Oct 29, 2018 - Senza categoria    Comments Off on CERIMONIA DI PRESENTAZIONE DEL VIDEOLIBRO “LA VILLA COMUNALE G.GARIBALDI DI MISTRETTA-UN GIARDINO ALL’ITALIANA” DI NELLA SEMINARA

CERIMONIA DI PRESENTAZIONE DEL VIDEOLIBRO “LA VILLA COMUNALE G.GARIBALDI DI MISTRETTA-UN GIARDINO ALL’ITALIANA” DI NELLA SEMINARA

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Il 22 agosto del 2010 è stato un giorno molto importante per la cultura naturalistica amastratina. E’ stato presentato il videolibro “La villa comunale <<Giuseppe Garibaldi>> di Mistretta – un giardino all’italiana”, opera multimediale interamente realizzata da Nella Seminara.

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Teatro della manifestazione è stato l’accogliente salone delle feste del “Circolo Unione” a Mistretta.
Ha presentato i lavori il prof. Sebastiano Lo Iacono li ha condotti l’insostituibile amico Giuseppe Ciccia.
Sono intervenuti: il dott. Mario Salamone, presidente del Circolo Unione, l’avv. Iano Antoci, sindaco della città di Mistretta che, assente per impegni istituzionali, è stato meritatamente rappresentato dal prof.Calogero Rutino, assessore alla cultura del comune di Mistretta, il prof. Nino Testagrossa, presidente dell’associazione “Progetto Mistretta”, il dott. Riccardo Zingone, presidente della Pro Loco,
il signor Vito Purpari, il giardiniere della villa comunale.

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 Il tavolo dei relatori
da sx: NellaSeminara, Mario Salamone,Calogero Rutino, Nino Testagrossa, Vito Purpari

 Nel videolibro attraverso le immagini, esattamente 1970, e i testi, circa 600 pagine, il lettore, per amore delle conoscenze, oppure per sola curiosità, potrà scoprire tutte le notizie relative alla villa comunale di Mistretta: la sua storia, gli interventi di recupero e, soprattutto, potrà conoscere gli abitanti della villa: tutte le piante che vivono in questo meraviglioso e unico habitat.

Ha aperto i lavori l’amico Giuseppe Ciccia.

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Giuseppe Ciccia in piedi

 Il dott. Mario Salamone, dopo il saluto di benvenuto a tutti i numerosi partecipi all’evento culturale così importante, ha dichiarato la disponibilità del “Circolo Unione” ad accogliere le tante manifestazioni culturali che avvengono a Mistretta, ha incoraggiato Nella Seminara nel continuare il suo lavoro di pubblicazione di altri lavori. Sono queste le sue parole: “Un cordiale saluto e un grazie a tutti voi per l’opportunità di svolgere questa manifestazione in questi locali. L’Amministrazione del Circolo Unione è ben lieta di ospitare eventi di questo genere che sicuramente tornano utili alla nostra amata città di Mistretta.
L’Art 3 dello statuto recita che l’Associazione del Circolo Unione ha lo scopo di promuovere e mantenere la concordia fra i soci, di promuovere l’aggiornamento culturale nelle materie di interesse generale, nonché di favorire il dialogo e lo scambio di idee su tutto ciò che può tornare utile alla nostra città mediante discussioni, conferenze, dibattiti fra soci e non soci. La presentazione del lavoro della prof.ssa Nella Seminara, che oggi sarà presentato in modo superlativo dai relatori, rappresenta un momento di aggiornamento culturale oltre al fatto che manifestazioni di questo genere comportano una sorta di fermento positivo rispetto alle normali giornate che trascorrono dentro la sede del circolo. Oggi, in qualità di presidente del Circolo Unione, sono particolarmente soddisfatto per la presentazione di questo lavoro di ricerca e di studio realizzato su DVD dalla prof.ssa Nella Seminara. Le faccio i miei più sinceri complimenti per questo suo lavoro che presto ammireremo nella sua completezza. L’opera merita di essere ampiamente diffusa per arricchire non solo la nostra biblioteca, ma anche quelle pubbliche.
La invito a continuare nella sua passione per la scrittura e per la ricerca
”.

