Oct 9, 2018 - Senza categoria    Comments Off on IL COLLEGIO DI MARIA A MISTRETTA- IL SERVO DI DIO PIETRO MARCELLINO CORRADINI

IL COLLEGIO DI MARIA A MISTRETTA- IL SERVO DI DIO PIETRO MARCELLINO CORRADINI

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Essendo il collegio di Maria di Mistretta un istituto religioso gestito dalle suore, mi sembrava inopportuno trattare l’articolo nel mio blog. Tuttavia, avendo letto “La Rivoluzione delle Collegine”, supplemento a Mistretta senza frontiere n° 89 aprile-giugno 2016 del prof. Francesco Cuva e la relazione della prof.ssa Nina Valenti pubblicata sul web, ho pensato di dare anch’io il mio modesto contributo.
Il collegio di Maria a Mistretta è ubicato in Via Anna Salamone al numero civico 27.

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Foto di Lorenzo Cocilovo

E’ una struttura molto semplice costituita dal piano terra, al quale di accede superando alcuni gradini  esterni, il primo e il secondo piano.
Nel prospetto della facciata principale ci sono molte finestre, mancano i balconi.
E’ adiacente alla chiesa di San Giuseppe, tuttora gestita dalle suore del Collegio di Maria.

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In un  ampio cortile interno si affacciano molte finestre.

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Il quadro, del 1400, che raffigura Gesù, opera di un pittore fiammingo, è custodito nel collegio di Maria.

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L’interno della chiesa di San Giuseppe
Foto di Lorenzo Cocilovo

Le suore di “San Giuseppe”, così sono chiamate, per assistere alle funzioni religiose, fino a qualche decennio fa non si mescolavano all’assemblea dei fedeli, ma partecipavano seminascoste dietro i finestrini della cantoria della chiesa. Ricordo perfettamente le orfanelle delle suore del collegio di Maria e delle suore della Croce che accompagnavano il defunto durante il suo funerale per espressa sua volontà o per scelta dei parenti. Erano disposte su due file parallele e vestite con le tunichette tutte uguali. L’istituto religioso fu costruito grazie ad un consistente lascito testamentario, redatto il 16 settembre del 1760, dal sacerdote Filippo Mandato che si era recato a Palermo nel 1757 per visitare i Collegi dl Maria.
Nel suo testamento è scritto: ” Per testamento offre i suoi beni, tra cui una casa contigua alla chiesa di San Giuseppe, per istituire un Collegio di Maria”.
Con il ricavato della vendita di tutti i suoi beni fece costruire questo edificio nel quartiere del SS.mo San Salvatore, come si chiamava allora e che successivamente prese il nome di Via Anna Salamone, per accogliere ed educare le ragazze orfane e povere di Mistretta. Don Filippo Mandato fu sostenuto anche dalle generose offerte dei benefattori con l’acquisto di altre piccole case prossime alla sua per rendere l’ambiente più grande e più ospitale in modo da favorire un’armonica convivenza. le casette alcune sono state acquistate il 13 aprile del 1757, altre il 16 luglio del 1758 e altre ancora il 17 luglio del 1761.
Don Filippo Mandato informò il Vescovo di Cefalù, Mons. Gioacchino Castelli, del suo progetto di costruire il Collegio di Maria.
Il Vescovo  concesse l’autorizzazione all’istituzione il 7 gennaio del 1762, ufficializzandola definitivamente il 14 maggio del 1762. Il collegio, inaugurato ufficialmente fu, affidato alle religiose che ancora oggi lo abitano e lo gestiscono.
Purtroppo don Filippo Mandato non ha avuto la gioia di assistere all’inaugurazione del collegio perchè la prematura sorella morte lo colse all’improvviso.
La prima collegina che assunse la direzione del collegio fu suor Maria Pietra Mirelli, proveniente dal Collegio di Maria Castiglia al Carmine di Palermo fondato nel 1747.
A lei si unirono: suor Maria Lipari e suor Maria Santina Mugavero, monaca cappuccina. Moltissime furono le suore amastratine che si unirono a loro e vissero nel collegio.
Suor Teresa L’Abbate è di Mistretta.

