Aug 20, 2022 - Senza categoria    Comments Off on CERIMONA DI PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “NOE’ MARULLO” DEL PROF. FRANCESCO CUVA AL PALAZZO MASTROGIOVANNI -TASCA DI MISTRETTA

CERIMONA DI PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “NOE’ MARULLO” DEL PROF. FRANCESCO CUVA AL PALAZZO MASTROGIOVANNI -TASCA DI MISTRETTA

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Per i molteplicii eventi culturali che si verificano a Mistretta quasi tutto l’anno, luoghi confortevoli e disponibili sono: il palazzo della cultura Mastrogiovanni-Tasca, il Circolo Unione, la Società Fra i Militari in Congedo di Mutuo Soccorso, la Società Agricola, la Società Operaia, il Liceo Classico “Alessandro Manzoni”.
Venerdì,19 Agosto 2022, nella prestigiosa sala delle conferenze del palazzo Mastrogiovanni-Tasca a Mistretta è stato presentato il saggio “NOE’ MARULLO” del prof. Francesco Cuva.
Il volume, edito dalla tipografia A&G sas, CUECM, contiene 115 pagine.

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La famiglia Mastrogiovanni-Tasca a Mistretta ha lasciato, oltre ai cari ricordi, anche l’eloquente presenza dell’edificio, oggi sede del “Palazzo della cultura”.
Infatti, attualmente nel palazzo Mastrogiovanni-Tasca è ospitato il museo civico polivalente, intitolato al maresciallo “Egidio Ortolani”, dove sono custoditi importanti reperti archeologici di epoca greca e romana dell’antica Mytistraton-Amestratos, molte tele e il tesoro della Madonna della Luce.
E’ anche sede della biblioteca comunale, intitolata all’insigne linguista “Antonino Pagliaro”, dove è custodito, inoltre, il fondo librario antico con manoscritti risalenti anche al ‘400.
Un intero piano del palazzo è riservato alla musica dove sono custoditi importanti strumenti e spartiti musicali dell’Ottocento.

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La prof.ssa Maria Pia Ribaudo ha brillantemente introdotto i lavori della presentazione del nuovo saggio del prof.
Francesco Cuva.
Le sue parole: “Francesco Cuva, mistrettese, insegnante di Lettere e fine studioso delle realtà storico- culturali e artistiche locali, ci regala con Noè Marullo un intenso ed emozionante viaggio nella vita dello scultore amastratino.
Pagina dopo pagina ci svela particolari dell’esistenza dell’artista tratteggiando i lineamenti di un uomo dalla personalità complessa, ma genuina, sensibile e caparbia, nella quale convivono entusiasmi e delusioni, certezze e sogni, felicità e dolori. Marullo, da ragazzo, appare, così, un determinato sognatore che sin da subito affronta la sua passione e il suo talento con impegno e spirito di sacrificio.
La formazione dello scultore viene ricostruita magistralmente attraverso lo studio delle fonti e l’analisi delle opere.
A far da sfondo sono la società del tempo e una Mistretta, di fine ‘800 inizi del ‘900, attiva e attenta alla formazione di talenti e alla crescita culturale e artistica della comunità.
Questo saggio è una fotografia storica sapientemente realizzata che lascia lo spettatore lettore nello stupore di un arricchimento che trova riscontro in uno sguardo, dopo la lettura, consapevole e informato quando incontra le opere dello scultore tra le chiese e i palazzi di Mistretta, culla e fucina di arte.
Al Professor Francesco Cuva va quindi il merito di averci restituito, attraverso indagini di archivio, faticose e pazienti, la storia di uno scultore che ancora con le sue opere ci incanta e ci emoziona, risvegliando l’identità del mistrettese e non solo.
Uno scultore che ha lavorato a lungo e ha lasciato opere che si trovano a Roma, in Sicilia, soprattutto a Mistretta, e che esprimono temi, concezioni e idee di un genio artistico.
Pertanto al saggio del professor Francesco Cuva, che a livello biografico e artistico si presenta più articolato e approfondito rispetto alla precedente pubblicazione, possiamo affidare la speranza di divulgare la fama di questo artista e la bellezza delle sue opere“.
Già alcuni anni fa il prof. Francesco Cuva aveva pubblicato un primo testo sull’artista amastratino Noè Marullo.