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Mario Salamone

Il prof. Nino Testarossa, nel suo intervento, auspica il desiderio di rispettare, proteggere, custodire e tramandare tutto il patrimonio della nostra amata Mistretta e, in particolare, di salvaguardare le piante della villa che, come esseri viventi, meritano una grande attenzione da parte di tutti i cittadini amastratini e anche dai forestieri.

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Nino Testagrossa

Il prof. Calogero Rutino, dopo aver portato i saluti del sindaco Iano Antoci e di tutta l’Amministrazione comunale, si è rivolto all’autrice con questa parole:” Gentile collega Nella Seminara ho avuto l’opportunità di gustare in anteprima il tuo lavoro sulla nostra villa comunale e, sinceramente, ti apprezzo per la mole di lavoro che hai fatto e per il lungo tempo che hai impiegato,due anni, per realizzare questa grande opera scientifica.
Non hai trascurato nulla! Hai trasmesso moltissime notizie che, probabilmente, molti di noi neppure conoscevamo. Hai raccontato la storia della villa e il motivo per la quale è stata creata sottraendo l’area ai frati minori cappuccini, hai descritto gli interventi per migliorarla, hai spiegato perché è un giardino all’italiana, nome attribuito da importanti architetti a tutti i giardini pubblici che hanno nel loro interno viali, piazze, laghetti, monumenti.
Non poteva mancare la descrizione del monumento a Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, il titolare della villa, il monumento a Vincenzo Salamone, illustre personaggio mistrettese, il monumento a Noè Marullo, apprezzabile scultore amastratino, e neanche la scultura in pietra di Astarte, la dea dei boschi e, quindi, anche dei Nebrodi.
Hai concentrato la tua attenzione sullo studio di tutte le piante presenti nella villa utilizzando il metodo scientifico della classificazione botanica, aggiugendo anche curiosità, aneddoti, la mitologia e tanto altro nella descrizione di ogni pianta. Ho appreso che la nostra villa è un microcosmo che ospita piante provenienti da quasi ogni parte del mondo. 
Hai descritto ogni elemento con parole semplici, con la dolcezza e l’umiltà francescana, per dare a tutti i lettori la possibilità di comprendere, di assimilare, qualità queste che contraddistinguono chi ha incentrato il proprio lavoro per la promozione e la divulgazione delle Scienze Naturali, sull’etica dei rapporti tra l’uomo e la Natura.
Si nota chiaramente che la tua è una dichiarazione d’amore per l’amata villa.
Riallacciandoci al discorso del prof. Nino Testagrossa  riceviamo tutti il tuo messaggio, cioè quello di amare e rispettare la Natura e trasmettiamolo soprattutto ai giovani che sono attratti o distratti da altri fattori stimolanti.

Veramente grazie per il tuo apprezzabile lavoro”.