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                                                                                                      Foto di Giuseppe Sirni

Nei primi anni ’50 del secolo scorso, a soli 17 anni, entrò in convento, proprio a Mistretta, nell’ordine delle suore della Sacra Famiglia.
Dopo alcuni anni si trasferì a Palermo, dove studiò per diventare insegnante della scuola primaria.
Donna di grande abilità, è stata madre superiora nei più importanti istituti di Palermo, da Terrasini, a Termini Imerese, a Mistretta, a Santo Stefano di Camastra.
Adesso, che il convento di Santo Stefano è stato chiuso per mancanza di vocazioni, è ritornata a Mistretta.
Suor Agnese Filì, della Congregazione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia, era di Motta D’affermo dove è nata il 7 agosto 1937.
E’ deceduta il 3 settembre 2020.
Giovanissima sentì forte la chiamata del Signore alla vita consacrata.
Nel corso della sua vita religiosa molte sono state le sue esperienze nel campo dell’apostolato: si è dedicata ai giovani, ai bambini, alle famiglie, agli anziani,  agli ammalati. È stata Catechista e Ministro straordinario della Comunione. E’ stata Superiora in diverse case religiose: a Mistretta, a Santo Stefano di Camastra, a Castelbuono,  a Sortino. E’ stata anche missionaria in Romania dove ha ricoperto la carica di Madre Superiora.
Le sue spoglie mortali si trovano  nel Cimitero di Geraci Siculo custodite nella Cappella delle Monache Benedettine e delle Suore .

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Molte ragazze di Mistretta, popolane o benestanti, cominciarono a frequentare il collegio, luogo di studio e di socializzazione, sotto la guida attenta e pedagogica delle suore.  Ricordo suor Gemma Lo Prinzi per il suo carattere severo ma buono.

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La scolaresca con Suor Gemma

Anch’io andavo regolarmente ogni giorno dalle suore del collegio di Maria, accompagnata da don Pasquale, un uomo anziano vicino di casa e fidato da mia mamma, prima di frequentare la scuola elementare statale. Un’altra suora molto influente fu suor Eucaristica Iacono.

