Jun 15, 2021 - Senza categoria    Comments Off on IL CONVOLVULUS TRICOLOR NELLA CAMPAGNA DI LICATA

IL CONVOLVULUS TRICOLOR NELLA CAMPAGNA DI LICATA

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Quale emozione provo ogni volta nell’osservare i gioielli che madre Natura regala a noi umani e che, molto spesso, neanche li ammiriamo!
Le dico soltanto GRAZIE!
I Convolvulus sono delle piacevolissime e allegre piante che incontro molto facilmente osservando la campagna di Licata dove ho notato: il Convolvulus tricolor, il convolvulus althaeoides e il convolvulus arvensis.

https://youtu.be/CP5aSnkOIO4

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Il Convolvulus è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae e comprende circa 250 specie comunemente note col nome di “Convolvoli”. Sono piante annuali, perenni, arbustive o addirittura cauditiformi e che si differenziano per il colore dei fiori, per la tipologia delle foglie e per i fusti che possono essere striscianti o eretti.
Etimologicamente il nome del genere “ Convolvulus” deriva dal latino “convol-vo” “avvolgere”, in riferimento al portamento dei fusti volubili e avvolgenti, che si aggrappano ai vari sostegni.
In Italia crescono sia specie spontanee, sia varietà da coltivare in giardino.
Una specie è il “Convolvulus sabatius” o meglio noto come “Convolvulus mauritanicus”, una pianta erbacea, sempreverde, rizomatosa, perenne, con fiori di colore viola e con portamento strisciante.
Un’altra specie di Convolvolo che si adatta in modo particolare alla coltivazione in vaso o in giardino è il “Convolvulus cneorum” dallo sviluppo arbustivo e non rampicante.  La chioma, rigogliosa, è formata da rami ricoperti di foglie coriacee che presentano una peluria esterna e un colore verde argenteo. Nel periodo della fioritura sulla pianta sbocciano splendidi fiori bianchi a campana.
ll “Convolvulus althaeoides”, il cui nome della specie deriva dal greco “altainomai”, col significato di “guarire, risanare”, è originario del bacino del Mediterraneo. E’ una pianta erbacea perenne, dal portamento semirampicante o prostrato.
Possiede fusti sottili, lunghi, flessuosi, striscianti e rampicanti. Le foglie, di colore verde argentato, sono picciolate e con la lamina variamente conformata. A partire dal mese di aprile la pianta si riveste di numerosi fiori, solitari o appaiati, a forma di imbuto, dal colore rosa- lilla più intenso al centro. L’antesi si protrae fino al mese di giugno.

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 Il “Convolvulus arvensis” è la pianta dei campi. E’ conosciuto anche col nome di “Vilucchio comune”.
E’ una specie originaria dell’Africa ed è molto comune in tutta Italia, dalla pianura alla media montagna. E’ una pianta perenne, rizomatosa, strisciante o rampicante. I fusti, volubili, sono lunghi fino a 2 metri.  Si aggrappa alle altre piante erbacee, alle recinzioni.
Le foglie, di colore verde, sono picciolate, con la lamina allungata o arrotondata e con il margine intero spesso ondulato.
I fiori, solitari o in coppia, sono imbutiformi ed hanno la corolla dal colore biancastro a rosato.
Il frutto è una capsula glabra, di forma ellissoidale, che contiene 3-4 semi scuri.

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Il “Convolvulus tricolor”, dal latino “tres” “ tre” e “color” “colore”, è una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae.

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La specie è originaria dell’’Africa e abbondantemente diffusa per l’abbondanza e per la lunga durata della sua fioritura, che inizia dalla tarda primavera e si protrae fino all’estate avanzata.
Possiede fusti molto ramificati, inizialmente striscianti, poi ascendenti, alti da 20 a 60 cm.

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Le foglie, sempreverdi, quelle basali hanno un corto picciolo e sono ovate, quelle superiori sono sessili e spatolate, disposte a spirale Iniziano a cadere in autunno.

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Il fiore, solitario, a forma di imbuto, ha la corolla di tre colori: di colore blu nella parte esterna, di colore bianco alla base dei petali e di colore giallo al centro. Fiorisce dalla primavera fino a tutta l’estate.