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Calogero Rutino

 Il dott. Riccardo Zingone così ha parlato: ” Per me, vedere il lavoro di Nella Seminara ha avuto un significato che è andato oltre il semplice piacere della lettura: ho avuto la sensazione che Nella, in realtà, mi stesse accompagnando, prendendomi quasi per mano, durante una passeggiata alla scoperta di un piccolo tesoro nascosto, di quelli che ognuno custodisce per tutta la propria vita e che, a un certo punto, vuol far conoscere a tutti.
Così è stato per la Villa Comunale di Mistretta definita, non a caso, dall’autrice <<Il gioiello naturalistico di Mistretta>>.
Lo è davvero! Nella scrive con parole piene di sensibilità e di sottinteso amore per la propria terra natale, con parole volutamente semplici, di immediata comprensione, non fregiate di scintillanti termini scientifici. Ha saputo sfrondare il testo da un eccessivo rigore scientifico ed ha saputo donare un’impronta davvero personale: ha condotto un discorso che tratta di Scienze, ma trasmesso con toni amichevoli e pacati in cui, indubbiamente, trova interesse il lettore comune, ma anche il lettore specialista.
Il lavoro di Nella non è diretto solamente ai tecnici, ma vuole raggiungere il cuore dei lettori, di tutti i lettori e, per questo, non può non essere scritto se non col cuore. L’autrice descrive le piante: nella parte botanica, nella mitologia, nella poesia, nella storia, nella geografia, nell’arte, nella Bibbia, nella medicina fisioterapica, nell’arte culinaria, nella magia, nel linguaggio dei fiori.
Con l’introduzione di citazioni letterarie mitologiche, bibliche e, a volte, di intere poesie, sapientemente intercalate nel corso dell’opera, l’autrice vuole fare conoscere l’importanza che le piante hanno avuto da sempre nella storia di tutti i tempi.  I racconti, le curiosità, incontrati durante la lettura del testo, stimolano nel lettore momenti di riflessione, attimi di sorrisi, lampi di ilarità.
All’inizio di questa lettura-passeggiata pare che in un cartello NON scritto si legga l’invito ad “Abbassare la voce e…ad ascoltare la Natura”.
Invita anche Voi a una passeggiata dentro la villa comunale di Mistretta. Nella Seminara, nella duplice veste di autrice e di buona padrona di casa, apre una porticina della sua dimora all’ospite-lettore poiché, nel suo intimo, desidera fargli apprezzare qualcosa che sa di essere veramente speciale, consapevole di poter offrire un bouquet non solo di splendidi fiori, ma anche di odori, di sapori, di rumori, di colori della sua terra. Inoltre, nel vasto panorama di beni artistici, architettonici, naturali posseduti dalla città di Mistretta, il piccolo grande mondo della villa comunale “Giuseppe Garibaldi” rappresenta, pertanto, per Mistretta e per il Parco dei Nebrodi, un prezioso patrimonio che stimola non solo la cultura naturalistica, ma è meta anche di un apprezzabile flusso turistico, apporto notevole allo sviluppo economico locale. Il lavoro di Nella Seminara, strumento di qualità, è una guida lungo il percorso dentro il giardino e aiuta anche a far conoscere meglio il territorio
”.

