Aug 12, 2019 - Senza categoria    Comments Off on FEDE-ARTE-CULTURA: MOSTRA E RESTAURO DELL’OSTENSORIO – PRESENTAZIONE PORTACERO PASQUALE – CONCERTO D’ORGANO NEL SANTUARIO DI MARIA SS.MA DEI MIRACOLI A MISTRETTA

FEDE-ARTE-CULTURA: MOSTRA E RESTAURO DELL’OSTENSORIO – PRESENTAZIONE PORTACERO PASQUALE – CONCERTO D’ORGANO NEL SANTUARIO DI MARIA SS.MA DEI MIRACOLI A MISTRETTA

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Venerdì 22 luglio 2019 è stato un giorno importante per la comunità amastratina.
Infatti, nel santuario della Madonna dei Miracoli, a Mistretta, già parrocchia di Santa Lucia, tre eventi religioso-artistico-culturali hanno appassionato tutti i presenti. Fede, arte e cultura si sono fusi insieme.

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Prima dell’inizio del convegno molto interessante è stata la visita alla mostra degli ostensori allestita da Giuseppe Ciccia e da Santino Cristaudo.

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Al rilevante convegno sono intervenuti: Mons Michele Giordano, arciprete del Santuario, S.E. Mons. Guglielmo Giombanco, vescovo della diocesi di Patti, don Antonino Carcione, responsabile degli uffici liturgici, il dott. Santo Lapunzina,  il prof. Giovanni Travagliato,  il dott. Gaetano Alagna, restauratore dell’ostensorio argenteo, l’artista Sebastiano Leta, l’architetto Angelo Pettineo, l’ingegnere Marco Faillaci.

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Ha aperto i lavori Mons Michele Giordano che, dopo aver dato il saluto di benvenuto a tutti gli intervenuti, ha presentato i relatori, ha spiegato i motivi del convegno, ha intrattenuto piacevolmente i presenti.

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Il dott Santo Lapunzina, commissario del comune di Mistretta, ha espressamente detto che risolleverà le sorti del paese di Mistretta ripristinando la legalità.

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Molto lunga ma esauriente è stata la relazione del prof. Giovanni Travagliato che ha illustrato gli ostensori posseduti dalle chiese della Siciliane e, in particolare, quello custodito nella chiesa Madre di Mistretta.

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 La chiesa Madre possiede l’ostensorio argenteo, la meravigliosa opera d’arte commissionata all’argentiere Annibale Gagini, o Nibilio, come egli preferiva farsi chiamare, e realizzata tra gli anni 1601 – 1604 dietro pagamento di 400 onze. E’ una delle ultime opere di questo abilissimo seguace della scuola del Gagini. L’ostensorio argenteo è custodito nella cappella del Santissimo Sacramento. L’ostensorio, alto 110 cm, porta nel piede lo stemma della città di Mistretta accanto al quale Annibale  Gagini oppose l’iscrizione: “Imperialis Mistrecte Nibilio Gagini arginter fecit”. Lo stupendo ostensorio è fregiato delle statuette di angeli nella parte superiore e dei dodici apostoli nella parte inferiore. Le numerose guglie, con le figure a rilievo di Angeli e di Apostoli, completano la decorazione a sbalzo e a cesello dell’importantissimo arredo sacro.
Questo ostensorio è stato restaurato grazie al dono di padre Giuseppe Capizzi, il prete che ha svolto parte del tuo sacerdozio in questa chiesa.
La sua attenzione al restauro di questo notevole manufatto è stata un gesto di grande sensibilità per l’arte e un tangibile generoso ricordo per la comunità amastratina. Grazie!

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Il dott. Gaetano Alagna, restauratore dell’ostensorio argenteo, ha spiegato le tecniche adottate per il restauro dell’ostensorio.

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Molto interessante è stata la relazione dell’artista Sebastiano Leta sul portacero pasquale, la scultura che ha donato alla comunità mistrettese in memoria del padre Filippo. L’artista Sebastiano Leta, che è di Mistretta, ma vive e lavora a Pietrasanta, in provincia di Lucca, nella città natale di Giosuè Carducci, ha trasportato la scultura da Pietrasanta fino a Mistretta.

