Oct 12, 2022 - Senza categoria    Comments Off on GLI ALBERI DI CEIBA SPECIOSA NELLA VILLA COMUNALE “REGINA ELENA” DI LICATA

GLI ALBERI DI CEIBA SPECIOSA NELLA VILLA COMUNALE “REGINA ELENA” DI LICATA

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Passeggiando all’interno della villa comunale “Regina Elena” di Licata nei primi giorni del mese di ottobre 2022 sono stata incantata dai fiori e dalle spine del tronco di questa meravigliosa essenza vegetale.

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Due sono questi alberi che vegetano bene dentro l’aiuola che circonda la piazzetta “8 MARZO, giornata internazionale della Donna”.

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 https://youtu.be/v2yRfLcWOpE

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Altri alberelli della stessa specie vegetano in via Campobello, di fronte all’ingresso del centro commerciale San Giorgio, al palazzetto del Commissariato di Polizia di Stato e abbelliscono la piazza Linares.
Il suo nome scientifico è “CEIBA SPECIOSA”, una specie originaria dell’Argentina, del Brasile, del Paraguay e del Perù, diffusa ampiamente in tutta l’America latina e nel sud-est asiatico come albero sacro, posto al centro della cosmologia Maya in quanto è considerato l’albero della vita che collega terra e cielo.

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Nelle zone tropicali d’origine la specie è conosciuta con il nome di “falso kapok” perchè i semi sono avvolti da una fibra lanosa, simile al kapok, ma di qualità scadente. Anche in Italia è chiamata “falso kapok”.
Sempre nei suoi paesi di origine il kapok è utilizzato per l’imbottitura di materassi, di cuscini e di tanto altro.
La Ceiba speciosa è chiamata anche “albero bottiglia” per il caratteristico rigonfiamento della parte inferiore del tronco in cui si raccoglie acqua e sostanze di riserva che permettono di superare i prolungati periodi di siccità.
In Argentina è chiamata “palo borracho” “albero ubriaco”, per la somiglianza del tronco ad una botte di vino.
La Ceiba speciosa è coltivata anche in Italia, nelle zone a clima mite, come quello di Licata, per la sua bella fioritura rosea.

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In Italia è particolarmente diffusa in Sicilia, dove è stata introdotta, alla fine dell’800, nel giardino dell’orto botanico di Palermo in via Archirafi. Quindi, la specie si è progressivamente diffusa nei giardini delle aree costiere della Sicilia per le notevoli caratteristiche estetiche e per la facilità di coltivazione e di riproduzione. Esemplari di Ceiba speciosa arredano il verde urbano di Cagliari.
Il nome del genere “CEIBA” deriva dal termine utilizzato dalle popolazioni indigene dei caraibi per alcune specie appartenenti allo stesso genere, in particolare alla Ceiba pentandra.
ll nome della specie “speciosa” trae origine dal termine latino “speciosa” ” splendida, magnifica”.
L’antico sinonimo italian0 è “Chorisia speciosa”.
La Ceiba speciosa, molto famosa per la bellezza dei suoi fiori, è conosciuta in molte parti del mondo per cui possiede altri nomi: “brazilian kapok tree”, “floss silk tree”, “silk cotton tree”, “south american kapok tree” (inglese); “arbre bouteille”, “chorisia rose”, “kapockier” (francese); “albero bottiglia”, “chorisia”, “falso kapok” (italiano); “arvore-de paina”, “barriguda”, “paineira”, “paineira-rosa” (portoghese); “arbol de la lana”, “bitaca”, “flor de mayo”, “palo borracho”, “palo borracho rosado”, “palo rosado” (spagnolo); “brasilianischer florettseidenbaum”, “florettseidenbaum”, “wollbaum” (tedesco).
Ne esistono due specie: La Ceiba insignis, dai grandi fiori color crema, e la Ceiba speciosa da fiori rosa screziati di giallo.
La Ceiba speciosa è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Malvaceae o delle Bombacacee.

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E’ una pianta a rapida crescita, succulenta, assorbe i liquidi dal terreno e li conserva, come riserva idrica durante i periodi di siccità, nelle fibre del fusto completamente ricoperto da robuste spine.
La Ceiba speciosa è un albero a foglia caduca legato al suolo dalle radici superficiali e sostenuto da un fusto grigio, alto fino a 12 metri, rigonfio nella parte inferiore come una bottiglia, eretto e variamente ramificato nella parte superiore.

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Il tronco possiede un legno tenero e poroso rivestito dalla corteccia di colore verde nelle piante giovani, di colore grigio-verde in quelle adulte. Molti aculei spinosi, conici, sono presenti sul fusto e anche sui rami. Servono come difesa naturale per la sua riserva d’acqua necessaria durante i periodi di siccità e anche come strumento di difesa, nei luoghi d’origine, dagli animali predatori.
Le foglie,decidue, sostenute da un lungo picciolo, palmato-composte, con cinque foglioline ellittiche, dall’apice acuminato e dai margini dentati, sono di colore verde brillante e glabre sulla pagina superiore, di colore grigio-verde e pelose sulla pagina quella inferiore.