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Riccardo Zingone

 Il signor Vito Purpari così ha raccontato: “ E’ il rapporto sugli eventi storici odierni e di recente passato riguardante la Villa Comunale <<Giuseppe Garibaldi>> di Mistretta e il suo più vicino amico: Io l’ultimo giardiniere.
Non comincerò dal “mezzo del cammin di nostra vita”, età in cui cominciai a lavorarvi, ma dal principio della mia vita stessa.
Nacqui il primo giorno dell’Autunno 1947 da buoni genitori, a meno di cento metri di distanza dalla nostra Villa Comunale; erano le ore 9:00 di una dolce domenica e la campanella della Chiesa di San Francesco squillava per il festivo giorno della Messa.
Per motivi di salute di mio padre, che era un grande invalido di guerra, fui affidato, dai quattro ai cinque anni e poi ancora nelle estati seguenti, a casa del nonno materno, vedovo, alla zia Lucia, sorella di mia madre, nubile e sacrestana a “San Franciscu” con Padre Sciacca,  che mi insegnò a pregare con le mani giunte.
Il nonno “Piddu Russo”, fedelissimo impiegato presso il cav. Alfonso Lo Iacono, ormai 77enne, esercitava l’ultimo impiego di giardiniere e di custode del palazzo adiacente, sopra la scalinata in Via Santa Caterina; dopo aver servito questo signore per 34 lunghi anni.
Per soli due mesi all’anno i “Padroni” venivano a Mistretta: in Agosto e a Settembre.Per dieci mesi l’anno il bellissimo giardino, che il nonno curava attentamente, era il <<nostro>> regno.
Lì si mostrò a me, molto giovane,
il meraviglioso mondo dei fiori e delle piante: edere abbarbicate ai muri di cinta con tanti nidi di uccelli, un grande e splendido Abete reale, il Cedrus glauco, i Cipressi, le siepi di Alloro, una superba Magnolia grandiflora, le bordure di Bosso. Osservavo le farfalle sui fiori, ascoltavo il canto di svariati uccelli e seguivo con gli occhi i primi voli di quelli novelli.
C’erano cespugli di Uva spina, l’immancabile e poderoso albero dei Gelsi neri, golosità mattiniera delle famiglie gentilizie.
Nel giardino, in ogni stagione, si spandevano nobili e delicati profumi di Viole, di Lippe-citriodore, di Philadelphus virginalis, di Iris barbate, di Rose, di Glicini, di Gelsomini arzigogolati alla continua ricerca di spazi ideali e amabili.
Alcune aiuolette erano bordate con una varietà di Asparagus che a Mistretta chiamano “sparici ri ricchi”.
C’erano anche due vasche di pietra per l’acqua, in successione, la centrale e più bella era contornata da antiche <<raste>> di terracotta di varie forme, tutte riempite di Ortensie, di Fucsie rosse e bianche, di Phormium, di Solanum capsicastrum, di Dianthus penduli profumatissimi ecc. L’insieme era proprio un paradiso terrestre con un’atmosfera seducente ed io, anche se ragazzino, in questo luogo vivevo intensamente!
Nell’innocenza di quell’età giuliva, pensavo che quel giardino fosse del nonno. Scoprii la malinconica realtà qualche anno dopo: il nonno era solo un impiegato!
E quel giardino non era nostro!
Così, quel mirabile mondo, tanto caro al mio cuore e ai miei occhi, fu perduto per sempre e fu causa di una pena che ancora persiste.
Erano gli anni ’50 del secolo scorso!
Per alcuni anni mi allontanai da Mistretta per lavoro.
Nel mese di novembre del 1982, con la moglie e tre figlie, ritornai a Mistretta dopo 19 anni della mia vita vissuta nell’Europa occidentale a svolgere l’attività culinaria-alberghiera, la mia professione degli anni giovanili.
Nel 1984 nacquero due gemelli maschi e, con questo evento, riaffondai le radici nella terra natale con un nuovo lavoro a partire dal mese di gennaio del 1986: GIARDINIERE COMUNALE!
Mi tuffai a capofitto, con entusiasmo ed energia, per soddisfare le esigenze di chi mi stava aspettando: la Villa comunale <<Giuseppe Garibaldi>>.
Al fine di migliorare professionalmente la mia qualifica di giardiniere, con pratica sul campo, con riflessioni attente, con studi autodidattici, una parte della scienza botanica gradualmente si è fatta strada nella mia mente ansiosa di conoscere e di apprendere. Impegno costante e passione durevole sono stati la linfa di un successo lusinghiero e insperato ma raggiunto.
<<Il buon cavallo si vede a lunga corsa>>, era il messaggio
di incoraggiamento e di esortazione del cav. Giuseppe Lo Iacono che, per alcuni decenni, fu Presidente della Deputazione Ville e Cimitero monumentale di Mistretta e che io sempre ricordo con simpatia e rispetto.
Tra gli anni 1980-1990 una serie di malattie e di mortalità colpì alcune delle più rappresentative specie arboree della villa: Conifere e Latifoglie, con grande sgomento generale.
Queste malattie e mortalità colpirono diverse regioni dell’Europa a partire dalla Foresta Nera, in Germania, seguite dall’Olanda, dal Caucaso, in Italia ecc. Altre cause di malattie delle piante sono state: la presenza di parassiti animali e vegetali, di virosi e fisiopatie, di vecchiaia e di squilibri idrici e termici.
Rinormalizzate le stagioni, è stato necessario reintrodurre varietà di piante degne della fama delle precedenti e del retaggio del giardino: a questo mi dedicai subito con responsabilità, emozione e speranza.
Le specie arboree furono ricercate con cura nei vari vivai, oltre a quelle riprodotte con i semi che io stesso ho ricavato dalle piante del nostro giardino.
Il numero delle piante introdotte ed elencate è stato il più cospicuo del patrimonio del primo impianto del 1876. Sono stati piantati: 7 Abeti, 6 Aceri, 1 Araucaria, 3 Arbutus unedo, 3 Catalba, 11 Cedrus, 2 Ceratonia siliqua, 7 Cipressi, 1 Gladetschia, 2 Ilex, 5 Laburnum, 3 Ligustrum, 1 Libocedro, 7 Magnolie, 3 Paulownia, 4 Picee, 1 Platanus, 5 Pini, 2 Ontano bianco e nero, 5 Sequoie, 3 Siliquastro, 3 Taxus, 9 Tuie, 6 Olmi, 3 Cordilines, 2 Morus pendula, 3 Morus nigra, 1 Ginkgo biloba, 5 Melograni, 6 Laurus, 3 Broussonetia, 2 Sophora, 3 Laegerstroemia, 3 Viburnum, 2 Wistaria sinensis alba (longissima), 4 Prunus, 1 Salice nero, 5 Oleandri, 4 Phoenix canariensis, 1 Lewingstonia, 13 Chamaerops umilis, 9 Trachycarpus, 8 Chicas revoluta, 1 Fagus selvatica rosso.
Voglio raccontare un aneddoto sul “Buxus sempervirens”.
Il Bosso è una pianta sempreverde dall’aspetto tenero e pittoresco in primavera, brillante e coriaceo, a volte auromarginato, dall’estate all’inverno.
E’ la pianta regina nel <<Giardino Geometrico all’italiana>>, ottimo nell’”Arte topiaria” per la compostezza delle sue evoluzioni lente e graduali, ingegnosamente scelta e utilizzata per delimitare principalmente il perimetro di tutte le aiuole della nostra Villa. A questo riguardo il prof. Pietro Mazzola, docente di Botanica Sistematica all’Università di Palermo, in una delle sue visite al nostro giardino mi disse:<< Per quanto io sappia, la Villa di Mistretta possiede la più numerosa quantità di siepi e bordure di Bosso tra tutti i giardini della Sicilia>>.
Gli risposi esclamando: <<Professore, concorda con me che la potatura a mano e la pulizia di questi interminabili <<arabeschi>> sono un impegno assai gravoso per una persona>>?
Mi appoggiò una mano sulla spalla e mi apostrofò bonariamente: <<In questo campo il professore è lei>>.
L’incubo di quell’impegno fu addolcito da quel suo complimento!
Sotto l’inferriata panoramica all’ingresso della villa c’è la grande aiuola che al centro ha un doppio rettangolo di Bosso con la scritta VILLA COMUNALE, modellata con l’ars topiaria.

