Dec 1, 2018 - Senza categoria    Comments Off on IL COMPLESSO BANDISTICO “CITTA’ DI MISTRETTA”

IL COMPLESSO BANDISTICO “CITTA’ DI MISTRETTA”

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Un folto gruppo di giovani mistrettesi, circa 60, di cui 20 ragazze e 40 ragazzi, stanno insieme ormai da tanti anni uniti dall’amore per la bella musica. Hanno fondato il COMPLESSO BANDISTICO “CITTA’ DI MISTRETTA”, una bellissima realtà mistrettese  attualmente guidata dal prof. Dino Iudicello.

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 Col suono della loro musica il complesso armonizza tutte le feste religiose e gli eventi che succedono a Mistretta.

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Molti componenti fanno parte anche dell’”Allegra Compagnia”, che armonizza l’estate amastratina portando nei quartieri le loro serenate.
Questi festosi momenti sono molto attesi dai mistrettesi e dai forestieri, che accompagnano con entusiasmo i suonatori.

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Il complesso bandistico  “Città di Mistretta” ha la sua sede nella via Libertà, adiacente al Museo delle tradizioni Silvo-Pastorali, diretto dal maestro Girolamo Di Maria.

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Da sx: il sindaco Iano Antoci e il maestro Girolamo Di Maria

 Sia al complesso bandistico  “Città di Mistretta”, sia all’”Allegra Compagnia” faceva parte il prof. Giuseppe Mazzara,  prematuramente scomparso.   4 mazzara peppino ok

E’ stato un esempio di bontà, di tolleranza, di generosità, di amicizia fraterna. E’ stato il poeta estemporaneo degli stornelli, la voce delle serenate di quartiere che lo rendevano felice. Pilastro dell’Allegra compagnia, è stato il musicista gentile, dalla elevata nobiltà d’animo, che cercava di regalare alla gente il suo cuore colmo di dolcezza. Afferma il prof. Lucio Vranca: “L’Allegra compagnia non sarà più la stessa e non sappiamo se sarà. Ma se la musica ci esorterà a stare insieme allora sarà un inno, una lode dedicata a te.
Dove la musica sarà protagonista, la gioia delle melodie si orienterà verso il cielo per omaggiarlo e mai per dimenticarlo”.
Il maestro Antonino Di Buono ha diretto il complesso bandistico per molti anni.

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Il maestro Antonino Di Buono

 Per conoscere il maestro Antonino Di Buono basta leggere la  testimonianza della figlia Franca:“Possiamo dire che la sua vita era per la musica e che per la quale a volte trascurava  la famiglia (in senso buono). A volte non si rendeva conto che ora fosse. La notte la mamma si svegliava alle due- tre e lui era ancora in cucina, con la mantellina sulle spalle e il braciere quasi spento, a scrivere musica. Mamma lo chiamava “ Nino ma guarda che ore sono, non vieni a dormire? Si, arrivo ma si faceva l’alba. Ecco perché dico che viveva di musica e che posso garantire che ce l’aveva nel sangue. Forse la musica e la passione sononate insieme a lui.
Anche prima di morire, forse in un momento di premorte, si strappò tutti i fili a cui era legato e il dott. Giordano bonariamente lo richiamò <<Sig, Di Buono ma noi avevamo fatto un accordo”>> e lui rispose: <<Si in fa minore>>. Ecco, povero papà le sue ultime parole sono state per la musica.”

In onore del maestro Antonino D Buono, il 4 agosto 2012, per il 150° anniversario  della ricostituzione della banda musicale “Città di Mistretta”, gli è stata intitolata la grande sala della Scuola di Musica sita in via Libertà a Mistretta.

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Da sx: Lucio Vranca, Iano Antoci, Girolamo Di Maria

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Le figlie del maestro Di Buono ritirano la targa e la scultura, opera dello scultore Gaetano Russo

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Per quanto riguarda l’origine del Complesso Bandistico “Città di Mistretta” e le sue evoluzioni nel tempo riporto integralmente la descrizione raccontata dal prof. Lucio Vranca e dal prof. Giuseppe Pipitò nel loro libro: “LA BANDA ieri, oggi…domani (l’istituzione amastratina)” , edito da “Il Centro Storico”.