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La fioritura, abbondante, avviene quasi contemporaneamente alla caduta delle foglie alla fine dell’estate, tra i mesi di agosto e di ottobre, protraendosi fino al mese di novembre. I fiori, molto appariscenti, solitari o riuniti a gruppi di due o tre all’ascella delle foglie terminali, sono ermafroditi, cerosi, di circa 15 cm di diametro.

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La corolla, dialipetala, formata da cinque petali oblunghi, carnosi, dai margini ondulati, è di colore rosso striato di rosa nella parte terminale, di colore bianco punteggiato con striature scure nella parte interna. Nella parte centrale emerge un appariscente tubo staminale.

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Il frutto, a lungo persistente sulla pianta rimanendo appeso ai rami nudi per tutto l’ inverno anche in assenza delle foglie, è deiscente perchè si apre spontaneamente a maturità lungo le linee di minore resistenza liberando i semi. Esso è composto da una grossa capsula ovoidale di colore verde scuro che, al suo interno, contiene numerosi semi, globosi, neri, di 5-6 mm di diametro, avvolti in una fitta lanuggine bianca, abbastanza simile al cotone che prende il nome, appunto, di “falso kapok”.

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La riproduzione avviene facilmente per dispersione dei semi, che germinano dopo una settimana di tempo. I semi, essendo duri e coriacei, prima di essere interrati nel letto di semina, si fanno macerare avvolti in uno straccio umido almeno per un giorno.
La germinazione è piuttosto veloce, mentre la crescita della pianta è lenta.
Questa specie si può propagare anche per talea.
Nel caso in cui la propagazione avviene per talea è opportuno porre un tutore per fare crescere la pianta in posizione dritta.
La Ceiba Speciosa è un imponente albero ornamentale di grande valore paesaggistico e, pertanto, è coltivato nei giardini e nei parchi pubblici per la sua straordinaria e bellissima fioritura.

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La Ceiba Speciosa predilige vegetare all’aperto nelle zone calde della Terra dove esistono climi tropicali, subtropicali e temperato- caldi.
Da adulta, la pianta resiste a temperature al di sotto dello zero solo per un breve periodo di tempo perchè le temperature troppo basse la danneggiano irrimediabilmente. Predilige essere esposta alla luce diretta dei raggi dal sole su un terreno leggero, fertile, ricco di sostanza organica e ben drenato. Teme i venti forti, che potrebbero spezzare il fusto e i rami. Le annaffiature non devono essere frequenti, ma sono necessarie solo se non piove a sufficienza durante l’estate perchè, durante la stagione delle piogge, sa immagazzinare una certa quantità di acqua nel suo tronco dal legno spugnoso.
Bisogna evitare i ristagni idrici, una delle cause più diffuse di debolezza e di marciumi dell’apparato radicale. Tollera la salinità.
In primavera e in autunno, per ottenere una produzione floreale abbondante, è bene somministrare del concime granulare a lento rilascio, a base di potassio, di azoto e di fosforo, mescolato direttamente agli strati superficiali del terreno.
Questi tre elementi sono fondamentali per la pianta, ed una loro carenza potrebbe causare indebolimento e rallentamento della crescita della pianta e anche causare la clorosi delle foglie. Il potassio aiuta la sintesi proteica e accentua la resistenza al freddo; l’azoto supporta lo sviluppo dei tessuti e garantisce un’adeguata presenza di clorofilla nelle foglie; il fosforo aiuta il metabolismo e la radicazione.
Oltre a questi tre macro elementi, il concime deve includere anche altri microelementi come il magnesio, il rame, il calcio, il ferro e il manganese.
La pianta deve essere potata precocemente, a partire dal primo anno di età, per favorire la formazione di un unico tronco principale.
Devono essere recisi tutti i polloni che si formano alla base del tronco. Successivamente, la potatura servirà per rimuovere i rami secchi per conferire alla pianta un aspetto più gradevole e armonioso.
Per quanto riguarda le malattie e i parassiti la Ceiba speciosa è una pianta resistente agli afidi, insetti che perforano il fogliame e i germogli per succhiare la linfa, e alle malattie fungine in genere.
In un clima eccessivamente umido le foglie potrebbero essere attaccate dall’oidio o mal bianco, che si manifesta con una sorta di muffa biancastra e che provoca un progressivo deterioramento dell’esemplare colpito, e dalle cocciniglie che determinano un diffuso ingiallimento del fogliame, oltre ad attirare le formiche tramite la produzione di melata.
La soluzione è rappresentata dai trattamenti con anticrittogamici a base di zolfo. Teme fortemente il marciume delle radici se nel terreno ristagna l’acqua.
Di questa pianta si utilizzano le fibre sericee che avvolgono i semi per imbottiture di vario tipo.
Il suo legno bianco, poroso e molto leggero, viene impiegato per la fabbricazione di botti leggere.
La Ceiba speciosa non è una pianta velenosa e quindi la puntura delle spine del tronco non è tossica; potrebbe risultare pericolosa per la presenza di batteri, proprio come avviene per la puntura di spine di rosa o di altre piante.

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