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 Nel testo di S. Cannata è scritto: “Il collegio di Mistretta ben presto divenne uno dei primi della diocesi per la rendita che aumenta di anno in anno e per la preparazione umana e culturale che offre alle ragazze”. Sognavano di frequentare il collegio anche le giovani ragazze che abitavano nelle campagne, male loro braccia servivano nel lavoro domestico e dei campi, non per imparare i lavori prettamente femminili. Per loro era impossibile raggiungere il paese a dorso dei muli o dei cavalli.
Molte ragazze giunsero anche dai paesi vicini. Per venire incontro al desiderio di tante ragazze di far parte del collegio, nel 1782 ne fu istituito un altro a Santo Stefano di Camastra utilizzando come sede l’antico convento dei frati minori. Sostenitori e generosi sono stati i baroni Michele e Salvatore Armao. Mons.
Gioacchino Castelli inaugurò il nuovo convento il 15 maggio dello stesso anno. Inoltre s’impegnarono a sostenere il convento: il principe S.Elia, don Mario Strazzeri e don Gaetano Bosco.
Anche nel paese di Capizzi sorse il collegio di Maria, per cui molto stretta è stata la collaborazione fra le suore di Mistretta, le suore di Santo Stefano di Camastra e le suore di Capizzi.
Il 26 settembre del 1860 S. E. Mons. Pietro Geremia Michelangelo Celesia, Vescovo della Diocesi di Patti, affidò alla “comunità situata a Mistretta l’insegnamento di istruzione alle ragazze nelle cose donnesche, dottrina cristiana e leggere” rivolgendo alle suore il suo personale plauso per l’opera educativa svolta a favore delle giovani donne.
Il programma educativo era articolato su diversi piani: sull’insegnamento religioso, sull’educazione alla mente, sulle regole di comportamento, sull’apprendimento del lavoro. Negli stessi locali, oltre alla scuola primaria, è stata aperta la scuola secondaria e quella d’umanità sostenute da maestre esperte nel loro lavoro che applicavano il metodo Lancaster, da precettori e da un prefetto. Nel 1862, da questa esperienza educativa, fu istituito a Mistretta il Regio Ginnasio.
Il metodo Lancaster consisteva nell’impartire i contenuti agli alunni più capaci che, a loro volta,  li trasmettevano agli altri alunni più lenti nell’apprendimento. Il Collegio di Maria fu confermato “Istituto di pubblica assistenza e beneficenza” ai sensi della legge del 17/7/1890. Purtroppo l’Unità D’Italia ha messo in crisi il collegio di Maria  poiché la classe media aveva proposto l’istituzione di una scuola laica e gratuita. La borghesia, pur apprezzando  le attività svolte dalle suore, approvò la proposta di istituire una scuola pubblica anche perché il comune di Mistretta spendeva allora il 30% del bilancio amministrativo per l’istruzione dei giovani e il 60% per l’assistenza agli ammalati e alle puerpere. Le suore del collegio di Maria, pur tra le tante difficoltà, continuarono le loro attività didattiche inserendone di nuove quali la musica.
Era il 1899!
Molte scolare scelsero di frequentare le scuole pubbliche, ma molte altre scelsero di continuare a frequentare il collegio di “San Giuseppe”. Mons. Intrecialagli, durante la conferenza episcopale del 1918, nella relazione sugli Istituti religiosi in Sicilia espresse il desiderio che ci fosse una proficua collaborazione tra il mondo religioso e quello laico, come era avvenuto durante la prima guerra mondiale. Il suo auspicio franò per le diverse ideologie con gravi conseguenze per il collegio di Mistretta.
Quando il Fascismo, con l’opera nazionale Balilla, mise in discussione gli Istituti religiosi, le suore del collegio di Maria, sostenute dalla dedizione della superiora del tempo, e appoggiate dalle autorità locali, dal podestà, il cav. Gaetano Paternò, dal pretore Francesco Luzio, da don Antonino Saitta, del comitato delle “dame di Sant’ Antonio” e da altre associazioni laiche e religiose nel 1928 trasformano l’Istituto in “Orfanotrofio Sant’Antonio” ubicato in un nuovo e più accogliente ambiente annesso al Collegio e ristrutturato grazie al mecenate Liborio Di Salvo che donò la somma di lire 25000, allora una cifra molto consistente. L’inaugurazione è avvenuta il 10 ottobre del 1929 con la benedizione di don Campisi.
Il principale scopo dell’Istituto, in linea con i principi del fondatore dell’ordine Pietro Marcellino Corradini, fu quello di educare ed istruire le giovani povere, e orfane. Dopo la seconda guerra mondiale anche l’orfanotrofio “Sant’Antonio” per diversi e gravi motivi, fu costretto a interrompere le attività. Si cercò la soluzione al problema con l’istituzione di una scuola primaria legalmente riconosciuta dallo Stato inserendo nell’insegnamento anche insegnanti laici provenienti dal mondo esterno che avrebbero potuto espletare la loro funzione istruttiva-educativa. Nel 1972 la scuola più antica di Mistretta fu costretta a chiudere con grande rammarico di gran parte degli amastratini.
Non impedì questo provvedimento di chiusura dell’Istituto neanche l’intervento dell’assessore degli Enti Locali della Regione Siciliana che il 24 gennaio del 1998, con specifico decreto n° 73, aveva riconosciuto la personalità giuridica di diritto privato del collegio approvando il nuovo statuto il 10 novembre dello stesso anno per creare un Ente di formazione.
Attualmente nel collegio di San Giuseppe s’impartiscono lezioni di catechismo ai bambini che si apprestano a ricevere il sacramento della Prima Comunione.
Le suore continuano a occuparsi della chiesa di San Giuseppe, a portare nel proprio domicilio l’Ostia Consacrata alle persone ammalate, impedite di recarsi in chiesa.
Le suore che vivono  e operano  nel Collegio di Maria a Mistretta sono quattro: suor Paolina Petu, suor Fabiola Amaro, proveniente dalla Tanzania, attuale madre superiora del collegio, ministro Straordinario della Santa Comunione e animatrice liturgica della Santa Messa presso l’Ospedale SS.mo S. Salvatore, suor Teresa e suor Giacinta. Suor Eletta Consentino che, nonostante la sua età, si occupava con amore e dedizione del culto della Chiesa di San Giuseppe assieme alle altre suore, da poco tempo fa parte della schiera degli angeli del Paradiso.