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 Chi, meglio del prof. Lucio Vranca e del prof. Giuseppe Pipitò potevano descrivere magistralmente la Banda di Mistretta di cui fa parte!? Lucio Vranca è  musicista anche lui. E’ musicista suo figlio Giuseppe!  E’ avviato alla musica anche il nipotino. Grazie, Lucio,  per rallegrare i mistrettesi e non solo con la tua musica.

SINTESI STORICA DEL CORPO BANDISTICO CITTA’ DI MISTRETTA (scritta il 2 agosto 2012 in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Istituzione del corpo bandistico comunale).
Non c’è Mistrettese che non conservi nel patrimonio dei ricordi, l’immagine della banda e della sua storia.
La banda è ritenuta, in genere, “la memoria” di periodi festivi; la passerella di uniformi da parata e da concerto; il mezzo efficace di diffondere suoni festosi e melodici in onore del “Santo”; è il momento di sottolineare celebrazioni religiose e civili.
La banda, pur suscitando emozioni, è espressione di cultura, quel bagaglio di conoscenze e di pratiche fondamentali acquisite lungo il corso della storia che si è trasformata in tradizione musicale. Il patrimonio rappresentato dalla cultura musicale della nostra città è forte perché forti sono le sue radici.
In un Centro glorioso come Mistretta, che attualmente vive un periodo di preoccupazione per la “sottrazione” di istituzioni, di uffici e servizi, la banda musicale amastratina si preoccupa di tenere viva quella che è una sua funzione: educare i giovani e sviluppare la passione per un’arte meravigliosa che ha il potere di unire e di potenziare i buoni sentimenti e i valori umani facendo leva sul prestigioso passato, un passato che ha le sue origini prima del 1830.

PRIMO INTERVENTO (pag 62)

Uno straordinario documento rinvenuto da Dott. Giovanni Travagliato, fornisce la prova della vetustà della banda musicale di Mistretta.
Premesso ciò, leggo testualmente la copia del documento di cui all’Archivio storico della Parrocchia “Santa Lucia” di Mistretta.
Mandati di pagamento dell’anno 1830.
Alli dieci settembre 1830, pagate alli strumentisti paesani, così detta la banda, per aver suonato la vigilia e festa, come dal ricevo di numero secondo, onze due e tarì diciotto; …date e pagate a Mastro Benedetto Chiella e Mastro Antonio Di Franco, capi  maestri strumentisti della così detta Banda di questo suddetto Comune, la somma di onze due e tarì diciotto per aver suonato d’unità agli altri componenti la Banda suddetta, la vigilia e festa di Maria Santissima della Luce nel dì sette ed otto settembre 1830”.
Facendo un calcolo approssimativo due onze e 18 tarì quivalgono a 981,00 €

SECONDO INTERVENTO

Il 21/11/1857 l’Amministrazione Comunale pro tempore, su richiesta di 32 bandisti, delibera in ordine alla formazione e al riconoscimento di una banda musicale (un vero salto di qualità e di lungimiranza). Gli strumentisti s’impegnano a ricambiare con galà di Corte (ricevimenti, feste solenni e feste cittadine).
I richiedenti, oltre ad essere riconosciuti, esprimono, con insistenza, viva preghiera per la nomina di un “abile maestro”. Alla suddetta richiesta segue quella di un prestito per l’acquisto dello strumentario, con l’impegno della restituzione con i primi introiti. Le feste in onore di San Sebastiano, di San Rocco, di San Barnaba, l’ottava del Corpus Domini ed altre feste sarebbero state fonti di guadagno per l’estinzione del debito col Comune, già aggravato con l’acquisto del vestiario.
L’Amministrazione accoglie le richieste in quanto le ritiene vantaggiose. Con la banda nasce anche la Scuola Musicale.
Trascorsi due anni di attività, la banda musicale, chiede all’Amministrazione la costruzione di un palco per le esibizioni atte a soddisfare la cittadinanza (richiesta confortata dalla relazione del Sottintendente il 23-10-1859).
Le autorità comunali, consapevoli dei successi conseguiti dalla banda e dell’attività della Scuola, vengono incontro alla richiesta con la spesa di  150,19 L.
Mistretta ha così il primo palchetto musicale.