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Il primo cittadino di Mistretta, il dott. Sebastiano Sansarello, ha elogiato il prof.Francesco Cuva definendolo patrimonio della società amastratina poichè, in qualità di storico, con le sue opere arricchisce il livello culturale di ciascuno.
Inoltre, entro l’anno 2025, ricorrendo il centenario della morte di Noè Marullo, ha promesso di coinvolgere l’Amministrazione comunale per la stesura di un catalogo contenente le fotografie delle opere e dei disegni di Noè Marullo.

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Nel suo lavoro il prof. Francesco Cuva racconta notizie sulla vita dell’artista e sulla sua arte tratteggiando, attraverso la ricerca di nuove fonti storiche fornite dalle Scuole, dalla Biblioteca, dalle Società di Mutuo Soccorso, la personalità complessa, ma geniale, dell’Uomo.
Ha parlato dei suoi amici, conosciuti durante la sua permanenza a Palermo e a Roma, e dai quali ha tratto notevoli insegnamenti che hanno migliorato la sua arte di disegnatore e di scultore. Ha dedicato il saggio ai Maestri d’arte Mario Biffarella e Antonino (Nino) Tamburello.

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Ha concluso i lavori la prof.ssa Maria Pia Ribaudo leggendo con molto entusiasmo alcuni brani tratti dal libro “NOE’ MARULLO” .

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Infine, anche il dott. Sebastiano Insinga ha voluto dare il suo contributo leggendo ad alta voce due brani tratti dallo stesso libro.

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Il prof. Francesco Cuva ha calorosamente ringraziato tutte i presenti a questo importante evento e che hanno attentamente ascoltato la presentazione del suo nuovo lavoro.
Gli applausi sono stati abbondantissimi, sinceri e calorosi.

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Ha posto il suo autografo in ogni libro che andrà ad arricchire sicuramente le nostre conoscenze sul mistrettese importante qual è stato ed è Noè Marullo.

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La lettura del volume è piacevole, scorrevole e interessante perchè riporta il lettore indietro nel tempo, nel periodo in cui è vissuto il protagonista, per conoscerlo più approfonditamente e per apprezzare la sua arte.

Chi era Noè Marullo?
Noè Marullo, nacque a Mistretta il 13/11/1857 dal padre Saverio, falegname, e dalla madre, la signora Giovanna Lipari, casalinga, in una casa del vicolo Gullo N° 6.