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 Il portacero è stato collocato a fianco dell’ambone all’interno del Santuario della Madonna dei Miracoli a Mistretta.
Sebastiano Leta afferma che la sua opera marmorea esprime un grande messaggio di fede. Il titolo dell’opera è: “Io sono la luce del mondo”.
La simbologia della scultura è il sacrificio dell’agnello. L’agnello sacrificale che è sulla roccia, rappresenta Cristo, la certezza della fede. Il ramo d’ulivo è il simbolo della pace.
Le mani intrecciate di Gesù, rivolte verso l’alto, che hanno i segni dei chiodi, in quella posizione proiettano l’ombra di una colomba in volo.  Rappresentano lo Spirito Santo.
Fra i due pollici delle mani poggia il portacero in ottone dorato che conterrà il cero pasquale quale simbolo della fiamma della fede in Cristo.
La scultura poggia su un piedistallo realizzato con la pietra dorata di Mistretta dai fratelli Judicello della ditta SEPAM.
E’stato realizzato in marmo di Carrara, oro e bronzo e l’artista ha impiegato due mesi di tempo per la lavorazione. Il blocco di marmo, dal peso di 310 Kg, è stato estratto dalla stessa cava da dove ha attinto Michelangelo per realizzare la Pietà.
Il 20 aprile 2019, la sera del Sabato Santo, il portacero è stato benedetto.
L’opera ha raccolto l’applauso dei fedeli commossi.

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 Don Antonino Carcione ha spiegato il significato del cero e dell’agnello pasquale nella religione cattolica cristiana.

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 L’architetto Angelo Pettineo e l’ingegnere Marco Faillaci hanno illustrato le opere di restauro di cui la Chiesa Madre avrebbe urgente bisogno.

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Architetto Angelo Pettineo

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Ing. Marco Faillaci

 S.E.Mons. Guglielmo Giombanco da detto” Ho ascoltato le riflessioni che sono state proposte dai relatori. Ho osservato l’ostensorio e la prima idea che mi è venuta in mente è stata la bellezza. Mi sono chiesto come è possibile che artisti e maestri d’arte siano stati capaci di realizzare un’opera così bella che attrae lo sguardo non solo degli occhi ma anche del cuore. La risposta che ho trovato è che la vera artista del maestro che ha realizzato l’opera è la fede, la fede del popolo, ma anche dell’artista perché sono convinto che la mano dell’artista in determinate circostanze, per realizzare questa opera antica, ma anche il portacero moderno, è guidata dalla mano di Maria. La bellezza somma, la bellezza di Dio nella vita dell’Uomo. Ed è questa bellezza che rende bella la vita di un uomo. Il restauro ha riportato l’ostensorio alla sua originaria bellezza […….]”.

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Ha concluso i lavori Mons Michele Giordano che, assieme al vescovo e al clero amastratino, ha celebrato la Santa Messa.
Dopo la  celebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Guglielmo Giombanco, la platea è stata allietata dal concerto d’organo rappresentato dalla signora Gail Archer, organista e concertista americana di levatura internazionale. Ha suonato il possente organo musicale presente nella chiesa Madre regalando agli ascoltatori un eccezionale momento musicale al suono di melodiose esecuzioni.

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 Il maestoso organo a canne, risalente ai secoli XVI-XX, formato da 1000 canne sonore molto ornamentali, è costituito da una lega di piombo, di alluminio e d’argento. E’opera di Onofrio La Gala, 1656-1664, e di Giuseppe Lugaro, 1874-1888.
Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di restauro ed è stata variata anche la sua collocazione all’interno della chiesa.
L’organo presentava la tipica composizione fonica formata da 10 registri comprendenti due Principali, l’ottava, due Flauti, e il file ripieno. Ma, nel 1978 è stata modificata radicalmente la sua impostazione: la trasmissione da meccanica divenne elettrìca, fu abolita la consolle inserita nel corpo dell’organo, fu eliminato l’originale somiere maestro a tiuro. Un altro radicale intervento è stato necessario nell’anno 2002 per ripristinare lo strumento divenuto manchevole. Il lavoro di recupero e di ampliamento dell’organo è stato affidato ala ditta “Fratelli Cimino” di Agrigento che ha adoperato le canne efficienti, ha inserto le canne nuove, ha aggiunto altri registri. La trasmissione della consolle al corpo è di tipo elettronico seriale, mentre il funzionamento dei sonnieri a pistone e l’azionamento del registro è di tipo elettropneumatico. Nove mantici indipendenti forniscono la giusta quantità d’aria alle varie parti dell’organo. (Notizie di Sebastiano Zingone).

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Tutti noi, anche in questo momento, possiamo partecipare a questi importanti eventi. Possiamo udire le riflessioni di tutti gli illustri relatori cliccando su

 

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e  possiamo ascoltare il concerto d’organo cliccando su

 

 

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