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In quest’aiuola vegetano bene, L’Abies nebrodensis, la Sequoia semprevirens, il Cedrus deodara,alcune piante ornamentali di vario tipo con due semicerchi di Trachicarpus, alcuni alberelli di Arbutus unedo. La leggenda vuole che fu proprio l’Arbutus unedo, il Corbezzolo, ad ispirare i colori della bandiera nazionale. E’ chiamato “l’albero d’Italia” poiché la presenza contemporanea del verde delle foglie, del bianco dei fiori e del rosso dei frutti diede origine ai colori del tricolore italiano tanto da diventare, durante il Risorgimento, il simbolo dell’ Unità Nazionale.

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 Nella parte sottostante la scrittura di Bosso e attorno al laghetto solitamente sono coltivate piante per le fioriture del periodo primavera-estate.
L’aiuola triangolare, posta tra il muro del carcere e l’inferriata perimetrale e l’altra sul lato opposto, anch’essa triangolare, ospitano piante ad alto fusto, quale l’
Abies nordmanniana del Caucaso e alcune siepi.
Procedendo verso il centro del giardino dai due viali, sia quello di destra, sia quello di sinistra, le aiuole sono ricche di Magnolie, di conifere, di latifoglie, di arbusti e di Palme e di Taxus baccata. Il terreno è abbastanza ombreggiato. Importanti sono la potatura e la manutenzione dell’insieme per una presentazione gradevole ai visitatori il cui sguardo ammirerà il bel fogliame lucido e lussureggiante degli alberi.
Raggiungendo la zona centrale del giardino, le aiuole che contornano l’agorà, bene esposte alla luce solare, sono adatte ad accogliere piante per l’abbellimento floreale delle stagioni Primavera-Estate-Autunno.
Acquisita una buona esperienza, qualsiasi giardiniere diligente è capace di suscitare emozioni e allegrezza. Le aiuole e i viali ombrosi ospitano un considerevole numero di preziose e rare conifere: l’Abete reale, il Picea bitorzoluta dell’Himalaia, il Picea pungens, l’Abete del Colorado, il Cedrus deodara, il Pinsapo dei Pirenei, l’Abies pectinata, il Picea smithiana, e ancora Platani e Lecci, Paulonie e siepi da sempre nascondigli ideali per giovani cuori pulsanti energia viva.
La Villa Comunale <<Giuseppe Garibaldi>> è stata dettagliatamente fotografata e minuziosamente descritta dalla prof.ssa Nella Seminara che ha realizzato e pubblicato questo DVD. L’autrice ha raccontato la storia del giardino all’italiana, ha descritto minuziosamente ogni pianta sia essa erbacea, annuale, arbustiva e ad alto fusto. Ha evidenziato la sua funzione nel tessuto sociale della città come luogo d’incontro delle persone e di gioco per i più piccoli.
Infine il signor Vito Purpari ha recitato la poesia dedicata
all’arbusto Lippa citriadora (la Citronella) in abbigliamento invernale