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Fu un uomo generoso e dal carattere sensibile, calmo e, nello stesso tempo, irascibile, allegro e malinconico, cordiale e scontroso e, artisticamente, isolato nel suo mondo.
Fu anche un maestro sensibile e raffinato, capace di pure, autentiche e geniali creazioni d’arte.
Artisticamente si formò nel clima culturale neoclassico del secondo ottocento.
Approvò totalmente le teorie classiche di bellezza, di gusto, di armonia, di perfezione tanto da dichiarare che l’arte antica, soprattutto quella greca di Fidia, di Mirone, di Prassitele, “ è sublime, insuperabile”.
Rivolse la sua attenzione anche agli artisti che prepararono il Rinascimento italiano: al Mantegna, al Perugino, al Botticelli, a Michelangelo, a Leonardo, al Canova.
Noè Marullo giovane, prima nella bottega del padre, poi a Palermo, nello studio dello scultore Valenti, infine a Roma, presso l’Accademia delle Belle Arti, s’impegnò in molte attività di studio del disegno e della scultura che lo indussero a lavorare e a rifare lo stesso lavoro anche per più volte fino a raggiungere quel livello artistico imposto dai canoni classici.
Questa produzione giovanile, manierata e impersonale, si lascia, comunque, ammirare perché è frutto di ricerca di uno stile personale e perché fa trasparire l’esigenza dell’artista di educare al gusto del bello.
Con le sue opere Noè Marullo abbellì diversi palazzi della borghesia palermitana, romana e amastratina.
Appartengono alla sua creazione artistica le allegorie della pittura, della scultura, della poesia, della musica, poste nelle lunette della facciata principale del palazzo Di Salvo-Faillaci.
Anche i balconi del palazzo del cav.Vincenzo Tita sono decorati con volti di putti allegri e sorridenti scolpiti in pietra dall’artista Noè Marullo.
Anche le lunette semicircolari, che sormontano i balconi del palazzo di don Vincenzo Salamone, ospitano i busti di personaggi dell’età greco-romana, probabilmente filosofi greci, anche essi opera all’artista amastratino Noè Marullo.
Noè Marullo, per l’intero corso della sua esistenza, fu costretto a lottare con le durezze della vita che lo oppressero e, talvolta, soffocarono la sua capacità di esprimersi, di dare concretezza agli stimoli creativi che in lui si sviluppavano. Chiuso nei ristretti confini di un ambiente provinciale culturalmente limitato, non ha potuto rifulgere della luce che gli era propria.
Il consiglio comunale di Mistretta l’ha aiutato economicamente per il conseguimento del diploma di scultore e per la frequenza in Accademia di un corso biennale di perfezionamento.
Studiò alla “Scuola tecnica serale per gli operai” a Palermo e, successivamente, all’istituto di belle arti “San Luca” a Roma.
Con la somma di 1000 lire, assegnatagli dalla giunta comunale mistrettese, Noè Marullo acquistò il marmo col quale scolpì il monumento di Garibaldi e di Vittorio Emanuele e realizzò figure di Madonne e di donne. Con lo sguardo penetrante e con gli occhi rivolgenti lo sguardo lontano, sotto la fronte corrugata, raffigurò il fascino del generale Giuseppe Garibaldi, condottiero e patriota italiano, denominato l’eroe dei due mondi per le imprese militari compiute in Europa e in America meridionale e che aveva suscitato nelle folle la fiducia nei moti insurrezionali.
Noè Marullo lo conobbe a Roma, tramite il professor Masini, quando Giuseppe Garibaldi era già vecchio, stanco e deluso.
Lo sguardo penetrante, gli occhi vispi, intelligenti, sognanti “.
Il busto di Giuseppe Garibaldi, collocato nella villa comunale di Mistretta a lui intitolata, fu donato dall’artista al comune di Mistretta come ringraziamento per l’aiuto economico ricevuto per il suo mantenimento agli studi artistici.
Dopo i vani tentativi di inserirsi a Roma nel mondo dell’arte e del lavoro, nella primavera del 1885 Noè Marullo ritornò definitivamente nella sua città natale, dove impiantò la sua bottega a Mistretta nel vicolo Gullo N° 6, nel piano basso della casa dove era nato, e là iniziò a ideare i suoi fantasmi artistici dandovi anima e corpo.
La sua produzione artistica si espresse con le figure della Madonna, nelle cui fattezze l’autore impresse e comunicò ideali di bellezza, di pudicizia, di umanità. Musa ispiratrice fu la moglie Stella Cuva.