TERZO INTERVENTO

Il 13 Agosto 1848  il Consiglio comunale di Mistretta delibera il compenso ad alcuni suonatori inclusi nell’antica “Guardia Nazionale”, per le prestazioni di istruttori.
Con detti provvedimenti si gratificano i componenti maggiorenni che hanno l’obbligo di far parte della Guardia Nazionale (tipica istituzione dell’800).
Al predetto Corpo compete la difesa, nonché il potere di agire, nell’ambito della Società, entro i limiti della Legge.
Perché dette incombenze anche alla banda musicale?
Si ritiene giusto cooperare per la lotta al brigantaggio, piaga sociale che imperversa anche dopo il passaggio di Garibaldi, lungo la costa tirrenica nel 1860.
Il fenomeno si sviluppa tra il 1861 e il 1865 (nonostante lo stato d’assedio applicato in tutto il Meridione ad iniziare dal 1862 ).
A tutto questo segue un periodo di silenzio.
Trascorrono alcuni anni. Viene interrotta l’attività bandistica dovuta, probabilmente, agli avvenimenti storici e politici che sconvolgono l’Italia.
I fermenti rivoluzionari, le lotte, in favore delle nuove idee sulla Libertà, sull’Indipendenza, sull’esigenza di dare alle varie regioni della Penisola una “identità” che affratelli, fanno scuotere anche un certo numero di probi amastratini che, in occasione della spedizione “dei Mille”, daranno dimostrazione di condividere la “grande causa” (con uomini e mezzi).

QUARTO INTERVENTO

Il giorno storico per cui, oggi, stiamo qui a ricordare e festeggiare è il 2 gennaio 1860. Un giorno memorabile per la banda, per gli strumentisti e per la città tutta: “LA COSTITUZIONE DEL CORPO BANDISTICO”- Con la stipulazione dell’atto da parte del Notaio Don Gaetano Ortoleva la banda diventa “Istituzione Comunale”.
Seguono le rituali firme, l’indicazione domiciliare -la specifica – gli estremi della registrazione dell’atto.
Fanno parte della banda N.42 validi strumentisti. Si nomina il primo Maestro, quale istruttore del corpo bandistico, il Sig. Francesco Di Bella.
Nel corso di detti avvenimenti, purtroppo, non si fermano le vicende risorgimentali.
Il popolo amastratino, come gran parte della Sicilia, aspira alla Libertà e lotta per spezzare le catene imposte dal Re delle Due Sicilie, Francesco II.
Un drappello di valorosi Mistrettesi (compresi alcuni elementi del corpo bandistico) prende parte alla “Spedizione dei Mille”.
Apposite lapidi, poste sul prospetto del palazzo di città, ricordano la detta partecipazione.
Alcuni sodalizi locali ricordano con stima e con devozione la figura dell’Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi (in particolare la Società Operaia di M.S.).
Il Comune di Mistretta, a perenne memoria, ha eretto un monumento in onore dell’Eroe di Caprera, nella Villa Comunale che porta il nome di “Giuseppe Garibaldi”. L’opera è stata realizzata dallo scultore amastratino Noè Marullo.

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 Appena due anni dopo la costituzione del Corpo bandistico, si apre, purtroppo, un periodo di contestazioni. La disciplina viene meno e tutto ciò indispone il Maestro Di Bella che sarà costretto a chiedere lo scioglimento del contratto.
A malincuore, sia la Giunta sia il Consiglio comunale prendono atto della richiesta ed il 25/02/1862 fu deliberato lo “Scioglimento del contratto al Direttore della Banda eagli addiscenti”.
I cittadini non accettano detta decisione perché, secondo loro, l’Istituzione, ancora giovane, non può e non deve morire. L’Amministrazione, frastornata, è costretta a prendere delle decisioni risolutive.
Il 12 maggio 1962, il Sindaco, il Barone Giovanni Russo, dà un primo segno di buona volontà. Nomina una Commissione con il compito di predisporre un adeguato progetto per la RICOSTITUZIONE del Corpo bandistico.