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I fiori sbocciati durano solo un giorno, ma altri fiori sono prodotti in continuazione. I fiori fecondati producono frutti che sono capsule tomentose che contengono semi spessi e coriacei lunghi circa 3 mm e di colore marrone chiaro.
Il Convolvolo si può riprodurre per seme e anche per talea erbacea.
Il Convolvolo si può coltivare in piena terra, per creare aiuole e bordure, e in vaso, per abbellire terrazze e balconi.
Già dalla fine del 1700 la specie è stata utilizzata per la fioritura abbondante e di lunga durata e per i colori intensi dei suoi fiori come pianta ornamentale nei giardini del Nord Europa e dell’Inghilterra raggiungendo il massimo della popolarità per tutto il 1800.
Il Convolvolo necessita di poche cure dal momento che la sua rusticità e il suo adattamento lo hanno portato a diventare una pianta spontanea e invasiva in molti luoghi.
Molto tollerante sulla natura del terreno, il Convolvolo predilige i terreni alcalini, sciolti, ben drenati e poco compatti.
Richiede l’esposizione soleggiata perchè i suoi fiori non si schiudono all’ombra.
Sopporta la siccità, pertanto le annaffiature devono essere sporadiche e poco abbondanti e vanno effettuate esclusivamente alla base della pianta evitando ristagni d’acqua sulle foglie.
La potatura è indispensabile per garantire uno sviluppo armonioso alla chioma. In autunno si devono accorciare i rami più esterni e più lunghi. Tollera molto bene temperature basse, fino a 10 °C sotto lo zero.
Nelle zone temperate la fioritura si protrae fino ad inverno inoltrato.
Le concimazioni devono essere moderate per evitare che la pianta emetta una vegetazione copiosa a scapito della fioritura.
Il Convolvolo può essere soggetto a parassiti fungini.
Le malattie fungine si manifestano con la presenza di macchie sulle foglie che, se non trattate in modo tempestivo, possono far deperire la pianta fino a farla seccare. Tali patologie vanno trattate con l’utilizzo di prodotti specifici.
Il Convolvolo teme l’Oidio o Mal bianco, causato dall’eccessiva umidità ambientale, e il marciume radicale se il terreno non è ben drenato.
Sul Convolvolo si sviluppano i bruchi della “Sfinge del Convolvolo“, una falena il cui nome scientifico è “Agrius convolvoli”.
Si nutre del nettare dei fiori del Convolvolo aspirandolo mediante la sua lunga spiritromba. I bruchi raggiungono notevoli dimensioni e, se presenti in gran numero, possono defogliare completamente gli arbusti giovani della pianta lasciando integri solo i rami più duri e coriacei.
Fin dai tempi antichi il Convolvolo è stato utilizzato per le proprietà lassative per la forte presenza di saponine all’interno della linfa che scorre nelle radici e nelle foglie. Ha inoltre un effetto depurativo per il fegato e per i reni.
Ancora oggi, in Germania, con le sue foglie si usa preparare un infuso utile per trattare la leucorrea. L’infuso serve per purificare l’intestino e per combattere l’ insufficienza epatica.
Le foglie, essiccate e ridotte in polvere, conservano le proprietà curative a lungo. Se ne sconsiglia vivamente l’uso domestico se non si è esperti conoscitori di nozioni di erboristeria. Alcune specie del genere Convolvulus possono anche essere tossiche.
La bellezza del Convolo e la sua profumazione sono motivo di apprezzamento che si evince nelle favole dei fratelli Grimm, in particolare nel racconto “La tazzetta della Madonna“.
Si narra che in un giorno di primavera la Madonna s’imbatté in un carrettiere col carro sprofondato nel fango; se le avesse offerto del vino, lo avrebbe aiutato a liberare il carro dal fango. Dal momento che l’uomo non aveva tazze o bicchieri, allora la Madonna raccolse un fiore di Convolvolo e vi si fece versare il vino, liberando cosi il carro dell’uomo. Da allora il Convolvolo è conosciuto come “tazzina della Madonna“.
Il fiore del Convolvolo, per la sua delicatezza, simboleggia “debolezza di spirito, arrendevolezza, sottomissione”.
Plinio il Vecchio attribuiva al genere Convolvulus lugubri significati. Con i rametti carichi di fiori erano allestite ghirlande mortuarie.
Credevano che nei fiori fosse rimasto imprigionato lo spirito della ninfa Smilax trasformata in pianta per essersi innamorata del giovane Krocus.

 

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