Con i suoi attrezzi di lavoro realizzò le statue della “ Madonna del Carmine” e dell’“Assunta”,che si trovano nella chiesa di San Giovanni, a Mistretta, “l’Annunciazione”, il cui bozzetto si trova nella cappella dell’abitazione privata del signor Benedetto Di Salvo, nel palazzo Pasquale Salamone, “l’Immacolata”, nella chiesa di San Nicolò di Bari a Mistretta.
Altre opere si trovano in molti altri paesi della Sicilia.
E’ interessante sapere che l’inizio della grande attività di scultore in Marullo coincide con gli anni di dolore personale per la morte dei familiari, in particolare dell’amata figlia Giustina, venuta a mancare a 14 anni di età, e per l’incomprensione con i rapporti sociali che gli hanno ostacolato la vita.
Gli anni della fine del secolo diciannovesimo sono, perciò, difficili per Noè Marullo.
Deluso, come uomo e come intellettuale, fu oppresso da una situazione economica difficile, “perché scarsi sono i lucri della sua opera ”, e, inoltre, si sentiva umiliato e offeso per quello che politicamente succedeva in Italia: le manifestazioni degli operai a Milano, le organizzazioni dei Fasci dei Lavoratori Siciliani represse dalla polizia.
A dimostrazione del suo stato d’insofferenza scolpì “l’Angelo dormiente nella bara” posto sul frontone della chiesa della Santissima Trinità. Forse anche per ricordare la figlia Giustina.
Committente di questa opera fu la nobildonna Teresa Salamone, la mamma del cav. Enzo Tita, chiamata affettuosamente dai nipoti Giuseppe e Paolo Giaconia ‘Zia Teresina’ che, dal balcone della propria abitazione, poteva ricordare il suo bambino morto in tenera età.
Dopo la realizzazione di questa scultura Marullo tacque artisticamente per un certo periodo.
Tuttavia, nel silenzio dei suoi pensieri gli balenò un’idea che si tradusse in autentica espressione d’arte.
Incontrò il Dio che, per amore degli esseri umani, si fa Uomo Egli stesso.
In pochi anni, e in una spasmodica ricerca di un suo personale stile, creò i capolavori: la statua lignea del Sacro Cuore di Gesù del 1906, su commissione della famiglia Salamone, che si trova nella chiesa di Maria SS.ma del Rosario, “il Beato Felice da Nicosia”, nella chiesa di San Francesco, dove Noè Marullo ha saputo imprimere al fraticello una sublime, palpitante, viva espressione mistica.
Infatti, raffigurò il Beato Felice da Nicosia nell’atteggiamento francescano del servo di Dio, umile e semplice, che questua in mezzo alla gente per chiedere pane e per donare pace e serenità, “Sant’Antonio di Padova”, pure nella chiesa di San Francesco d’Assisi, “San Sebastiano”, nella chiesa di San Sebastiano.
Egli raffigurò San Sebastiano nell’atto del trapasso: il volto giovanile mostra un’espressione di sovrumana sofferenza.
Nel corpo snello e slanciato, anatomicamente perfetto, i muscoli tesi stanno a indicare l’attimo dell’ultimo sospiro.
“Il Crocefisso” e “San Francesco”, che si trovano a Mistretta,si trovano anche a Centuripe.
L’artista, durante le fasi di lavoro dei suoi capolavori, “visse i drammi dei personaggi scolpiti” e ne rivelò i momenti più significativi curando i particolari delle fattezze con mano delicata. L’arte diventò per lui il rifugio dello spirito, la rivincita ideale sulle delusioni della realtà. Quando le sventure della vita colpirono l’integrità sua e della sua famiglia, Marullo riversò il suo dolore in un’arte più corrispondente ai bisogni di uomo raffigurando il lavoro e la famiglia.
Creò il gruppo statuario della “Sacra Famiglia”, esposto nella chiesa di San Giuseppe, adiacente al Collegio delle suore di Maria, a Mistretta, e nella Chiesa Madre di Reitano.
Noè Marullo, in San Giuseppe, rappresentò l’uomo del lavoro mentre affidò alle sembianze di Maria una dolcezza d’espressività femminile casta e pura e riprodusse nel volto allegro e gioioso del bambino il viso di sua figlia Giustina.
Ritornò sul tema del lavoro ancora con il “San Giuseppe”, scolpito nel portale della cripta della Società Operaia nel cimitero monumentale di Mistretta, di cui fu socio onorario.
Dopo queste opere la sua capacità creativa a poco a poco si esaurì.
Col passare degli anni si chiuse in un aristocratico isolamento. Ha affidato i suoi pensieri a un diario che ancora oggi non è stato ritrovato.
Forse in quelle pagine Noè Marullo comunicò quello che per tutta la vita cercò di conciliare: vita e arte.
Noè Marullo morì a Mistretta il 05/05/1925.
Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero monumentale di Mistretta accolte nella cappella della Società Operaia di M.S.