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Dopo tanti anni di permanenza a Mistretta, la Madre superiora, Suor Fabiola Amaro, il 30 settembre 2022 ha lasciato il Collegio di Maria perchè trasferita a Montemaggiore Belsito, una cittadina in provincia di Palermo.

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Il commento di Annunziata Indovino: ” Grande suora, sei stata una perla preziosa per noi mistrettesi. Oggi ti abbiamo accompagnata nel nuovo collegio dove sei stata trasferita. Sei stata accolta da suor Immacolata che è stupenda”. Tu, suor Fabiola, ci mancherai tantissimo!
Noi ti affidiamo alle nostre preghiere e tu prega per tutti noi. Ti vogliamo bene. Un grazie di vero cuore al signor Dino Pispicia che ci ha dato la possibilità di accompagnarti nel nuovo collegio”
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La comunità di Montemaggiore Belsito dà il benvenuto a suor Fabiola, nuova superiora del Collegio di Maria.
Una preghiera al Signore per suor Fabiola e per suor Immacolata che continuerà il suo sevizio.
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». 

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Il commento di Sebastiana Manno: ” Ci mancherà la tua risata contagiosa, il tuo dialetto siculo. Sei una suora amica come poche. Ti porterò sempre nel cuore, ti voglio bene, suor Fabiola, pregherò per te. Un caro abbraccio”.

L’attuale Madre Generale è suor Paolina Mastrandrea, che vive nel collegio delle collegine di Palermo.

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Il collegio di Maria di Mistretta appartiene alla Congregazione delle suore collegine della Sacra Famiglia, ordine fondato nel 1717 dal cardinale Pietro Marcellino Corradini.

IL SERVO DI DIO PIETRO MARCELLINO CORRADINI

Pietro Marcellino Corradini, nato a Sezze, in provincia di Latina, il 2 giugno del 1658 dal papà Torquato Corradini e dalla mamma Porzia Ciammarucone, accompagnato  al fonte battesimale dalla madrina, la venerabile Caterina Savelli (1628-1691), fu un eccellente cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

