontri, le revisioni, erano caratterizzati da una grande passione che egli riusciva a trasmettere agli studenti.
Il suo modo di interloquire, le Sue spiccate doti umane e la Sua preparazione hanno segnato uno stile e una forma di comunicazione che spesso andava oltre gli schemi istituzionali e disciplinari delle materie di cui si occupava.
Egli, a mio avviso, apparteneva a quel tipo di studioso per il quale l’insegnamento era tutt’uno con la ricerca continua.
Le sue interpretazioni, che spesso si coglievano dall’interno delle materie che insegnava,  spesso sfociavano in aspetti inconsueti che evocavano ed associavano altri saperi a momenti di vita quotidiana.
Ritengo che il professore Vincenzo Lo Iacono abbia dato lustro alla Facoltà di Economia e Commercio di Palermo non soltanto per le sue ben note qualità di studioso, ma perché è stato fra coloro che hanno contribuito a segnare uno stile che era fortemente caratterizzato per il senso dell’insegnamento, un senso scientifico, didattico ed etico insieme”.    F.to Sirni Rosalia

Anche la dott.ssa Maria Rita Ribaudo ha voluto dare la sua testimonianza: ”Ricordo il professore sempre con affetto. Per me è stato un grande maestro di vita indirizzandomi sempre nella strada da seguire.
L’ho conosciuto 23 anni fa, quando mi sono scritta all’Università.
Mi ha dato sempre buoni consigli.
Era una persona generosa e affettuosa con tutti.
Ricordo che davanti a me, tante volte, dava buoni consigli anche a studenti che neanche conosceva.
Era il professore degli studenti, disponibile, umile, senza mai chiudere la porta a nessuno.
Mi ha accompagnata durante gli anni più belli dei miei studi.
Con lui ho redatto la mia tesi di laurea. E’ stato il mio relatore.
Che bel ricordo!
E’ il momento della mia laurea quando il prof. Vincenzo Lo Iacono mi ha proclamata DOTTORE IN ECONOMIA E COMMERCIO.

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Grazie ai suoi consigli mi sono abilitata Dottore Commercialista.
Quest’anno ho cominciato ad insegnare e pensavo a lui per tante cose.
Quando gli alunni si rivolgevano a me, pensavo a come era il professore con noi studenti.
Penso che oggi è difficile che si possa trovare all’Università un docente accademico con una qualità umana come la sua.
Lo ricorderò sempre con affetto”.

La laurea di Roberta Vassallo

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Il pensiero di Roberta Vassallo:” Credo che in memoria del Professor Vincenzo Lo Iacono si potrebbero scrivere libri.
Chiunque l’abbia conosciuto, anche solo per poco, ne conserva uno splendido ricordo.
Saggezza, dedizione, professionalità, entusiasmo nel lavoro ed umiltà lo hanno reso una persona unica e speciale.  E adesso, anche se il ricordo non consola, il suo volto, le sue parole, ma soprattutto i suoi insegnamenti di vita resteranno nel mio cuore e nella mia mente per sempre.  Ovunque Lei sia …..  semplicemente grazie
. F.to Roberta Vassallo

Nella sua famiglia Vincenzo Lo Iacono è stato premuroso marito della signora Maria Concetta Carlevaro, padre affettuoso dei suoi figli, Paolo e Umberto, nonno amorevole dei 5 nipoti, Chiara, Emanuele, Elena, Laura, Adele, cordiale con la nuora Irene.

Sorella morte ha chiamato a sé Vincenzo Lo Iacono il 25 febbraio del 2017.
Parenti e amici  hanno dato la triste notizia della sua scomparsa con viva e sentita partecipazione.

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Dopo le esequie funebri, che si sono svolte il 27 febbraio 2017 nella Parrocchia Maria SS.ma Madre della Chiesa, in viale Francia a Palermo, e alle quali hanno partecipato il rettore prof. Fabrizio Micari, il Corpo accademico, gli studenti, giunti anche da lontano, e il personale tecnico e amministrativo dell’Università di Palermo, le sue spoglie mortali sono state traslate nel cimitero monumentale di Mistretta dove riposano nella cappella della Società dei Militari in Congedo di M.S.perché socio del sodalizio.
La sua tomba è sempre adornata di fiori, segno tangibile della grande stima dei suoi compaesani.

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Essendo la Società dei Militari in Congedo una società di mutuo soccorso, il culto dei morti è rispettato.
Il presidente pro-tempore e molti soci disponibili, con il gonfalone della Società, in un giorno stabilito durante la ricorrenza dei morti, ogni anno si recano al cimitero monumentale per onorare gli estinti dignitosamente sepolti nella cripta sociale e dove assistono alla funzione religiosa della celebrazione della Santa Messa.
Alla sede della Società Fra i Militari in Congedo di M.S., sita nel palazzo nobiliare Allegra Trasselli, si accede dalla via Primavera.

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 Nella facciata principale, che dona in via Libertà, al centro del balcone si nota lo stemma del vecchio casato.

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  Progetto grafico della locandina e dell’invito di Lucio Vranca.

 

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