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Il suo busto di bronzo, realizzato dall’artista Mario Biffarella, si può ammirare nell’agorà della villa comunale “Giuseppe Garibaldi” di Mistretta.

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Una lapide, posta nella facciata principale della casa, in vicolo Gullo, N° 6, collocata per volontà dell’Amministrazione comunale di Mistretta, ricorda che lì il 13/11/1857 nacque NOE’ MARULLO.

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Chi è Francesco Cuva?
Francesco Cuva è nato Mistretta il 14/03/1944.

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Vissuto in una famiglia di sani principi morali e religiosi, è stato cresciuto dai genitori che hanno allevato, educato i figli, tre maschi e una femmina, con tanto affetto e molta dignità.
Francesco ha acquisito gli insegnamenti della famiglia attuandoli correttamente nella sua vita.
Suo padre, un dignitoso ebanista, ha esercitato a Mistretta la professione con serietà e bravura.
Per la sua serietà nel comportamento il prof. Francesco Cuva è, pertanto, una persona molto amata dalla moglie, la signora Mariaantonella Mazzara, stimato dai suoi paesani e, nella qualità di docente, è stato molto apprezzato dai tanti suoi alunni per la sua preparazione culturale, per la disponibilità al dialogo, per la sua competenza didattica.
A Mistretta Francesco Cuva ha frequentato regolarmente le scuole di base ricevendo la sua formazione umanistica al Liceo classico “Alessandro Manzoni”.
Siamo stati compagni di Scuola e di classe!
Allora esisteva un vero e sincero legame che univa tutti i compagni della stessa classe.
Amicizia leale con Franco, che continua ancora adesso!
Conseguita la laurea in Lettere presso l’Ateneo di Messina, Francesco divenne il serio e bravo professore Cuva, insegnando materie letterarie, preferendo la Storia, negli Istituti Comprensivi e nei Licei di alcuni paesi della provincia di Enna e di Messina.
Ha insegnato materie letterarie anche a Mistretta, nel suo liceo “Alessandro Manzoni”, e dove ha concluso la sua lunga attività di docente.
A Mistretta, attualmente, conduce la sua tranquilla giornata compiendo lunghe passeggiate o soffermando la sua attenzione sulla lettura degli amati libri.
Francesco Cuva è autore di molti altri testi.
E’ lo storico per vocazione!
Come riferisce Sebastiano Lo Iacono nel sito Mistretta.eu : “Le sue opere sono state definite <<minuziose, precise, corrette, sapienti, frutto di un lavoro paziente e certosino>> sui documenti di archivio. C’è la grande storia, ma c’è anche la storia minuta, quella della vita quotidiana, e quella che interessa i piccoli paesi . Nel flusso della grande storia, fiume principale che tutto avvolge e a volte dimentica, c’è un fiume di minore portata, per così dire, che Cuva ha alimentato con la sua ricerca di archivio. Il suo lavoro non è stato solo un completamento dell’attività didattica. È stata anche una fase di creatività che si è realizzata nella ricostruzione di capitoli dimenticati e poco conosciuti del passato, quel passato, non ancora del tutto passato, che interessa i Nebrodi e molti suoi comuni.
I libri di Cuva non sono esibizioni di retorica. Hanno uno stile lineare e concreto. La sua prosa è asciutta. Ma i contenuti sono rigorosi ed esatti”.
Francesco Cuva, storico e scrittore, nei suoi numerosi saggi ha raccontato di alcuni paesi dei Nebrodi.
Ha descritto la vita e la capacità artistica di Noè Marullo nel primo libro “NOE’ MARULLO scultore amastratino”.

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Ha descritto il ritratto di “San Sebastiano Martire”, il santo patrono della città di Mistretta, il cui culto è diffuso in tante altri paesi della Sicilia e dell’Italia.
Ha pubblicato inoltre:
-“Cerami, Ipotesi e fatti dalle origini al 1800”, ed. Zampino, Mistretta, 1984.
-“Noè Marullo, scultore amastratino”, Thule/Romano editore, Palermo, 1985 con presentazione di Luigi Maniscalco Basile.
-“Società e cultura a Capizzi”, Edizioni Pungitopo, Marina di Patti, 1987.
-“Nicosia: la rinascita mancata (1400-1500), Thule/Romano editore, Palermo, 1989.
-Su San Sebastiano, Mistretta, Tipografia Zampino, 1985
-“Mistretta, da Martino il giovane ad Alfonso il magnanimo (1392-1458)”, Edizione Valdemone, Troina, 1991.
-“Mistretta nel ‘500”, Ed. Tip. La Celere, Messina, 1997.
-“ Sulla linea del fuoco” .Edizioni Salernitano, Messina, 2005.
-“Giarabub”, Thule/Romano editore, Palermo, 2012.
In “Giarabub” Francesco Cuva descrive un avvenimento riguardante i soldati italiani in Libia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Giarabub si trova in Libia, in pieno deserto.
-La Rivoluzione delle Collegine – Supplemento a Mistretta senza frontiere n° 89 aprile-giugno 2016.
“San Sebastiano Miles Christi, tra fede e culto”, Tipografia A&G sas, CUECM, Catania, 2016.
San Sebastiano, il santo “laico” della prima cristianità, della Chiesa cattolica e della Chiesa cristiana ortodossa.
-“ Odissea nella steppa“ tipografia A&G sas, CUECM, Catania, 2017.
– San Giacomo tipografia A&G sas, CUECM, Catania, 2019.

 

 

 

 

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