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Uomo molto colto, si interessò di filosofia, di teologia, di giurisprudenza, di storia. Nella sua prima adolescenza, inviato a Roma proseguire gli studi, mostrò notevoli attitudini in campo archeologico-giuridico, come provarono le sue prime opere, pubblicate quando era un giovane poco più che ventenne. Nel periodo compreso tra gli anni 1704-1705 i suoi studi archeologici videro una degna sintesi nella monumentale opera “Vetus Latium prophanum et sacrum”.
Fece parte dell’accademia dell’Arcadia con lo pseudonimo di Filotimo Trochio. La sua vasta cultura e la sua abilità nel diritto furono notate da diversi pontefici. Innocenzo XIII, nel 1699, lo nominò sottodatario e, successivamente, sebbene facesse parte dei chierici, avendo ricevuto da tempo la «tonsura», egli, solo in età matura, esattamente a 44 anni, fu avviato agli ordini sacri fino all’ordinazione presbiterale ricevuta il 10 giugno del 1702 nella basilica romana di San Giovanni in Laterano con l’imposizione delle mani di mons. Domenico Zaoli, vescovo di Veroli e vicegerente di Roma.
Fu referendario della Segnatura Apostolica e uditore della Sacra Penitenzieria. Da quel momento in poi Marcellino Corradini fu chiamato ad accettare gli innumerevoli incarichi di responsabilità che attuava minuziosamente. Fu nominato arcivescovo di Atene “in partibus infidelum” nel 1707. Fu consacrato vescovo dal cardinale Fabrizio Paolucci.
Nel concistoro del 18 maggio del 1712 fu eletto cardinale in pectore dal papa Clemente XI ed ebbe il titolo di San Giovanni a Porta Latina. Il 26 settembre dello stesso anno accettò il titolo di Santa Maria inTrastevere .
Dal 1718 al 1721fu prefetto della Sacra Congregazione del concilio. Dal 1719 al 1720 fu anche Camerlengo del Sacro Collegio Cardinalizio. Nel 1721 Innocenzo XIII gli affidò la carica di prodatario, carica che mantenne anche sotto papa Benedetto XIII. Nel 1734, passato all’ordine dei vescovi per la sede suburbicaria di Frascati, stava per essere eletto papa, ma venne bloccato dal veto dell’imperatore d’Austria Carlo VI, espresso dai cardinali Cienfuegos e Bentivoglio.
Nel 1740, alla morte di Clemente XII, fu lui stesso a rinunciare all’elezione di papa per motivi di avanzata età.
La vita del Corradini non fu, comunque, esclusivamente spesa per gli affari politico-diplomatici.
Egli fu principalmente impegnato nelle opere umanitarie.  Si prese cura delle ragazze povere provvedendo alla loro un’istruzione religiosa e insegnando l’arte di molti lavori.
A Roma fondò l’ospedale di San Gallicano.
Nel redigere con grande perizia e abilità il suo testamento, non dimenticò di citare questo ospedale scrivendo: “Vi si provveda il fuoco, e la sera il pane con minestra a quelli poverelli che saranno ricevuti nella grande stanza dell’Ospedale, fatta a questo fine, di ricevere, particolarmente l’inverno, quelli miserabili che non possono avere luogo nei letti dell’Ospedale ripieni d’ammalati; acciò non periscano per le strade, e quando l’entrata lo comporti, vogliamo che a detti poveri si dia la sera oltre il pane e minestra, anche una pietanza”.
A Sezze l’11 giugno del 1717 il cardinale Corradini fondò la Congregazione delle “Convittrici della Sacra Famiglia”, oggi dette “Suore Collegine della Sacra Famiglia”con lo scopo di istruire le ragazze povere e analfabete negli elementi essenziali della fede cristiana, della cultura e del lavoro femminile. Diede tutti i suoi averi per andare incontro ai bisognosi. Come modello di vita spirituale comunitaria diede alle suore la Sacra Famiglia.
La Congregazione si diffuse rapidamente in Italia e anche in Sicilia e le case presero il nome di “Collegio di Maria”.
Già, dopo appena qualche anno dalla morte del Corradini, si contavano 58 collegi. Il cardinale Corradini istituì anche l’omonimo conservatorio, oggi Istituto di istruzione “Conservatorio Corradini”, un istituto precursore nella promozione e nell’educazione della donna.
Anche il Conservatorio Corradini si diffuse in molte regioni d’Italia e in Sicilia.
Oggi la sua congregazione religiosa è diffusa anche in Albania, in Romania, dove opera o operava l Suor Agnese Filì di Mistretta, in Gran Bretagna, in Kenya, in Messico, in Tanzania. Pietro Marcellino Corradini si spense a Roma l’8 febbraio del 1743 dopo una breve malattia. Alla notizia della sua morte infiniti furono gli attestati di stima.
L’ambasciatore veneziano Lorenzo Tiepolo, avendo intuito le qualità non solo diplomatiche, ma anche umane del cardinale Corradini, nella relazione del 1713 lo elogiò con queste parole scrivendo da Roma: “Io l’ho ritrovato forte nel suo impegno, ma pieghevole alla ragione”. Pietro Marcellino Corradini fu sepolto in Santa Maria in Trastevere dove il cardinale Marcello Crescenzi gli fece innalzare il monumento funebre, opera di Filippo Della Valle. Il 9 maggio del 1993 il cardinale Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Palermo, ha avviato il processo di canonizzazione del cardinale Corradini, concluso nel 1999 dal suo successore Salvatore De Giorgi.
Tutti gli atti del processo diocesano di beatificazione e di canonizzazione si trovano in Vaticano allo studio della Congregazione delle “Cause dei Santi” per la prosecuzione della causa. Postulatore è padre Paolo Lombardo o.f.m. Si occupa della redazione della Positio super virtutibus don Massimiliano Di Pastina.
Fonte: Archivio Capitolare di Sezze.
Nel 2008 le suore del Collegio di Maria festeggiarono il 350° anniversario della nascita del loro fondatore, il Servo di Dio Cardinale Pietro Marcellino Corradini. Per commemorare questo evento il Papa Benedetto XVI ha concesso l’indulgenza plenaria che si è potuta ottenere dal 23 marzo 2008 al 2 giugno 2009, dichiarato anno giubilare, partecipando alle celebrazioni in onore del fondatore che si sono svolte nelle chiese dei vari collegi di Maria presenti in tutta Italia.
Inoltre iniziò la Peregrinatio del fondatore con la sua prima tappa effettuata il 30 maggio del 2008 presso il primo collegio dell’Olivella di Palermo, fondato nel 1721, e che si concluse nella Cattedrale di Palermo il 2 giugno. Il 4 giugno del 2016 è venuta a Mistretta da Palermo l’Assemblea corradiniana per celebrare le 4 opere di Misericordia.
La prima opera di misericordia è “Avevo Fame”. La seconda opera di misericordia è “Avevo Sete”. La terza opera di misericordia è “Ero Malato”. La quarta opera di misericordia è “Ero Carcerato”. Il tema era: “ Ricco di misericordia con te Corradini, ricchi di grazie”.