QUINTO INTERVENTO

L’attività bandistica stenta a proseguire, aspetta la fine degli avvenimenti storici. Nel frattempo il dibattito consiliare assume toni accesi non appena un consigliere segnala e sottolinea che, nel vicino Comune di Nicosia, così come in altri Comuni, le spese del Maestro e delle divise sono a carico dei predetti Enti e che i bandisti usufruiscono di  regolare stipendio.
Il Sindaco, frastornato dalle proteste, dalla richiesta di interventi, fa del suo meglio per comporre la disputa, per mettere ordine e, infine, per trovare la proposta conciliativa.
Nel corso della seduta si effettuano molte votazioni. Si avverte la necessità di discutere quanto propone una sartoria milanese in,ordine alla fornitura delle uniformi da “Guardia Nazionale”. costo L. 85 procapite – ammontare complessivo L. 2040″.
Durante la seduta si parla per la prima volta di adottare al più presto il provvedimento: stipendio ai bandisti. Una conquista straordinaria che avrebbe assicurato la frequenza e, dunque, la continuità dell’Istituzione bandistica.
Nonostante la straordinaria novità, il corpo bandistico, nel 1873, fa registrare un fortissimo calo d’interesse al punto da provocare lo scioglimento dello stesso corpo musicale. La città perde la banda considerata suo vanto, sua prestigiosa istituzione. Due lunghi anni senza concerti, due anni di silenzio per le strade. Le processioni religiose sfilano per le via principali in silenzio. Una situazione insostenibile.
Occorre intervenire per superare l’incredibile situazione e, in vista di un prossimo futuro rilancio, si modifica il regolamento ed, in particolare l’Art. 8 che dà pieno mandato alla Deputazione di disporre apposita visita medica domiciliare onde accertare lo stato di salute degli strumentisti e l’entità dei disturbi accusati e ciò per constatare la consistenza dell’impedimento in ordine alla partecipazione dei servizi municipali e cittadini.
La modifica dell’art. 8 del regolamento fa chiaramente capire che sono queste le vere motivazioni del calo d’interesse: l’assenteismo.
In caso di malattia i musicanti hanno diritto alla cura gratuita del Medico condotto municipale, alla somministrazione dei medicinali occorrenti. Il diritto alla sola cura gratuita del Medico Condotto si estende ai parenti che coabitano col musicante.
L’assistenza sanitaria è un privilegio e un diritto che i componenti del corpo bandistico comunale hanno, come se fossero impiegati.
Finalmente arriva un’altra conquista epocale: lo stipendio stabilito dal fondo assegnato al corpo bandistico nel bilancio comunale.

SESTO INTERVENTO

L’era Bajardi.
Con la dichiarazione appresso virgolettata, il Sindaco Vincenzo Salamone dà la prova della partecipazione della Banda ed il riconoscimento della preparazione: la medaglia d’oro ed il diploma ricordo.
In seguito al successo, alla scadenza del mandato l’incarico al Maestro Bajardi viene confermato per altri tre anni.

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“Questa città – dichiara il Sindaco – a buon diritto, va orgogliosa della propria banda musicale la quale risponde pienamente alla non lieve spesa che il Comune sostiene per essa. È direttore della medesima un intelligente e valoroso giovane, il Bajardi, il quale non risparmia zelo ed attività per tenere alta ed immutata la fama che essa si è venuta guadagnando in città e fuori…”
“Sia la Gara fra le bande musicali della Sicilia. E la conferma del maestro mi trae a parlarvi della parte presa dal corpo musicale alla gara tenuta nello scorso maggio in Palermo fra le bande della Sicilia”.
Vi confesso subito che nell’animo mio non fu in forse un solo momento per decidersi a stanziare in bilancio la somma necessaria; poichè esso fu a ciò indotto non dalla speranza del premio che la banda avrebbe potuto guadagnare; ma dal desiderio vivissimo che questa ragguardevole città avesse contribuito alla riuscita dei festeggiamenti che si tenevano, nella capitale dell’isola, in onore dell’industria e dell’ arte italiana, e che i vostri concittadini avessero affermato il loro valore musicale di fronte all’ Italia, non solo, ma ancora di fronte ai rappresentanti delle altre nazioni che, in quei giorni, dovevano,certo, essere in gran numero, in Palermo.
Ma il premio è venuto, ed è stato il primo. E sia il ben venuto, dico io. A me però non spetta merito alcuno; poiché, ove, mai voleste darmene per aver somministrati i fondi, vi direi che nella consumazione del delitto ho avuto dei complici. Essi sono: la Deputazione musicale, la quale sapete quale benemerenza abbia acquistata in questa circostanza; la Società fra i Militari in Congedo, il Nuovo Circolo, la Società Operaia e la Società fra i Calzolai le quali tutte mi consigliarono e mi spinsero ad acconsentire perché il vostro corpo musicale avesse preso parte alla gara”…”Ed il felice risultato della gara mi ha indotto a fare buon viso alle vive istanze della Deputazione musicale e del maestro Bajardi, intese ad ottenere che nella villa comunale fosse elevato un padiglione nel quale avesse potuto raccogliersi e suonare la banda musicale”.
Questa è stata la prova che i risultati portano entusiasmo e facilitano il “SI” ad ogni richiesta.

