Feb 23, 2013 - Senza categoria    Comments Off on ACACIA DEALBATA

ACACIA DEALBATA

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8 Marzo:giorno in cui rametti dei fiori di Acacia abbelliscono le mani di molte donne. Infatti, i   fiori d’Acacia, molto delicati, rappresentano il simbolo della donna. Un rametto fiorito di Acacia le è offerto proprio l’otto Marzo, giorno in cui ricorre l’ambigua “Festa della Donna”. Perché è stata scelta proprio la pianta di Acacia dealbata per festeggiare la donna in questo unico giorno? La donna è amata, rispettata, protetta sempre, tutti giorni dell’anno, in tutti i paesi del mondo? Penso proprio di no! Le cronache sui mass-media, sui giornali, sui network giornalmente riportano notizie di donne offese, violentate, maltrattate, sottoposte a ripetute azioni di mobbing, lesive della dignità personale, professionale, nonché della salute psicofisica della persona, e di Stalking che causa stati d’ansia, di paura degenerando talvolta in aggressioni fisiche con il ferimento o con l’uccisione della vittima, per non parlare delle mutilazioni genitali.L’Acacia è una pianta molto sensibile. Il tocco di una farfalla, l’alito di vento, la goccia di piaggia, la carezza di due dita che sfiorano le sue foglie le fanno accartocciare come se si volessero proteggere da qualsiasi agente estraneo molesto che offende la loro naturale pudicizia. Come la DONNA! Che meraviglioso essere vivente la Natura ci ha regalato! L’Acacia dealbata, comunemente chiamata “Mimosa”, è un albero sempreverde appartenente alla Famiglia delle Mimosaceae. E’ una pianta originaria dell’isola di Tasmania, in Australia, e coltivata a scopo ornamentale per le sue meravigliose e caratteristiche fioriture precoci e abbondanti. E’ stata importata in Europa alla fine del ‘700 e dove si è facilmente inserita prosperando quasi spontanea in diversi ambienti. In Italia è molto sviluppata in Liguria, in Toscana e nel Meridione. E’ coltivata anche lungo le coste dei grandi laghi del Nord dove può beneficiare di temperature più miti. Preferibilmente vegeta bene nelle aree con clima temperato, sopporta il gelo solo se di breve durata, teme gli inverni molto rigidi e le temperature che permangono per lungo tempo al di sotto dello zero e che potrebbero provocare la sua morte. E’ anche danneggiata dal vento freddo. Il termine “Acacia” deriva dal greco antico “ακίς”, “punta, lancia” mentre il termine ”dealbata” deriva dal latino “dealbo”, “puro, brillante” alludendo al colore dei suoi fiori. La pianta d’Acacia dealbata ha un portamento eretto, con il fusto alto fino a 8 metri, mentre nella terra d’origine raggiunge anche i trenta metri d’altezza. Il fusto, rivestito da una corteccia di colore verde-grigio negli alberi giovani e tendente al bruno quasi nero nelle piante anziane, è spoglio in basso, mentre in alto si allarga a formare la chioma ampia e scomposta che, in inverno, assume una colorazione gialla. Le foglie, bipennate, di colore verde argenteo, composte da numerosissime foglioline, sono disposte in 8-20 paia di pinnule perpendicolari al rametto e composte a loro volta da circa 20-30 paia di foglioline perpendicolari alla nervatura principale. Le foglie si richiudono sempre di notte o quando la temperatura è rigida o durante i temporali o quando sono appena sfiorate. I fiori dell’Acacia dealbata, piccoli, raccolti in grappoli, di colore giallo, sono composti da un insieme di capolini da cui si dipartono numerosi stami. Essi si sviluppano all’ascella delle foglie. La gran quantità di fiori, che emanano un inconfondibile profumo, conferisce a questa pianta un fascino molto particolare. La fioritura comincia a gennaio e si prolunga fino al mese di  marzo. Il frutto è un legume lungo da 4 a 10 centimetri e, quando è maturo, assume una colorazione nerastra. Il frutto ospita all’interno i semi piccoli, duri e lucidi. La pianta si riproduce a primavera per mezzo dei semi. La germinazione avviene dopo circa un mese. La riproduzione può avvenire anche per talea, da praticare sempre nei mesi primaverili. L’Acacia dealbata è una pianta molto delicata. Desidera essere piantata in posizioni riparate dove può ricevere la luce diretta del sole anche per molte ore del giorno. Preferisce suoli acidi e ben drenati e dove esiste una buona umidità. Per i primi anni di vita, per darle un aspetto più ordinato dopo la fioritura e prima dell’inizio dell’attività vegetativa, anche per prevenire lo spezzarsi dei rami a causa del vento e del peso della neve, l’Acacia va potata accorciando abbastanza i suoi rami. Successivamente le potature possono essere interrotte, tranne che non si vuole stimolare l’albero a produrre nuovi getti. L’Acacia è molto utilizzata come pianta ornamentale grazie alla sua splendida e profumata fioritura. Il legno d’Acacia nella Bibbia è menzionato tantissime volte per i suoi multipli usi. In Esodo (30,1-2), nell’altare per l’incenso si legge: “Farai un altare sul quale bruciare l’incenso: lo farai di legno di acacia. Avrà un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, sarà cioè quadrato; avrà due cubiti di altezza e i suoi corni saranno tutti di un pezzo” . In Esodo (37,1-2), nella costruzione degli arredi del santuario nell’Arca dell’Alleanza, realizzata in legno di Acacia rivestito d’oro si legge: “Bezaleel fece l’arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. La rivestì d’oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d’oro“. In Esodo ( 37,15-16), “Fece le stanghe in legno di acacia e le rivestì d’oro. Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libagioni; li fece di oro puro“. In Esodo (38,1-2), nella costruzione dell’altare dei sacrifici e della conca: “Fece l’altare in legno di acacia: aveva cinque cubiti di larghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè un quadrato, e aveva l’altezza di tre cubiti.  Fece i corni ai suoi quattro angoli: i corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame”. Nel linguaggio dei fiori la pianta d’Acacia simboleggia “pudore, sicurezza”.

 

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