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 https://www.youtube.com/watch?v=2hS6wMtPE6g&t=5s

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Il 24 maggio del 2018 le suore del Collegio di Maria, nel 256° dalla sua fondazione a Mistretta, durante il Giubileo Corradiniano hanno ricordato il padre fondatore della “Congregazione delle Suore Collegine” il cardinale Pietro Marcellino Corradini. Alle ore 11:30 nella chiesa di San Giuseppe si è tenuto un incontro di riflessione e di preghiera con la Generale delle collegine madre Paolina Mastrandrea.

Alle ore 16:30, nell’aula seminariale del Liceo Classico “Alessandro Manzoni”, intitolata alla prof.ssa “Graziella Idolo”, c’è stato il seminario sulle linee pedagogiche del cardinale Corradini “Educare è azione del cuore”, guidato da madre Paolina Mastrandrea. Numerosa e attenta è stata la partecipazione degli amastratini.

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 Il 2 giugno del 2018, nella cattedrale di Santa Maria a Sezze, sua città natale, è stato ricordato il 360° anniversario della nascita del Servo di Dio Pietro Marcellino Corradini ( 1658-2018) organizzato dal Conservatorio Corradini . La solenne celebrazione eucaristica è stata presiedeuta da S.E. Cardinale Salvatore De Giorgi  e animata dalla corale “San Carlo” di Sezze diretta dal M° Marcello Mattucci.

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Preghiera al Cardinale Pietro Marcellino Corradini

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