SETTIMO INTERVENTO

L’alba del ‘900 lascia alle spalle il periodo del romanticismo che rivaluta la storia, la religione e la musica.
Nel corso del ‘900, oltre al ritmo frenetico delle scoperte, dell’industrializzazione, della corsa al benessere, si aggiunge una radicale trasformazione nella vita sociale. In tanta attività, la musica trova grande spazio. Le opere di Verdi, Rossini, Donizzetti, ecc. trovano consensi in tutte le nazioni. E la nostra banda agli inizi del ‘900? E la Scuola musicale?

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Della continuità bandistica si ha conferma in una lettera alle famiglie inviata dall’Arcipretura di Mistretta nei giorni di gennaio dell’anno 2000 di cui si trascrive il contenuto.
Ecco la cronaca di come Mistretta ha vissuto il passaggio dal XIX al XX secolo. ”Per santificare la notte del 31 Dicembre 1899 e l’alba del 1900, che congiungono i due secoli, anche in questa parrocchia ebbe luogo la sacra funzione…. A giudizio di tutti, essa riuscì assai bella ed imponente. Entro la Chiesa si contavano più di 4000 persone di tutti i ceti e di tutte le tinte, ad evitare qualche possibile inconveniente, la detta chiesa fu aperta alle ore 11 di sera. Dopo mezz’ora le campane cominciarono a sonare a festa ed alle stesse risposero subito quelle di tutte le altre chiese. In quel frattempo la banda musicale percorreva le principali vie della città e a quel suono e al continuo sparo di mortaretti, che si faceva sulla vetta del nostro rinomato Castello, il popolo si riversò tutto nelle strade…”
Durante il dibattito per l’approvazione del bilancio 1902, il finanziamento per la banda deve concorrere con quello del dormitorio pubblico, con il fondo della spazzatura, con il restauro della rete idrica e, infine, deve competere con i primi finanziamenti per la rete elettrica di illuminazione pubblica che è ancora un sogno. Tutto questo testimonia quanto importante è e quanta considerazione si dà alla Scuola musicale e alla banda.
Dall’Istituzione del corpo bandistico, avvenuta il 2 gennaio 1860, l’Amministrazione comunale bandisce ripetutamente concorsi e assegna gli incarichi per una durata biennale con la possibilità della conferma, ma questo non dà sicurezza del posto di lavoro: viene a mancare la continuità. Pertanto, la storia ha fatto registrare un numero elevatissimo di maestri che si sono succeduti nel tempo.
Una situazione che non può durare.
Ed ecco che, finalmente, nel lontano 23/4/1958 si dà inizio all’iter relativo al concorso per la copertura del posto in organico del Maestro Direttore della Scuola Musicale con annesso complesso bandistico.

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La svolta storica di grande rilievo è stata sottolineata dal Sindaco Vincenzo Antoci che dichiara: “…Considerato che questo Comune gestisce da tempo una Scuola musicale per i figli degli artigiani e degli agricoltori del luogo; considerato che nel regolamento organico c’è un posto per Maestro di musica…; considerato che non si dispone di buoni strumenti musicali; la Giunta delibera di acquistare parecchi strumenti musicali per un totale di L. 412.228, presso la Ditta Sacco di Palermo e Pucci di Napoli”.