Febbraio:

Sopra i rametti nudi di una Cedrina

Lo scricciolo cantava stamattina.

Cercava un profumo di primavera

Che ancora non c’era.

E, considerato che Vito Purpari passa le sue giornate ad accudire le piante del giardino, che conosce il loro soffio, il loro profumo, i loro colori, il loro canto, ha recitato l’altra  sua poesia dal titolo “L’attratto”:

Profumati d’incanto e di mistero

In un susseguirsi

Di gemme

Di boccioli

Di corolle;

Ora adornati di rugiada

Ora luccicanti di tinte

Tra mille foglie variegate

Per giorni innumerevoli

Sono stato attratto

Dal coro armonioso del vostro canto.

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Vito Purpari

Il prof. Sebastiano Lo Iacono ha concluso: “Il lavoro di Nella è stato ed è veramente un grande risultato in termini
di ricerca, di amore per Mistretta, di intensità di studio, di valore anche poetico di testi e immagini, nonché per la capacità di <<assemblare>> tante voci e tanti contenuti con un lavoro di <<regia>> efficace.
Conserverò il DVD tra le mie <<cose digitali>> più preziose”.

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Nella Seminara, nel suo intervento conclusivo, ha spiegato il motivo dell’impianto della villa comunale. Essa nacque il 17 novembre del 1866 allorché il consiglio comunale di Mistretta, presieduto dal sindaco dott.Salvatore Marchese, spinto dalle sollecitazioni popolari, applicando la legge sulla soppressione degli enti ecclesiastici, dovette affrontare il problema della confisca dell’orto e della sua destinazione ad uso pubblico e col preciso obiettivo di realizzare un giardino.
Il consiglio così deliberava: ”[…] Finalmente una popolosa città come Mistretta, che nella Provincia di Messina, e per le città di secondo ordine di Sicilia, va meritatamente numerata tra le prime per importanza d’industria agricola, commerciale e per ricchezza e principalmente per la sua topica situazione e come sede di Autorità Giudiziarie e governative circondariali, esiga che vi sian dei dati locali onde poter convenire la popolazione nei festivi, ed i forestieri a passarvi il tempo da leciti, onesti e sobri intrattenimento e ciò come sono i pubblici giardini, ed i gran viali e grandi larghi, e questi oltre di ritornare d’utile adorno alla città sono grandemente necessarie per l’interesse igienico per la pubblica salute, e per la qual cosa nelle grandi città si vedono tuttodì abbattere case, palagi, chiese ed interi […]”

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Nella Seminara

La villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta, ben curata, pulita e ordinata, emana gioia, vivacità, splendore. Non resta che entrare dentro il giardino per osservarlo sempre con rinnovata attenzione. Esorto tutti ad Amare, Rispettare, Proteggere la nostra villa comunale. Ci ricompenserà!
Gli applausi dei presenti sono stati molto calorosi.
Infine ha ringraziato tutti i relatori, omaggiandoli con il DVD, il signor Vito Purpari in particolare per la sua grande e diligente disponibilità nell’elargire i suoi preziosi consigli, e tutto l’uditorio.

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Ha parlato dei contenuti del videolibro invitando i presenti alla lettura dei testi, all’osservazione delle fotografie, all’ascolto delle musiche originali e locali, Gli applausi dei presenti sono stati molto calorosi.

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