Il rinnovo è stato totale qualcuno usa il termine RINASCITA.
Oltre agli strumenti, si acquistano le uniformi ricche di fregi, di cordoni, di bottoni dorati che costituiscono l’orgoglio della nuova banda che dà la sensazione di un felice risveglio.

CONCLUSIONI
Per concludere ritengo sia doveroso elencare tutti i maestri che dal lontano 2 gennaio 1860 e dalla ricostituzione del 1862 ad oggi hanno onorato e reso prestigiosa l’Istituzione musicale amastratina.

ELENCO DEI 27 MAESTRI:

Di Bella Francesco, Rausi Gaetano, Graffeo Vito, Graffeo Carlo, Bajardi Gioacchino, Colosi Nunzio, Toscano Leonardo, Quattrocchi Luigi, Agnelli Gaetano, Oreste Lucio, Guerci Claudio, Ippolito Raffaele, Stasi Enrico, Incudine Ersilio, Forzano Nicola, Graziano Basilio, Albano Umberto, Cecere Vincenzo, Verdoliva Alfonso, Bingo Ivo, Longo Giuseppe, Testa Giovanni, Antonino Di Buono, Lotario Giuseppe, Villardita Salvatore, Leonardi Angelo Pio, Ortoleva Giovanni, Di Maria Girolamo, attualmente in carica più che mai operativo al servizio della Scuola musicale e del corpo bandistico “Città di Mistretta”. Al Maestro Di Maria auguriamo di battere il record che detiene il Maestro Gioacchino Bajardi che ha operato per 17 anni consecutivi in modo egregio. Per raggiungere questo obiettivo dovranno passare almeno due anni per uguagliare il detto record. Noi siamo sicuri che onorerà questo impegno e continuerà a svolgere, anch’egli egregiamente, il delicato compito di educatore di quell’arte meravigliosa che il Maestro ama e che noi chiamiamo semplicemente “MUSICA”.

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Abbiamo tutti il dovere di ringraziare i maestri che nel corso degli anni si sono succeduti. Ognuno di loro ha lasciato un segno, la traccia di una esperienza che ha permesso l’arricchimento culturale nel settore della musica per cui Mistretta può essere definita “Città musicale”.
La continuità del nostro corpo bandistico e della Scuola musicale farà scrivere, ne siamo sicuri, numerose pagine storiche. Continuerà, così, la lunga, centenaria, tradizione musicale grazie alla lungimiranza degli amministratori che, nell’arco degli anni, hanno valorizzato e sostenuto l’egregio lavoro di tutti i maestri. L’attuale Amministrazione, ce lo auguriamo, continuerà l’opera di sostenimento e di incoraggiamento prendendo come esempio l’insegnamento che i politici del passato hanno lasciato come eredità. Un patrimonio culturale che, negli anni, ha dato lustro alla città di Mistretta ed è stato vanto della comunità tutta.
“Il doveroso pensiero che vogliamo rivolgere a tutti i compositori ha un significato basilare, profondo, umano e sociale. Senza le loro composizioni le bande, le orchestre e i vari gruppi musicali non avrebbero modo di esistere .
Chiudete gli occhi ed immaginate un mondo senza musica..!
Credo sia utile ripetere che la musica, in quanto creata, è arte e l’arte è espressione di vita che ha segnato, segna e segnerà molti momenti della nostra vita. La musica è amata anche da chi afferma di non amarla perchè dietro i loro non … esistono ricordi legati ad eventi o manifestazioni gioiose”.
Se oggi continua ad esistere a Mistretta la Scuola musicale e il corpo bandistico è perché chi ha avuto la forza di continuare l’opera meritoria di sostegno e chi con passione ha operato per onorare la musica, ha cavalcato due grandi virtù: la pazienza e l’umiltà.
Due virtù “terapeutiche” che hanno aiutato a superare ogni ostacolo, ogni difficoltà.
Quelle virtù saranno la forza del percorso musicale futuro.
“…ella si va, sentendosi laudare, benignamente d’umiltà vestuta
“(Dante); “…la pazienza è la più eroica delle virtù… “(Leopardi)
La presentazione e la sintesi del racconto storico,richieste gentilmente dal Maestro Girolamo Di Maria, sono state curate dal sottoscritto in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario della costituzione del corpo bandistico del Comune di Mistretta.

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